giovedì 31 marzo 2022

Pensieri del Venerdì - Che cosa è diventata la 'guerra' oggi, con l'operazione speciale' di Putin contro l'Ucraina e l'Occidente in genere

 31 marzo 2022 - giovedì                                    31st  March / Thursday                   visione post - 6  

Bisogna partire dal fatto, per capire che cosa è veramente la guerra ai nostri tristissimi giorni, che il

termine "guerra" può essere usato e subito solo da uno dei 2 contendenti (l'Ucraina), mentre è noto
che l'altro contendente (Russia) che è anche quello  che ha iniziato il conflitto (invadendo il territorio
ucraino) usa, al posto di guerra, il termine 'operazione speciale'. E dunque anche chi ha subito l'inva-
sione, l'Ucraina, dovrebbe di conseguenza accettare, invece di guerra, di essere oggetto di questa co-
siddetta Operazione speciale. -    Allora bisogna capire che senso dà la Russia a questa espressione-
termine rispetto a quello di Guerra, in realtà vera e propria, che subisce la controparte ucraina che
si è vista invadere con mezzi, carri armati e armi, che hanno molto più di guerresco  che di opera-
zione fatta in modo più o meno speciale ma che di vecchio stampo militare offensivo sembra con-tenerne tutti gli elementi. Ma diciamo "sembra" perchè sappiamo che a dirigere e prima ancora a
comandare tale Operazione è stato il capo russo del Cremlino, e cioè un certo Vladimir Putin.

Ma partiamo dall'inizio e via via percorriamo tutto il cammino... 
IL 24 DICEMBRE  Vladimir Putin, da più di 20 anni a capo della Russia, ora il nuovo zar russo,
dichiara guerra all'Ucraina, Paese democratico europeo con Zalenski a capo dello Stato.
20 febbraio 2022 - Guerra sospesa (il 23 e 24 febbrao Putin aveva parlato di 'operazione speciale')
L'Ucraina è destinata a essere un punto di frizione perenne tra Russia e Occidente. La pressione
di Putin continuerà. Stati Uniti e Alleati non possono permettersi di abbandonarla, l'Ucraina.
25 febbraio '22 - L'invasione dell'Ucraina
Putin sferra l'attacco: esplosioni e vittime. Kiev sotto assedio. "I russi sono entrati in Ucraina".
Guerra in Europa -
Lo zar avverte: "Non osate interferire".  Biden, presidente americano, risponde: "Sanzioni deva-
stanti". . Si contano almeno 137 morti. La Nato non invierà truppe.  Borse a picco, gas alle stelle.
Le parole dell'esperto - "L'allargamento del conflitto?" "Scenario difficile, ci perdono tutti".
25 febbraio '22 - Noi e la guerra
("Corriere della sera") - Finora abbiamo seguito con distacco le vicende ucraine. E tanti si erano illu-
si che anche questa crisi sarebbe stata limitata, ma lo scenario si è rivelato completamente diverso.
Sgomento, senso di impotenza. La domanda: sapremo reagire? 
L' Unione europea: la vera questione sarà la tenuta democratica di Polonia, Ungheria, Slovacchia,
Repubblica Ceca. -  L'invasione dell'Ucraina: è una sfida a tutti noi.
La reazione: si vorrebbe colpire la Russia come fecero gli Usa di Trump con l'Iran. Ma quel che
più conta è che l'Occidente resti unito.

CONTINUA...
to be continued...                  

martedì 29 marzo 2022

Riflessioni - Putin, o Il maschio tradito

 29 marzo '22 - martedì                                     29th March / Tuesday                           visione post - 3

(da la Repubblica - 3 marzo '22 - L'Amaca - Michele Serra)

