26 giugno '15 - venerdì 26th June / Friday visione post - 35
Venerdì nero in quattro PaesiV
Somalia, Kuwait, Tunisia e Francia (Lione)
Tunisia
Massacro di turisti sulla spiaggia in Tunisia
Commando Isis assalta spiaggia: 37 turisti uccisi / Attacco a colpi di kalashnikov
a Port El Kantaoui, due resort colpiti. Freddato un attentatore, arrestato il secondo.
Non confermata la presenza di Italiani // La testimonianza: "Terroristi arrivati dal mare".
Un commando di due terroristi - arrivati in spiaggia su un gommone - ha aperto il fuoco sui turisti in due alberghi nella cittadina a 140 chilometri a sud di Tunisi. Uno degli attentatori è stato ucciso, l'altro catturato. Tra le vittime inglesi, tedeschi e belgi
Francia
Attentato all'impianto vicino a Lione: un uomo decapitato
Un uomo a bordo di un'auto scura è entrato in una fabbrica di gas a Saint-Quentin-Fallavier in Isère e ha provocato un'esplosione. Il principale sospetto si chiama Yassin Salhi, ed era già noto ai servizi ma non aveva precedenti giudiziari. Fermate altre 3 persone: la moglie, la sorella e un'amica. Ancora non è possibile affermare se abbia compiuto l'azione da solo o con un complice. Hollande: "Non dobbiamo cedere alla paura, ma sradicare i gruppi responsabili".
A poco più di sei mesi dall’attentato di Parigi alla sede del giornale Charlie Hebdo, un nuovo attacco terroristico ha colpito la Francia. Un uomo a bordo di un’auto intorno alle 10 del mattino è entrato in un’azienda di stoccaggio di gas Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, in Isère, e ha provocato un’esplosione. Nell’attacco due persone sono rimaste ferite e un uomo è morto: si tratta dell’imprenditore proprietario dell’impresa il cui corpo è stato decapitato ed è stato trovato a fianco di un drappo islamista. La testa è stata infilzata a una grata dell’azienda ed è stata ricoperta di scritte in arabo. Il presunto terrorista e principale sospetto si chiama Yassin Salhi ed era impiegato per la stessa azienda. In stato di fermo altre 4 persone: la moglie, la sorella e un’amica. Il fratello si è presentato spontaneamente alle forze dell’ordine ed è stato ascoltato. Non ci sono prove per affermare che fosse accompagnato da un complice, ma le esatte dinamiche dell’azione saranno valutate nelle prossime ore. “Non c’è dubbio che si tratti di un attentato terroristico”, ha commentato il presidente François Hollande.
KUWAIT
Strage di Sciiti nella moschea di Kuwait City
E’ salito a venticinque morti e oltre cinquanta feriti, secondo la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti ospedaliere, il bilancio di un attacco kamikaze che ha colpito, in pieno centro di Kuwait City, la moschea sciita Imam al-Sadiq.
SOMALIA (Leego)
Al-Shabaab attacca le truppe dell'Unione Africana
Emilia Romagna - BOLOGNA
Guardia di Finanza, a Bologna indagine su comandante Centro Italia: 'auto gratis'
CALABRIA - Italia
Spese pazze: sotto inchiesta tutta la Giunta Oliverio / Gip: "Parassiti"
Chiesto arresto per senatore Ncd Bilardi
Lucianone
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venerdì 26 giugno 2015
giovedì 25 giugno 2015
Scienze - Il dinosauro più grande: al Museo di Palazzo Dugnani (Milano)
25 maggio '15 - giovedì 25th May / Thursday
Milano, Porta Venezia: è qui
il più grande dinosauro
mai esistito al Mondo
Milano, Porta Venezia: è qui
il più grande dinosauro
mai esistito al Mondo
Riflessioni - Sui ragazzi assunti e congedati a Expo 2015 / Su questione migranti-profughi e altre calamità
25 maggio '15 - giovedì 25th May / Thursday
Nella vicenda dei ragazzi assunti a Expo e congedati (malgrado le promesse verbali)
dopo un solo mese, ciò che davvero colpisce è la totale disarticolazione del rapporto
di lavoro non solamente nel tempo, ma anche nello spazio. Ne dedalo di agenzie inte-
rinali, subagenzie, colloqui con Tizio per andare a lavorare da Caio però come dipen-
denti di Sempronio, siamo alla totale depersonificazione del "padrone". E' una specie
di "padrone liquido", senza volto e senza coinvolgimento diretto, che sembra fatto ap-
posta per disorientare qualunque tentativo di un rapporto "fisico", sia esso conflittua-
le sia di calorosa condivisione. Tanto è vero che Expo può ben dire, con buona ragione
formale, di essere del tutto estranea ai licenziamenti (lo era anche alle assunzioni!).
Con facile gioco di parole, potremmo dire che le agenzie interinali sono agenzie di de-
collocamento; servono a scaricare "altrove" il delicato patto tra lavoratore e datore
di lavoro, come per sgravare quest'ultimo di ogni responsabilità umana (se posso usa-
re questa parola impegnativa) e spesso anche giuridica. Di questa fredda e labirintica
depersonificazione e de-umanizzazione del lavoro, come di tutto il resto, è fatta in larga
parte il nuovo capitalismo.
