domenica 31 gennaio 2016

Spettacoli / personaggio - L'intramontabile carica negli show di Jovanotti

31 gennaio '16 - domenica             31st January / Sunday                   visione post - 9

(da la Repubblica/Milano - 11/01/'16 - Network / Franco Bolelli)
Il più grande spettacolo dopo il Big bang
Confesso di provare  sempre minore attrazione  e  interesse per spettacoli, show,
intrattenimenti vari. Non soltanto quelli di puro svago, ma anche quelli che "fanno 
pensare". Non mi attira la forma spettacolo, non mi appassiona la formula per cui
qualcuno si mette in scena e gli altri hanno le loro opinioni, gusti ed emozioni ma 
restano soltanto pubblico. Poi vado al concerto di Lorenzo Jovanotti e trovo l'ecce-
zione, che sì, conferma la regola ma è una gran bella eccezione. No, vi prego di cre-
dermi, non è perchè  con Lorenzo  ho un rapporto personale. avendoci anche fatto
un libro insieme. Lasciamo stare la musica che può piacere o no, lasciamo stare lo 
spettacolo in sè: la questione è che nel suo show tutto ruota intorno all'energia,  e
l'energia che si irradia dal palco moltiplica l'energia di chi guarda e ascolta, che
resta pubblico ma è un pubblico dove le storie individuali di ciascuno sono accese
e amplificate, non sublimate nella figura di chi sta in scena.  E' una dinamica che 
ho visto accadere poche volte, ed è l'unica  che  mi interessa, convinto  come sono
che il valore di un'opera si esprime al meglio non nella beatificazione dell'autore
ma nella sua capacità di essere "usato" da chi lo guarda. Oggi il più grande spet-
tacolo dopo il Big bang non è uno spettacolo ma un modello più forte e condiviso
di relazione.




Lucianone

sabato 30 gennaio 2016

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

30 gennaio '16  - sabato            30th January / Saturday                       visione post - 11

ROMA -  Family Day al Circo Massimo
Unioni civili, la piazza del no / "Siamo 2 milioni, Renzi se lo ricordi"
Gli oppositori al Ddl Cirinnà: "I bambini non si comprano". Alfano
non sfila ma riceve asl Viminale il leader dei manifestanti. 

Grecia - La crisi dei migranti
Naufragio nell'Egeo / Sono 39 i morti annegati, 5 i bambini
I profughi erano partiti dalle coste turche e tentavano di 
raggiungere l'isola di Lesbo, primo avamposto europeo. 
E nella città assediata di Madaya altre 16 persone sono
morte per fame. Fino ad oggi nel 2016 erano annegati in 254.

Svezia -  Contro i migranti
Mascherati e vestiti di nero aggrediscono i migranti a Stoccolma
Raid contro alcuni minori stranieri che passeggiavano
in una piazza del centro. La polizia sospetta l'azione di
gruppi radicali neonazisti.

SIRIA -
DAMASCO - Lo Stato islamico ha rivendicato il triplice attentato a sud di Damasco in cui sono rimaste uccise almeno 70 persone. Le esplosioni sono avvenute nei pressi del mausoleo sciita di Sayyida Zeinab. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione non governativa con sede a Londra ma presente sul territorio con una rete di attivisti, altre 100 persone sono rimaste ferite e tra i morti vi sono cinque bambini.

NIGERIA -
Attacco di Boko Haram: 86 morti. Case a fuoco, bambini bruciati vivi.
Fatto saltare oleodotto di sussidiaria Eni. 

ITALIA - 
Siccità, l'inverno non arriva: a gennaio gli stessi millimetri di pioggia di agosto.
Natura sconvolta nelle campagne. Ritorna l'allarme smog. Po e Ticino in secca.

Lucianone

domenica 24 gennaio 2016

Sport / Sci - Impresa di Fill a Kitzbuehel, in discesa libera

24 gennaio '16 - domenica             24th January / Sunday                         visione post - 9

Grande impresa di Peter Fill sulla Streif

È il terzo azzurro a imporsi sulla mitica pista austriaca dopo Ghedina e Paris. La gara fermata e convalidata dopo i primi 30 per ragioni di sicurezza. Brutte cadute per gli austriaci Streitberger, Reichelt e il norvegese Svindal che chiude anzitempo la stagione.

Per la terza volta nella storia la Streif è azzurra. Dopo Kristian Ghedina nel 1998 e Dominik Paris nel 2013, l'impresa è riuscita a Peter Fill, trionfatore nella discesa di Kitzbuehel in 1'52"37. Lui che nel 2013 fu protagonista di uno spettacolare salto mortale, nel giorno del trionfo di Paris. Ha preceduto due svizzeri: secondo Beat Feuz a 0"37, terzo Carlo Janka a 0"65. Il norvegese Aksel Lund Svindal e l'austriaco Hannes Reichelt, i due favoriti, sono entrambi usciti dopo il salto dell'Hausberg: stagione finita per il leader di Coppa del mondo che si è rotto il crociato del ginocchio destro. La gara è stata sospesa dopo la discesa di 30 atleti, il minimo indispensabile per poter convalidare la gara.
Il podio della discesa di Kitzbuehel: Fill fra Feuz e Janka. Reuters
Il podio della discesa di Kitzbuehel: Fill tra Feuz e Janka

Lucianone

sabato 23 gennaio 2016

ARTE / Sicilia - Beni culturali: un esercito di dirigenti, e pure superpagati!