Il maschio tradito
conoscete qualcosa di più russo di Gogol'? E di Bulgakov? Beh Gogol' e Bulgakov erano ucraini. 
Il primo era nato in un villaggio a est di Kiev, il secondo a Kiev. Entrambi sono morti a Mosca.
Lo stuolo dei russi-ucraini, e degli ucraini-russi, è molto lungo. Non lo conoscevamo: sinistro merito
di questa guerra idiota, assurda, è averci aiutato  a conoscere un poco meglio i due popoli e  le due 
culture scoprendo che sono, in larga parte, lo stesso popolo e la stessa cultura. E questo rende ancora
più tremendo il capo di imputazione che grava su Vladimir Putin. E' il fautore di una guerra fratricida
"Colpa" degli ucraini, secondo Putin, è proprio questa vicinanza tradita.   L'idea che sia il tuo prossi-
mo, non il tuo opposto, non un estraneo, a scegliere una strada diversa (l'Europa, la democrazia) ren-
de ancora più insopportabile l'offesa. Putin ha ragionato, e si è comportato  più o meno  come il ma-
schio che uccide la compagna che lo vuole abbandonare. Non riesce a contemplare l'idea di non es-
sere più amato, di non esere più obbedito. Per lui l'Ucraina esiste in quanto "sua", oppure non ha il 
diritto di esistere. Meglio morta che libera. -  Il machismo di Putin è uno degli elementi fondamen-
tali della sua popolarità presso le destre estreme, in tutto il mondo. Il mito "dell'uomo forte" è pre-
politico, è legato alla tradizione tribale e patriarcale che con la libertà non ha un rapporto facile.
L'ostentazione di virilità e di prestanza fisica è una sua ossessione di sempre. Niente riesce a le-
varmi dalla testa l'idea che questo elemento sia molto rilevante nella sua storia politica e, ahimè,
nella nostra storia del momento. E che sia un elemento patologico. Arcaico. Ma ben presente, e
pericoloso. 

Lucianone

domenica 27 marzo 2022

Ultime notizie / dal Mondo - Guerra: Ucraina/Russia / Latest news

 27 marzo '21 - domeniva                                  27th March / Sunday                      visione post - 5

Mi sembra sia estremamente necessario ampliare questa pagina dedicata alle "Ultime notizie" Aggiornandole ai giorni allungati dell'intervento/invasione della Russia di Putin.


(Dal "Corriere della Sera" - 27 marzo '22)

Attacco dei russi a Leopoli (Ucraina) -

Ieri pomeriggio 26 marzo, sabato, alle ore 16,12
missili russi sono arrivati presso la città di LEOPOLI -
Subito dopo le sirene d'allame: esplosioni, fuoco e fumo e i feriti /
Due gli obiettivi: un grande deposito petrolifero nella zo na Nordest della città. lungo
via Plastova e a colpirlo 2 attacchi missilistici.  Il secondo: un non meglio precisato 
obiettivo "infrastrutturale" (probabile stia per "militare") pure con 2 attacchi missili-
stici. Bilancio: cinque persone ferite nel primo attacco. - Il sindaco di Leopoli ha con-
fermato le esplosioni di metà pomeriggio e ha chiesto ai cittadini di resdtare nei rifugi
per nuove incursioni. Il nuovo attacco è infatti arrivato danneggiando una scuola (im-
magini postate sui social). Altre fonti: danni significativi alle infrastrutture, ma non
ai palazzi residenziali.  Nell'area di Leopoli ci sono stati in passato tre soli attacchi uno
nei primi giorni del conflitto vicino all'aeroporto, poi il più grave nella base militare di
Yavoriv, 30 km a nordovest della città e in seguito in un hangar della zona aeroportuale.
Altro attacco nella serata di sabato c'è stato a Kharkiv, sollevando allarmi. Sarebbe stato  
 colpito di nuovo il centro di ricerca nucleare interno all'Istituto per la Fisica e ls Tecno-
logia, senza che fosse possibile valutare l'entità dei danni.
Parla il responsabile dell'energia ucraino German Galushchenko: "Negoziare è complica-
tissimo.L'invasione non si fermerà al Donbass".
Biden attacca: "Putin è un macellaio, 'a butcher' " / Un caso l'appello al cambio di regime.

Lucianone

giovedì 24 marzo 2022

Commenti - UCRAINA: il coraggio della libertà

 24marzo '22 - giovedì                                 24th March / Thursday                         visione post - 18                          

(da la Repubblica - 3 marzo '22 - di Linda Laura Sabbadini)

