20 luglio '13 - sabato 20th July / Saturday
80 miliardi dal calo dei tassi: lo spresd
fa ricca la Germania
Altro che saccheggio ai danni del contribuente, solo guadagni
per il bilancio pubblico tedesco / Effetto rifugio per il Bund con
capitali in fuga dagli altri Paesi / Il rapporto Allianz.
Ecco i risparmi dovuti alla crisi dei Paesi indebitati
(da la Repubblica - martedì 11 giugno 2013 / Maurizio Ricci)
Al di là delle sottigliezze giuridiche, il dibattito in corso alla Corte
istituzionale di Karlsruhe sulle strategie della Bce è ancorato ad una
potente zamorra emotiva: la rivolta del contribuente tedesco contro il
saccheggio del suo portafogli per far fronte ai debiti degli scriteriati
partner mediterranei. Il problema, con il copione di questo dramma
in diretta, sulla cui legalità si interrogano i giudici di Karlsruhe, è
che il dramma è fasullo. Dalla crisi scoppiata nel 2009, il bilancio
pubblico tedesco trae assai più benefici che danni, come riconosco-
no, ormai, anche i centri di ricerca tedeschi, individuando una sor-
ta di rendita europea nel mercato del debito pubblico.
Il calo dei tassi di interesse, dal 2009 ad oggi, sui Bund e sugli altri
titoli pubblici farà risparmiare all'erario tedesco - il calcolo è del-
l'autorevole Ifw di Kiel - 80 miliardi di euro, che diventeranno pro-
babilmente 100, dopo l'ultimo taglio dei tassi da parte della Bce.
Non è una valutazione isolata: già nell'autunno scorso, una grande
società di assicurazioni come Allianz valutava il risparmio in 67 mi-
liardi di euro. Attenzione: questi risparmi riguardano solo il bilan-
cio federale (meno di metà del debito pubblico). Anche sull'altra
metà, regioni e comuni hanno lucrato un consistente risparmio di
interessi. Insomma, il contribuente tedesco lamenta una perdita
ipotetica e non si accorge di un guadagno concreto, che vale 10
miliardi e più di euro ogni anno.
Per un governo che emette 250-300 miliardi di euro di titoli pub-
blici ogni anno, più di tre anni di tassi in calo rappresentano un
sostegno importante. Si è arrivati all'estremo di investitori pronti
ad acquistare i Bund anche in perdita: o perchè - sulle scadenze
a breve termine - l'interesse era inferiore a zero o perchè - su
quelle più lunghe - inferiore all'inflazione. Secondo i calcoli
di Jens Boysen-Hogrefe dell'Ifw, sui titoli emessi dal 2009 in poi,
l'erario tedesco ha risparmiato, rispetto ai tassi pagati nel decen-
nio precedente, 10 miliardi di euro nel solo 2012. Quest'anno sa-
ranno circa 13 miliardi. Proiettando i risparmi sull'arco di dura-
ta dei titoli (molti decennali) il risparmio complessivo è, grosso
modo, di 80 miliardi di euro. Se, poi, si tiene conto anche dell'ul-
timo taglio dei tassi da parte della Bce, il risparmio, secondo l'Ifw,
supererà probabilmente i 100 miliardi.
In larga misura, questo calo dei tassi è l'effetto diretto della crisi,
della recessione e della politica monetaria messa in atto negli ul-
timi anni. La Germania è stata in grado (al contrario, ad esempio,
dell'Italia e degli altri paesi deboli della fascia mediterranea) di
sfruttare pienamente, nel costo del debito, questo risvolto della
crisi. Ma non è stata l'unica. Anche la Francia, ad esempio, ha
potuto approfittare del calo dei tassi. Ma in misura inferiore a
Berlino. La differenza è data dall'effetto.rifugio del Bund tede-
sco, la cui domanda è stata moltiplicata dall'affollarsi di investi-
tori , a caccia di un investimento sicuro: spesso capitali in fuga
dai Paesi più colpiti dalla crisi, dalla Spagna all'Italia. In altre
parole, i tedeschi dovrebbero in buona misura ringraziare, per
il risparmio del calo dei tassi, gli stessi paesi che condannano
per la crisi. Questa domanda extra, scatenata dall'effetto-rifu-
gio ha ulteriormente abbassato i rendimenti dei Bund, con un
risparmio aggiuntivo. Boysen-Hogrefe valuta che la fuga verso
il Bund valga un quarto-un quinto del risparmio complessivo
del calo dei rendimenti: 2 miliardi di euro su 10 nel 2012 e 3
miliardi su 13 nel 2013.
Nei calcoli di Allianz, l'effetto rifugio, specificamente tedesco,
ha un peso maggiore di quello che gli attribuisce la Ifw. Rispet-
to a quello che giustificherebbe la situazione economica com-
plessiva, infatti, i rendimenti dei titoli decennali sono stati più
bassi di 0,6 punti percentuali nel 2010, 0,7 punti nel 2011, 1,35
nel 2012. Il risparmio complesivo, comunque, coincide con
quello calcolato dall'istituto di Kiel: oltre 10 miliardi di euro
l'anno, per un totale (calcolato nel settembre scorso) di 67 mi-
liardi di euro sull'arco di durata dei titoli.
CONTINUA... to be continued...
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