23 gennaio '16 - sabato                23rd January / Saturday               visione post - 10



(da la Repubblica - 16/11/2014  - Antonio Fraschilla / Palermo)
Sicilia, l'ultima beffa: 300 dirigenti nei musei,
ma non ci sono soldi per le lampadine
Il satiro danzante, che sembra librarsi nell'aria con il suo carico di mistica energia,
è illuminato, ma solo a metà. Il museo che lo ospita, creato apposta per lui nel cuore
di Mazara del Vallo, non ha potuto chiamare un elettricista per installare l'illumina-
zione adatta perchè non saprebbe come pagarlo. E il caso della statua in bronzo emersa
miracolosamente dal mare nel 1997 non è isolato. Al Paolo Orsi di Siracusa, uno dei più
importanti scrigni di tesori preistorici, greci e romani del mediterraneo, le telecamere di sicurezza si sono rotte da tempo ma è impossibile ripararle. La Regione, d'altronde, que
st'anno non ha investito un euro per il funzionamento dei siti  e delle aree archeologiche
che ospitano i suoi gioielli. In compenso però ha a libro paga un esercito di dirigenti, che
affollano  a dismisura  gli uffici  dei beni culturali dell'Isola.  Un esercito di comandanti,
spesso solo di se stessi, promossi dal Duemila e man mano trasferiti nei musei, con il ri-
sultato paradossale di oggi: la Sicilia nei propri Beni ha più dirigrnti del ministero - 306
contro 191 - compresi soprintendenze e siti.   "Colpa  di una legge  che in una notte del 
Duemila ha promosso mille funzionari e dirigenti", dice l'attuale responsabile del dipar-
timento Beni culturali dell'Isola, Salvatore Giglione". Tutti promossi e negli anni migra-
ti verso i siti culturali, magari quelli più vicini a casa così da non allontanarsi troppo dal-
la famiglia. Una miriade di dirigenti che - per dirne un'altra - nei loro curriculum hanno
di tutto fuorchè lauree in storia dell'arte, antropologia o archeologia. 
Nel piccolo museo di Aidone , che ospita la Venere di Morgantina, non ci sono brochure
o guide perchè la Regione, manco a dirlo, non ha i fondi visto che il capitolo di spesa per
il funzionamento dei Beni culturali  è stato azzerato  dal governatore Rosario Crocetta, 
alle prese  con un buco  di bilancio  di 3 miliardi  di euro. Un gioiello, la Venere, che al
Getty Museum di Malibù  in poche settimane  ha attratto 400 mila visitatori  e  che da
quando è tornata in Sicilia è stata ammirata da non più di 30 mila persone in un anno.
In compenso ad Aidone la Regione ha sul groppone ben tre dirigenti, con stipendi che
variano dai 60 agli 80 mila euro lordi all'anno. Due di loro sono agronomi. Sì, proprio
così, con un lungo curriculum  di pubblicazioni  sul grano  e  le coltivazioni autoctone
della Sicilia. Ma d'altronde sembra esserci un particolare legame tra l'agricoltura e i
beni culturali di Sicilia: un agronomo è stato appena nominato tra i dirigenti del par-
co di Selinunte, una delle aree archeologiche più grandi e importanti del Mediterraneo
E qui gli altri due colleghi graduati del sito sono un architetto e un ingegnere. 
Al parco archeologico di Agrigento, invece, i dirigenti sono otto ma nessuno è archeolo-
go. Così come alla Villa romana del Casale di Piazza Armerina, un piccolo sito che però
ha due dirigenti a tenersi compagnia.
In tutto il Polo museale fiorentino, che al suo interno ha la Galleria degli Uffizi, c'è un 
solo dirigente, la soprintendente Cristina Acidini. Così come la Polo musedale romano
che gestisce dal Colosseo ai Fori imperiali: "Nelle direzioni del ministero e nelle sedi
periferiche, quindi anche  nei poli museali  da Pompei a Milano, c'è solo un dirigente
dopo i yagli varati dai governi degli ultimi anni", dice il segretario della Funzione pub-
blica Cgil per i beni culturali, Claudio Meloni.   -  Nell'Isola del tesoro, invece, di diri-
genti ce ne sono talmente tanti che non bastano le poltrone. Così a una dozzina di gra-
duati il dipartimento ha pensato bene di affidare compiti di "studi e ricerca". Qualche
esempio?  C'è chi studia i teatri attivi in Sicilia, chi invece  le feste popolari  nell'Isola 
Orientale. Un esercito di superstipendiati, mentre i musei  rimangono  in abbandono. 
tutti i siti hanno staccato il telefono, perchè da mesi la Regione non paga le bollette. 
"Possiamo solo ricevere telefonate - dicono dal museo archeologico di Enna - ma que-
sto non è l'unico problema: non abbiamo i fondi per pagare il gas  e  quindi niente ri-
scaldamento.". Da Taormina a Segesta non cìè poi una sola brochure, nè una caffet-
teria o un bookshop dove acquistare una guida oppure un volume sulle opere appena 
viste. Il "rivoluzionario" governo Crocetta, come ama ripetere il presidente della Re-
gione, ha bloccato le gare sui servizi aggiuntivi, sospettando "sprechi e malaffare come
avvenuto in passato". Da due anni e mezzo tutto è fermo.
"Non abbiamo soldi", è il ritornello e soltanto in questi giorni, raschiando il fondo del
barile, la regione ha trovato 400 mila euro per pagare  gli straordinari di dicembre ai
custodi, e garantire così l'apertura nei festivi. Apertura fino alle 13, s'intende, e comun-
que oltre il normale orario dei custodi, che in Sicilia lavorano come i bancari: da lunedì
a venerdì. Il resto è straordinario. Un altro paradosso, considerando i 1.545 addetti a li-
bro paga, molti di più che nelle altre regioni d'Italia. Un altro record, nei beni culturali
di Sicilia trasformati in carrozzoni salvastipendi

Lucianone

Spettacoli / cinema - Il capitolo finale di "Hunger Games"

23 gennaio '16 - sabato               23rd January / Saturday                     visione post - 13

L'uscita dell'ultimo capitolo della saga di "Hunger Games"
propone una figura femminile rivoluzionaria, la più radicale
mai prodotta a Hollywood nei blockbuster per ragazzi

