21 maggio '18 - lunedì 21st May / Monday visione post - 22
(da la Repubblica - 12 aprile '18 - Ilaria Venturi)
"Because I'm happy" lo possiamo anche canticchiare con Pharrell Williams. I guai
cominciamo con la scrittura. Because è la parola più sbagliata nel mondo, replicata
in ben 237 modi diversi. Ed è al top degli errori che gli italiani fanno in inglese (la
scriviamo con la "o"). Gli studenti che imparano l'inglese lasciano per strada le let-
tere finali in bye e and, confondono il too con to, salutano con Hy (sarebbe Hi), dimen-
ticano la "u" in beautiful e inciampano con especially e which.
Curiosa analisi quella che offre la "Cambridge University Press" a partire da un corpus
di 1,8 miliardi di parole in lingua inglese. Un immenso database dove vengono catalo-
gate anche oltre cinque milioni di prove di certificazione Cambridge English sostenute
ogni anno nel mondo. Di qui la lista degli strafalcioni grammaticali più frequenti che
fanno gli studenti nei diversi Paesi. Gli italiani si confondono anche con avverbi e verbi:
really e non very, there e non here, oppure do al posto del corretto go se vado a fare
shopping, make al posto di do se faccio sport. Gli esperti non drammatizzano: i nostri
studenti sono migliorati, anche se rimaniamo in fondo nel confronto con altri paesi.
"In Toscana e nel Veneto il livello è alto, meno in altre regioni - spiega Patrizia Zanon,
manager della Cambridge University press Italia - Gli errori spesso sono dovuti a pa-
role di comune derivazione latina, ma con significato diverso. Il Corpus ci dice anche
quali sono le trasformazioni della lingua avvenute in tempi recenti. Il senso è miglio-
rare gli strumenti d'apprendimento. La lingua che s'impara a scuola è codificata,
quella della strada è in continua evoluzione". Giovanni Iamartino, presidente dell'as-
sociazione italiana di anglistica, ricorda che l'inglese standard oggi è parlato solo dal
3% della popolazione britannica. "L'inglese scritto - aggiunge - è rimasto il collante
rispetto a quello parlato ormai in modi diversissimi". L'Italia è il secondo Paese per
numero di certificazioni Cambridge - 1,2 milioni di esami svolti negli ultimi cinque
anni - ma gli studenti sono solo il 5% ogni anno e a prepararli è una scuola su tre.
Ancora pochi. Eppure l'inglese ora si insegna dalla primaria. "Il problema è come. I
miei studenti arrivano al linguistico sensa più motivazione perchè non ne possono più
di regole e grammatica - osserva Silvia Minardi, docente di inglese al liceo Quasimodo
di Magenta, presidente dell'associazione Lend (Lingua e nuova didattica) - tredici an-
ni di inglese a scuola fanno male all'inglese perchè non basta introdurlo dalla prima-
ria se non si guarda come viene insegnato. Manca la formazione dei docenti, e in più
le ore sono state tagliate. L'inglese nella scuola è stato abbandonato".
Lucianone
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