La resistenza dell'Ucraina
Il coraggio della libertà
Resistenza. Sotto le bombe, a morire e a soffrire ci sono gli Ucraini, per colpa di un tiranno
sanguinario. La loro battaglia di libertà e democrazia è la nostra. Lo sentiamo nel profondo. 
Non solo, la loro battaglia rafforza la nostra stessa democrazia. Vengono le lacrime agli occhi,
spesso a vedere gli Ucraini che si mobilitano contro un invasore terribilmente  e drammatica-
mente più armato. A sentir scandire le loro parole, sanno che potrebbero soccombere. Ma sen-
tono che la loro forza di popolo contro l'invasore che cerca il loro abbientamento sarà più forte.
Sentono che vale la pena difendere la propria identità violata. - Sentono l'orgoglio di sfidare il
dittatore sanguinario e di non essere calpestati.  Loro che avevano trovato la strada verso la de-
mocrazia, l'avevano scelta, con libere elezioni, con grande determinazione e soprattutto orgoglio,
non ci vogliono rinunciare. Combattono, si organizzano, uomini e donne, giovani e anziani. Lo
fanno per sè stessi, lo fanno per i loro figli, . Ua resistenza di popolo.
Quella frase banale che si dice in ogni crisi "nulla sarà più come prima" non è mai stata così vera. 
Sì, perchè dopo l'invasione russa dell'Ucraina, il mondo sarà un altro, al di là di come finirà l'av-
ventura criminale di Putin in Ucraina. Sarà difficile tenere  sotto occupazione  un popolo che re-
siste così unito. Per quanto possano mettere al potere un Pétain qualunque, docranno tenere lì le
truppe come fecero i nazisti in Francia. Il popolo ucraino con la sua resistenza coraggiosa al so-
verchiante esercito invasore ha risvegliato il mondo sonnecchiante che aveva perso l'emozione 
per la libertà e la democrazia. Il prestigio del principale alfiere dell'anti-democrazia è irrimedia-
bilmente perso. Il Re è nudo. I suoi sodali di tutti questi anni, coloro che lo hanno incensato, cor-
teggiato, omaggiato, per ammirazione, o più spesso per interesse, si vergognano  di essere acco-
stati a lui in tanti Paesi. Sì, perchè ora ci si può dividere su tutto, ma non sulla difesa della demo-
crazia. E ciò non può che rafforzare le democrazie. Anche nel nostro Paese. - Allo stesso tempo
l'invasione di Putin ha prodotto una palese eterogenesi dei fini, come la definiva Wilhelm Wundt.
La guerra contro le democrazie Putin l'aveva avviata da anni, ben prima dell'invasione dell'Ucrai-
na, mettendo in campo una macchina da guerra mediatica e corruttiva impressionante, che ha avu-
to innegabili successi.  Ma poi vince Biden e nello stesso tempo si sviluppa la sollevazione popo-
lare democratica in Bielorussia contro i brogli elettorali del suo vassallo Lukashenko. Due episodi
importanti che hanno favorito l'errore capitale del nuovo zar. Voleva dissolvere come neve al sole
l'esercito ucraino, risolvere la questione velocemente e dividere il fronte occidentale.   E invece è
riuscito a scatenare una resistenza di popolo, a unire l'Europa, inclusi coloro che, come Polonia e
Ungheria, stava attraendo nell'orbita che aveva tracciato. E' riuscito a unire i Paesi del Patto Atlan-
tico, redivivo, e diventato un polo d'attrazione assoluto anche per i Paesi che non ne facevano par-
te. In più non ha certo galvanizzato i rusi contro gli ucraini.  Anzi, l'atto criminale ha risvegliato 
l'opposizione e il malcontento dei russi, causando manifestazioni e arresti, e il crollo della popola-
rità del regime. La voglia di libertà è contagiosa e può travalicare i confini tra Ucraina e Russia.
E se questo succederà non ci sarà scampo per Putin. Ma non basta, la Cina sorniona, che, verosi-
milmente, aveva fornito il placet all'operazione, al fine di testare la reazione mondiale in caso di
invasione di un Paese, sarà costretta, chissà, a rimeditare sulla sua tentazione di invadere Taiwan.
Gli Ucraini stanno dando una lezione al mondo intero. Si ribellano al tiranno invasore  e  danno
una scossa anche al popolo russo. E chissà che non sia venuta l'ora della riscossa dei popoli per 
la loro libertà.

(Linda Laura Sabbadini è direttore centrale Istat. Le opinioni qui espresse sono esclusiva respon-
sabilità dell'autrice e non impegnano l'Istat).