(da la Repubblica - 20/11/'15 - R2Spettacoli / Curzio Maltese)
L'EROE E' DONNA
Katniss tra il Che e Giovanna D'Arco
Prima che il capitolo finale di "Hunger Games" sia sommerso da un mare di cifre d'incassi
e spettatori , o ridotta a una diatriba fra milioni di fan, merita cercare di capire perchè que-
sta saga pop più di ogni altra abbia mobilitato un esercito d'interpreti anche raffinatissimi,
dai critici letterari  del New Yorker  fino a seri studiosi marxisti  che in genere disdegnano 
d'occuparsi di blockbuster. E questo ben al di là  dei meriti letterari  dei tre romanzi di Su-
zanne Collins o della qualità cinematografica dei ...film che è duro considerare bellis-
simi, se non per la qualità straordinaria di un cast stellare, da Jennifer Lawrence a Julian-
ne Moore, da Donald Sutherland a Philip Seymour Hoffman alla sua ultima apparizione, e
per il genio artistico delle scenografie di Philip Messina.
In Hunger Games almeno un paio d'invenzioni sono sorprendenti e controcorrente. Una è
la figura della protagonista, Katniss Everdeen, l'altra è la società futuribile  nella quale  si
muove l'avventura, l'impero fantastico di Panem. L'adolescente Katniss, la sempre più bra-
va Jennifer Lawrence, che nell'episodio finale guida la rivoluzione contro il regime autorita-
rio del presidente Snow, una specie di Giovanna D'Arco del futuro, è probabilmente la figu-
ra femminile più radicale mai prodotta a Hollywood, come ha scritto il critico del New York
Times, Tony Scott. E rappresenta anche un sovvertimento dei canoni della macchina holly-
woodiana, dove alla fine la complessità è sempre maschile e i caratteri femminili sono ridu-
cibili a un'unica dimensione, familiare o pubblica. 
Katniss è al contrario un'eroina del dubbio che attraversa una molteplicità di ruoli senza
mai identificarsi in nessuno. Non vorrebbe essere ma diventa una rivoluzionaria, è e non
è l'incarnazione dei simboli del successo nella nostra società. E' e non è un'atleta, è e non
è una star tv, una leader politica, una testimonial della pubblicità così  come nel privato
è e non è una fidanzata o una compagna, e in famiglia  è al tempo stesso sorella  e  figlia
amorevole, ma anche un'adolescente che ha assunto  dalla morte  del padre minatore il  
vero ruolo di capofamiglia  e  ha un atteggiamento genitoriale nei confronti di sorella e
madre. Un'indomabile inquietudine non le permetterà mai di vivere felice e contenta co-
me nell'ultima riga delle vecchie e delle nuove favole. Per usare una categoria non più di
moda, Katniss Everdeen è il trionfo dell'ideale femminista.  Non è un caso  che  l'autrice 
Suzanne Collins sia  per anagrafe (53 anni) la capostipite  della schiera di scrittrici  che
dall'inizio del nuovo millennio hanno rivoluzionato al femminile la letteratura (e il cine-
ma) per l'infanzia, formidabile strumento di educazione sentimentale  delle nuove gene-
razioni, accanto alla quasi coetanea J.K. Rowlings di Harry Potter, prima della quaran-
tenne Stephenie Meyer di Twilight fino alla ventenne Veronica Roth di Divergent.
L'altro grande mito che Hunger Games rievoca ai giovani di tutto il mondo è quello
della rivoluzione. Espulso dalla politica, dove non ne parlano neppure i più estremisti,
il mito della rivoluzione armata dei poveri contro i ricchi è il cuore del capitolo finale
della saga.

Lucianone

venerdì 22 gennaio 2016

SOCIETA' / Inghilterra - Il record delle 859 buone azioni nel Somerset

22 gennaio '15 - venerdì            22nd January / Friday                       visione post - 16


La sfida di Congresbury, in Inghilterra:
festeggiare gli otto secoli dalla fondazione
con una gara di generosità fra i cittadini. 
Che spiegano: "Questa scelta ci ha cambiato la vita"

(da la Repubblica - 14/01 /'15 - Il reportage / Enrico Franceschini - Congresbury/Somerset)
Il macellaio Rob ha cucinato tacchino per tutti  e  ne ha distribuite porzioni gratis durante
le feste. Sally, proprietaria dell'unico panificio, si è occupata di addobbare l'albero di Natale
al centro del paese. Becky, direttrice del coro scolastico, ha accompagnato i coristi a riverni-
ciare le panchine arrugginite del giardino pubblico. Un giorno qualcuno ha aiutato un anzia-
no pensionato a portare a casa la sporta della spesa. Un altro giorno qualcun altro è andato
a fare compagnia a un ammalato rimasto solo.  Un ciclista  racconta  di due passanti che lo
hanno soccorso quando è caduto in bici. Tizio ha scoperto che i vicini gli avevano lavato la
macchina. Caio si è visto offrire un caffè da chi lo precedeva in coda alla cassa. E poi ci so-
no stati  rifiuti portati via  da un cortile, panni caldi donati a un sezatetto, cani condotti  a
passeggio per conto di padroni influenzati. Anche semplici dichiarazioni d'affetto: "Vole-
vo dirti che ti voglio bene e sei speciale per me".  Senza dimenticare  il ragazzo che, dopo
aver comprato un biglietto per la sospirata prima di "Guerre stellari", lo ha regalato a un
bambino rimasto senza.
Benvenuti a Congresbury, popolazione 3.500 anime, contea del Somerset, venti minuti  di 
taxi da Bristol. Ovvero benvenuti nel "villaggio più gentile d'Inghilterra", anzi di tutta la
Gran Bretagna, forse del mondo intero. I cui abitanti, per celebrare  l'800enario (gli otto
secoli) di St. Andrews, la minuscola chiesa anglicana locale, nel gennaio scorso hanno de-
ciso di compiere in un anno almeno 800 atti di "gentilezza gratuita":  proposito da boy-
scout, da certificare deponendo un bigliettino in cui si specifica anonimamente ogni buo-
na azione dentro una cassetta in sacrestia.   Qualche giorno or sono  hanno raggiunto il
traguardo, ritrovandosi in un baleno al centro dell'attenzione mediatica: un servizio del-
la Bc,North articolo su Times, Guardian, Daily Mail.   "Non l'abbiamo fatto  per diven-
tare famosi", commenta Backy, quella delle panchine riverniciate, promotrice dell'inizia-
tiva, "non ci aspettavamo tanta notorietà per così poco". -    Fatto sta che si hanno preso
gusto: alla gentilezza, non alla notorietà. Su un poster appiccicato a una colonna dell'an-
tica chiesa (anno di fondazione: 1215), un grafico mostra che le buone azioni proseguono:
ieri erano arrivate a 859.
Fa una strana sensazione entrare nel "villaggio della gentilezza". Come mettere piede in
uno di quei vecchi film  in bianco e nero  con James Steward. Come leggere un romanzo 
di Dickens da cui sono stati eliminati avari, strozzini e cattivi. Come finire dentro a una
favola - o a un "reality show", si direbbe meglio oggi, ispirato ai buoni sentimenti.  Il ga-
rage del posto è lindo come quello di una brava massaia.  Un caffè avverte: "Se acquisti 
un breakfast da noi, il secondo è gratis".  Una vecchietta  somigliante  alla Miss Marple
di Agatha Christie, fermata sul ciglio della strada per avere informazioni  su dove sia il
centro del paese (così piccolo che pare non averne uno), si dilunga in spiegazioni e saluta
il mio tassista  con "God bless you, dear"  (che Dio ti benedica, caro - sebbene il Dio del 
tassista, un pakistano con barba da musulmano devoto, sia chiaramente Allah). Alla do-
manda se abbia compiuto un atto di gentilezza, l'impiegato dell'ufficio postale, occhialu-
to indiano in giacca e cravatta, replica: "Oh, ne faccio in continuazione". Esortato a dir-
ne uno, rifiuta: "Non sta bene vantarsi". E' gentilezza anche la modestia.