(da la Repubblica - 5 giugno 2015 - da 'L'amaca' - Michele Serra)
Visti un paio di dibattiti televisivi sulla questione dei migranti/profughi; sentiti comitati
imbufaliti di cittadini che si sentono insicuri; sentiti politici impegnati faticosamente a
ospitare, se ospitali, e impegnati fieramente a scacciare, se respingenti; constatato che
la già radicata indisponibilità ad ascoltare le ragioni altrui diventa ancora più radicale
quando si parla, anzi si strilla di immigrazione; ci si domanda a cosa serve organizzare
discussioni nelle quali non si discute, ma si sfoggiano certezze o si urlano paure; e ognu-
no se ne torna a casa ancora più convinto che il vicino di poltrona sia un imbecille o uno
sciacallo o entrambe le cose.
E' il classico problema a proposito del quale la verità (o ciò che le si avvicina maggior-
mente) non produce applausi, e non fa spettacolo. La verità è che ci sono accidenti so-
ciali - come la criminalità, come le migrazioni di massa, come gli impatti ambientali, co-
le tossicodipendenze - con i quali tocca convivere. Si può tentare di governarli; di ren-
derne meno dolorose o gravose le conseguenze; di distribuirle meglio nel territorio; ma
solo un pazzo o un farabutto possono far credere che esista una vera e propria soluzio-
ne del problema. Però nessuno, in quelle corride televisive, osa dirlo, che ci sono proble-
mi destinati a rimanerci in groppa per generazioni, e dunque è inutile fare i nevrastenici
o, al contrario, dire che non c'è problema. Ci ha provato, a tratti, Piero Fassino, ma mi-
nuto dopo minuto si è avvitato sulla sua poltrona fino quasi a sparire, e alla fine della
puntata pareva addirittura molto basso di statura.
(da la Repubblica - 23 maggio 2015 - L'amaca - Michele Serra)
Lucianone
Nella vicenda dei ragazzi assunti a Expo e congedati (malgrado le promesse verbali)
dopo un solo mese, ciò che davvero colpisce è la totale disarticolazione del rapporto
di lavoro non solamente nel tempo, ma anche nello spazio. Ne dedalo di agenzie inte-
rinali, subagenzie, colloqui con Tizio per andare a lavorare da Caio però come dipen-
denti di Sempronio, siamo alla totale depersonificazione del "padrone". E' una specie
di "padrone liquido", senza volto e senza coinvolgimento diretto, che sembra fatto ap-
posta per disorientare qualunque tentativo di un rapporto "fisico", sia esso conflittua-
le sia di calorosa condivisione. Tanto è vero che Expo può ben dire, con buona ragione
formale, di essere del tutto estranea ai licenziamenti (lo era anche alle assunzioni!).
Con facile gioco di parole, potremmo dire che le agenzie interinali sono agenzie di de-
collocamento; servono a scaricare "altrove" il delicato patto tra lavoratore e datore
di lavoro, come per sgravare quest'ultimo di ogni responsabilità umana (se posso usa-
re questa parola impegnativa) e spesso anche giuridica. Di questa fredda e labirintica
depersonificazione e de-umanizzazione del lavoro, come di tutto il resto, è fatta in larga
parte il nuovo capitalismo.
(da la Repubblica - 5 giugno 2015 - da 'L'amaca' - Michele Serra)
Visti un paio di dibattiti televisivi sulla questione dei migranti/profughi; sentiti comitati
imbufaliti di cittadini che si sentono insicuri; sentiti politici impegnati faticosamente a
ospitare, se ospitali, e impegnati fieramente a scacciare, se respingenti; constatato che
la già radicata indisponibilità ad ascoltare le ragioni altrui diventa ancora più radicale
quando si parla, anzi si strilla di immigrazione; ci si domanda a cosa serve organizzare
discussioni nelle quali non si discute, ma si sfoggiano certezze o si urlano paure; e ognu-
no se ne torna a casa ancora più convinto che il vicino di poltrona sia un imbecille o uno
sciacallo o entrambe le cose.
E' il classico problema a proposito del quale la verità (o ciò che le si avvicina maggior-
mente) non produce applausi, e non fa spettacolo. La verità è che ci sono accidenti so-
ciali - come la criminalità, come le migrazioni di massa, come gli impatti ambientali, co-
le tossicodipendenze - con i quali tocca convivere. Si può tentare di governarli; di ren-
derne meno dolorose o gravose le conseguenze; di distribuirle meglio nel territorio; ma
solo un pazzo o un farabutto possono far credere che esista una vera e propria soluzio-
ne del problema. Però nessuno, in quelle corride televisive, osa dirlo, che ci sono proble-
mi destinati a rimanerci in groppa per generazioni, e dunque è inutile fare i nevrastenici
o, al contrario, dire che non c'è problema. Ci ha provato, a tratti, Piero Fassino, ma mi-
nuto dopo minuto si è avvitato sulla sua poltrona fino quasi a sparire, e alla fine della
puntata pareva addirittura molto basso di statura.
