lunedì 3 dicembre 2012

Personaggio - Adriano Celentano interviene sulle primarie

3 dicembre 2012 - lunedì      3rd December / Monday                    visioni post - 12

L'intervento di Adriano Celentano
che ho recuperato sul 'Corriere della Sera'  di giovedì scorso 29 novembre, 
intitolato  "Lo scatto di una paralisi", è stato molto interessante, dicendo/
scrivendo di cose che tanti di noi pensano ormai - e soprattutto:  difesa del-
l'ambiente, ritorno all'agricoltura. investimenti su  scuola  e  ricerca, una
sanità che  non funzioni  solo per i ricchi, questo chiede la gente. 
E il tutto prendendo spunto e partendo dalle primarie  della sinistra/Pd.
Adriano dice ancora che alle primarie hanno vinto le persone in fila e che
 c'è bisogno di programmi rivoluzionari. D'accordissimo.  
(Lucianone)

Ecco di seguito il testo integrale del suo intervento.

di Adriano Celentano

Belle e avvincenti queste primarie. Un Bersani bravo, come del resto lo è sempre stato,
ma ancora più bravo perchè  durante la corsa  gli è bastato  sentirsi affiancato  dal
validissimo  altrettanto  bravo Matteo Renzi, nuovo cavallo  di una sinistra  a lui
allergica, da cui Bersani  ha ricavato  la forza  per sferrare  il suo giovane scatto e
vincere la prima tappa. Anche se poi l'ultima parola la diranno i ballottaggi.
Davvero una bella corsa quella dei due contendenti e anche per Vendola, devo dire.
Ma i veri vincitori sono stati quei quasi 4 milioni di persone che con grande senso
di responzabilitò hanno affrontato ore di coda, quasi come a voler dare  ai partiti
(nessuno escluso) un avvertimento: "Noi siamo pronti al gioco, ma attenti a quel-
lo che fate!".  -  Tuttavia, queste primarie, per quanto belle e in un certo senso in-
coraggianti, raccolgono però una risposta che purtroppo non basterà a soddisfare
la più insidiosa delle domande che da qualche anno a questa parte, sorge sponta-
nea da quello che attualmente è lo stato confusionale in cui versa il mondo politi-
co.  -  Non c'è un partito, grande o piccolo che sia, caduto in disgrazia o meno, che
non cavalchi, prima e dopo i pasti, la parola "cambiamento".  Una parola così in-
flazionata attraverso la quale si fa sempre più insistente il SOSPETTO che nessu-
no di questi partiti abbia la minima idea del peso che ESSA ha assunto. A tal punto
che la si può benissimo sostituire con RIVOLUZIONE.
Perchè è di questo che ha bisogno la gente. Un programma dai contenuti rivoluzio-
nari. Per esempio,  il ritorno massiccio all'agricoltura, La difesa per l'ambiente. 
L'arte, e ridare alle città  quel volto che  gli immobiliaristi hanno orrendamente 
SFREGIATO senza alcuna pietà. Non tagliare, ma aumentare la spesa sulla SCUOLA.
e la RICERCA. Una legge contro l'omofobia e la violenza sulle donne. Una SANITA'
che permetta a chi non ha i soldi di ottenere una risonanza magnetica entro 24 ore,
mentre adesso questo è valido solo per i ricchi  e chi invece non può  deve aspettare
anche otto mesi.   Perchè solo i poveri devono morire, secondo il malevolo e oscuro
pensiero dei ricchi. Un governo, dunque, che non abbia paura di abolire gli incene-
ritori e quindi  combattere chi inquina  e avvelena la gente, come a Taranto, dove i
lavoratori non hanno alternative:  "Se vuoi lavorare devi anche morire, altrimenti
se proprio vuoi vivere, sei disoccupato".
Un governo che abbia il coraggio di non chiedere ai cittadini la crescita  se prima
non abbassa le tasse a un terzo di quello che uno guadagna, in modo che nessuno
può avere convenienza a evadere o a portare i soldi in Svizzera.    Un governo che
aumenti il netto della busta paga dei lavoratori  e  abbassi invece gli stratosferici 
stipendi dei parlamentari. Un governo che abbia il coraggio di mettere in riga le
banche, obbligandole a un atteggiamento più benevolo verso le piccole imprese.
Un governo, insomma, che abbia il coraggio  di rifare l'Italia da capo  e che co-
minci lui a scendere nelle piazze contro quegli italiani che pur di non cambiare,
accettano il gioco di scambio con la 'ndrangheta. Sono queste le cose principali
che chiedono gli italiani.
Ma Bersani e Renzi avranno il coraggio di fare tutte queste cose?... Dalla simpa-
tia che i due emanano, si è quasi propensi a pensare che ce la potrebbero fare.
Perà... se scaviamo nel loro background, ci viene il dubbio che per fare un SALTO
così grande, bisogna essere allenati e aver attraversato, almeno in MOSCONE, lo
stretto di Messina... altrimenti non è più un salto, ma lo scatto di una paralisi. 
Non c'è dubbio che Bersani e Renzi faranno bene. Ma è quel bene che se non par-
te dalle radici e non ci si dimentica di cambiare la terra che le avvolge (ormai a-
sfittica) con una terra nuova di cultura, poco per volta "la pianta Italia" ritorne-
rebbe ad ammalarsi e in modo sempre più grave.
Cari Bersani e Renzi, non è meglio che vi soffermaite a riflettere un pochino, 
prima di avventarvi su un qualcosa di così malconcio come è l'Italia oggi?...

Lucianone




Continua...to becontinued...

Nessun commento:

Posta un commento