lunedì 27 aprile 2020

Musica / jazz - Insegnare musica in modo naturale: intervista al bassista Victor Wooten

27 aprile '20 - lunedì                               27th April / Monday                           visione post - 3

( da la Repubblica - 31 ottobre '19, giovedì - Milano Spettacoli / di Luigi Bolognini)
Si dice spesso di tanti artisti che in concerto diano lezioni di musica. Poi c'è chi le lezioni di musi-                                                                                                                                   
ca le darà davvero. e sullo stesso palco dello show.  Una tradizione, d'altronde, per Victor Wooten,
il bassista e leader del quartetto Wooten Brothers, tutto composto di fratelli, che domani e sabato (1
e 2 novembre '19) inaugura il Jazzme al Blu Note di Milano. Proprio il 2 novembre, nel pomerig-
gio, Wooten sarà nel jazz club di via Borsieri per una masterclass di un'oretta e mezza col pubbli-
co.
Intervista
L. Bolognini - Iniziamo proprio da questa masterclass, Wooten, perchè non è così usuale 
a queste latitudini
V. Wooten -  "Invece a me piace parecchio, quando le circostanze  lo permettono, ovvero quando
restiamo in un posto più di un giorno. Non solo permette un contatto col pubblico del tutto diver-
so da quello di uno spettacolo, ma io amo insegnare, spiegare, fare entrare nel mondo della musi-
ca".
L. B.  - Di questa sua vocazione parleremo tra poco, intanto ci spiega come funzionerà?
V. Wooten "Apriremo le porte del Blue Note e io e un altro mio fratello, ancora non so chi tra
Regi, Roy e Joseph, saliremo sul palco: suoneremo un pò, risponderemo a domande, dubbi e cu-
riosità dei presenti e poi inviteremo qualcuno a esibirsi con noi, per fare festa assieme".
L. B. - Questa lezione e' solo una piccola parte della sua attività da docente: cosa le dicono le pa-      role "Wooten Woods"?
V. Wooten -  "Beh è la mia scuola di musica, aperta in un bosco vicino a Nashville: sono dei camp
aperti a tutti, da vent'anni, dove uniamo la musica e la natura. La parola chiave è proprio 'naturale',
perchè facciamo sì lezioni sotto gli alberi, ma puntiamo anche a insegnare in modo naturale, spon-
taneo, basandoci più sulla comunicazione  e  l'immediatezza  che sulla tecnica. Ovvio, la bocca ci
serve per parlare, ma quando parliamo ppoi gli altri non guardano la bocca: sentono quel che  di-
ciamo. Quindi la tecnica ha importanza, intendiamoci, ma il discorso  è lo stesso  che si può fare
per le parole: la grammatica serve, serve sapere le regole lessicali e verbali, ma alla fine per fare
capire qualcosa a un altro, trasmettere concetti ed emozioni, si possono anche commettere errori
grammaticali. Meglio non commetterli, certo, ma conta più il senso di quel che si dice".
L. B. - Insomma, alla latina, "rem tene, verba sequentur".
V. Wooten - "Esatto: abbi in mente il concetto che vuoi dire, le parole seguiranno. Certo, insegnare
(e imparare) la musica stando chiusi in una stanza 12 ore al giorno alla fine
funziona, ma è un processo lento e - appunto - non naturale. Invece essendo la musica un linguaggio, la si può imparare proprio come un bambino impara a parlare da piccolo".
L. B. - Lo dice per esperienza, visto che lei ha iniziato a suonare a 2 anni e a 6 apriva i concerti di
Curtis Mayfield,
V. Wooten - "Certo: a 6 anni un bambino sa parlare e sa cantare, perchè non dovrebbe sapere fare
musica, se gli è stata insegnata? Quanto a Mayfield, sa, per me era tutto un gioco, non capivo ap-
pieno il gigante musicale che era, io mi divertivo, ed era un modo per stare assieme ai miei fratel-
li".
L. B. - Ecco, parliamo anche di loro: i Wooten Brothers esistono da oltre mezzo secolo.
V. Wooten - "Sì, i nostri genitori ci hanno messo in mano strumenti da subito, siamo cresciuti così,
ed è stato anche un ulteriore modo per stare assieme. Infatti non abbiamo mai pensato di scioglier-
ci, facciamo il nostro misto di funk, r'n'b, rock e bluegrass e ci divertiamo sempre da matti. E ogni concerto è diverso da tutti gli altri, perchè amiamo improvvisare e cucire la musica su misura del pubblico di quella sera".

Lucianone

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