(da la Repubblica - 23 maggio 2015 - L'amaca - Michele Serra)
Lucianone
mercoledì 17 giugno 2015
Economia - Gran Bretagna / No di Cameron ai lavoratori stranieri
17 maggio '15 - mercoledì 17th May / Wednesday visione post - 6
Il premier Cameron spiega in Parlamento la battaglia con la Ue
sui lavoratori stranieri: meno visti e più tasse
(da la Repubblica - 11 giugno '15 - Enrico Franceschini / Londra)
Non ci sono soltanto gli idraulici polacchi nel mirino di David Cameron. Anzi, ci sono
soprattutto gli altri: gli immigrati extra-comunitari. Nel suo discorso settimanale (di ieri),
in Parlamento, il primo ministro britannico ha annunciato infatti nuove misure per ridurre
il flusso di lavoratori stranieri che emigrano nel Regno Unito da paesi al di fuori dell'Unio-
ne Europea. Come è noto, Cameron conduce da anni una battaglia per limitare l'immigra-
zione dalla Ue, di cui l'idraulico polacco è diventato una figura simbolo, ma si è reso conto
di non poter fare molto perchè le leggi dell'Unione garantiscano libertà di movimento al-
l'interno di tutti i 28 paesi membri, dunque ognuno può risiedere e lavorare dove vuole.
Perciò ultimamente il premier conservatore ha modificato il suo approccio, concentrando-
si su limitazioni da porre ai benefici assistenziali degli immigrati Ue, per esempio conce-
dendoli in determinate circostanze solo dopo che un lavoratore è impiegato da quattro
anni in Gran Bretagna, anzichè tentare di imporre un tetto numerico agli ingressi di im-
migrati europei che andrebbe contro tutte le norme comunitarie.
Dunque sembra che sarà sui benefici, e no su una 'quota' ristretta di immigrati, la batta-
glia che Cameron condurrà con le autorità di Bruxelles (il primo round sarà al Consiglio
europeo di fine mese) e con le altre capitali dell'Unione in vista del referendum sull'ap-
partenenza della Gran Bretagna alla Ue che ha promesso di fare entro il 2017.
Ma con gli immigrati extra-Ue il leader britannico avrebbe in teoria più libertà di azione.
Così, parlando ieri alla camera dei Comuni, Cameron ha detto che intende ridurre "signi-
ficativamente" l'immigrazione dal di fuori dell'Unione Europea. "In passato è stato fran-
camente troppo facile per certe aziende britanniche importare lavoratori dall'estero, da
fuori dell'Europa", ha affermato il primo ministro. "Abbiamo bisogno di cambiare le co-
se su questo punto". Così ha annunciato che il ministro degli Interni ha chiesto a un co-
mitato consulente sull'immigrazione di studiare misure per ridurre l'immigrazione extra-
comunitaria.
Continua... to be continued...
Il premier Cameron spiega in Parlamento la battaglia con la Ue
sui lavoratori stranieri: meno visti e più tasse
(da la Repubblica - 11 giugno '15 - Enrico Franceschini / Londra)
Non ci sono soltanto gli idraulici polacchi nel mirino di David Cameron. Anzi, ci sono
soprattutto gli altri: gli immigrati extra-comunitari. Nel suo discorso settimanale (di ieri),
in Parlamento, il primo ministro britannico ha annunciato infatti nuove misure per ridurre
il flusso di lavoratori stranieri che emigrano nel Regno Unito da paesi al di fuori dell'Unio-
ne Europea. Come è noto, Cameron conduce da anni una battaglia per limitare l'immigra-
zione dalla Ue, di cui l'idraulico polacco è diventato una figura simbolo, ma si è reso conto
di non poter fare molto perchè le leggi dell'Unione garantiscano libertà di movimento al-
l'interno di tutti i 28 paesi membri, dunque ognuno può risiedere e lavorare dove vuole.
Perciò ultimamente il premier conservatore ha modificato il suo approccio, concentrando-
si su limitazioni da porre ai benefici assistenziali degli immigrati Ue, per esempio conce-
dendoli in determinate circostanze solo dopo che un lavoratore è impiegato da quattro
anni in Gran Bretagna, anzichè tentare di imporre un tetto numerico agli ingressi di im-
migrati europei che andrebbe contro tutte le norme comunitarie.
Dunque sembra che sarà sui benefici, e no su una 'quota' ristretta di immigrati, la batta-
glia che Cameron condurrà con le autorità di Bruxelles (il primo round sarà al Consiglio
europeo di fine mese) e con le altre capitali dell'Unione in vista del referendum sull'ap-
partenenza della Gran Bretagna alla Ue che ha promesso di fare entro il 2017.
Ma con gli immigrati extra-Ue il leader britannico avrebbe in teoria più libertà di azione.
Così, parlando ieri alla camera dei Comuni, Cameron ha detto che intende ridurre "signi-
ficativamente" l'immigrazione dal di fuori dell'Unione Europea. "In passato è stato fran-
camente troppo facile per certe aziende britanniche importare lavoratori dall'estero, da
fuori dell'Europa", ha affermato il primo ministro. "Abbiamo bisogno di cambiare le co-
se su questo punto". Così ha annunciato che il ministro degli Interni ha chiesto a un co-
mitato consulente sull'immigrazione di studiare misure per ridurre l'immigrazione extra-
comunitaria.
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domenica 14 giugno 2015
Ultime notizie - dall'Italia / Latest news
14 giugno '15 . domenica 14th June / Sunday visione post - 11
Agenzia spaziale italiana - SPAZIO
Missione Rosetta: sulla cometa si è risvegliato il lander Philae
Il piccolo lander Philae, della missione Rosetta, si è svegliato dall’ibernazione nella quale si trovava da 7 mesi e ha inviato i primi dati dalla cometa sulla quale era atterrato in novembre, la 67P/Churyumov-Gerasimenko. Lo rendono noto l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana.
