domenica 31 maggio 2015

Personaggio / sport - Addio alla piccola, grandissima Sidoti

31 maggio '15 - domenica               31st May / Sunday                      visione post - 8

Era stata un esempio per tutti coloro che amano l'atletica,
era piccola ma immensa Annarita Sidoti, donna magica
della fatica azzurra.  E' morta a 45 anni, dopo tante medaglie
e troppa sofferenza.  L'hanno pianta anche Grasso e Boldrini:
"Grazie delle emozioni".

(da la Repubblica -  22/05/'15  -  SPORT / Enrico Sisti)
Forse avrebbe desiderato un piccolo addio, così da portarselo dietro, un piccolo addio
a misura della sua grandezza nascosta in un metro e quarantotto. Dicevano un metro e cinquantuno ma non era vero: era ancora più minuta. Annarita Sidoti, più tosta. più uni-
ca che mai, con quel suo aspetto da picciotto in vacanza premio ( era nata il 25 luglio '69
a Gioiosa Marea, in quel pezzo di Sicilia che guarda Vulcano sollevarsi dal mare).
E' morta dopo sei anni di lotta  contro un avversario  senza nome nè nazionalità, il più 
feroce, agguerrito, subdolo, che usa mezzi illeciti, elude i controlli. Il cancro era comin-
ciato con un gonfiore sotto le ascelle mentre era incinta di Alberto, poi era dilagato al-
la testa, al fegato, ovunque, spietato. Due nni fa ha avuto la forza di raccontare la sua
storia senza cedere alla bugia pietosa, solo ai medici concessa: "Ce la farò ma è dura,
i due figli più grandi, Federico e Edoardo sanno, Alberto no". La sua lunga marcia si è 
conclusa ieri mattina, dopo cinque operazioni. Sapevo che era finita", ha singhiozzato
Maurizio Damilano, suo ct in nazionale. "Grazie per averci emozionato", hanno scritto
il premier Renzi e i presidenti delle camere Grasso e Boldrini, "grande campionessa e 
donna immensa".  -  Tre ori nella marcia, mondiale ad Atene '97, europei a Spalato '90
e a Budapest '98. La più medagliata dopo la Simeoni. Dopo il trionfo di Atene  la volle-
ro in un piccolo fil come debuttante: Le complici. Erano rimasti folgorati da una sua fo-
to, il look androgino. quel non tradire sensualità eppure una strana e infinita tenerezza
nello sguardo. Atletica e cinema. Sempre una foto aveva convinto Pasolini, prima che
Annarita nascesse (fine '68), ad affidare a Giuseppe Gentile, fresco bronzo  nel triplo
ai Giochi di Città del Messico, la parte di Giasone in Medea accanto a Maria Callas.
Annarita interpretò Marta, mezza sconvolta e mezza ragazza da marciapiede che fini-
sce impelagata in un omicidio/suicidio.       Fuori scena, durante le riprese, indossava 
spesso una maglietta con su scritto "Light your fire", frase molto Doors che trasmet-
te coraggio, intensità, fa pensare al rock e all'oriente. Niente si sarebbe meglio adat-
tato  alla sua natura di atleta  pronta a conquistare  vittorie e accogliere sconfitte, di
donna pronta a difendersi da tutto, forte di una volontà tutta sua, allenata con le lun-
ghe distanze, quando vedi sempre la ragione di tanta fatica, quando concludere un al-
lenamento è sì una gioia ma in fondo non più di tanto. Perchè la felicità di esserci o di
esserci stata confonde l'inizio con fine della sofferenza. Quando si ricomincia?

Continua... to be continued...

