4 febbraio '16 - giovedì 4th February / Thursday visione post - 11
Gli uccelli di otto Paesi spiati
con il Gps: molti si accontentano
del cibo che trovano nelle discariche
(da la Repubblica - 29/01/'16 - R2 L'Ambiente / Silvia Bencivelli)
La cicogna non migra più,
il viaggio finisce in città
Le cicogne stanno diventando sedentarie e non migrano più. Quello che le muoveva nel
viaggio prima dell'inizio dell'inverno, infatti, adesso lo trovano anche qui. Per la preci-
sione, nelle nostre discariche. Lo mostra una ricerca tedesca pubblicata sulla rivista
Science Advances, per la quale si sono seguiti settanta giovani esemplari di cicogna
bianca nati in Armenia, Grecia, Polonia, Russia, Spagna, Germania, Tunisia e Uzbe-
kistan, grazie a piccoli dispositivi dotati di Gps. - I risultati sono stati molto difformi,
ma segnalano l'inizio di un cambiamento importante: le cicogne starebbero imparan-
do a cibarsi dei rifiuti che trovano vicino alle industrie e ai margini delle città, quindi
non hanno più bisogno di affrontare lunghi viaggi pericolosi verso Sud. Ed è facile im-
maginare che sempre più spesso passeranno l'inverno con noi. Per i ricercatori, è un
ulteriore esempio di come alcune specie animali modifichino il proprio comportamen-
to a causa dell'influenza dell'uomo. Ma quali saranno le conseguenze a lungo termine
non lo sanno nemmeno loro.
La cicogna bianca, infatti, per antica tradizione, migrerebbe dall'Europa in Africa al-
l'inizio dell'inverno. a non migrerebbe tanto per il freddo, quanto per trovare il cibo,
che d'inverno qui è generalmente meno disponibile che d'estate. Cioè la cicogna non
emigra solo per istinto, come i cosiddetti "migratori obbligati": quelli che, come la
rondine, sono geneticamente programmati per modificare il proprio corpo in previ-
sione dell'arrivo dell'inverno, e partire. La cicogna migra per opportunità, alla ricer-
ca di cibo, seguendo il gruppo secondo abitudini apprese e rotte non regolari. Ma co-
me per tutti i migratori il viaggio è un'abitudine rischiosa, in cui il rischio di morire
è alto. Quindi non sorprenda scoprire che, poco alla volta, potendo farne a meno, i
gruppi di cicogne stiano imparando a muoversi su rotte sempre più brevi e a nutrir-
si dei rifiuti dell'uomo che trovano a portata di mano. Del resto, è quello che è capi-
tato anche al gabbiano reale, sempre più presente nelle nostre città.
Quello che però ha colpito i ricercatori è che la rinuncia alla migrazione è risultata
molto disomogenea. A dimostrare che il comportamento migratorio è tutt'altro che
fisso e immutabile, anzi. Infatti, mentre le cicogne di Russia, Polonia e Grecia sono
partite per il consueto lungo viaggio fino al meridione del continente africano, quel-
le di Spagna, Tunisia e Germania si sono fermate a nord del Sahara. Quelle armene
hanno fatto percorsi ancora più brevi, e le cicogne uzbeke non sono partite affatto.
Le cicogne che si sono fermate a nord del Sahara sono sopravvissute mangiando
immondizia, spiegano i ricercatori, nei fast food delle discariche umane. E le cicogne
uzbeke si pensa che abbiano a nutrirsi degli scarti dell'industria ittica, rendendo così
non più necessaria la tradizionale lunghissima migrazione fino ad Afghanistan e Pa-
kistan. - Tutto questo potrebbe sembrare una buona notizia per le cicogne, almeno
nell'immediato, ma in realtà presenta alcuni svantaggi. Lo ha spiegato alla Bbc il pri-
mo ricercatore Andrea Flack dell'Istituto di Ornitologia del Max Planck Institute:
"Per una cicogna una discarica è un bel posto, perchè ci trova un sacco di cibo. Ma
il rischio c'è: un boccone sbagliato ed è morta".
Continua... to be continued...
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