Un rendering del lander Philae
Agenzia spaziale italiana - SPAZIO
Missione Rosetta: sulla cometa si è risvegliato il lander Philae
Il piccolo lander Philae, della missione Rosetta, si è svegliato dall’ibernazione nella quale si trovava da 7 mesi e ha inviato i primi dati dalla cometa sulla quale era atterrato in novembre, la 67P/Churyumov-Gerasimenko. Lo rendono noto l’Agenzia spaziale europea e l’Agenzia spaziale italiana.
Un rendering del lander Philae
Segnali dalla cometa alla sonda
La sonda Rosetta, che orbita a circa 20 chilometri dalla cometa, ha ricevuto la scorsa notte un breve segnale di circa 40 secondi da Philae. Segnale che dimostrerebbe l’attivazione delle batterie del lander e soprattutto la sua “sopravvivenza” alle condizioni climatiche e ambientali. Lo scorso 12 novembre, infatti, il robot si era posato sulla superficie della cometa ed era rimasto operativo per quasi 57 ore, inviando dati. Poi, era finito in una zona oscura del corpo celeste, dove non poteva ricaricare le batterie solari,ed era quindi entrato in ibernazione. Infatti per funzionare ha bisogno di una temperatura da meno 45 gradi in su. Ora la cometa è più vicina al Sole e Philae si è “risvegliato”. Il lander si prepara nuovamente a perforare la superficie della cometa. trendering del lander PhilaeLa soddisfazione dell’Agenzia spaziale italiana
«Possiamo confermare che l’avventura di Philae continua!», ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, nel commentare l’arrivo dei primi dati inviati dal lander Philae. «Questo risveglio non era sicuro, dato il modo con cui Philae è atterrato sulla cometa 67/P, la poca di luce che raggiunge i pannelli solari, la bassissima temperatura ambientale in cui deve operare. È una notizia straordinaria, che oltre a farci sognare, ci riempie d’orgoglio per l’affidabilità delle tecnologie utilizzate per la realizzazione del lander, molte di marca italiana».
Al voto in 78 città
Ballottaggi: affluenza in calo
Alle 19 ha votato il 32,5 % (- 15%)Al voto in 78 città
Ballottaggi: affluenza in calo
Votanti in calo
I votanti sono risultati in calo rispetto al primo turno delle amministrative alla rilevazione delle ore 19. L’affluenza è stata del 32,51%. Al primo turno (in molti posti però bisogna considerare che due settimane fa si votava anche per le Regionali) l’affluenza alla stessa ora era stata del 47,74%. Quindi un calo del 15,23% secondo di dati diffusi dal Viminale, che non tengono conto dei ballottaggi in Sicilia.
Sicilia
Nella regione siciliana alle 19 gli elettori sono stati il 17,86%, un crollo di oltre la metà rispetto al primo turno quando alle urne si era recato il 36,04% del corpo elettorale. In Sicilia c’è stata quindi una diminuzione del 18,18%. A Enna, unico capoluogo al voto, ha votato il 22,8% contro il 34,77% del primo turno. A Gela (Cl) ha votato il 25,37% contro il 36,94%.
La sfida di Venezia
A Venezia, dove si svolge la sfida più importante, l’affluenza alle 19 è stata del 37,24%. Al primo turno alla stessa ora aveva votato il 46,21% degli aventi diritto. Venezia è stato il capoluogo dove l’affluenza è stata la più alta sui dodici che stanno partecipando al ballottaggio. In Veneto si vota anche a Rovigo, Castelfranco(Tv), Lonigo (Vi).
Lucianone
Opinioni / recuperate - Meglio idee che frustrazioni
14 giugno '15 - domenica 14th June / Sunday visione post - 8
Condividere idee è meglio che
condividere frustrazioni
(da la Repubblica / Milano - 8 giugno '15 - Network / Franco Bolelli)
Invece di lamentarci pensiamo a come risolvere le questioni
Facciamo un esperimento, dai. Per le prossime ventiquattro ore, in qualunque situazione
vi trovate - famiglia, lavoro, scuola, metropolitana, parco, happy hour... - ogni volta che si
affronta una qualunque questione, non lamentatevi di come gli altri la gestiscono: pensate
piuttosto a come voi risolvereste le cose , e confrontate le vostre idee e proposte con quel-
le degli altri intorno a voi. - Può trattarsi di Expo, del traffico e dei trasporti, delle scelte
sui luoghi di lavoro, di quello che si insegna a scuola e di come lo si insegna, della gestio-
ne dei luoghi pubblici, dell'educazione dei bambini, delle relazioni sentimentali, di tutto
quanto: per ventiquattro ore dovete guardare non a quello che fanno gli altri ma a come
fareste se voi , in prima persona, doveste decidere.
Se accettate di lanciarvi in questo semplice esperimento, credo che poi non tornerete più
indietro: vi accorgerete che condividere idee e proposte è molto più stimolante che condi-
videre frustrazioni, che prendersi responsabilità personali è più gratificante che puntare
contro gli altri il dito accusatore, che allenarsi a immaginare soluzioni, a mettere a fuoco
i propri desideri, è un'attitudine che fa stare meglio, molto meglio. Si comincia facendo
così per ventiquattro ore: poi si passa a ventiquattro ore tutti i giorni.