Sport - calcio / Serie A - giornate 37^ e 38^ - 2014/15

31 maggio '15 - domenica            31st May / Sunday                     visione post - 41

Risultati delle partite  (37^ giornata)
Juventus   3    Genoa   3    Empoli         1     Cesena   0      Chievo     1      Palermo      2
Napoli      1     Inter     2     Sampdoria   1     Cagliari   1      Atalanta   1      Fiorentina   3


Parma        2      Udinese     0     Milan     3    Lazio    1
Verona H.   2      Sassuolo   1      Torino   0     Roma   2 



Risultati delle partite 
della 38^(ultima) giornata di campionato 2014/2015
Verona H.. - Juventus  2 - 2
Atalanta  -  Milan  1 - 3
Cagliari  -  Udinese  4 - 5
Fiorentina  -  Chievo  3 - 0
Inter  - Empoli    4 - 3
Napoli  -  Lazio   2 - 4
Roma  -  Palermo   1 - 2
Sampdoria  -  Parma    2 - 2
Sassuolo  -  Genoa   3 - 2
Torino  -  Cesena    5 - 0

CLASSIFICA  FINALE

JUVENTUS   87  /   Roma   70  /   Lazio   69  /   Fiorentina   64  /   Napoli   63
Genoa   59  /   Sampdoria   56   /   Inter   55  /   Torino   54  /   Milan   52    
Palermo, Sassuolo   49  /   Verona Hellas   46  /  Chievo   43  /  Empoli   42  /   Udinese   41 
Atalanta   37  /  Cagliari   34  /   Cesena   24  /   Parma   19     

Classifica marcatori

Icardi (Inter) e Toni (Verona H.)       gol  22     rigori  4
Tevez  (Juventus)                               gol  20       rigori  2
Higuain  (Napoli)                              gol   18      rigori  3

Due capocannonieri comandano alla fine la classifica marcatori, ma è il veronese Toni
che fa colpo con i suoi 38 anni suonati. Comunque tanto di cappello a Icardi che
nel rush finale ha raggiunto, con due gol all'Empoli, il vecchietto dalle mille vite.
Tevez è rimasto secondo, ma ha la soddisfazione dello scudetto bianconero.

Lucianone


POLITICA / Economia - Il caso Grecia

31 maggio '15 - domenica             31st May - Sunday

(da 'Il Giorno' - 7 maggio 2015 - L'Editoriale / di Andrea Cangini)
L'OK CORRAL DELLA GRECIA
... Negare alla Grecia i 7 e rotti miliardi promessi sarebbe un suicidio. Dire che i greci si
limitano a chiedere senza nulla concedere è un falso storico: dall'inizio della crisi, il Pil 
greco è sceso del 27%, la spesa pubblica del 35%, il deficit strutturale del 20%.  Uno
sforzo gigantesco è stato dunque fatto, e se alcune misure disposte in questi giorni dal
governo ellenico suonano come una retromarcia lungo la via del rigore è perchè Tsipras
è stato eletto. E gli elettori vanno presi in considerazione almeno un pò. La francia, per 
dire, in proporzione ha fatto molto meno della Grecia. E nulla sta facendo adesso.Ha vio-
lato il tetto del 3% al deficit pubblico, ma l'Europa ha ritenuto di fargli grazia della conse-
guente multa da 4 miliardi.
Con la Grecia si usa un metro diverso anche in ragione della scellerata gestione dei conti
pubblici nell'era pre-crisi. Un'era, però, ormai passata. Se da domani l'Europa non riuscirà
a guardare al futuro almeno quanto fino ad oggi si è ostinata a guardare al passato, finirà 
in un bagno di sangue e, a differenza  del celebre  wetern 'Sfida all'Ok Corral',  a terra ri-
marrà anche lo sceriffo buono. Ammesso che in questa storia, come nei film di Tarantino,
sia possibile distinguere i buoni dai cattivi.

Lucianone


Istruzione / Inghilterra - Professione insegnante in netto calo

31 maggio '15 - domenica              31st May / Sunday                      Visione post - 8

INSEGNARE? Gli inglesi dicono no.
Troppe responsabilità per i risultati degli studenti
e per le novità da fronteggiare in classe.  Il 73%
tra nuovi assunti e tirocinanti è propenso a lasciare.