Lucianone 

mercoledì 23 marzo 2022

SPORT - calcio / Serie A - Giornate: 28 - 29 - 30 / anno 2021/22

 23 marzo '22 - mercoledì                             23rd March / Wednesday                           visione post - 11                           

28^ giornata
Risultati
Inter - Salernitana  5 - 0 /  Udinese - Sampdoria  2 - 1
Roma - Atalanta  1 - 0 /  Cagliari - Lazio  0 - 3
Genoa - Empoli  0 - 0 /  Bologna - Torino  0 - 0
Fiorentina - H. Verona  1 - 1 /  Venezia - Sassuolo  1 - 4
Juventus - Spezia  1 - 0 /  Napoli - Milan  0 - 1

29^ giornata
Risultati
Salernitana - Sassuolo  2 - 1 /  Spezia - Cagliari 2 - 0
Sampdoria - Juventus  1 - 3 /  Milan - Empoli  1 - 0
Fiorentina - Bologna  1 - 0 /  H. Verona - Napoli  1 - 2
Atalanta - Genoa 0 - 0 /  Udinese - Roma  1 - 1
Torino - Inter  1 - 1 /  Lazio - Venezia  1 - 0

30^ giornata 
Risultati
Sassuolo - Spezia  4 - 1 / Genoa - Torino  1 - 0
Napoli - Udinese  2 - 1 / Inter - Fiorentina 1 - 1
Cagliari - Milan  0 - 1 / venezia - Sampdoria 0 - 2
Empoli - H. Verona  1 - 1 / Roma - Lazio 3 - 0
Juventus - Salernitana 2 - 0 / Bologna - Atalanta 0 - 1

CLASSIFICA
Milan   66  /  Napoli   63  /  Inter  60  /  Juventus   59  /  Atalanta, Roma   51  /  Lazio   49  /
Fiorentina   47  /  Sassuolo   43  /  Hellas Verona   42  /  Torino   35  /  Bologna, Empoli   33  /
Udinese   30  /  Sampdoria, Spezia  29  /  Cagliari  25  /  Genoa, Venezia  22  /  Salernitana  16    

Lucianone

giovedì 17 marzo 2022

COMMENTO /Analisi - Niente giustifica le atrocità della Russia di PUTIN

 17 marzo '22 - Giovedì                                  17th March / Thursday                           visione post - 10

(da La Stampa - 28 febbraio '22 - Slavoj Zizek, filosofo e politologo sloveno)

La Russia avrà le sue ragioni
ma niente giustifica le atrocità
Non basta difendere l'Europa: il nostro compito è convincere i Paesi 
del Terza Mondo che per affrontare i problemi globali possiamo offrire 
loro un'opzione migliore di Mosca