Continua... to be continued.

giovedì 21 gennaio 2016

Economia / società - Scoprire la 'sharing economy'

21 gennaio '15 - giovedì               21st January / Thursday                  visione post - 15

E' importane essere aggiornati su questioni e termini importanti che riguardano
il campo economico (e nel caso specifico della sharing economy pure l'aspetto
sociale).   Quando riesco a scovarne, attraverso mie ricerche o anche per caso,
metto subito da parte il relativo articolo (di solito da quotidiani) per poi farne
uso in questo mio blog, e mettere il tutto a disposizione dei lettori-visitatori.
Ecco allora la volta del termine "sharing economy", che ho pescato dalla pagina
'Milano' su la Repubblica.
(Lucianone) 

(da la Repubblica - 20 nov. '15 - Milano / Come cambia la città - Alessandro Rosina)
Il valore sociale della sharing economy
Qualche mese fa scrivevamo su queste pagine che la sharing economy non è solo una app.
E' molto di più, come ha confermato la terza edizione di "Sharitaly" che si è tenuta la set-
timana scorsa a Milano e che aveva proprio come sottotitolo "Non solo app. L' economia
collaborativa nelle aziende, nelle pubbliche amministrazioni e nel terzo settore". Scopo di  
tale manifestazione - promossa da Collaboriamo e da Trailab con il patrocinio del Comune 
di Milano - è stato quello sia di arricchire  il dibattito teorico sulla sharing economy, sia di
favorire la crescita concreta dell'economia collaborativa a Milano e in Italia.
La sharing economy viene spesso fatta coincidere con l'innovazione del car sharing e con la
rivoluzione di Uber e di Airbnb, ma è molto di più.   E' vero che l'economia collaborativa è 
stata favorita dall'innovazione digitale e dalle nuove potenzialità offerte dal web, ma non
è solo una questione di app.  E' vero che è stata stimolata dalla crisi economica, ma non è
solo una questione di costi più bassi. E' vero che sta cambiando il modo di intendere il rap-
porto tra possesso e accesso a beni e servizi, ma non è solo una questione economica. - 
E' tutto questo assieme e molto di più. La convenienza economica è importante nel breve
periodo, ma l'elemento caratterizzante  che può renderla  un nuovo paradigma vincente
nel medio e lungo periodo è quello sociale e relazionale.
Collaborazione e condivisione hanno bisogno di fondarsi sulla fiducia. Su questo punto cruciale l'Italia ha una sua specificità che in parte è un vantaggio e in parte un limite.
Uno dei tratti salienti del modello sociale e di welfare dei Paesi dell'Europa mediterranea
è la forte solidarietà. La grande propensione al sostegno reciproco  e  alla collaborazione
si esprime però soprattutto all'interno di reti ristrette, in particolare in quella familiare e
parentale. Sono molti gli studi e le ricerche che  mostrano come  i caratteri antropologici
siano stati e ancor siano in grado di condizionare il modello economico. Rispetto agli altri
Paesi sviluppati da noi è da sempre più forte la fiducia data ai contatti più stretti  che alla
società più ampia e alle istituzioni. In altre parole, nei Paesi mediterranei dominano i lega-
mi forti della famiglia e della comunità locale, mentre poco sviluppati sono i cosiddetti "le-
gami deboli" che invece favoriscono l'interazione sociale ampia.
Questo non significa che in Italia la sharing economy non sia destinata a decollare, ma pro-
duce due implicazioni. La prima è che, come accaduto anche per altre innovazioni che si so-
no dovute confrontare in modo non scontato con il modello culturale italiano, può richiede-
re un pò più di tempo prima di consolidarsi pienamente. La seconda è che avrà molta più possibilità di successo, come mostrano  anche varie  esperienze positive  di crowdfunding,
all'interno delle comunità locali interagendo sinergicamente con il welfare comunitario
Se però c'è un luogo in Italia in cui i legami deboli sono più attivi e dove i processi di inno-
vazione vengono anticipati è Milano. Grazie anche al ruolo del Comune, questa città sta di
fatto già diventando un laboratorio di sperimentazione di modelli di produzione collabora-
tiva e di consumo condiviso. Una Milano che sempre meno sembra accontentarsi di essere
la capitale finanziaria e sempre più può cogliere la sfida di un'economia diversa, più capa-
ce di creare valore sociale.

Lucianone

mercoledì 20 gennaio 2016

Sport - calcio / Coppa Italia 2015 - 2016

20 gennaio '16 - mercoledì             20th January / Wednesday             visione post - 14

QUARTO DI FINALE / Risultati:
Milan   2      Spezia            1     Napoli   0     Lazio         0
Carpi    1      Alessandria    2     Inter      2     Juventus   1

Calendario
SEMIFINALI
Alessandria         Milan                    Juventus            Inter
Milan                   Alessandria           Inter                  Juventus
(26 /01/'16)           (01/03)                 (27/01)               (02/03)
martedì                 martedì                mercoledì           mercoledì

Continua... to be continued...