Lucianone
Condividere idee è meglio che
condividere frustrazioni
(da la Repubblica / Milano - 8 giugno '15 - Network / Franco Bolelli)
Invece di lamentarci pensiamo a come risolvere le questioni
Facciamo un esperimento, dai. Per le prossime ventiquattro ore, in qualunque situazione
vi trovate - famiglia, lavoro, scuola, metropolitana, parco, happy hour... - ogni volta che si
affronta una qualunque questione, non lamentatevi di come gli altri la gestiscono: pensate
piuttosto a come voi risolvereste le cose , e confrontate le vostre idee e proposte con quel-
le degli altri intorno a voi. - Può trattarsi di Expo, del traffico e dei trasporti, delle scelte
sui luoghi di lavoro, di quello che si insegna a scuola e di come lo si insegna, della gestio-
ne dei luoghi pubblici, dell'educazione dei bambini, delle relazioni sentimentali, di tutto
quanto: per ventiquattro ore dovete guardare non a quello che fanno gli altri ma a come
fareste se voi , in prima persona, doveste decidere.
Se accettate di lanciarvi in questo semplice esperimento, credo che poi non tornerete più
indietro: vi accorgerete che condividere idee e proposte è molto più stimolante che condi-
videre frustrazioni, che prendersi responsabilità personali è più gratificante che puntare
contro gli altri il dito accusatore, che allenarsi a immaginare soluzioni, a mettere a fuoco
i propri desideri, è un'attitudine che fa stare meglio, molto meglio. Si comincia facendo
così per ventiquattro ore: poi si passa a ventiquattro ore tutti i giorni.
Lucianone
sabato 13 giugno 2015
CIBO - Francia / Non buttatelo, datelo ai poveri
13 giugno '15 - sabato 13th June / Saturday visione post - 6
Ora sul cibo la Francia ha una legge anti-spreco
(da la Repubblica - 23 /05/'15 - di Anais Ginori / Parigi)
Il primo esperimento è stato fatto all'inizio dell'anno a Courbevoie, banlieue ovest di
Parigi. Un gruppo di volontari è passato ogni sera al principale supermercato Carrefour
della città per raccogliere i prodotti prossimi alla scadenza o freschi invenduti, per poi
ridistribuirli ai senzatetto del quartiere. L'iniziativa ha funzionato così bene che il promo-
tore, Arash Derambarsh, deputato dell'Ump, ha lanciato una petizione online con il titolo:
"Basta sprechi alimentari". Nonostante crisi economica e povertà in aumento, in Francia,
ma non solo, si continuano a buttare grandi quantità di cibo che potrebbero sfamare tante
persone che ne avrebbero bisogno: 30 chili all'anno pro capite, per l'esattezza, per un va-
lore di 20 miliardi di euro. Nel mondo si calcola che ben 670 milioni di tonnellate di prodot-
ti alimentari siano buttati ogni anno, di cui 89 milioni in Europa, e 1,1 milione in Italia.
Grazie anche al piccolo esperimento di Courbevoie, la Francia ha deciso di scendere in
prima linea per combattere questo insulto alla miseria. La petizione nata nella banlieue
di Parigi , lanciata sulla piattaforma Change.org. è stata appoggiata da personaggi famo-
si come il regista Mathieu Kassowitz e ha raccolto oltre 200mila firme. Il promotore De-
rambarsh è stato ricevuto all'Eliseo da Francois Hollande e ha fatto il giro delle tv per
spiegare l'assurdità di una situazione in cui, da un lato, milioni di francesi sono conside-
rati sotto la soglia di povertà e, dall'altro, tonnellate di cibo ancora commestibile sono
buttate nella spazzatura. - La campagna, cominciata a gennaio, alla fine ha raggiunto
un primo traguardo. Ieri l'Assemblée Nationale ha approvato una serie di emendamenti
che costringeranno tutti i supermercati con una superficie di oltre 400 metri quadrati a
donare i prodotti in scadenza o invenduti. La riforma prevede anche il divieto di "rendere
inutilizzabili" le scorte, per esempio cospargendole di candeggina, come accade oggi abi-
tualmente. I grandi centri commerciali avranno dunque l'obbligo di sottoscrivere conven-
zioni con associazioni caritative per smaltire le scorte. I prodotti ormai avariati e non più
commestibili dovranno invece essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità ener-
getiche. Gli emendamenti sono stati infatti inseriti dalla ministra Ségolène Royal dentro
alla legge sulla transizione energetica con l'obiettivo di dimezzare lo spreco di cibo entro
il 2025. - Una buona azione, certo. La legge che vieta gli sprechi dentro ai supermercati
è stata approvata con un consenso bipartisan. Ma tra le aziende della grande distribuzio-
ne c'è già chi solleva dubbi, in particolare sulla mancanza di dotazioni da parte delle asso-
ciazioni per conservare e distribuire in tempi utili i prodotti donati. Molte Ong non hanno
celle frigorifere o personale sufficiente. Il rischio è che il cibo donato vada poi comunque
perso. Acriticare la decisione del parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e
della distribuzione: "la legge è sbagliata", commentano. Il motivo: "Solo il 5% del cibo
sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione". Oltre metà degli alimenti .
non consumati e buttati nella spazzatura viene infatti dalle famiglie. Non a caso, tra le mi-
sure approvate ieri dal parlamento ci sono anche una serie di indicazioni per realizzare
un programma di educazione alimentare che coinvolgerà i francesi sin dai primi anni di
scuola.