 Il 25 febbraio 2022 Putin ha lanciato un appello alle forze armate ucraine per invitarle a prendere
il potere e rovesciare il presidente Zelensky, affermando che così "per noi sarebbe più facile strin-
gere accordi con voi" rispetto a "quella banda di drogati e neonazisti" (il governo ucraino) che "ha
preso in ostaggio l'intero popolo ucraino".  Dovremmo anche notare in che modo la Russia milita-
rizzi immediatamente qualsiasi contromisura; quando gli stati occidentali hanno preso in considera-
zione l'opzione di escludere la Russia dallo Swift (il sistema di intermediazione per le transazioni
finanziarie), Mosca ha risposto che ciò equivarrebbe a un atto di guerra. Perchè, la Russia non ha
già dato il via a una guerra vera e propria su vasta scala?  Altro esempio, agghiacciante: "Chiunque
stia prendendo in considerazione l'idea di interferire dall'esterno sappia che se lo farà, andrà incon-
tro a conseguenze  più pesanti  di qualsiasi altra vissuta in passato"  ha detto Putin il 24 febbraio, 
quando ha annunciato l'intervento militare in Ucraina.  Proviamo a prendere seriamente in esame
questa dichiarazione; "interferire dall'esterno" può voler dire molte cose, compreso inviare armi 
e attrezzature difensive all'Ucraina; con "conseguenze più pesanti di qualsiasi altra nella storia",
invece, che cosa intende dire? I Paesi europei hanno giò combattuto due guerre mondiali che han-
no provocato milioni di morti. Quindi, una conseguenza più pesante potrebbe voler dire soltanto
uno sterminio nucleare. Questa radicalizzazione (non soltanto retorica) è ciò che dovrebbe preoc-
cuparci davvero: la maggior parte di noi si aspettava che la Russia occupasse soltanto le due re-
pubbliche controllate dai separatisti o, nel peggiore dei casi, l'intera area del Donbass. Nessuno
si aspettava sul serio l''invasione totale dell'Ucraina.
Coloro che sono dalla parte della Russia, o quanto meno dimostrano  una certa comprensione per
le sue azioni, sono tuttavia strani compagni di letto. Forse, la parte più triste di questa storia è che
pochi della Sinistra liberale pensavano che la crisi fosse soltanto una sorta di bluff, perchè entram-
be le parti in causa  sanno di non potersi  permettere una guerra.  Il loro messaggio, quindi, in so-
stanza era il seguente: "Non prendetevela, non perdete la calma, e non accadrà nulla". Purtroppo,
dobbiamo ammettere che Biden  aveva ragione  quando dieci giorni fa, ha detto che Putin aveva 
preso la decisione di invadere l'Ucraina.   Dopo l'aggressione russa, alcuni di sinistra stanno ad-
dossando la colpa all'Occidente. E' risaputo perchè: la Nato stava lentamente strangolando e de-
stabilizzando la Russia, accerchiandola militarmente, fomentando le rivoluzioni colorate, igno-
randi i timori abbastanza razionali della Russia. ricordiamoci che la Russia ha già attaccato due
volte l'Occidente nell'ultimo secolo. Certo, vi è un elemento di verità in questa storia, ma limi-
tarsi a dire questo è come giustificare Hitler addossando ogni colpa all'ingiusto Trattato di Ver-
sailles che asfissiò l'economia tedesca. Significa anche che le grandi potenze hanno il diritto di
controllare le rispettive sfere di influenza, sacrificando l'autonomia delle piccole nazioni sull'al-
tare della stabilità globale. Putin ha affermato più volte di essere costretto a intervenire militar-
mente perchè non gli restava altra scelta : in un certo senso ciò è vero, ma qui dobbiamo porci
una domanda cruciale.  L'intervento militare appare come una mancanza di alternative (deno-
minata in sigla TINA da there is no alternative, N.d,R.) soltanto se accettiamo a priori la sua
visione globle della politica come una lotta tra grandi potenze per difendere ed espandere le
rispettive sfere di influenza (?).  -  Che dire delle accuse mosse da Putin al fascismo ucraino?
Faremmo molto meglio, quindi, a rovesciare la domanda e a rivolgerla allo stesso Putin: tutti
coloro che hanno nutrito qualche illusione su di lui dovrebbero prendere atto del fatto che si è
elevato al rango del suo filosofo di riferimento, Ivan Ilin, un teologo politico russo che, dopo
essere stato espulso  dall'Unione Sovietica  nei primi anni Venti  del Novecento, sul famoso 
"battello a vapore filosofico" si espresse contro il bolscevismo  e  il liberalismo occidentale 
promuovendo la sua versione di fascismo russo, per cui per Stato  si intende  una comunità 
organica guidata da un monarca paterno.  Per Ilin la democrazia è un rituale. "Votiamo per
affermare il nostro sostegno collettivo al nostro leader. Il leader non è legittimato dai nostri
voti o scelto da essi".  Non è così che si sono svolte le elezioni russe degli ultimi decenni?
Non è un caso se le opere di Ilin sono ristampate in enormi tirature in Russia e se copie gra-
tuite sono distribuite ai burocrati e alle reclute delle forze armate. 
Aleksander Dugin , il filosofo di corte di Putin, ricalca da vicino i passi di Ilin, aggiungendo-
vi soltanto un effetto postmoderno di relativismo storicizzante: "La post-modernità dimostra
che ogni presunta verità è soltanto questione di ciò che si crede. Quindi noi crediamo in quel-
lo che facciamo, crediamo in quello che diciamo. E questo è l'unico modo di definire la verità".
La domanda è: ma i popoli di Siria e Ucraina? Possono scegliere anche loro la loro verità/idea
di principio o sono soltanto un terreno di gioco per i grandi boss e le loro battaglie?  Non sor-
prende che il suo intervento militare in Ucraina sia stato accolto da Trump  e da altri come il
gesto di un genio. -  Quando poi Putin parla di denazificazione, dovremmo tenere bene a mente   
che è lo stesso Putin che ha sostenuto Marine Le Pen in Francia, la Lega in Italia e altri autenti-
ci movimenti neofascisti. Non vi è nulla di cui stupirsi: lasciate pure perdere la verità russa. Si
tratta soltanto di un comodo mito  per legittimare  il potere di qualcuno, e Putin adesso agisce
come una copia postuma dell'epansionismo imperialista occidentale. Quindi, per contrastarla
davvero, dovremmo costruire ponti  e allacciare rapporti  con i Paesi del Terzo Mondo, molti
dei quali hanno un lungo elenco di rimostranze pienamente giustificate contro la colonizzazio-
ne e lo sfruttamento da parte dell'Occidente. Non basta difendere l'Europa: il nostro vero com-
pito è convincere i Paesi del Terzo Mondo che, per affrontare i nostri problemi globali, possia-
mo offrire loro un'opzione migliore della Russia o della Cina. Siamo pronti a farlo? Ne dubito.