Sport - calcio / Serie A - 20^ giornata 2015/16

20 gennaio '15 - mercoledì                20th January / Wednesday          visione post - 16

Risultati delle partite
Atalanta   1       Torino        4     Napoli      3     Genoa      4     Bologna   2     Carpi            2
Inter         1       Frosinone   2    Sassuolo   1     Palermo   0     Lazio       2     Sampdoria   1

Chievo    1     Roma          1     Udinese     0     Milan          2
Empoli   1      Verona H.   1     Juventus   4      Fiorentina  0

CLASSIFICA
Napoli   44  /   Juventus   42  /   Inter   40  /   Fiorentina   38  /   Roma   35  /   Milan   32  /
Sassuolo, Empoli   31  /   Lazio   28  /   Chievo   27  /   Torino, Atalanta   25  /   Udinese   24  /
Sampdoria, Bologna   23  /   Genoa   22  /   Palermo   21  /   Carpi   17  /   Frosinone   15  /
Verona H.   9




Il Commento
C'era una squadra, nel primo mese di campionato, che sembrava dovesse fare la
differenza su tutte le altre, soprattutto per continuità di risultati positivi (vittorie
su vittorie, anche se col classico 1 - 0), ed era chiaramente l'Inter di Mancini.
Sembrava proprio che la difesa di Mancini-Rocco avesse qualcosa in più delle
altre, e si poteva pure sorvolare sull'aridità o, come si vuole, sterilità dell'attacco.
Poi la realtà di un'Inter non irresistibile si è fatta sempre più strada, con pareggi
sempre più frequenti e qualche sconfitta decisiva rispetto ad una Juve che aveva
cominciato a inanellare una serie, questa sì, inarrestabile di gare da tre punti.
Insomma i bianconeri avevano ritrovato pian piano l'antica anima, e viceversa
la formazione del Mancio stava di nuovo perdendo quell'equilibrio che sembra-
va aver trovato con il nuovo-vecchio coach.     Qual'è allora la vera pecca della
squadra nerazzurra? La solita: manca di sicurezza e incisività nell'area piccola,
e non sfrutta le occasioni da gol, come fanno le sue concorrenti dirette (Napoli e
Juve, soprattutto).
Continua... to be continued...

sabato 16 gennaio 2016

Comicità - Il RompiPallone di Gene - 7^ raccolta

16 gennaio '15 - sabato                16th January / Saturday                 visione post - 13

Tavecchio: "In Serie A voglio almeno quattro italiani".
Le società: "Ok, l'arbitro e i suoi assistenti".
(La Gazzetta dello Sport - 9 settembre 2014)
Nuove accuse al padre di Renzi: sarebbe stato lui
a consigliare a De Laurentis di acquistare Michu.
(23 sett. 2014)
Blatter si ricandida alla presidenza della Fifa:
"Ho pronta la mia agenda dei mille anni".
(27 sett. '14)
Milano-Sanremo. Vince il tedesco Degenkolb. 
Sul traguardo ha battuto i rivali con un colpo di spread.
(23 marzo 2015)
Garcia rivela come ha trasformato Doumbia: "Prima
delle partite gli faccio vedere un video di Salvini.
(4 maggio '15))
Ultim'ora: Tavecchio sta invadendo la Polonia".
(2 novembre '15)
Oggi si ferma il Paese per la MotoGp. Per l'occasione anche
i corvi del Vaticano smetteranno di svolazzare su Bergoglio.
(8 nov '15)
Montella a Bogliasco ha dato un'occhiata all'armadietto
di Cassano: "Sembra un padiglione dell'Expo".
(16 nov. 15)
Spiegato il cambio di pacemaker a Berlusconi.
Quello vecchio prendeva le frequenze di Inter Channel.
(5 dicembre 2015)
Garcia furibondo accusa i preparatori atletici: 
"Fanno quello che dico io".
(11 gennaio 2016)

Lucianone

Istruzione / Inglese-scuola - Vocaboli/vocabulary (1)

16 gennaio '15 - sabato                 16th January / Saturday                visione post - 14


KITCHEN - spoon - fork - knife - cup / tea-pot / table - glass - bottle - bread 
match - sugar - coffee - milk - tea - egg - beer - wine - on the table / on the wall 

CUCINA - cucchiaio- forchetta - coltello - tazza / teiera / tavolo - bicchiere - bottiglia - pane
fiammifero - zucchero - caffè - latte - tè - uovo - birra - vino - sul tavolo / alla parete

HOME / HOUSE - roof - door - handle - wall - floor - picture - lamp - bulb - carpet - stairs
ceiling - ground floor - first floor - window

CASA (interna) / CASA (esterna) - tetto - porta - maniglia - parete/muro - pavimento - quadro
lampada - lampadina - tappeto - scala/scalinata - soffitto - piano terra - primo piano - finestra

Lucianone


mercoledì 13 gennaio 2016

Sport - calcio / Serie A - 19^ giornata 2015/16

13 gennaio '15 - mercoledì                13th January /Wednesday                visione post - 6

Risultati delle partite
Carpi      2     Fiorentina   1     Roma   1     Inter         0     Atalanta   0     Bologna   0
Udinese   1    Lazio          2     Milan    1    Sassuolo   1     Genoa      2    Chievo     1

Frosinone   1     Torino    0     Verona H.   0     Sampdoria   1
Napoli        5     Empoli   1     Palermo      1    Juventus       2

CLASSIFICA
Napoli   41  /   Juventus, Inter   39  /   Fiorentina   38  /   Roma   34  /   Sassuolo   31  /
Empoli   30  /   Milan   29  /   Lazio   27  /   Chievo   26  /   Atalanta, Udinese   24  /
Sampdoria   23  /   Torino, Bologna   22  /   Palermo   21  /   Genoa   19  /   Frosinone   15  /
Carpi   14  /   Verona H.   8

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SOCIETA' / postmoderna - Le regole-totem del nuovo ordine: senza più TABU'

14 gennaio '15 - mercoledì              14th January / Wednesday            visione post - 18

I TABU' DEL MONDO
All'inizio  il capofamiglia  sedeva  sul trono
e governava per il suo godimento. Poi i figli
presero il potere  e  il loro rimorso creò le
regole-totem del nuovo ordine.
Nacque così il patto sociale con il suo tabù:
nessuno occuperà in modo arbitrario il trono vuoto.
Ora quel vuoto non solo non è riempito 
ma ha perso ogni significato.

