venerdì 30 aprile 2021

SPORT - calcio / Serie A - 32^ e 33^ giornata 2020/21

 30 aprile '21 - venerdì                               30th April / Friday                            visione post - 5

Risultati delle partite
32^ giornata
H. Verona - Fiorentina   1 - 2   /   Milan - Sassuolo   1 - 2
Bologna - Torino   1 - 1   /   Crotone - Sampdoria   0 - 1
Genoa - Benevento   2 - 2   /   Juventus - Parma   3 - 1
Spezia - Inter   1 - 1   /   Udinese - Cagliari   0 - 1
Roma - Atalanta   1 - 1   /   Napoli - Lazio   5 - 2
33^ giornata
Genoa - Spezia   2 - 0   /   Parma - Crotone   3 - 4
Sassuolo - Sampdoria   1 - 0   /   Benevento - Udinese   2 - 4
Fiorentina - Juventus   1 - 1   /   Inter - H. Verona   1 - 0
Cagliari - Roma   3 - 2   /   Atalanta - Bologna   5 - 0
Torino - Napoli   0 - 2   /   Lazio - Milan   3 - 0

CLASSIFICA

INTER   79  /   Atalanta   68  /   Napoli, Juve, Milan   66  /   Lazio   61  /   Roma   55
Sassuolo   52  /   Sampdoria   42  /   H. Verona   41  /   Udinese   39  /   Bologna   38  /  Genoa   36  /   Fiorentina   34  /   Spezia   33  /   Cagliari, Benevento,
Torino   31  /   Parma   20  /   Crotone   18

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giovedì 29 aprile 2021

mercoledì 21 aprile 2021

SPORT - calcio / Serie A - 31^ giornata 2020/21

 21 aprile '21 - mercoledì                          21st April / Wednesday                      visione post - 4

Risultati delle partite

Crotone - Udinese   1 - 2  /   Sampdoria - H. Verona   3 - 2
Sassuolo - Fiorentina   3 - 1  /   Cagliari - Parma   4 - 3
Cagliari - Parma   4 - 3  /   Milan - Genoa   2 - 1
Atalanta - Juventus   1 - 0  /   Bologna - Spezia   4 - 1
Lazio - Benevento   5 - 3  /   Torino - Roma   3 - 1
Napoli - Inter   1 - 1

CLASSIFICA

INTER   75  /   Milan   66  /   Atalanta   64  /   Juventus   62  /   Napoli   60  /   Lazio   58  /
Roma   54  /   Sassuolo   46  /   H. Verona   41  /   Sampdoria   39  /   Bologna   37  /   Udinese   36  /
Genoa, Spezia   32  /   Fiorentina, Torino, Benevento   30  /   Cagliari   25  /   Parma   20  /   
Crotone   16

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COMMENTI - La cultura non è un premio

 21 aprile '21 - mercoledì                            21st April / Wednesday                        visione post - 7

(da la Repubblica - 14 aprile '21 - di Stefano Massini)