Lucianone

sabato 12 marzo 2022

Commenti - Putin: la cecità della guerra

 12 marzo '22 - sabato                                          12th March / Saturday                    visione post - 27

.(da la Repubblica - 3 marzo '22 / di Massimo Recalcati)

Putin e l'ideologia
La cecità della guerra
La violenza della guerra è sempre cieca. Solitamente, come l'ideologia che la ispira. Il rapporto tra
ideologia e cecità è un grande tema della filosofia politica. Per la psicoanalisi l'accecamento nella
visione della realtà può dipendere da diversi fattori. Uno tra questi è l'infatuazione narcisistica per
e stessi. Essa agisce come una lente deformante che offre una visione distorta della realtà. Narcisi-
smo maligno e paranoia sono termini  spesso convergenti: tutto ciò che è altro da me minaccia di
morte la mia sussistenza. E' l'attuale posizione di Putin. Si può pensare che alla radice della sedu-
zione della guerra vi sia sempre una sorta di esondazione paranoica del narcisismo umano. Secondo 
la Torah è questo il solo peccato umano davvero degno di questo nome: credere di essere Dio, assi-
milarsi a Dio, agire come se si fosse un Dio in terra.  Ma il Novecento ci ha insegnato che la mega-
lomania paranoide dei grandi leader  per conquistare il consenso  e sospingere le masse  verso la 
guerra necessitava però di un'altra condizione oltre a quella idolatricamente narcisistica: l'ideologia. 
Il narcisismo folle dell'Io per riuscire a mobilitare i collettivi umani deve sempre agganciarsi solida-
mente ad una Causa. Quale Causa? Nel Novecento ne abbiamo avute diverse incarnazioni: la Razza,
la Storia, l'Impero, il Popolo. Nella recente guerra in Ucraina troviamo ancora in primo piano questo
connubio che sembra risorgere spettralmente dal Novecento. Da una parte l'espansionismo dell' Io di
un leader - Vladimir Putin - autoritario, centrato su se stesso, incarnazione di un fantasma machista
e paranoide che vive la democrazia come una minaccia costante alla propria identità; dall'altra l'ideo-
logia del ritorno nostalgico alla Russia sovietica, a un nazionalismo imperialista che rifiuta il cammi-
no della storia verso la democrazia. -  Non a caso Putin, sebbene sia un prodotto culturale diretto del
comunismo russo, è sempre stato guardato  con ammirazione  dalle Destre occidentali: il pugno di
ferro, la rivendicazione sovranista, la difesa militare dei propri confini, il disprezzo per il parlamen-
tarismo e, in fondo, per la cultura illuminista dell'Occidente tout court, definiscono il ritratto di un
leader evidentemente reazionario, Ne è un esempio l'uso della macchina ideologica nella vicenda
ucraina che vorrebbe trasfigurare la violenza tragica della guerra in un'operazione politica conside-
rata necessaria.  La parola "guerra" viene, infatti, ancora sistematicamente censurata dai media del
regime russo a favore della formula neutra di "operazione speciale". La retorica del potere e della
tirannide ci aveva abituati già nel Novecento a sofismi linguistici  che tendevano a nascondere lo scempio traumaticamente brutale della violenza.  Basti pensare alla terminologia artefatta con la 
quale il regime nazista copriva il crimine atroce dell'Olocausto.  Questa divaricazione tra  il lin-
guaggio e la realtà è un'astuzia di ogni regime totalitario, compreso quello putiniano. Non a caso
Hannah Arendt considerava ogni ideologia portatrice di violenza  in quanto insensibile alle sorti 
della vita reale degli esseri umani. L'imperialismo dell'Idea schiaccia con noncuranza e totale in-
differenza la singolarità insacrificabile della vita. L'aridita' dei numeri si sostituisce alla vita dei
nomi propri: quanti morti tra i suoi soldati avrà previsto Putin in questa "operazione speciale"?
Quanti nelle file dell'esercito avversario e quanti, infine, nella popolazione civile? Insignificanza
della singolarità della vita di fronte alla cecità fanatica dell'ideologia. E' questo il grande e cinico
vantaggio di cui gode Putin. Ai suoi occhi le vite degli altri sono solo numeri. Per questo egli teme affatto la guerra, ma ne è sedotto. L'universale dell'Idea - la difesa della grande Russia  e delle ambizioni dai ridimensionamenti imposti dall'Occidente - non può essere contraddetto dalla morte 
insignificante di chi è destinato a essere solo una comparsa nella Storia. La sconcertante continuità
antropologica tra i nostrani sostenitori di Putin  e i No Vax più ideologici  riflette bene la totale in-
sensibilità e mancanza di solidarietà nei confronti della vita degli altri. Eppure sappiamo che sono
sempre le popolazioni civili a patire le conseguenze più tragiche dei conflitti armati.  Il numero di
sfollati, feriti, rifugiati, morti tra i civili è in ogni guerra sempre superiore a quello dei soldati ca-
duti in battaglia.  Il meccanismo è fatale: più si accentua il valore ideale della Causa, più perdono 
valore le vite degli uomini reali. E' la spina dorsale di ogni ideologia, il suo tratto marcatamente
fondamentalista. -  Saranno le giovani generazioni russe, culturalmente più libere dall'accecamen-
to ideologico, a ricordare al dittatore imperialista che al fondo di ogni ideologia si annida sempre
una pulsione di morte?  Sarà lo spirito illuminista e democratico dell'Europa  a contrastare la ter-
ribile seduzione paranoica della guerra?
 
