giovedì 3 gennaio 2019

Riflessioni - Giornalisti: quasi eroi del nostro tempo

3 gennaio '18 - giovedì                      3rd January / Thursday                     visione post - 9


Tra le categorie depresse della rivoluzione tecnologica, i giornalisti hanno l'enorme vantaggio
di poter contare sulla formidabile pubblicità (gratuita) prodotta dagli attacchi di despoti, capi-
popolo e politicanti di vario calibro. Ecco che, di colpo, non solo l'inviato di guerra o  il croni-
sta di mafia (che per lavoro corrono un rischio reale), ma il placido redattore sportivo, il noti.
sta di costume, l'esperto di Borsa, il critico cinematografico, addirittura il corsivista da scriva-
nia oramai gottoso per la lunga inattività fisica (eccomi), si sentono di colpo promossi al ran-
go romanzesco, eroico, di "nemico del popolo", che è la dicitura oggi corrente  per dire oppo-
sitore del governo. Si ringiovanisce, ci si risente utili e pimpanti anche a dispetto del l,ogorio
della routine, si redigono le poche o molte righe quotidiane con l'entusiasmo del veterano ri-
chiamato al fronte. Ci si riteneva ormai reperti, come il torchio di Gutenberg, e invece ci si
ritrova in animoso cimento, come personaggi di Dumas padre.  E' giusto metterla sul piano,
sempre sacrosanto, dei principi da difendere.     Ma c'è, più bassa eppure palpitante, anche
un'altra verità: l'uomo (e anche la donna)  ha  un quid puerile  che lo salva sempre, e l'idea
di poter rompere le balle a qualcuno ha ringiovanito di almeno vent'anni questo e altri grup-
pi di lavoro. E dunque: grazie Di Maio.
(da la Repubblica - 10 ottobre '18 - L'Amaca / Michele Serra)

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