Gli esperimenti hanno dimostrato che è possibile azzerare la merce buttata, creando un
circolo virtuoso che riporta i prodotti a chi ne ha più bisogno. I precedenti finora sono po-
chi: quello di Courbevoie e di Herstal, in Belgio. In Italia è stata lanciata una petizione
simile a quella francese su Change.org.
Continua... to be continued...
Ora sul cibo la Francia ha una legge anti-spreco
(da la Repubblica - 23 /05/'15 - di Anais Ginori / Parigi)
Il primo esperimento è stato fatto all'inizio dell'anno a Courbevoie, banlieue ovest di
Parigi. Un gruppo di volontari è passato ogni sera al principale supermercato Carrefour
della città per raccogliere i prodotti prossimi alla scadenza o freschi invenduti, per poi
ridistribuirli ai senzatetto del quartiere. L'iniziativa ha funzionato così bene che il promo-
tore, Arash Derambarsh, deputato dell'Ump, ha lanciato una petizione online con il titolo:
"Basta sprechi alimentari". Nonostante crisi economica e povertà in aumento, in Francia,
ma non solo, si continuano a buttare grandi quantità di cibo che potrebbero sfamare tante
persone che ne avrebbero bisogno: 30 chili all'anno pro capite, per l'esattezza, per un va-
lore di 20 miliardi di euro. Nel mondo si calcola che ben 670 milioni di tonnellate di prodot-
ti alimentari siano buttati ogni anno, di cui 89 milioni in Europa, e 1,1 milione in Italia.
Grazie anche al piccolo esperimento di Courbevoie, la Francia ha deciso di scendere in
prima linea per combattere questo insulto alla miseria. La petizione nata nella banlieue
di Parigi , lanciata sulla piattaforma Change.org. è stata appoggiata da personaggi famo-
si come il regista Mathieu Kassowitz e ha raccolto oltre 200mila firme. Il promotore De-
rambarsh è stato ricevuto all'Eliseo da Francois Hollande e ha fatto il giro delle tv per
spiegare l'assurdità di una situazione in cui, da un lato, milioni di francesi sono conside-
rati sotto la soglia di povertà e, dall'altro, tonnellate di cibo ancora commestibile sono
buttate nella spazzatura. - La campagna, cominciata a gennaio, alla fine ha raggiunto
un primo traguardo. Ieri l'Assemblée Nationale ha approvato una serie di emendamenti
che costringeranno tutti i supermercati con una superficie di oltre 400 metri quadrati a
donare i prodotti in scadenza o invenduti. La riforma prevede anche il divieto di "rendere
inutilizzabili" le scorte, per esempio cospargendole di candeggina, come accade oggi abi-
tualmente. I grandi centri commerciali avranno dunque l'obbligo di sottoscrivere conven-
zioni con associazioni caritative per smaltire le scorte. I prodotti ormai avariati e non più
commestibili dovranno invece essere usati per il compostaggio agricolo o per finalità ener-
getiche. Gli emendamenti sono stati infatti inseriti dalla ministra Ségolène Royal dentro
alla legge sulla transizione energetica con l'obiettivo di dimezzare lo spreco di cibo entro
il 2025. - Una buona azione, certo. La legge che vieta gli sprechi dentro ai supermercati
è stata approvata con un consenso bipartisan. Ma tra le aziende della grande distribuzio-
ne c'è già chi solleva dubbi, in particolare sulla mancanza di dotazioni da parte delle asso-
ciazioni per conservare e distribuire in tempi utili i prodotti donati. Molte Ong non hanno
celle frigorifere o personale sufficiente. Il rischio è che il cibo donato vada poi comunque
perso. Acriticare la decisione del parlamento soprattutto la Federazione del Commercio e
della distribuzione: "la legge è sbagliata", commentano. Il motivo: "Solo il 5% del cibo
sprecato arriva da supermarket e dalla grande distribuzione". Oltre metà degli alimenti .
non consumati e buttati nella spazzatura viene infatti dalle famiglie. Non a caso, tra le mi-
sure approvate ieri dal parlamento ci sono anche una serie di indicazioni per realizzare
un programma di educazione alimentare che coinvolgerà i francesi sin dai primi anni di
scuola.
Gli esperimenti hanno dimostrato che è possibile azzerare la merce buttata, creando un
circolo virtuoso che riporta i prodotti a chi ne ha più bisogno. I precedenti finora sono po-
chi: quello di Courbevoie e di Herstal, in Belgio. In Italia è stata lanciata una petizione
simile a quella francese su Change.org.
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giovedì 11 giugno 2015
Riflessioni / recuperate - Su: Berlusconi e l'Italia dei processi politici // Salvini e i campi nomadi
11 giugno '15 / venerdì 11th June - Friday visione post - 21
Hanno ragione l'Avvenire e la Cei, non c'è coincidenza tra assoluzione giudiziaria e
giudizio morale. Peccato e reato non sono la stessa cosa, e dunque - dicono in sostan-
za i vescovi - Berlusconi non gongoli più di tanto. Ma il problema (uno dei tanti) di
questo Paese è che la moralità (anche nella sua forma più banale, che è il senso del-
la misura) quasi non ha peso nella vita pubblica, nelle fortune politiche, nelle scelte
elettorali. Valesse qualcosa, il giudizio morale, Berlusconi non sarebbe stato votato
da milioni di bravi cattolici,
L'abnorme quantità di processi "politici", da Tangentopoli in poi, è anche conseguenza
del mancato vaglio che, in una comunità sana, seleziona in modo un pò meno lasco la
classe dirigente. E' come se la magistratura si fosse sentita costretta a mettere le mani
in una matassa che altri avrebbero dovuto sbrogliare, e ben prima di arrivare davanti a
una toga. Con tutte le conseguenti storture e goffaggini, e l'impressione, non del tutto
infondata, che sotto inchiesta siano finiti non solamente i reati, ma anche i peccati. Che
non sono, come è noto, competenza della magistratura. Il ricorso alle carte bollate, nel
nostro Paese, è direttamente proporzionale alla paurosa incapacità della società di auto-
regolamentarsi. Siano reati, siano peccati, sono troppi i cittadini che se ne lavano le ma-
ni
(da la Repubblica - 13 marzo '15 / L'amaca - Michele Serra)
La TOURNE'E di Matteo Salvini nei campi nomadi (ieri a Milano Chiesa Rossa) ha
oramai più date del Neverending Tour di Bob Dylan. Metterne in evidenza gli aspetti
propagandistici sarebbe più facile se la presenza quasi ossessiva del capo leghista
tra quelle lamiere, tra quegli stracci, quelle stoppie, fosse raffrontabile con quella di
altri leader politici. Magari per mettere a confronto parole diverse e intenzioni diver-
se spese, però, nello stesso scenario periferico e malandato.
Su quelle trincee desolate la politica che conta non si avventura mai. Lo fanno i preti,
i volontari, al massimo qualche sindaco e qualche assessore coraggioso. Non certo i
pari-grado di Salvini. E dire che attorno a quegli snodi cigolanti della nostra vita so-
ciale trascorre l'esistenza non solo dei Rom, ma di milioni di persone, italiane e stra-
niere, che della parola 'abbandono' si sentono testimoni fissi.
La demagogia è una brutta bestia, e Salvini sa come cavalcarla. Ma su quei terreni
(non edificabili) dove la società è più brutta, più impaurita, più incattivita, la politica,
specie quella che si considera più virtuosa e/o operosa, non ha più il coraggio ( o la
coscienza, o l'incoscienza) di avventurarsi. Salvini, tra i tanti evidentissimi difetti,
ha il pregio di non avere paura di sporcarsi la cravatta.
(da la Repubblica - da la Repubblica - 3 aprile 2015 - L'amaca - Michele Serra)
Lucianone
Hanno ragione l'Avvenire e la Cei, non c'è coincidenza tra assoluzione giudiziaria e
giudizio morale. Peccato e reato non sono la stessa cosa, e dunque - dicono in sostan-
za i vescovi - Berlusconi non gongoli più di tanto. Ma il problema (uno dei tanti) di
questo Paese è che la moralità (anche nella sua forma più banale, che è il senso del-
la misura) quasi non ha peso nella vita pubblica, nelle fortune politiche, nelle scelte
elettorali. Valesse qualcosa, il giudizio morale, Berlusconi non sarebbe stato votato
da milioni di bravi cattolici,
L'abnorme quantità di processi "politici", da Tangentopoli in poi, è anche conseguenza
del mancato vaglio che, in una comunità sana, seleziona in modo un pò meno lasco la
classe dirigente. E' come se la magistratura si fosse sentita costretta a mettere le mani
in una matassa che altri avrebbero dovuto sbrogliare, e ben prima di arrivare davanti a
una toga. Con tutte le conseguenti storture e goffaggini, e l'impressione, non del tutto
infondata, che sotto inchiesta siano finiti non solamente i reati, ma anche i peccati. Che
non sono, come è noto, competenza della magistratura. Il ricorso alle carte bollate, nel
nostro Paese, è direttamente proporzionale alla paurosa incapacità della società di auto-
regolamentarsi. Siano reati, siano peccati, sono troppi i cittadini che se ne lavano le ma-
ni
(da la Repubblica - 13 marzo '15 / L'amaca - Michele Serra)
La TOURNE'E di Matteo Salvini nei campi nomadi (ieri a Milano Chiesa Rossa) ha
oramai più date del Neverending Tour di Bob Dylan. Metterne in evidenza gli aspetti
propagandistici sarebbe più facile se la presenza quasi ossessiva del capo leghista
tra quelle lamiere, tra quegli stracci, quelle stoppie, fosse raffrontabile con quella di
altri leader politici. Magari per mettere a confronto parole diverse e intenzioni diver-
se spese, però, nello stesso scenario periferico e malandato.
Su quelle trincee desolate la politica che conta non si avventura mai. Lo fanno i preti,
i volontari, al massimo qualche sindaco e qualche assessore coraggioso. Non certo i
pari-grado di Salvini. E dire che attorno a quegli snodi cigolanti della nostra vita so-
ciale trascorre l'esistenza non solo dei Rom, ma di milioni di persone, italiane e stra-
niere, che della parola 'abbandono' si sentono testimoni fissi.
La demagogia è una brutta bestia, e Salvini sa come cavalcarla. Ma su quei terreni
(non edificabili) dove la società è più brutta, più impaurita, più incattivita, la politica,
specie quella che si considera più virtuosa e/o operosa, non ha più il coraggio ( o la
coscienza, o l'incoscienza) di avventurarsi. Salvini, tra i tanti evidentissimi difetti,
ha il pregio di non avere paura di sporcarsi la cravatta.
(da la Repubblica - da la Repubblica - 3 aprile 2015 - L'amaca - Michele Serra)
Lucianone
martedì 2 giugno 2015
Appuntamenti - Arte, cinema, teatro
2 giugno '15 - martedì 2nd June / Tuesday
Mostra - VENEZIA
Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo
della Repubblica di Weimar 1919-1933
Al Museo Corrier di Venezia - sino al 30 agosto '15
Orari: 10 - 19 tutti i gioeni / Informazioni: www.nuovaoggettivitacorrer.it
Mostra - Caraglio / CUNEO
Il filo della pittura
Fondazione Filatoio Rosso - fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 0171 61 02 58
Una mostra sul rapporto tra il pittore futurista Giacomo
Balla (Torino 1871 - Roma 1958) e la moda. Esposte una
quarantina di opere che comprendono disegni e dipinti a
tempera, bozzetti per la produzione di stoffe, cuscini, tap-
peti; tra essi la serie di 28 progetti polivalenti.
Obbiettivo cinema - MODENA
Palazzo Santa Margherita - fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 059 20 32 911
Una selezione di immagini sulla 'settima arte' dalla raccolta
della fotografia della Galleria civica di Modena.
L'obbiettivo è rivolto ai volti dei protagonisti del cinema di
cui è raccontato un secolo di storia. Woody Allen, Bill Murray,
Nanni Moretti ritratti in studio, sul set, in posa, a sorpresa da
grandi fotografi.
Mostra
Espressionismo cinquecentesco - VIENNA
Kunsthistorisches Museum - fino al 14 giiugno '15
Informazioni. +43 1 52 524
La mostra racconta la tendenza espressionistica che caratterizza
l'arte a nord delle Alpi nel corso del Cinquecento. Puntando sulla
produzione di Albrecht Altdorfer , 1480-1538, e di artisti della
scuola danubiana, ma anche di altre parti d'Europa. Esposte 140
opere da Lucas Cranach a Albrecht Durer.
Mostra - Boldini / FORLI'
Lo Spettacolo della Modernità
Musei San Domenico - fino al 14 giugno '15
Informazioni e Prenotazioni Mostra:
tel. 199.15.11.34 - www.mostraboldini.com
Riservato gruppi e scuole: tel. 0543.36217
Libere Voci - Ponteranica ( BG)
Parco scuola Vivace - 9 giugno
Samla: storia musicale di un'atleta / narrazione e musica
Continua... to be continued...
Mostra - VENEZIA
Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo
della Repubblica di Weimar 1919-1933
Al Museo Corrier di Venezia - sino al 30 agosto '15
Orari: 10 - 19 tutti i gioeni / Informazioni: www.nuovaoggettivitacorrer.it
Mostra - Caraglio / CUNEO
Il filo della pittura
Fondazione Filatoio Rosso - fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 0171 61 02 58
Una mostra sul rapporto tra il pittore futurista Giacomo
Balla (Torino 1871 - Roma 1958) e la moda. Esposte una
quarantina di opere che comprendono disegni e dipinti a
tempera, bozzetti per la produzione di stoffe, cuscini, tap-
peti; tra essi la serie di 28 progetti polivalenti.
Obbiettivo cinema - MODENA
Palazzo Santa Margherita - fino al 7 giugno '15
Informazioni: Tel. 059 20 32 911
Una selezione di immagini sulla 'settima arte' dalla raccolta
della fotografia della Galleria civica di Modena.
L'obbiettivo è rivolto ai volti dei protagonisti del cinema di
cui è raccontato un secolo di storia. Woody Allen, Bill Murray,
Nanni Moretti ritratti in studio, sul set, in posa, a sorpresa da
grandi fotografi.
Mostra
Espressionismo cinquecentesco - VIENNA
Kunsthistorisches Museum - fino al 14 giiugno '15
Informazioni. +43 1 52 524
La mostra racconta la tendenza espressionistica che caratterizza
l'arte a nord delle Alpi nel corso del Cinquecento. Puntando sulla
produzione di Albrecht Altdorfer , 1480-1538, e di artisti della
scuola danubiana, ma anche di altre parti d'Europa. Esposte 140
opere da Lucas Cranach a Albrecht Durer.
Mostra - Boldini / FORLI'
Lo Spettacolo della Modernità
Musei San Domenico - fino al 14 giugno '15
Informazioni e Prenotazioni Mostra:
tel. 199.15.11.34 - www.mostraboldini.com
Riservato gruppi e scuole: tel. 0543.36217
Libere Voci - Ponteranica ( BG)
Parco scuola Vivace - 9 giugno
Samla: storia musicale di un'atleta / narrazione e musica
Continua... to be continued...
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