(da 'Italia Oggi' - 21/04/'15  -  Azienda Scuola / di Giovanni Scancarello)
Brutte acque per la prefessione docente in Inghilterra. I giovani non vogliono più fare 
l'insegnante. A pesare la responsabilità dei risultati di apprendimento, la scarsa repu-
tazione sociale, per non parlare della difficoltà di lavorare con alunni descolarizzati e
con i genitori sempre più aggressivi. Fatto sta che sono stati più di 2mila i posti rima-
sti vacanti nelle scuole inglesi nel 2013/14  e  per l'anno scolastico in corso  pare che 
le cose non vadano meglio.  John Howson, ex consigliere del governo sul reclutamento 
degli insegnanti parla di scenario triste anche perchè nel frattempo la popolazione sco-
lastica è in piena espansione. Ma sono sempre di più coloro  che  evitano di diventare
insegnante.  Negli anni della deregulation è cresciuto di fatto  il degrado della rappre-
sentazione sociale riservata alla professione docente e alla scuola in generale (tant'è
che anche la professione dirigente non è meno evitata di quella degli insegnanti).
Questo si aggiunge al caos di procedure e prassi derivante dall'affastellarsi continuo
di riforme, che non ha fatto altro che complicare le condizioni di lavoro nella scuola.
Ma c'è anche la questione del bullismo che nel Regno Unito comincia a mietere vit-
time anche tra gli insegnanti.  Alison Ryan, dell'associazione di insegnanti e docenti
(Atl) parla di docenti che si trovano ad affrontare " giovani selvatici ormai fuori con-
trollo, senza contare che sono sempre di più i casi di vero e proprio cyberbullismo su-
bito da parte dei genitori che kollano e insultano i docenti per l'insuccesso scolastico
dei figli.  -  Tale è lo sconforto che secondo un'indagine dell'Atl, il 73% tra i nuovi as-
sunti e i tirocinanti ha già deciso di lasciare il lavoro prima ancora di venire assunti 
con il primo incarico. Questo nonostante che secondo il Global Teacher Status Index
gli insegnanti del regno Unito risultino più rispettati che nella maggior parte degli al-
tri paesi europei, anche se meno che in Cina, Grecia e Turchia.
Che il problema del reclutamento sia diventato particolarmente serio oltremanica lo
dimostrano le stesse soluzioni messe in campo dal governo, come glin incentivi in de-
naro (fino a 15 mila sterline) promessi per chi sceglie di studiare per diventare inse-
gnante e glin investimenti per le campagne pubblicitarie da trasmettere in tv. Ma c'è
chi crede che questo non basterà.  Andy Goodwyn, dell'università di Reading, sotto-
linea come "promettere soldi ai tirocinanti  non risolleverà  il destino professionale 
degli insegnanti", tanto da ricordare che comunque l'abbandono dell'insegnamento
si registra per lo più nei primi 3- 5 anni di carriera, mentre chi decide di fare il pre-
side non lo fa prima dei 10 anni dalla pensione.  E quindi fuga conclamata dalla pro- 
fessione  e  potremmo dire  dall'educazione tout court, motivata in buona parte dal
teacher bashing, cioè dalla responsabilizzazione dei docenti sui risultati di apprendi-
mento degli studenti. Che il problema, infatti, sia strutturale più ad un modello  che
ad un contesto territoriale specifico, lo dimostra anche quello che accade, ad esem-
pio, in California.  Dal 2003 al 2013 il numero di abilitati all'insegnamento , infatti,
è crollato del 52%, mentre tocca il 74% il crollo delle iscrizioni ai corsi universita.
ri per diventare insegnanti, mentre di teacher bashing si comincia già a parlare an-
che sulla east-coast.

Lucianone

mercoledì 27 maggio 2015

Sport . calcio / Serie A - 36^ giornata - 2014/15

27 maggio '15 - mercoledì               27th May / Wednesdayy                    visione post - 10

Risultati delle partite
Inter        1     Sampdoria   0     Sassuolo   3     Atalanta   1     Cagliari    0     Verona H.   2
Juventus  2     Lazio           1     Milan        2      Genoa     4     Palermo   1     Empoli       1

Torino    2     Roma      2     Fiorentina   3     Napoli     3
Chievo   0     Udinese   1     Parma        0     Cesena   2





Lucianone

martedì 26 maggio 2015

Economia / società - Profezia: il capitalismo divorerà se stesso

26 maggio '15 - martedì               26th May / Tuesday                          visione post - 30

