13 giugno '15 - sabato 13th June / Saturday visione post - 6
Ora sul cibo la Francia ha una legge anti-spreco
(da la Repubblica - 23 /05/'15 - di Anais Ginori / Parigi)
Il primo esperimento è stato fatto all'inizio dell'anno a Courbevoie, banlieue ovest di
Parigi. Un gruppo di volontari è passato ogni sera al principale supermercato Carrefour
della città per raccogliere i prodotti prossimi alla scadenza o freschi invenduti, per poi
ridistribuirli ai senzatetto del quartiere. L'iniziativa ha funzionato così bene che il promo-
tore, Arash Derambarsh, deputato dell'Ump, ha lanciato una petizione online con il titolo:
"Basta sprechi alimentari". Nonostante crisi economica e povertà in aumento, in Francia,
ma non solo, si continuano a buttare grandi quantità di cibo che potrebbero sfamare tante
persone che ne avrebbero bisogno: 30 chili all'anno pro capite, per l'esattezza, per un va-
lore di 20 miliardi di euro. Nel mondo si calcola che ben 670 milioni di tonnellate di prodot-
ti alimentari siano buttati ogni anno, di cui 89 milioni in Europa, e 1,1 milione in Italia.
Grazie anche al piccolo esperimento di Courbevoie, la Francia ha deciso di scendere in
prima linea per combattere questo insulto alla miseria. La petizione nata nella banlieue
di Parigi , lanciata sulla piattaforma Change.org. è stata appoggiata da personaggi famo-
si come il regista Mathieu Kassowitz e ha raccolto oltre 200mila firme. Il promotore De-
rambarsh è stato ricevuto all'Eliseo da Francois Hollande e ha fatto il giro delle tv per
spiegare l'assurdità di una situazione in cui, da un lato, milioni di francesi sono conside-
rati sotto la soglia di povertà e, dall'altro, tonnellate di cibo ancora commestibile sono
buttate nella spazzatura. - La campagna, cominciata a gennaio, alla fine ha raggiunto
un primo traguardo. Ieri l'Assemblée Nationale ha approvato una serie di emendamenti
che costringeranno tutti i supermercati con una superficie di oltre 400 metri quadrati a
donare i prodotti in scadenza o invenduti. La riforma prevede anche il divieto di "rendere
inutilizzabili" le scorte, per esempio cospargendole di candeggina, come accade oggi abi-
tualmente. I grandi centri commerciali avranno dunque l'obbligo di sottoscrivere conven-
zioni con associazioni caritative per smaltire le scorte. I prodotti ormai avariati e non più
commestibili dovranno invece essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità ener-
getiche. Gli emendamenti sono stati infatti inseriti dalla ministra Ségolène Royal dentro
alla legge sulla transizione energetica con l'obiettivo di dimezzare lo spreco di cibo entro
il 2025. - Una buona azione, certo. La legge che vieta gli sprechi dentro ai supermercati
è stata approvata con un consenso bipartisan. Ma tra le aziende della grande distribuzio-
ne c'è già chi solleva dubbi, in particolare sulla mancanza di dotazioni da parte delle asso-
ciazioni per conservare e distribuire in tempi utili i prodotti donati. Molte Ong non hanno
celle frigorifere o personale sufficiente. Il rischio è che il cibo donato vada poi comunque
perso. Acriticare la decisione del parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e
della distribuzione: "la legge è sbagliata", commentano. Il motivo: "Solo il 5% del cibo
sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione". Oltre metà degli alimenti .
non consumati e buttati nella spazzatura viene infatti dalle famiglie. Non a caso, tra le mi-
sure approvate ieri dal parlamento ci sono anche una serie di indicazioni per realizzare
un programma di educazione alimentare che coinvolgerà i francesi sin dai primi anni di
scuola.
Gli esperimenti hanno dimostrato che è possibile azzerare la merce buttata, creando un
circolo virtuoso che riporta i prodotti a chi ne ha più bisogno. I precedenti finora sono po-
chi: quello di Courbevoie e di Herstal, in Belgio. In Italia è stata lanciata una petizione
simile a quella francese su Change.org.
Continua... to be continued...
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