L'ipocrisia di chi apre solo
in cambio di un'opera di bene
Uno strappo alla regola. O meglio, al divieto. Il Museo d'arte moderna di Strasburgo per un
giorno riapre le porte, ma con un "se": l'accesso ti è permesso solo "se" doni il sangue, visto 
che gli ospedali francesi ne sono alla disperata ricerca. E dietro lo scintillio della nobile cau-
sa , ecco finalmente che il velo del'ipocrisia si alza e riusciamo a mettere a fuoco l'idea abo-
minevole della cultura come premio, come posta in palio, come bonus riservato a chi se lo
merita. Già, perchè se il binomio fra la donazione del sangue e una galleria d'arte si ers ma-
nifestato in epoca non sospetta (per esempio ai Musei capitolini di Roma nel 2019), adesso
 non può non lasciare interdetti che un'istituzione pubblica decida di mostrare  le opere  di
Monet, Picasso e Kandinsky esclusivamente come montepremi per gli eroi della pubblica
sanità. Non prendiamoci in giro, chiunque coglie la differenza drastica fra riservare a qual-
cuno un biglietto gratuito "fra gli altri", e il far accedere alle sale unicamente chi possiede 
un certo requisito, indipendentemente dal fatto che egli sia il buon samaritano evangelico 
pronto a svenarsi o il conte vampiro della Transilvania.
Scriveva Antonio Gramsci che la cultura è il requisito fondante e necessario di ogni evoluzione
umana, e come tale rientra  fra i diritti essenziali di uno Stato emocratico. nessuno si sognereb-
be mai di proclamare che domani entrano in classe  solo  gli allievi che donano il sangue, lo ri-
terrebbero tutti un oltraggio  al diritto allo studio  e alla parità fra scolari.  E l'arte? No. Quella 
non è un diritto, può essere usta come più piace, può essere regalata oggi a chi dona il sangue,
domani a chi raggiunge mille ore di smart-working, dopodomani a chi scarica l'app di traccia-
mento. E tutti gli altri? Portone chiuso, tanto si sopravvive anche senza farsi il selfie fuori da-
gli Uffizi.  Io insisterò sempre a dire , per parte mia, che nessun governo  avrebbe facoltà  di 
precludere alla popolazione il godimento dell'arte (neanche a chi non ha tamponi o vaccini ese-
guiti), per la semplice ragione che il possesso fisico delle chiavi non significa affatto che l'uso
delle medesime sia rimesso ad alcun giudizio arbitrario, e chi si occupa  della gestione  di uno
spazio non ne è mai proprietariio ma solo custode per la comunità tutta.  E' la ragione per cui
stona immensamente  che i musei siano sbarrati a causa del virus: implica (in tutti i Paesi del
mondo che hanno imposto la serrata) un concetto distorto dell'arte  come attrazione turistica,
focolaio di pericolose gozzoviglie, con l'aggravante che spesso i luoghi di culto vengono vi-
ceversa salvaguardati come sacrari dell'anima. -   Fa male, dunque, dover constatare  che la  
pandemia legittima i peggiori baratri, ivi compreso l'equivoco mostruoso fra teatro e intrat-
tenimento, fra cultura e svago, fra arte e turismo, fra museo e parco giochi.  Di tutto ciò di-
spone non un moderno Leviatano, ma un suo cugino zotico e venale che accomuna l'esposi-
zione al bookshop, il dipinto al poster, la lezione alla guida turistica e il catalogo al depliant, 
riservandosi perfino il veto su "chi resta fuori e chi faccio entrare", magari come surrogato
della medaglietta al valore.  Senza dire che il caso di Strasburgo  costituisce  un pericoloso
precedente, rendendo lecita una selezione dall'alto  "per tutela della pubblica incolumità": 
se l astrage di Nizza o del Bataclan fossero avvenute dopo la pandemia, è ragionevole cre-
dere che molto più agevole  sarebbe stato interdire l'ingresso  a chi  magari proveniva  da
Paesi a rischio, come quelli del Muslim Ban varato a più riprese dalla presidenza Trump.
Eccessivo? Non mi stupirei affatto, ormai le più distorte ombre assumono contorni reali.

Lucianone

sabato 17 aprile 2021

Ultime notizie - dall'italia e dai Mondo / Latest news

 17 aprile '21 - sabato                               17th April / Saturday                       visione post - 3

RUSSIA

"Navalny rischia di morire da un momento all'altro" -
"Nelle sue condizioni un attacco cardiaco è questione di giorni", ha dichiarato il medico
personale Anastasia Vasilyeva, chiedendo ACCESSO immediato al carcere.

Aleksei Navalny può morire «da un momento all’altro». L’allarme viene dai medici del dissidente russo, che dal 31 marzo scorso ha deciso lo sciopero della fame nel carcere dove è detenuto per chiedere trattamenti medici adeguati dopo gli attacchi di mal di schiena e l’intorpidimento di mani e gambe che hanno iniziato ad affliggerlo. «La sua salute sta rapidamente peggiorando», ha dichiarato il medico personale di Navalny, Anastasia Vasilyeva, e altri tre medici, tra cui il cardiologo Yaroslav Ashikhmin, che hanno chiesto ai funzionari della prigione di concedere loro un accesso immediato. “Le sue funzioni renali sono compromesse, e ora rischia un arresto cardiaco: è solo questione di giorni». Navalny, 44 anni, e' stato incarcerato a febbraio e sta scontando due anni e mezzo, per vecchie accuse di appropriazione indebita, in una colonia penale nella citta' di Pokrov, circa 100 chilometri a est di Mosca. Dove si sarebbe tra l’altro registrato un focolaio di tubercolosi. Il più famoso oppositore di Vladimir Putin è sopravvissuto a malapena a un avvelenamento con l'agente nervino Novichok in agosto, per il quale ha più volte accusato il Cremlino. I medici ora sostengono che il suo sciopero della fame potrebbe aver drasticamente peggiorato le sue condizioni.


