domenica 23 febbraio 2020

Riflessioni - Brasile:quel licenziamento ingiusto

23 febbraio '20 - domenica                       23rd February / Sunday                       visione post - 17

(da la Repubblica - 19 gennaio '20 - L'Amaca / Michele Serra)
Un licenziamento ingiusto
In ogni banda, anche la più efferata, c'è sempre la figura del cretino entusiasta. Uno che rischia
di mandare tutto all'aria perchè, per l'ansia  di vantarsi  con gli amici, svela i piani.  E' un ruolo
che è toccato al ministro brasiliano della Cultura, che ha solennemente introdotto una premia-
zione (a vantaggio "dell'arte nazionale, eroica e popolare") con citazioni di Goebbels e il Lohen-
grin come colonna sonora.  Non era in divisa nazista, questo è vero,  ma non gli è bastato per
non farsi accorgere. Lo hanno subito allontanato dal governo, ma è lecito  domandarsi  se sia
giusto. Il suo capo, l'ex parà Jair Bolsonaro, nipote di immigrati veneti, prima ancora di essere
trionfalmente eletto presidente  del Brasile era diventato una celebrità mondiale per la brutali-
tà delle sue posizioni politiche. Fautore della tortura (per i delinquenti, ovviamente), della pe-
na di morte, della liberalizzazione delle armi da fuoco, sprezzante con gli indios e per questo
molto amato dagli agrari, machista, razzista, omofobo: basta per considerarlo un fascista?
Forse possiamo anche aggiungere queste due sue amabili esternazioni: "Le cose cambieran-
no solo quando un giorno faremo il lavoro che il regime militare non ha fatto, uccidendo 30
mila persone"; "se vedo due uomini che si baciano per strada, li uccido". Il Salvini, al con-
fronto, è un padre costituente, Vinte le elezioni il Bolsonaro deve avere assunto un tutor, op-
pure assunto dei farmaci, perchè per meglio figurare in società ha adottato un eloquio un pò
più controllato. Ma quante tonnellate di ipocrisia devono servire, a un tipo così, per licenzia-
re un ministro nazista?

Lucianone

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