19 aprile '20 - domenica 19th April / Sunday visione post - 3
(da "Io Donna" di Repubblica - 21 settembre '19 - Nicia Panciera)
Oggi è la giornata buona. Il lavoro fila a meraviglia. Dopo pochi minuti di concentrazione,
mediamente 15, dice la scienza, una notifica compare sullo schermo. La ignoriamo. Il cer-
vello, però, la registra. Poi è la volta del telefono, che si illumina. E' un attimo e ci ritro-
viamo nel vortice dei social e della posta elettronica, da cui riemergeremo molto tempo
dopo. Non prima di 20 minuti. Perchè, pur sapendo di doverci concentrare, continuiamo
imperterriti a perdere tempo? Semplice: i dispositivi elettronici sono perfettamente equi-
paggiati per non darci tregua. Peccato che gli studi scientifici concordino nel ritenere che
queste continue interferenze abbiano un impatto negativo sulla nostra mente.
Spieghiamo procedendo per ordine. Una delle cose che facciamo più spesso è prestare attenzione
a qualcuno o a qualcosa. a volte spontaneamente. Altre a richiesta. L'attenzione è una risorsa pre-
ziosa e potente, capace di influire sul modo in cui il cervello programma le azioni e guida il com-
portamento. Infatti, per quanto i nostri sensi gli spediscano un'enorme quantità di dati, non tutti
superano la soglia della coscienza. "Abbiamo una limitata capacità di analisi, e dobbiamo neces-
sariamente filtrare le informazioni in arrivo dal mondo esterno e interno", spiega Chiara Della
Libera della sezione di fisiologia e psicologia del Dipartimento di neuroscienze, biomedicina e
movimento dell'Università di Verona. L'attenzione è dunque un faro acceso dal nostro sistema
di controllo, che segnala quanto non possiamo proprio permetterci di ignorare. "Gli studi di psi-
cologia di base hanno mostrato che è guidata da due meccanismi, uno volontario e uno involon-
tario", spiega. "Il primo è all'opera quando, per esempio, pattugliamo l'ambiente circostante al-
la ricerca di qualcosa di rosso; mentre il secondo si attiva in modo automatico in risposta a sti-
moli particolari che sono tutti accomunati da certe caratteristiche, come il costituire una novità,
l'essere in movimento, lo stagliarsi sullo sfondo". Questo fenomeno è detto "cattura attenziona-
le": "In natura, ma anche in città, saper individuare istantaneamente una minaccia può salvare
la vita", spiega la ricercatrice, che guida il Laboratorio di Adaptive Attention and Cognition.
"E questo stesso meccanismo primordiale è all'opera anche con i banner, i pop up o le notifi-
che delle applicazioni". Ecco perchè sono così efficaci nel distrarci.
L'evidenza mostra, però, che l'attenzione è flessibile.
CONTINUA...
to be contin
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