La profezia di Wolfgang Streeck:
"Il capitalismo divorerà se stesso" 

(da 'Corriere della Sera' - 17/05/'15  - Cultura / di Ranieri Polese)

Torino  -   "Sono venuto a Torino all'inizio degli anni Ottanta , il Lingotto era stato chiuso
da poco. Svolgevo una ricerca sulle grandi fabbriche di auto. Avevo già visitato Wolfsburg,
la fabbrica della Volkswagen: costruita nel 1938, 15 anni dopo il Lingotto, funziona ancora. 
Wolfsburg e il Lingotto sono le cattedrali del XX secolo"  (quello studio fu pubblicato  nel
1984, con il titolo  Relazioni industriali nella Germania Ovest. Il caso dell'industria automo-
bilistica, ndr)  -  Parla Wolfgang Streeck, a Torino  con il suo saggio   Tempo guadagnato
(Feltrinelli).
Presidente emerito del Max Planck Institut di Colonia, Streeck è noto  per la sua analisi
radicale dei rapporti fra il neoliberismo e la democrazia.  "La crisi del 2008 - dice - non è
stata un incidente, un semplice episodio. E' il risultato di una serie di movimenti che si so-
no prodotti negli ultimi 40 anni. Fino al 1970, vigeva una politica economica keynesiana:
redistribuzione dei profitti, forti sindacati, welfare.state.
.Con il '70 però cala la produzione, gli Stati nazionali si trovano obbligati a trovare misure 
per prevenire turbolenze sociali.  La prima soluzione è l'inflazione; seguirà l'indebitamento
 dello Stato, e infine l'indebitamento dei privati. Con le banche che non riescono più a farsi pagare dai creditori. E arriva l'esplosione del 2008. Ma ormai vige  l'idea  di un capitalismo senza più remore. c'è
la deregulation, il mercato comanda. Angela Merkel parla di una "democrazia conforme
al mercato". Per salvare le banche intervengono gli Stati che si addossano  i loro debiti,
che vengono  pagati dai cittadini".
Oggi, però, si dice che gli effetti della crisi del 2008 cominciano a essere superati. "Co-
munque è ormai divenuta prassi quella di affidare a organismi non eletti dai cittadini le
decisioni politiche. Come la Bce.   E' la finanza che comanda, e che vive sulla mobilità
dei capitali: ci possono essere problemi a delocalizzare un'industria, ma per spostare il
capitale da Francoforte a un qualunque paradiso fiscale ci vogliono pochi secondi. E in
questo regime, con i sindacati che hanno perso la loro forza, con l'aumento di disoccu-
pazione e di povertà, la già fragile democrazia sta soccombecrisse della
vittoria del capitalismo. E la globalizzazione ha amplificato le sue potenzialità.  Ma è 
una vittoria di Pirro. Intanto cedono le strutture democratiche, e poi lo sfruttamento 
parossistico delle risorse energetiche sta distruggendo l'ecosistema. Alla fine - quan-
do, non si sa - il capitalismo distruggerà se stesso".
Critico nei confronti dell'euro ("nel 1994, Ralf Dahrendorf lo definì una "pessima idea",
e già denunciava il progetto di far diventare tedesca l'Europa), Streeck  oggi  indica  i
risultati di questa Europa  nel manifestarsi  ovunque  di movimenti populisti, o peggio
ancora xenofobi e neofascisti come il Front National.  "Espropriati dei propri diritti  -
la Bce non è eletta dal popolo - i cittadini non hanno più fiducia nella politica, cresce
l'astensionismo e chi vota sceglie formazioni populiste o anti-sistema. E non solo nei
Paesi più esposti come Grecia, Spagna, Italia". Ma il quantitive easing di Draghi po-
trebbe cambiare le cose. "E' un trucco, che serve solo a guadagnare tempo, ma non
muta la situazione".  -  Negli anni Settanta e Ottanta, Streeck era un attivo sosteni-
tore dei socialdemocratici tedeschi.  "Guardavamo all'Italia, a Enrico Berlinguer -
ricorda - che staccava il Pci dall'Unione Sovietica e si avvicinava all'area di governo.
Ero a Firenze  e  andai ad ascoltare un suo comizio in Piazza della Signoria. Stimavo
molto Berlinguer, la sua onestà intellettuale, la sua chiarezza. In Germania avevamo
seguito il tentativo  di Aldo Moro  di far entrare il Pci al governo.  Poi, Moro venne 
ucciso. Verrebbe voglia di credere alle teorie dei complotti...  Sì, perchè da allora la
storia d'Italia ha preso un'altra strada. Berlinguer non si riprese più da quella scon-
fitta, cominciò l'ascesa dei socialisti di Craxi".  E di Matteo Renzi, che cosa pensa?
"Ha riempito un vuoto che si era aperto dopo la fine di Berlusconi.  Fa bene o ma-
le? Difficile dirlo, certo si muove. Una cosa però non mi piace: la cura esagerata del-
la comunicazione. Anche la scelta di mettere come ministri tutte quelle belle ragazze...".