Bosnia-Erzegovina - SARAJEVO

La media quotidiana di morti per Covid è più alta rispetto al numero di uccisi durante l'assedio serbo. Ai tempi della guerra scatenata da Milosevic, Karadzic e Mladic le vittime erano 3,8 al giorno, ora il coronavirus uccide quotidianamente 19,5 persone.

ITALIA -  Scuola / verso il nuovo decreto
Riaperture: Dad fino al 50% nelle zone rosse, fino al 40 in quelle gialle e arancioni.
Dal 26 aprile tornano le regioni gialle e pass per gli spostamenti. Tornano gli sport di squadra ma senza spogliatoi. Previsto il carcere per chi altera il lasciapassare "green". Da metà maggio, dove i contagi saranno scesi, riaprono i centri commerciali nel weekend. Università: esami e lauree in presenza.
Lucianone

venerdì 16 aprile 2021

SPORT - calcio / Serie A - 30^ giornata 2020/21

 16 aprile '21 - venerdì                                   16th April / Friday                       visione post - 2

Risultati delle partite 

Spezia - Crotone   3 - 2   /  Parma - Milan     1 - 3
Udinese - Torino   0 - 1  /   Inter - Cagliari    1 - 0
Juventus - Genoa   3 - 1  /  Sampdoria - Napoli   0 - 2
H. Verona - Lazio  0 - 1  /  Roma - Bologna   1 - 0
Fiorentina - Atalanta  2 - 3  /  Benevento - Sassuolo   0 - 1

CLASSIFICA
INTER   74  /   Milan   63  /   Juventus   62  /   Atalanta   61  /   Napoli   59  /   Lazio   55  /
Roma   54  /   Sassuolo   43  /   H. Verona   41  /   Sampdoria   36  /   Bologna   34  /
Udinese   33  /   Genoa, Spezia   32  /   Benevento, Fiorentina   30  /  Torino   27  /
Cagliari   22  /   Parma   20  /   Crotone   15

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domenica 11 aprile 2021

Riflessioni ulteriori - Le parole: Imprevedibilità e Caos

 11 aprile '21 - domenica                            11th April / Sunday                         visione post - 7

Riflessioni ulteriori / della domenica

di Luciano Finesso
"La catastrofe sarà innescata da un evento imprevedibile (...). Quel che solo pochi scorgevano
sarà d'un tratto evidente ai più: l'economia organizzata in vista dello 'star meglio' è il principa-
le ostacolo allo 'star bene' ".  (Ivan Illich, Convivialità)

Imprevedibilità, paura poi tramutata in terrore, collasso dell'economia e caos a tutti i livelli.
Sono state queste le tappe che dall'inizio, più o meno dell'anno scorso hanno contrassegnato
lo sviluppo sempre più selvaggio e a certi livelli imperscrutabile di questo coronavirus tramu-
tatosi in fretta, dalla Cina in poi, in epidemia e poi pandemia vera e propria.
A un tratto dal dicembre '19, quando apparve per la prima volta nell'immenso continente asia-
tico, tutto fu imprevedibile, anche se più di qualcuno in anni passati anche recenti l'aveva pre-
visto o perlomeno paventato.
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Società / commenti - Sui vaccini, e il caso AstraZeneca

 11 aprile '21 - domenica                          11th April / Sunday                         visione post - 8

(da la Repubblica - 20 marzo '21 - di Corrado Augias)

