giovedì 4 febbraio 2016

L'opinione del Giovedì - Guerre, profughi, esuli: il prima, il dopo e durante

4 febbraio '16 - giovedì              4th February / Thursday                   visione post - 14


Durante la Prima guerra mondiale, 
interi centri abitati  vengono devastati  dai bombardamenti.  I testimoni oculari ne
riferiscono con stupore misto ad angoscia. Così, per esempio, l'intellettuale tedesco
Ernst Jùnger (1895- 1998) scrive nel suo diario di guerra dal fronte occidentale, inti-
tolato Nelle tempeste d'acciaio (1920): "Il villaggio di Guillemont sembrava comple- 
tamente scomparso; soltanto una macchia biancastra tra i crateri indicava  il luogo
dove la calce delle case era stata polverizzata. Davanti a noi c'era la stazione, fracas-
sata come un giocattolo da bambini; e più in là il bosco di Delville ridotto in trucioli".
 Di Fossalta c'era rimasto poco o niente. Benni, certe volte, provava a immaginarselo, 
il paese, ma era difficile, in mezzo alle macerie, alla distruzione, capire come fosse stata
la vita prima della guerra. Della chiesa rimaneva ben poco.  Così delle case  perchè, gli
aveva spiegato Sisto, l'anno prima, i mangiasego (i tedeschi) s'erano fatti avanti di brut-
to e avevano fatto un macello. Quasi tutta la gente se n'era scappata via, lasciando le ca-
se, portandosi dietro gli animali  e  qualche panno che riusciva a salvare. Fuggivano e
non sapevano nemmeno dove. Certo, lontano dal fronte. Ma era un lontano che non si 
capiva quanto gli avrebbe fatti camminare, perchè il fronte, le trincee,  i cannoni, sem-
brava che avessero preso tutto lo spazio che prima serviva per vivere. Non c'era campo,
nè ruscello, nè fiume, nè collina, nè montagna che, prima o poi, bombe, carri  e  mortai 
non avrebbero preteso di occupare.
Sono due spunti che ho riportato dal libro-romanzo che sto leggendo - Hemingway e il
ragazzo che suonava la tromba, di Luisa Mattia - e che tratta su La grande Guerra 1914-
1918, descrivendo ciò che succede al campo di Fossalta di Piave dove:  Benni, un sedicen-
ne grande e grosso come Maciste, conosce il futuro scrittore americano Ernest Hemingway;
con lui improvviserà concertini per tenere alto il morale della truppa e conquistare il cuore
di Emilia, ma un giorno Ernest non torna al campo e Benni, armato  solo della sua tromba,
si avventura sulla linea di fuoco per cercarlo...

Continua... to be continued...

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