'Da Botticelli a Matisse - Volti e figure'
a cura di Marco Goldin
Verona, Palazzo della Gran Guardia / 2 febbraio - 1 aprile 2013
Arricchita da un nucleo importante di dipinti di pittori fiamminghi
(come Hans Memling e Jan van Eyck) e un rarissimo capolavoro di
Antonello da Messina, il 2 febbraio arriva al Palazzo della Gran
Guardia di Verona la grande rassegna 'Da Botticelli a Matisse - Volti
e figure', la storia del ritratto attraverso sei secoli d'arte.
Una prima edizione della mostra era stata allestita nel mese di dìcembre
nella Basilica Palladiana di Vicenza ed è stata tra le mostre più visitate
della stagione.
Pur mantenendo lo stesso impianto con la maggior parte dei magnifici
dipinti provenienti dalle più prestigiose collezioni internazionali, que-
sta nuova edizione offre numerosi elementi di novità. A partire dal pre-
stito eccellente concesso da un'istituzione romena, il 'Muzeul National
Brukenthal' di Sibiu, antichissima città della Transilvania, che per i
suoi monumenti, è stata Capitale Europea della Cultura. Da qui arri-
veranno 4 opere su tavola del XV secolo, fra cui un rarissimo dipinto
di Antonello da Messina, la 'Crocefissione', datata 1460.
Gli altri sono alcuni dei capolavori più significativi dell'arte fiamminga,
realizzati da Hans Memling e Jan van Eyck. Di quest'ultimo sarà espo-
sto il bellissimo ' Ritratto d'uomo con capricorno azzurro' del 1429,
straordinario ritratto che il curatore e produttore della mostra Marco
Goldin, patron di Linea d'ombra, ha scelto quale icona ufficiale della
mostra veronese.
Di Memling sarà invece presente un dittico con un 'Ritratto di uomo di legge'
e un 'Ritratto di donna in preghiera', entrambe del 1490. Sviluppata in quat-
tro ampie sezioni tematiche (e quindi senza seguire semplicemente la pura
cronologia), anche la mostra veronese racconterà in un centinaio di opere
capitali i volti e le figure che hanno affascinato gli artisti dal '400 a oggi.
Ecco dunque riuniti capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Mantegna,
Bellini, Bramantino, Lippi, Cranach, Pontormo e poi Rubens, Caravaggio,
van Dyck, Rembrandt, Velazquez, El Greco, Goya, Tiepolo per arrivare agli
impressionisti, come Manet, Monet, da Cezanne, Gauguin, Van Gogh e ai
maestri del '900, tra cui spiccano Munch, Picasso, Matisse, Modigliani,
Giacometti e Bacon.
Una sorta di "museo dei musei", ma non generico, bensì dedicato all'im-
magine universale dell'uomo tra sacro e profano, tra vita quotidiana e
celebrazione di sè nella regalità delle corti, tra sentimento religioso e
rappresentazione della propria immagine negli autoritratti soprattutto
tra '800 e '900.
Sandro Botticelli - 'La Primavera'
Mostra veronese come vertigine d'arte che però racconta qualcosa,
quel ritratto dell'anima, che secondo Goldin prende le mosse dal
Mostra veronese come vertigine d'arte che però racconta qualcosa,
quel ritratto dell'anima, che secondo Goldin prende le mosse dal
'400 fiorentino, dalla rappresntazione del volto e degli sguardi
abitati dal divino, le Madonne, i santi, le raffigurazioni di Cristo.
E l'indagine psicologica evolve nella ritrattistica di dogi, re,
dignitari, ma anche borghesi olandesi, dame d'Inghilterra, ri-
tratti di giovani di Durer, Raffaello, Giorgione, protagonisti di
una delle più belle sezioni della mostra.
La straordinaria serie di autoritratti di Cezanne, van Gogh e
Gauguin introduce il '900, destinato, col suo sguardo inquieto,
a destrutturare totalmente la forma.
Henri Matisse, donna
con cappello,
1905
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