Lucianone 

sabato 23 maggio 2015

Sport - calcio / Serie A - 34^ giornata - 2014/15

23 maggio '15 - sabato                23rd May / Saturday                       visione post - 9

Risultati delle partite
Sampdoria   0     Sassuolo   0     Roma    2     Atalanta   1     Fiorentina   3   Verona H.   0
Juventus      1     Palermo    0     Genoa   0     Lazio        1     Cesena       1   Udinese      1

Inter       0     Napoli   3     Cagliari   4     Torino    0
Chievo   0      Milan   0      Parma     0     Empoli   1



FLORENZI :  decisivo, determinante--- e magari da nazionale!


Lucianone

SOCIETA' / Trasformazioni - Le mamme narciso

23 maggio '15 - sabato              23rd May / Saturday                      visione post - 11

Una radicale trasformazione investe l'istituto materno. Si vive
meno per i propri figli e più per rivendicare piena autonomia

(da la Repubblica - 28 /02 /2015 - R2Cultura - di Massimo Recalcati)
Dalla  mitologia  del  sacrificio  alla  ricerca  della
libertà assoluta. Così cambia un'immagine secolare
Nella cultura patriarcale la madre era sintomaticamente destinata a sacrificarsi
per i suoi figli e per la sua famiglia, era la madre della disponibilità totale, dell'amo-
re senza limiti. I suoi grandi seni condensavano un destino: essere fatta per accudi-
re e nutrire la vita. Questa rappresentazione  della maternità  nascondeva  spesso
un'ombra maligna: la madre del sacrificio era anche la madre che tratteneva i figli
presso di sè, che chiedeva loro, in cambio  della propria  abnegazione, una fedeltà 
eterna. E' per questa ragione che Franco Fornari aveva a suo tempo suggerito che 
i grandi regimi totalitari  non fossero tanto  delle aberrazioni  del potere del padre,
ma ma un'"inondazione del codice materno", una sorta di maternage melanconico
e spaventoso.
La sicurezza e l'accudimento perpetuo in cambio della libertà.  Sulla stessa linea di
pensiero Jacques Lacan aveva una volta descritto il desiderio della madre come la
bocca spalancata di un coccodrillo, insaziabile e pronta a divorare il suo frutto. Era 
una rappresentazione che contrastava volutamente le versioni più idilliache e idea-
lizzate della madre. Quello che Lacan intendeva segnalare è che in ogni madre, an-
che in quella più amorevole, che  nella struttura stessa  del desiderio della madre, 
troviamo una spinta cannibalica, (inconscia) ad incorporare il proprio figlio. E' l'ombra
scura del sacrificio materno che, nella cultura patriarcale, costituiva un binomio inos-
sidabile con la figura, altrettanto infernale, del padre-padrone,   Era la patologia più
frequente del materno: trasfigurare la cura per la vita che cresce in una gabbia dora-
ta che non permetteva alcuna possibilità di separazione.
Il nostro tempo ci confronta con una radicale trasformazione di questa rappresenta-
zione della madre: nè bocca di coccodrillo nè ragnatela adesiva nè sacrificio masochi-
stico nè elogio della mortificazione di sè. Alla madre della abnegazione si è sostituita
una nuova figura della madre che potremmo definire "narcisistica".   Si tratta di una
madre che non vive per i propri figli, ma che vuole rivendicare la propria assoluta li-
bertà e autonomia dai propri figli.  L'ultimo capolavoro del giovanissimo e geniale re-
gista canadese Xavier Dolan titolato Mommy (2014) mostra il passaggio delicatissi-
mo tra l'una e l'altra di queste rappresentazioni della maternità. Per un verso la cop--
pia madre-figlio del film assomiglia alla coppia simbiotica tipica  della patologia pa-
triarcale della maternità: non esiste un altro mondo al di fuori di essa, non esiste un
terzo, non esiste padre, non esistono uomini, non esiste nulla. E' una negazione che 
il regista trasferisce abilmente in una opzione tecnica traumatica: le riprese a tre quar-
ti  - l'assenza di fuori campo, come ha fatto notare recentemente  Andrea Bellavita -
evidenziano un mondo che non conosce alterità, che non ha alcun "fuori" rispetto al
carattere profondamente incestuoso di questa coppia.  Ma è l'atteggiamento finale 
della madre che risulta inedito rispetto alla rappresentazione sacrificale del deside-
rio materno. Ella non trattiene il figlio problematico (la diagnosi psichiatrica lo clas-
sifica come "iperattivo", ma _ seppur c -ntraddittoriamente - vorrebbe liberarsene-
Il suo desiderio non è più quello rappresentato dalla madre-coccodrillo e dalla sua 
spinta fagocitante, ma quello di risultare, come afferma in una battuta finale, "vin-
cente su tutta la linea"; per questo  decide  di affidare il figlio  intrattabile  ad una 
Legge folle che prescrive il suo internamento forzato.     