da 'la Repubblica - 3 gennaio 2016 - RCULT / Massimo Recalcati)
Se dopo il Padre viene uccisa anche la Legge
Il nostro tempo sembra cancellare ogni forma di tabù. La disinibizione e l'assenza di
vergogna  e  di senso di colpa trionfano  alla faccia del vecchio uomo  del Novecento 
ancora preso  dai grandi dissidi moral i tra il bene e il male, le ragioni individuali  e 
quelle della Storia, il progresso e la tradizione, gli ideali e la pulsione.
Le lacerazioni tragiche del Novecento hanno lasciato il posto ad un disincanto genera-
lizzato che sembra aver annullato l'esperienza angosciata del tabù. Una vignetta clini-
ca può darci il senso di quello che sta accadendo. E' il caso di un giovane che, insieme
a dei suoi compagni, nel corso di una rapina, ha ucciso brutalmente un anziano. Nel
colloquio in carcere con lo psicologo dichiara che dopo aver commesso il crimine non 
ha avvertito alcun senso di colpa. La sua giornata è scivolata via come se niente fosse.
Ha dormito profondamente, la mattina ha fatto colazione e si è recato normalmente a
scuola. Tutto era come prima. Non siamo di fronte alla lacerazione dostoevskijana tra
il senso della Legge e la sua trasgressione colpevole.  Il delitto non sembra più  in rap-
porto  all'esigenza morale del castigo; la colpa non divora il criminale, non lo costringe
all'insonnia, non lo tormenta.
Mentre l'uomo dostoevskijano vive  il dramma  dell'infrazione della Legge, il giovane 
criminale, dopo aver compiuto il delitto, si reca tranquillamente  a scuola  ridendo  e
scherzando con i suoi amici. Egli vive un altro genere di angoscia. Quale? La confida
allo psicologo: la vertigine che lo ha assalito il giorno successivo al crimine - dopo es-
sere stato arrestato - scaturisce dalla sensazione della inesistenza della Legge; ovvero,
dalla percezione che tutto, senza la Legge, è diventato possibile; anche l'uccisione spie-
tata di un uomo per qualche euro. Diversamente  dall'uomo dostoevskijano  che spro-
fonda nell'abisso del senso di colpa di fronte al volto severo e inflessibile della Legge,
per questo giovane assassino l'angoscia scaturisce dalla dimensione totalmente incon-
sistente della Legge.  -  Siamo di fronte a un'esperienza che rovescia la genesi del tabù
così come Freud  l'aveva concepita  nel 1913  in uno dei suoi testi più visionari  qual è
Totem e Tabù. In quel libro, sulle orme di Darwin, il padre della psicoanalisi aveva im-
maginato che la prima forma organizzata di vita umana avesse come protagonista un
padre titanico, geloso e crudele, possessore  di tutte  le donne (il Padre dell'orda), che
confondeva arbitrariamente la Legge col proprio godimento. Di fronte a questa tiran-
nia permanente i figli-fratelli, ai quali era proibito l'accesso alle donne, decidono di al-
learsi uccidendo il padre e divorando il suo corpo in un pasto tribale. Il fatto che i fra-
telli si cibino delle carni del padre manifesta tutta l'ambivalenza del loro legame al pa-
dre: ucciso in quanmto oggetto d'odio, ma sbranato in quanto oggetto d'amore affinchè
la sua potenza illimitata  possa essere  incorporata  dai suoi figli.   Il termine "rimorso"
trova qui il suo significato più profondo: divorando il corpo del padre temuto ma amato,
i fiforma della tirannia gli si sentono morsi dalla colpa.   L'esito del rimorso è l'instaura-
zione del totem:  il padre morto  continua a vivere  sebbene  non più  nella forma  della 
tirannia capricciosa, ma in quella dell'autorità simbolica incarnata nel totem.  
La sua morte è, dunque, all'origine del senso stesso della Legge; il totem diviene, al tempo stesso, oggetto di venerazione e di angoscia, commemorando l'assassinio del padre e il ri-
morso che esso ha suscitato. Da quel momento in poi si instaura il divieto dell'incesto che
obbliga tutti i figli all'esogamia. Il senso della Legge sorge come effetto retroattivo dell'at-
to parricida: mentre in Edipo  il parricidio  infrange la Legge  conducendo il figlio verso 
l'abisso dell'incesto e della distruzione, in Totem e Tabù esso genera la Legge. L a vita de-
mocratica della Comunità si rende possibile  solo attraverso  il tabù che sorge  in seguito 
all'uccisione del padre. E' solo la morte del padre che pretende di essere la Legge, di fare coincidere la Legge con la sua volontà di godimento, a costituire la condizione della nasci-
ta di una Legge più umana e della Cultura stessa. Il patto sociale  sostituisce  il caos della 
violenza; la pulsione deve sublimarsi nel riconoscimento di una Legge che, trovando il suo
fondamento nel suo padre morto, vale per tutti, non è più Legge ad personam. 
Nessuno può occupare il posto del padre morto perchè si tratta di un posto destinato a ri-
manere vuoto. I totalitarismi del Novecento e i fondamentalismi di ogni genere mostrano
a rovescio, l'inferno che può generarsi dal suo riempimento fanatico. - Nel nostro tempo
il rischio però non è quello di riempire il vuoto lasciato dal padre morto, ma, nella disso-
luzione neo-libertina di ogni tabù, di fare venire meno il rispetto verso la Legge. E' la ver-
tigine che  assale  il giovane assassino:  non esiste un argine, un limite, una barriera che
possa contenere il suo atto. In questo modo l'assenza della Legge sembra diventare l'uni-
ca forma della Legge; se tutto diventa possibile, se dopo aver compiuto  un crimine effe-
rato tutto resta come prima - senza senso di colpa e senza rimorsi - non sarebbe forse ne-
cessario rivalorizzare il tabù come effetto della Legge?

Lucianone

martedì 12 gennaio 2016

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

12 gennaio '15 - martedì                   12th January / Tuesday            visione post - 6

IRAN / Golfo Persico
L'Iran blocca due navi Usa nel Golfo Persico /
Pentagono: "Rilasciatele rapidamente".
L'operazione condotta dal Pasdaran, 10 marinai a bordo delle imbarcazioni.
Poche settimane fa la portaerei Truman era stata sfiorata dal lancio di razzi
da parte di barchini. Teheran pronta alla liberazione.

