sabato 9 gennaio 2016

Riflessioni - Il cartello leghista / Un'invalicabile limite

9 gennaio '15 - sabato                9th January / Saturday                       visione post - 7

Il sindaco leghista di Pontoglio (Brescia) ha aggiunto sotto i cartelli d'ingresso in città
la scritta "paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana: chi non inten-
de rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene". E' un'asserzione
in plateale contrasto con quasi tutti gli articoli della Costituzione italiana; ma non cre-
do sia un argomento, questo, che possa destare il minimo interesse presso ambienti, 
diciamo così, vivacemente autonomi rispetto a quei vecchi principi. Nè penso possa
contare qualcosa il fatto che a qualche pontogliese non "di tradizione cristiana" (cen-
to o uno solo, poco importa) possano girare le balle.
Fporse, allora, il solo argomento spendibile con il sindaco è provare a spiegargli che
quel cartello, di presumibile ispirazione anti-islamista, è a sua volta strutturalmente
islamista: perchè fa coincidere l'identità di un luogo e di una comunità con l'identità/
è che l'intero Occidente si trasformi in una grande Pontoglio.
(da la Repubblica - 18/12 /'15 - L'Amaca / Michele Serra)

Sono argomenti che toccano l'anima e la carne delle persone, e dunque bisogna parlarne
con rispetto infinito.  Ma la sentenza della Cassazione  che nega  il risarcimento richiesto
 (ai medici) dalla madre di una bimba down contiene un principio prezioso, troppo spesso disatteso dalla mentalità corrente nell'Occidente evoluto. Il principio è bene riassunto dal
titolo (Repubblica di ieri) "Nascere sani non è un diritto".
La parola diritto è, per la cultura democratica, sacra. Ma appunto per questo non se ne
deve abusare, tirandola come un lenzuolo smisurato ovunque ci spinga il nostro deside-
rio di felicità, bellezza, salute, giovinezza, benessere. Perchè un'altra parola sacra, in de-
mocrazia e non solo, è limite. L'accettazione del limite , della sua ineluttabilità e perfino
del suo valore , contribuisce a renderci civili e senzienti quanto quanto il culto dei nostri
diritti. Ambire alla felicità è un diritto; petenderla garantita, e rivalersi  su qualcuno  se
questa garanzia mostra delle falle, è un vizio. Chi sta male ha diritto, questo sì, alla tute-
la sociale e a un'assistenza pubblica all'altezza. Ma il dolore  e  l'imperfezione non sono
risarcibili, e nemmeno contrattabili.
(da la Repubblica - 24/12 /'15 - L'Amaca / Michele Serra)

Riflessione/commento


Continua... to be continued...

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