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(da Corriere della Sera - 31 maggio '20 - Giovanni Caprara)
Le nuvole su Cape Canaveral non sono riuscite questa volta a bloccare il ritorno nello spazio degli astronauti della Nasa dal suolo americano. E Robert Behnken (50 anni) e Douglas Hurley
(da Corriere della Sera - 31 maggio '20 - Giovanni Caprara)
Le nuvole su Cape Canaveral non sono riuscite questa volta a bloccare il ritorno nello spazio degli astronauti della Nasa dal suolo americano. E Robert Behnken (50 anni) e Douglas Hurley
(54 anni) sono volati in orbita sulla loro navicella bianca Crew Dragon. "Vi aspettiamo sulla stazione spaziale internazionale" aveva twittato il cosmonauta Ivan vagner dalla casa cosmica poche ore prima del lancio avvenuto alle 21.22 (ora italiana). Gli americani aspettavano da nove anni che accadesse, da quando videro salire dalla stessa rampa di lancio 39A l'ultimo shuttle Atlantis. Poi arrivava Elon Musk che affittava la stessa storica rampa dalla quale sono partiti i conquistatori della Luna e l'adattava ai suoi razzi Falcon 9 per lanciare satelliti, navicelle per i rifornimenti della ISS e ora anche gli astronauti. E la missione più ambita, "storica" per il co-
smo sotto diversi aspetti, è finalmente arrivata aprendo un nuovo corso nelle attività spaziali.
Forse il segno più evidente erano le candide tute indossate dai due astronauti che assumevano quasi un'immagine da fantascienza. Non a caso Musk per realizzarle si era rivolto a Jose Fer-
nandez, noto stilista di Hollywood che aveva disegnato anche i costumi per i supereroi.
La navicella è una sorta di robot volante perch compie il viaggio in completa autonomia, an-
che se gli astronauti possono intervenire se qualche cosa non funzionasse. Altrettanto autono-
mamente si aggancerà (oggi) alla stazione Iss dopo una giornata di intenso lavoro per i due
collaudatori cosmici impegnati a verificare i comportamenti della loro astronave, al fine di
assicurare i futuri impieghi commerciali. Non a caso entrambi hanno l'esperienza di due vo-
li sugli shuttle, una formazione da ingegneri, e Douglas Hurley era a bordo dell'ultimo shut-
tle nel 2011. Ora è ritornato in orbita quasi a significare una continuità mai interrotta.
Per la Nasa è l'uscita dalla fase più nera perchè dopo aver speso cento miliardi di dollari per
costruire la stazione non aveva più un veicolo per arrivarci e doveva pagare biglietti salati
all'agenzia spaziale russa per salire sulle navicelle Soyuz. Per l'ultimo volo che ha affittato
per quest'anno ha versato 90 milioni di dollari per un solo posto. Ma dal 2014 l'accordo si-
glato con Musk e con la società Boeing ha permesso la costruzione delle prime due navi-
celle private che forniranno i collegamenti alla Iss quando servono ppagando solo la tarif-
fa del viaggio non più preoccupandosi della gestione dell'astronave.
Crew Dragon rimarrà agganciata alla stazione da uno a quattro mesi a seconda di come
andranno i collaudi anche se nelle future missioni potrà restare lassù molto di più, fino
a 210 giorni. E se tutto andrà bene entro l'anno inizieranno le sei spedizioni di servizio
per le quali Musk ha già ricevuto 2,6 miliardi di dollari. E per la prima si stanno già ad-
destrando quattro astronauti. Altrettanto accadrà con la navicella Starliner della Boeing
che presto seguirà la strada di Crew Dragon. Ma il volo è storico perchè le nuove astro-
navi aprono le porte dello spazio al mondo civile e commerciale. E intanto Musk lavora
per portarci anche su Marte.
Lucianone
Lucianone
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