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lunedì 18 maggio 2015

Spettacoli - La performance al Museo: il volo degli uccelli

18 maggio '15 - lunedì                18th May / Monday                    visione post - 20
Effetto Larsen è la compagnia milanese che ha portato
al Museo della Scienza di Milano "STORMOrEVOLUTION",
sperimentando un principio di armonia e cooperazione tra gli individui 

(da la Repubblica - 1 maggio 2015 -  Sara Chiappori)
Lo strano gruppo che riproduce
il  volo  degli  uccelli
In epoca di esasperazione dei conflitti, c'è chi va controcorrente  individuando
un principio di armonia tra gli individui. Non un vago concetto newage, ma un
dato misurabile scientificamente. Mutuato dal mondo animale e riferibile anche
agli umani che, uniti in un gruppo, scoprono di poter riprodurre spontaneamen-
te le dinamiche che regolano il volo degli uccelli o i montoni in branco per pro-
cacciarsi il cibo.  L'idea è di Effetto Larsen, giovane compagnia milanese molto
intraprendente che ha applicato gli strumenti del teatro di ricerca a una rifles-
sione sull'intelligenza collettiva. Spostando il suo raggio d'azione dal palcosce-
nico ai territori della scienza. Tutto comincia con la performance di strada 
STORMrEVOLUTION, presentata al festival "Danae" del 2010.
In risposta  a una call  pubblicata in rete, decine di persone, cittadini qualunque
dai 7 ai 70 anni, si erano presentate alle Colonne di San Lorenzo formando una 
anomala massa che si muoveva adattando su di sè l'andamento di uno stormo di
uccelli. Nel frattempo il progetto si è ampliato, ha incominciato a interessare le
università e gli istituti di ricerca e adesso approda al Museo della Scienza e del-
la Tecnologia dove, da oggi a domenica, diventa un vero esperimento, monitora-
to da alcuni luminari francesi: il fisico Hugues Chatè, l'etologo Guy Theraulaz
e i computer scientists Gilles Tredan  e  Matthieu Roy delle università di Paris
Saclay e Tolosa.  "La scelta di uscire dagli schemi del teatro si è rivelata drasti-
ca ma vincente - dice Matteo Lanfranchi, alla guida della compagnia - siamo
stati invitati e finanziati anche dall'estero. E' interessante come alcuni elementi
base del lavoro dell'attore, l'attenzione, l'ascolto, il controllo fisico e la capacità
di reazione, siano regole   sepolte   nel nostro corpo, sorprendentemente simili a
quelle degli animali. Ce lo spiegava il fisico Hugues Chaté: i movimenti di una
massa sono condivisi  da tutti  i livelli di vita, dai filamenti cellulari agli esseri 
umani".

