martedì 28 agosto 2012

Libri - pagina cultura / "Player one" e "Il giorno della locusta"

28 agosto 2012 - martedì     28th August / Tuesday              visioni del post - 7
                                                                                        
Il racconto
Il libro  "Player one" di Ernest Cline, classe 1972, è una cavalcata
sorprendente fra cyberpunk, anime, film e telefilm anni Ottanta. E' un affresco
sterminato, denso di citazioni, della cultura geek. Incomprensibile per chi non
è vissuto con i videogame, ma abbastanza affascinante da spin legere la Warner
Bross a pagare un milione di dollari per i diritti cinematografici.
Siamo nel 2044 e il mondo è allo sbando, sovrappopolato  e incapace di
ritrovare la speranza, annichilito da decenni di recessione. A pagarne le
conseguenze sono soprattutto coloro che il benessere lo hanno conosciu-
to e che ora arrancano per trovare un letto nelle baraccopoli.   Come la
madre di Wade Watts, che per gli stenti si suicida a poco più di trent'an-
ni. .    E così Wade, ragazzino obeso, introverso e con la passione per la
tecnologia cresce da solo. O meglio, cresce online nell'universo di Oasis,
Second Life dove perfino le scuole sono state trasferite. E' l'opera di James
Halliday, programmatore geniale che prima di morire  ha deciso di regalare
il suo immenso patrimonio nascondendolo su Oasis.  Inizia in questo modo
la più grande caccia al tesoro della storia, fra complotti e colpi di scena, e
ovviamente Wade sarà uno dei protagonisti.
( 'PLAYER ONE' di Ernest Cline - Isbn Edizioni, trad, di Laura Spini,
pagg. 632, euro 19,90)

Il romanzo
"Il giorno della locusta"
Nathanael West (1903 - 1940) morì in un incidente d'auto, mentre andava
al funerale di Francis Scott Fitzgerald. Direttore d'albergo e sceneggiatore, 
incrociò l a strada di Hollywood, quando l a mecca del cinema  era in piena
costruzione del suo Olimpo di celluloide.  Ben prima dei velenosi affreschi
di Truman Capote e del Kenneth Anger di 'Hollywood Babilonia',  West
osservava il buio  e la polvere non illuminati dai riflettori. Come autore gli
interessava il sottobosco di attricette-prostitute, comparse, bambini prodi-
gio e comici falliti che si muoveva ai matgini degli studios.
E' questo materiale umano a sfilare in "Il giorno della locusta" (1939), che
torna dopo anni in una nuova traduzione. Ci sono il pittore e scenografo Tod
la   starlette incapace  Faye, l'uomo qualunque Homer Simpson  (a cui Matt
Groening ruberà il nome per l'antieroe giallo del cartoon). Ballano, bevono,
partecipano a feste coem a combattimenti di polli.  La loro vita è un film di
serie B.  -  In una lunga passeggiata senza meta, Tod gira da un st all'altro,
tra fondali western, cavalli di Troia e templi maya  di cartone e cellophane.
- Il cinema non è nato nemmeno da 50 anni, ma i sogni si sono già infranti
tutti.
('Il giorno della locusta'  di Nathanael West - et al./Edizioni, trad. di Marina
Morpurgo, pagg. 206, euro 15)

Lucianone

Nessun commento:

Posta un commento