Alle origini della paura

AstraZeneca è dunque sicuro? Nel comunicato dell'Agenzia europea per i medicinali si legge:
"Il vaccino di AstraZeneca è sicuro ed efficace. I suoi benefici superano i rischi".  Dunque, i
rischi ci sono. Venticinque possibili casi, di cui 9 fatali, su 20 milioni di dosi iniettate in Eu-
ropa e Gran Bretagna. Statisticamente insignificanti, per crudele che una frase del genere pos-
sa suonare. Nelle confezioni di cardioaspirina, benemerito medicinale da banco di larghissimo
uso, è contenuto un foglietto illustrativo di 6 pagine in corpo 5.  Leggo: "Aspetti sul sistema
nervoso. A dosi elevate o prolungate possono comparire: sudorazione, mal di testa, confusio-
ne, emorragia cerebrale. Effetti sul tratto gastrointestinale superiore: esofagite, duodenite ero-
siva, gastrite erosiva, ulcera esofagea, perforazione". Eccetera. Nessun medicinale è privo di
rischi. La parola greca pharmakon, significa pianta curativa, ma anche droga o veleno.  Ciò
che cura può anche uccidere.  Allargo il tema: chiunque entri in autostrada per un sereno fi-
ne settimana in campagna con la propria famiglia e il cane che già uggiola di gioia, sa di ave-
re una minima possibilità di non arrivare alla meta; chiunque salga a bordo di un aereo idem.
Non si salva da possibili rischi nemmeno chi se ne sta a casa sua, sbrigando banali faccende
domestiche.  Nel corso del 2020, anche a causa della pandemia  e del confinamento, ci sono
stati più incidenti e infortuni tra le quattro mura domestiche che sulle strade. In pratica non
esiste un'attività umananè di quiete nè di moto, nè all'aperto nè al chiuso  che sia esente da 
rischi. Il primo rischio che ognuno deve affrontare è la vita stessa. 
I vaccini però sono un caso particolare perchè si basano su un paradosso.  Una medicina si
prende per curare un male; il vaccino invece si prende da sani per evitare che il male arrivi. 
Il soggetto da vaccinare non è un paziente, è una persona in salute e proprio la vaccinazio-
ne potrebbe provocargli disturbi, di gravità variabile. 
Già prima della pandemia il movimento no-vax si basava su questo timore alimentato dalla 
descrizione di effetti collaterali per lo più d'origine superstiziosa. Quando però ha circolato 
la notizia di eventi fatali probabilmente causati da un vaccino, si è diffusa  una paura diffi-
cilmente controllabile proprio perchè fondata su elementi irrazionali, anzi ignoti. L'associa-
zione mentale vaccino-morte è diventata, come si usa dire, virale prima ancora che si cono-
scessero i risultati delle autopsie sulle vittime.  Per una volta  è stata la Germania  la prima 
nazione europea a dare prova  di un'emotività largamente immotivata. Con effetto domino 
altri Paesi, tra i quali il nostro, l'hanno imitata. Il timore delle autorità è comprensibile. Nel-
la situazione data chi è al governo preferisce essere accusato di eccesso di cautela piuttosto
che di imprevidenza o inerzia. Resta però un dato di fondo. L'intera letteratura sulle epide-
mie, da Sofocle in poi, ha un dato in comune >: le pestilenze scatenano una paura difficile 
da controllare in quanto nasce dalla sensazione di un pericolo incombente tanto più  minac-
cioso in quanto invisibile, pronto a colpire alla cieca. Si può capire che in un individuo pri-
vo di sufficienti cognizioni scientifiche l'idea di farsi inoculare un male, anche se in forma 
attenuata per combattere un male più grande, possa provocare una reazione di rigetto.  
La paura nasconde gli immensi benefici che i vaccini hanno provocato nella salute di in-
tere collettività. Chi li teme, vede i possibili (rarissimi) effetti collaterali  trascurando il 
fatto che la loro diffusione ha fatto scomparire - almeno in questa parte del mondo - in- 
tere malattie di cui s'è perduto perfino il ricordo.