Le 75 persone che hanno finora aderito a questi tre giorni di STORMOrEVOLUTION
saranno munite di sensori (due piccoli affarini tipo badge applicati sulle spalle) che 
permettono di registrare i loro movimenti e studiarli. "I partecipanti non eseguono nes-
suna  coreografia prestabilita, solo indicazioni per concentrarsi sull'ascolto reciproco,
l'interazione e la percezione di sè all'interno del gruppo". Per scoprire che, istintivamen- 
te, anche noi bipedi parlanti cerchiamo un'armonia tendendo a una forma di auto orga-
nizzazione in assenza di conflitto. "O meglio, è lo stormo che gestisce il conflitto
 ridimensionando chi eccede in leadership".   Insomma, il massimo della democrazia
 senza nessuna regola imposta.

L u c i a n o n e

Sport - calcio / Serie B - 41^ giornata - 2014/15

18 maggio '15 - lunedì            18th May / Monday

Risultati delle partite
Perugia   2     Avellino   1     Catania      2     Frosinone   3     Livorno   1     Modena   1
Carpi      0     Trapani    1     Cittadella   3     Crotone      1     Vicenza   1     Ternana   2

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domenica 17 maggio 2015

SOCIETA' - Lavoro / Scuola: la prevalenza del conflitto

17 maggio '15 - domenica                       17th May / Sunday                           visione post - 5


