25 febbraio '18 - domenica 25th February / Sunday visione post - 10
IN UN PAESE dove si festeggia il compleanno di Hitler (accade ogni anno vicino a
Varese, con un'adunata di tatuati sui quali la razza ariana può fare ben poco affida-
mento) e dove fascismo e razzismo sono presenze costanti e sempre più aggres-
sive, un concerto del cantante Povia a Trezzano sul Naviglio non sembra essere una
minaccia per la democrazia. Povia non è Frank Sinatra, ma non è neanche Goering,
e il fatto che sia un simpatizzante di destra non osta, ovviamente, alla sua libertà
di cantare, e nemmeno alla libertà del suo pubblico di andarlo a sentire.
A meno che sul palco Povia inneggi alle leggi razziali o faccia apologia del fascismo
(ci sono gruppi nazi-rock che hanno in repertorio anche l'invasione della Polonia),
non si capisce dunque perchè l'Anpi abbia chiesto alle autorità locali, ottenendola,
la sospensione di quel concerto. Con la motivazione, bizzarra, che l'attività di Po-
bia sarebbe "divisiva": un aggettivo, divisivo, che per molti artisti, di ogni tempo
e di ogni tendenza, non vale certo come un demerito, semmai come una medaglia.
E non solo per gli artisti: divisivi - per fortuna - furono anche i partigiani quando
dichiararono guerra ai fascisti. Venendo ai nostri tempi, censura e conformismo
non sono buone armi, specie se sparano alle mosche.
(da la Repubblica - 2 / 09 / '17 - L'Amaca / Michele Serra)
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