ISTANBUL / Attacco kamikaze
Attacco jihadista a Istanbul / Strage di turisti tedeschi / Attacco a piazza 
simbolo e ai turisti
Kamikaze a Sultanahmet: almeno 10 morti, 8 sono tedeschi. Il governo
turco: è Isis

Italia - BARI  / Mafia: verdetto d'appello
Il superboss Savinuccio Parisi assolto in appello: torna in libertà
La Corte d'Appello di Bari ribalta il verdetto di primo grado che lo condannava
a 5 anni e 4 mesi per una presunta estorsione da 700mila euro ai danni di un im-
prenditore. Ad accusarlo un pentito.

Strasburgo / LAVORO
Sì al controllo della mail aziendale e al licenziamento
La sentenza della Corte di Strasburgo ha stabilito che una società privata non
viola il diritto alla privacy di un dipendente quando controlla le sue comunicazioni
sugli account aziendali. Se gli scambi sono personali l'allontanamento è giustificato.

Lucianone

sabato 9 gennaio 2016

Riflessioni - Il cartello leghista / Un'invalicabile limite

9 gennaio '15 - sabato                9th January / Saturday                       visione post - 7

Il sindaco leghista di Pontoglio (Brescia) ha aggiunto sotto i cartelli d'ingresso in città
la scritta "paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana: chi non inten-
de rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". E' un'asserzione
in plateale contrasto con quasi tutti gli articoli della Costituzione italiana; ma non cre-
do sia un argomento, questo, che possa destare il minimo interesse presso ambienti, 
diciamo così, vivacemente autonomi rispetto a quei vecchi principi. Nè penso possa
contare qualcosa il fatto che a qualche pontogliese non "di tradizione cristiana" (cen-
to o uno solo, poco importa) possano girare le balle.
Fporse, allora, il solo argomento spendibile con il sindaco è provare a spiegargli che
quel cartello, di presumibile ispirazione anti-islamista, è a sua volta strutturalmente
islamista: perchè fa coincidere l'identità di un luogo e di una comunità con l'identità/
è che l'intero Occidente si trasformi in una grande Pontoglio.
(da la Repubblica - 18/12 /'15 - L'Amaca / Michele Serra)

Sono argomenti che toccano l'anima e la carne delle persone, e dunque bisogna parlarne
con rispetto infinito.  Ma la sentenza della Cassazione  che nega  il risarcimento richiesto
 (ai medici) dalla madre di una bimba down contiene un principio prezioso, troppo spesso disatteso dalla mentalità corrente nell'Occidente evoluto. Il principio è bene riassunto dal
titolo (Repubblica di ieri) "Nascere sani non è un diritto".
La parola diritto è, per la cultura democratica, sacra. Ma appunto per questo non se ne
deve abusare, tirandola come un lenzuolo smisurato ovunque ci spinga il nostro deside-
rio di felicità, bellezza, salute, giovinezza, benessere. Perchè un'altra parola sacra, in de-
mocrazia e non solo, è limite. L'accettazione del limite , della sua ineluttabilità e perfino
del suo valore , contribuisce a renderci civili e senzienti quanto quanto il culto dei nostri
diritti. Ambire alla felicità è un diritto; petenderla garantita, e rivalersi  su qualcuno  se
questa garanzia mostra delle falle, è un vizio. Chi sta male ha diritto, questo sì, alla tute-
la sociale e a un'assistenza pubblica all'altezza. Ma il dolore  e  l'imperfezione non sono
risarcibili, e nemmeno contrattabili.
(da la Repubblica - 24/12 /'15 - L'Amaca / Michele Serra)

Riflessione/commento


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Sport - calcio / Serie A - 18^ giornata 2015/16

9 gennaio '15 - sabato               9th January / Saturday                       visione post - 13

Risultati delle partite 
Genoa         2     Udinese     2      Chievo   3     Juventus   3     Lazio   0     Milan       0
Sampdoria   3     Atalanta    1       Roma     3     Verona      0     Carpi   0     Bologna   1

Palermo       1     Sassuolo     2     Empoli   0       Napoli    2
Fiorentina    3      Frosinone   2     Inter       1       Torino   1 

Classifica
Inter   39  /   Fiorentina, Napoli   38  /   Juventus   36  /   Roma   33  /   Sassuolo, Milan   28  /
Empoli   27  /   Atalanta, Lazio, Udinese   24  /   Chievo, Sampdoria   23  / 
Torino, Bologna   22  /   Palermo   18  /   Genoa   16  /   Frosinone   15  /   Carpi   11  /
Verona H.   8







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venerdì 8 gennaio 2016

Scienze - Il nuovo psicoterapeuta: l'Intelligenza artificiale

8 gennaio '15 - venerdì                    8th January / Friday                       visione post - 13
           
L'intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante.
Ma molte applicazioni suscitano già più allarmi che
entusiasmi. Anche tra gli scienziati.   