Lucianone

martedì 6 aprile 2021

SPORT - calcio / Serie A - 29^ giornata 2020/21

 6 aprile '21 - martedì                                6th April / Tuesday                              visione post - 9

Risultati delle partite
Milan - Sampdoria   1 - 1   Atalanta - Udinese   3 - 2   Benevento - Parma   2 - 2
Cagliari - H. Verona   0 - 2   Genoa - Fiorentina   1 - 1   Lazio - Spezia   2 - 1
Napoli - Crotone   4 - 3   Sassuolo - Roma   2 - 2
Torino - Juventus   2 - 2   Bologna - Inter   0 - 1  

CLASSIFICA

INTER   68  /   Milan   60  /   Atalanta   58  /   Juventus, Napoli   56  /   Lazio   52  /   Roma   51  
H. Verona   41  /   Sassuolo   40  /   Sampdoria   36  /   Bologna   34  /   Udinese   33  /Genoa   32
Fiorentina, Benevento   30  /   Spezia   29  /   Torino   24  /   Cagliari   22  /   Parma   20  /  
Crotone   15   

Marcatori
24 reti  -   Ronaldo (Juventus, 5 rigori)
20 reti  -   Lukaku  (Inter, 5)
18 reti  -   Muriel   (Atalanta, 1)
15 reti  -   Simy     (Crotone, 6) / Ibrahimovic  (Milan, 3)


Commento
La forza compatta dell'Atalanta 

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Riflessioni - Medici e infermieri no-vax: se ne vadano dalla sanità pubblica

 6 aprile '21 - martedì                             6th April / Tuesday                       visione post - 13

(da la Repubblica - 26 marzo '21 - L'Amaca / Michele Serra)
Rivoluzionari a costo zero
Il personale sanitario che non intende vaccinarsi ne ha tutto il diritto. A una condizione: si leva il
camice, esce dall'ospedale, rinuncia allo stipendio e si rifà una vita altrove. Il ruolo non consente
alternative. Il medico o l'infermiere che non si vaccina, a parte l'ovvio rischio al quale espone gli
ignari pazienti, è una persona che non crede nel sistema sanitario nazionale. E' libero di disertare.
Non di indossare, a tradimento, una uniforme che non è la sua. Escano dalla sanità pubblica e se
ne facciano una propria. Fondino cliniche, propongano cure alternative, pubblichino studi scien-
tifici non ortodossi, ne hanno facoltà.  La storia dell'umanità è piena di eterodossie, eresie, opi-
nioni di minoranza che si sono poi rivelate utili. Ma gli eretici veri sono persone che rischiano,
gli eretici costruisconon altri luoghi, gli eretici si contrappongono al potere pagandone il prezzo.
Non se ne stanno, culo al caldo, a spillare lo stipendio a un padrone, lo Stato, che dimostrano di
disprezzare , considerando insulsi i suoi sforzi e nulle le sue direttive - vaccinatevi! - ma riscuo-
tendo, a fine mese, regolare stipendio.  A parte i casi liguri (vedi le cronache) si sa anche di me-
dici di base no-vax. E' veramente difficili non disprezzarli. Non perchè siano no-vax, ma perchè
lo sono a spese dello Stato, che si è invece abbondantemente e ufficialmente espresso  a favore 
delle vacinazioni anti-Covid. Il medico o l'infermiere no-vax è come l'impiegato delle Poste che,
per ragioni sue, si rifiuta di fare le raccomandate. Se ne vadano altrove. Fare il rivoluzionario a
costo zero è molto comodo, ma molto poco etico.

Lucianone

giovedì 1 aprile 2021

SOCIETA' - Primo piano / Covid-19: Londra, effetto "zero", ritorna a vivere

 1 aprile '21 - giovedì               1st April / Thursday                    visione post - 22

(da La Repubblica - 30 marzo '21 - di Benedetta Cibrario, Londra)
Effetto "zero":
Londra si riprende la voglia di vivere

