17 giugno '17 - sabato 17th June / Saturday visione post - 13
Quando a dire "io so, ma non ho le prove" era Pasolini, si trattava di un intellettuale
cosciente di dare scandalo, forte solamente del proprio pensiero, e rischiando di suo.
Ma se a dire "io so, ma non ho le prove" è un procuratore della Repubblica, ovvero
una persona che solo attraverso le prove dovrebbe esprimersi, allora c'è qualcosa che
non va. Anche perchè a rischiare, se è un magistrato inquirente e non uno scrittore a
pronunciare l'"io so", sono i potenziali inquisiti.
Africa. faccenda del salvataggio in mare dei migranti salpati dall'Africa. Come è facile
capire, tra dire che la presenza delle navi ong vicino alle coste libiche "costituisce un
un incentivo indiretto" al traffico di umani (rapporto Frontex) e dire che "le ong sono
in combutta con i trafficanti" sono due posizioni un pò diverse.
Nel primo caso si tratterebbe di un eccesso di zelo umanitario, nel secondo di un'ignobile speculazione e soprattutto di un crimine. Cercare di usare le parole con precisione, per i
giudici, per i politici, per i giornalisti, dovrebbe essere importante quanto per i migranti
indossare il salvagente.
(Da la Repubblica - 29/04/2017 - L'Amaca / Michele Serra)
Si capisce che la Tav, che costa caterve di denaro pubblico, tiene aperti per anni enormi
cantieri, buca le montagne, sposta milioni di metri cubi di detriti, cambia l'orografia e il
regime delle acque sotterranee, divida gli animi e inneschi forti proteste. Ma cavare qual-
che ulivo per far passare un tubo sottoterra, e poi rimetterlo al suo posto, il tutto a spese
di una società privata, come è possibile che produca una rivolta che non ha alcuna vera
pezza d'appoggio di carattere ambientale o tecnico o naturalistico?
La sola spiegazione plausibile è il sentimento di esclusione, motore di molte delle meno
ragionevoli prese di posizione politiche degli ultimi anni (vedi quel coacervo di ostilità
assortite che chiamiamo pupulismo). Molte persone, molte comunità si sentono escluse
da ogni decisione e da ogni scelta. Dunque sono ostili per principio a quella decisione e
a quella scelta, indipendentemente dalla sua utilità e dalla sua bontà. A questo si ag-
giunge la crisi drammatica del concetto stesso di delega, di autorità, di classe dirigente.
O si prova a costruire con pazienza e rispetto un rapporto decente, e nuovo, tra gover-
nati e governanti, o anche spostare un vaso di gerani sarà il possibile innesco di una ri-
voluzione.
(Da la Repubblica - 28/04/'17 - L'Amaca / Michele Serra)
Lucianone
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento