3 gennaio '19 - giovedì 3rd January / Thursday visione post - 9
La banalità del Male / barbarie
"Ormai sta diventando normale. Tragicamente normale. Ordinaria amministrazione.
Odio antisemita quotidiano. Insulti razzisti in razione giornaliera. Dentro gli stadi, fuo-
ri degli stadi. Persino durante le feste. Sui muri delle città." (è l'apertura di un arti-
colo di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera del 10 gennaio di quest'anno - 2019,
e il pezzo - un commento - ha per titolo "Se l'odio razzista diventa "normale" dentro
e fuori gli stadi). "Nessun provvedimento per il mantenimento dell'ordine pubblico, ovviamente doveroso e necessario in sè, può però contrastare da solo questa orribile
banalizzazione dell'antisemitismo, questo odio per l'ebreo ridotto a una "merda" da
oltraggiare insieme agli odiati avversari calcistici. Come se fosse normale, scontato,
accettabile. Come se fosse una ragazzata un pò spinta. No, la mascalzonata antisemi-
ta non è banale, l'insulto razzista non è normale. A questa deriva va posto un argine.
Perchè anche la barbarie non diventi banalità quotidiana" (e questa è la chiusura del
commento di Pierluigi Battista, a margine dei fatti accaduti subito dopo la festa della
Lazio calcistica - anniversario per i 119 anni della società Lazio - con guerriglia degli
ultras contro i poliziotti, e susseguenti volantini antisemiti lasciati per le strade roma-
ne).
Quello che segnala e sottolinea, preoccupato, il giornalista Battista è il fatto che si sta
assistendo a un assorbimento mentale passivo da parte di tanta gente di ciò che si ve-
de e si legge riguardo la barbarie che si palesa intorno e spesso anche dentro i campi
di calcio: perchè gli ululati razzisti contro i giocatori di colore e gli slogan antisemiti
e gli assalti alle forze dell'ordine o alle altre bande rivali sono pura Barbarie (in lette-
ra grande). E ad essere coinvolta è naturalmente l'intera società, ma si deve anche al-
lo stesso tempo capire cosa non va in questa società soprattutto quando, come anco-
ra dice lo stesso Pierluigi Battista, è chiaro che nessun provvedimento preso dalle for-
ze dell'ordine può da solo costituire una soluzione terminale per questa Barbarie. In
quanto (qui sono io a precisarlo) il giorno dopo o nei giorni successivi gli episodi di
barbara violenza vanno a ripetersi, e con delle morti pure periodiche. Si deve allora
per forza pensare ad un imbarbarimento della nostra stessa società. E non parlo so-
lo della società italiana, ma delle società intere o anche di quella globalizzata.
Ma rimanendo ad esaminare, nel nostro caso, la società italiana si vedono molti altri
aspetti di degrado di civiltà - altra espressione che spiega il vocabolo barbarie - che
ogni giorno ci appaiono in tivù o li scopriamo sulle pagine digitali dei cellulari o nel-
le pagine di quotidiani e riviste: genitori che picchiano insegnanti, studenti che offen-
dono la dignità di insegnanti fatti oggetto di spregio con atti inconcepibili fino a una
decina di anni fa, familiari di pazienti che picchiano dottori e infermieri, e perfino
maestre che compiono atti barbarici su piccoli alunni di elementari e d'asilo, e assi-
stenti di ricoveri d'anziani che maltrattano schiavizzandoli dei vecchi inermi.
Penso che questa nostra società, malata piuttosto gravemente, ha bisogno di riacqui-
stare la capacità di esaminare o riesaminare molto meglio quella che è la differenza
tra il Male e il Bene, ritrovando prima di tutto la giusta coscienza per farlo, Magari
usando la coscienza con la C maiuscola. Se non lo fa, è una società che rischia l'assue-
fazione al Male, ma credo che in certa parte di società sia già avvenuto: una partico-
lare assuefazione a fatti quotidiani di barbarie.
Continua...
to be continued...
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