Lucianone

giovedì 3 marzo 2022

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo (immagini dal territorio ucraino invaso e non ancora tutto occupato)

 3 marzo '22 - Giovedì                                3rd March / Thursday                              visione post 5

PIù che parole, a questo punto, contano le immagini di questa guerra che ci riporta indietro nel 

tempo di oltre 70 anni almeno in Europa: Seconda guerra mondiale. Abbiamo sempre pensato finora

a un mondo di pace conquistata dopo quegli anni bui e tragici. Ci eravamo sbagliati, tutti!

Luciano Finesso -


BAMBINI IN FUGA SU UN TRENO NON RISCALDATO, IN VIAGGIO
DA  KHARKIV A LEOPOLI
 - foto di Andriy Dubchak / Ap


GUERRA  AI  CIVILI
Kiev resiste, ma si svuota / In migliaia in fuga verso ovest

Il cessate il fuoco è appeso all’esito dei negoziati tra Kiev e Mosca annunciati per oggi. Ma sulla trattativa incombe la vistosa avanzata russa. Il sindaco di Kherson: «La città è caduta». La manovra a tenaglia da est a sud non risparmia i civili e punta sulla capitale, svuotata dalla fuga degli abitanti. Il voto all’Onu condanna l’aggressione (Cina e India astenute). I profughi ormai sono un milione: l’Unione europea pronta ad accoglierli
- da il manifesto -



Condanniamo questa avventura del Cremlino che è una aperta violazione del diritto internazionale, con la stessa forza e chiarezza con cui questo giornale ha condannato le guerre occidentali (e non solo, a cominciare dall’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979) all’Iraq, alla Somalia, all’ex Jugoslavia, all’Afghanistan, alla Libia, a Gaza e alla Palestina, alla Siria..
(Contro la guerra folle, la verità della pace /
- il manifesto -) 

Kiev resiste ma si svuota. In migliaia in fuga verso ovest
Kiev non è stata rasa al suolo. Sembrano suggerire questa semplice chiosa i numerosi messaggi che abbiamo ricevuto dai nostri contatti nella capitale stamane. Però, non c’è nulla che autorizzi a riprendere fiato, se non il fatto che un’altra notte, la sesta dall’inizio della guerra, è passata. AL CONFINE MERIDIONALE della città, dove si imbocca l’autostrada diretta a Odessa, una fila chilometrica di automobili si incanala nella strettoia creata dal genio militare per mezzo dei dissuasori di cemento. 

Due giornate di mobilitazioni, il 25 marzo nelle piazze italiane e il 26 marzo con un corteo a Firenze, seguendo un filo rosso che lega la transizione ecologica a quella lavorativa, e naturalmente il “No” alla guerra. Ad annunciarlo insieme Friday for Future Italia e il Collettivo di Fabbrica.



Lucianone