(da la Repubblica - 17/07/'15 - R2 La scienza / Silvia Bencivelli)  
C'era una volta Freud - Ora lo psicoterapeuta 
sarà un computer
Guideranno le nostre automobili e i nostri aerei, ci assisteranno quando saremo malati,
e forse arriveranno persino a scrivere i nostri giornali. Intanto, i computer già ci battono
a scacchi e in borsa. E un futuro di convivenza stretta tra noi e loro potrebbe essere mol-
to più vicino di quello che sembra.  All'interazione prossima ventura tra uomini e intelli-
genze artificiali è dedicato un corposo speciale  dell'ultimo numero  della rivista Science,
uscita ieri in tutto il mondo con l'ambizione di articolare un dibattito sempre più necessa-
rio: da una parte i progressi a cui nessuno vuole rinunciare, dall'altra i rischi su cui è ar-
rivato il momento di confrontarsi.
L'intelligenza artificiale è un progetto di ricerca che (in termini moderni) ha più o meno
sessant'anni. L'idea è quella di costruire macchine capaci di ragionare come esseri umani.
Quindi non solo di eseguire compiti standardizzati  in risposta a stimoli precisi, ma anche
di imparare, di correggersi, e di interagire con altri sistemi intelligenti. Cioè con altre mac-
chine o uomini in carne e ossa. Di sistemi intelligenti in questo senso, molto sta arrivando
ma qualcosa è già qua.
Come i primi psicoterapeuti virtuali, addirittura migliori, a volte, di quelli in camice bian-
co. Uno lo ha inventato Fjola Helgadottir, una ricercatrice di psicologia clinica di Oxford
che al giornalista scientifico Bohannon l'ha spiegata così: "In certe circostanze la terapia
computerizzata ha più successo senza intervento umano. Cioè: in molti casi le persone non
sono del tutto adatte a fare i terapeuti. Mentre un computer può essere più distaccato e og- 
gettivo. Ma a chi interessa uno psicoterapeuta virtuale? Per esempio all'esercito americano, 
he ha finanziato lo sviluppo di un altro sistema, chiamato Ellie  e  realizzato all'Università
della Southern California, che usa l'intelligenza artificiale e la realtà virtuale per diagnosti-
care e trattare i traumi psicologici dei veterani di guerra. Ellie non si limita a fare domande
al paziente, ma ne studia anche le espressioni facciali, la postura, i movimenti delle mani e
la dinamica della voce: cioè impara a conoscerlo davvero, grazie ad algoritmi instancabili
e precisi, più di un cervello umano. E' una macchina  che impara a conoscere  un uomo, e
dopo averne conosciuti tanti  potrà leggere l'Uomo  in generale, e capirlo meglio  di come
lui stesso sappia fare.
Science npon nasconde che scenari come questo possono renderci sospettosi e persino spa- 
ventarci. Del resto, solo pochi mesi fa, anche due che non possono essere accusati di tecno-
fobia come Elon Musk (quello di Paypal, Tesla Motor, Space X e così via) e Stephen Haw-
king (che alla tecnologia deve la propria voce e la propria sopravvivenza) avevano lancia-
to l'allarme sulla necessità di non rendere troppo intelligenti, queste macchine. "I trionfi
nel campo  dell'intelligenza artificiale - si legge  nell'introduzione  al numero  speciale - 
sollevano domande che fino a poco tempo fa sembravano più da fantascienza che da scien-
za: chi ci assicura che la crescita delle macchine sarà interamente sotto il nostro controllo?
E come sarà un mondo in cui computer intelligenti coabiteranno con l'umanità?".
Si  tratterà di capire in fretta come gestire le macchine che analizzano i nostri dati perso-
nali, per esempio, e che miglioreranno il controllo della nostra salute e della nostra sicu-
rezza, a discapito della nostra privacy.

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giovedì 7 gennaio 2016

Personaggio / Usa - Donald Trump: self made man americano ma zero esperienza politica

 7 gennaio '15 -  giovedì              7th January / Thursday                    VISIONE POST - 12

A quasi settant'anni d'età, Donald Trump rischia di divenntare uno dei più dinamici presidenti
della storia degli Stati Uniti: ha una salute di ferro e una volontà di autoaffermazione fuori dal
comune, figlia di una storia personale che ricalca quasi alla perfezione il classico mito del self
made man americano. Dopodichè, si dirà, perchè "rischia"? Perchè Donald Trump, nonostante
i numeri roboanti che sempre più lo sostengono nei sondaggi in campo repubblicano, difficil-
mente sarà mai eletto e difficilmente sarebbe un buon presidente.  La sua vittoria finale  è im-
probabile perchè le stesse idee che galvanizzano la destra repubblicana  (soprattutto blindare i
i confini d'America e cacciare immigrati illegali e musulmani) lo porterebbero quasi certamen-
te alla sconfitta contro la vecchia volpe Hillary Clinton, abile nel corteggiare quel voto centri-
sta e femminile che "ciuffo rosso" snobba.  E se mai  "the Donald"  entrasse alla Casa Bianca
nel gennaio del Diciassette, sarebbe il presidente più populista e impreparato degli ultimi 150
anni di storia americana.  Qualcuno obietterà che cose simili venivano dette già di un certo Do-
nald Reagan, poi diventato uno dei presidenti più popolari e di successo in assoluto: ma troppi
dimenticano che Reagan non era affatto solo un ex attore, come i suoi detrattori fastidiosamen-
te ripetevano, ma che prima di arrivare a Washington aveva avuto la sua importante esperienza
politica (otto anni di governatorato della California). Trump, al contrario, ha fatto sempre e "so-
lo" l'imprenditore, filtrando oltretutto a lungo con i democratici prima di scoprirsi ultraconser-
vatore. Il suo incontenibile egocentrismo rischia in ogni caso di trascinare  il Grand Old Party
alla terza sconfitta consecutiva nelle presidenziali proprio nel momento in cui Obama ha porta-
to al punto più basso le chances dei democratici.   Donald ha già detto che se il partito  (cioè i
suoi militanti) non lo candiderà, lui è pronto a correre da indipendente. Sistema infallibile per
restituire l'America, 24 anni dopo la stessa "idea geniale" di Ross Perot, alla famiglia Clinton.
(da "il Giornale' - 31/12 /2015  -  Il Giornale dei Personaggi  /  di Roberto Fabbri) 



Donald Trump  (nel 2015)

Lucianone

sabato 2 gennaio 2016

Sport - calcio / Serie B - 21^ giornata 2015/16

2 gennaio '16 - sabato              2nd January / Saturday                       visione post - 9


Risultati delle partite
Latina    0       Ascoli  3      Brescia    0     Cagliari         3     Cesena     1     Como            2
Pescara   1     Spezia   0     Ternana   0     Pro Vercelli   0     Avellino   2     Salernitana   1

Modena   3    Trapani   1       Entella    1     Lanciano   2     Perugia
Novara    0     Bari         0      Crotone   2     Livorno     1     Vicenza   (19 gennaio '16)

CLASSIFICA
Cagliari   46  /  Crotone   45  /   Novara   38  /   Pescara   37  /   Brescia, Bari   35  /
Cesena, Avellino   31  /   Perugia   30  /   Trapani   29  /   Entella   28  /   Spezia   26  /
Modena, Ternana, Pro Vercelli   24  /   Livorno, Ascoli   23  /   Latina   22  /   Vicenza   21  /
Salernitana   20  /   Lanciano   18  /   Como   14

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