Non è un giorno come gli altri. Londra registra zero morti per Coronavirus. 
La notizia rimbalza sui giornali, sulle chat. Ci domandiamo tutti se
l'incubo sta davvero per finire. Usciamo cauti per strada, come
qualcuno che voglia tastareil terreno. Si fa perfino fatica, ci sia-
mo abituati a una routine stravolta, con gli spazi di casa diventa-
ti uffici, la tentazione di vestirsi sommariamente. l'abilità di cia-
scuno di dribblare il senso di claustrofobia che si insinua quoti-
dianamente, ma bisogna celebrare, uscire di casa. C'è addirittu-
ra il sole, dopo settimane di maltempo. Fa caldo, sembra una 
giornata di primavera italiana, la gente esce in camicia, le fine-
stre sono tutte aperte. .Assomiglia a una primavera di speranza,
lo è, l'umore si rialza come il termometro, con i suoi inaspetta-
ti 19° di tepore. ma noi siamo ancora frastornati, non sembra 
neanche vero. Dopo le settimane da incubo che abbiamo pas-
sato, il peso dei numeri dei contagi di gennaio e febbraio, do-
po tre mesi di chiusura totale, oggi ci viene restituito uno spi-
raglio di libertà e lo prendiamo come un premio di buona con-
dotta. -  A questo ci ha portati l'orrore che abbiamo vissuto, a
sentire leggerezza e gioia perchè possiamo incontrare gli ami-
ci, massimo sei, e all'aperto. Ma è molto. Moltissimo. I nostri
ragazzi possono smettere di stare da soli, sdraiati a vedere se-
rie a ciclo continuo e ricominciare a fare quello che abbiamo
fatto noi, diventare adulti grazie anche alla socialità. La vita
tornerà normale, ci assicurano, se non commettiamo errori.
Se non abbassiamo la guardia. Non dobbiamo abbracciarci, 
ha detto Boris Johnson.  La tentazione di farlo c'è. Eccome
se c'è. Oggi il Covid-19  non  si è preso nessuno. Speriamo 
che sia così anche domani e dopodomani e il mese prossimo,
che la scienza - e l'intelligenza degli uomini - abbiano vinto
sulla tenacia del virus.
La BBC registra giorno per giorno il numero dei vaccini ino-
culati. Oggi il 57% della popolazione adulta  ha avuto la pri-
ma dose, più di trenta milioni di persone. Contattati uno per
uno, con lettere a casa, messaggi e email. Faccio parte anche 
io del gruppo e non posso dimenticare  il giorno in cui sono
entrata al museo di Storia Naturale per essere vaccinata con
Astrazeneca, sabato 13 marzo, nelle stesse ore in cui in Ita-
lia e in altri paesi europei veniva sospeso. L'efficienza e la
rapidità  sono le cose  che ricordo di più, due domande di
prassi sulla mia salute e una presentazione: "Mi chiamo 
Jason, sono un autista di ambulanza, è d'accordo che sia io
a vaccinarla?" - e mi consegna un tagliando. "Lo fotografi,
nel caso dovesse perderlo, per avere un promemoria del lot-
to e del giorno in cui l'abbiamo vaccinata".  Difficile dimen-
ticarsi un giorno così, in cui capisci che stai partecipando a
qualcosa che entrerà nei libri di storia, la più grande campa-
gna vaccinale mai fatta. Camminando verso l'uscita, tutto lo
staff - un volontario ogni dieci passi - ci ringrazia. Venti per-
sone, dal secondo piano del museo  fino a Exibition Road
che ripetono thank you a ognuno di noi. Non solo cortesia, 
ma un modo per ricordarci una cosa semplice e concreta, chi
si vaccina lo fa per gli altri, non solo per sè. Per poter uscire 
dalla paura, per ritornare a vivere, Il bellissimo numero zero 
di oggi, sta qui a ricordarcelo. E' solo il primo passo, c'è an-
cora tanto da fare, ma lo faremo. Tutti insieme. Nei prossimi
giorni sapremo di più. Cominceranno le aperture graduali, a
metà giugno potremmo tornare a vivere come prima. Quasi.
A giorni sapremo se la Gran Bretagna chiuderà le frontiere
a fine luglio, nell'incubo che arrivino altre varianti su cui i
vaccini potrebbero essere meno efficaci.
 Ma non pensiamoci oggi, in una giornata senza morti per
Covid. Una vittoria della scienza e nostra che abbiamo re-
sistito e accettato una riduzione della nostra libertà indivi-
duale in tempo di pace senza precedenti. 

Lucianone