(da la Repubblica - 15/05/'15 - La Polemica / Francesco Merlo)
La minaccia di precettare gli insegnanti italiani come se fossero tranvieri milanesi o 
netturbini romani o minatori inglesi è un oltraggio alla scuola pubblica, una di quelle
prepotenze verbali che, dicevano i vecchi rivoluzionari, "fanno  alzare  la febbre dei
popoli", eccitano gli animi, accendono lo scontro sociale.  E infatti nessuna governo 
in Italia è mai ricorso davvero alla precettazione dei professori. Neppure nei momen.
ti pià caldi e ideologici, quelli del pensiero di piazza, dell'eternità della rivolta, del pe-
renne corteo, della scuola antiscuola che tutti insieme abbiamo faticato a seppellire.
Speriamo dunque che il presidente dell'autorità di garanzia degli scioperi Roberto
Alesse, dicendo che "lo strumento della precettazione in caso di blocco degli scrutini
sarebbe la via obbligata e doverosa" si sia solo imbrattato di zelo secchione e che gli
vengano perciò tirate le orecchie da Renzi, dal ministro Giannini e persino dal sotto-
segretario  Faraone, al quale è stata affidata la battaglia "culturale" contro i nemici
della buona scuola e del "cambio verso", proprio a lui che ha un brillante curriculum
da autodidatta.  Quando l'ho conosciuto predicava "l'affezionamento"  ora  vuole  la
"desecolarizzazione".
E' vero che il blocco degli scrutini minacciato dai sindacati degli insegnanti  è la meno
elegante e la meno tranqullizzante  delle proteste possibili. Ma è ancora diritto di scio-
pero, sia pure in una forma estrema. Non cancella infatti la valutazione finale degli stu-
denti e neppure nega le pagelle, ma solo le rinvia di uno o due giorni al massimo. 
Dki scrutini del resto non avvengono nella stessa data in tutta Italia: ogni scuola ha un
suo calendario.  E uno sciopero, nel giorno degli scrutini, non metterebbe  in  ginocchio, 
l'intero Paese e non paralizzerebbe la scuola. Per le famiglie sarebbe ovviamente un fa-
stidio, ma non certo un dramma, anche perchè l'uso del registro elettronico informa quo-
tidianamente i genitori e la legge sulla trasparenza ha cancellato - ormai sono venti an-
ni - il mistero del voto, l'arma terribile dell'esito finale. Certo, se il blocco degli scrutini
diventasse uno sciopero ad oltranza allora sì che la precettazione sarebbe doverosa. Ma
stiamo ipotizzando  un conflitto sociale  che non si è  mai visto, neppure nel sessantotto
quando furono inseguiti tutti gli azzardi e tutte le avventure. E difatti, già per trovare un
(momentaneo) blocco degli scrutini bisogna risalire al primo quadrimestre del 1991 quan-
do i Cobas protestarono per il mancato rinnovo  del contratto. Il ministro della P.I. era il
democristiano Gerardo Bianco, che tutti chiamavano Gerry White, uno stimato latinista
che andava fiero d'essere nato nella stessa provincia di Francesco de Sanctis.    Eppure 
anche allora si aprì sulla precettazione uno di quei dibattiti di legalità che sulla scuola so-
no comunque approssimativi, perchè c'è sempre una legge che rimanda ad un'altra legge
e un'interpretazione che ne cancella un'altra. 
La scuola è la palude dei cavilli, il junkspace" (lo spazio spazzatura)  dei ricorsi al Tar.
Persino gli esperti hanno le idee vaghe, ogni frazione sindacale segue un suo Codice e
solo questo governo è riuscito a compattare tutti e a dare un senso unico alla protesta
della più scoraggiata e maltrattata categoria professionale del Paese.
Purtroppo gli insegnanti italiani, che non ci stancheremo mai di difendere, ci mettono 
poco a mettersi dalla parte del torto, anche quando hanno ragione.   E lo hanno fatto 
due giorni fa invitando gli studenti a non compilare i testi di italiano e di matematica
(Invalsi si chiamano). Ebbene, usare gli scolari, che basta una scintilla per incendiare,
è un vecchio vizio della demagogia, una scorciatoia del professore che chiede aiuto in-
vece di darlo, manipola la rabbia generazionale dei ragazzi e li manda avanti come scu-
di umani. E tradisce pure la propria missione perchè invitare a non onorare i test  d'e-
same è uno sciopero dei libri, una sconfitta per il professore e non per il governo:  un
insegnante che insegna  a non fare  i compiti in classe è  come un prete  che spara  in 
Chiesa, come un medico che fa ammalare i suoi pazienti.
La dialettica democratica prevede che il governo porti in Parlamento le sue ipotesi di 
riforma della scuola e che i professori possano scioperare, sino al blocco degli scrutini,
senza essere  trattati  come forconi, come camionisti cileni, come forestali siciliani, co-
me i privilegiati delle orchestre di Stato, come i vigili urbani di Roma che si ammalano
in massa alla vigilia di Capodanno, come molti dipendenti della Rai, insomma come i 
per diritti sindacali.tanti che in Italia spacciano i propri privilegi per diritti sindacali.  

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giovedì 14 maggio 2015

L'Opinione del Giovedì - Renzi il "decisionista", Salvini "il provocatore" e la bomba 'Scuola'

14 maggio '15 - giovedì              14th May / Thursday                        Visione post -  14

Era da un pò che non mi occupavo dell'opinione del Giovedì,
non trovando purtroppo spunti interessanti da sviluppare e
sviscerare in modo completo. Non che abbia nel frattempo
trovato cose nuove e spunti decenti, le solite frignate della
politica, notizie ripetitive sulla corruzione a destra e manca,
un bombardamento continuo sulle stragi terroristiche dell'Isis
e le sue conquiste territoriali, e sui veri bombardamenti delle
forze militari aeree degli USA sui territori del califfato, le pro-
teste senza fine dei neri americani contro la crudeltà della po
lizia locale Usa trasformatasi  in autentica  gendarmeria fasci-
sta-razzista e nerofoba (per introdurre qualche termine originale).
Nel mezzo di questi avvenimenti, abbiamo quello epocale del-
le 'carrette del mare' stracariche del popolo dei migranti che 
fuggono dalla miseria e dalle guerre dei loro paesi senza una
qualunque via di fuga che non sia quella del mare aperto dove
una gran parte  trova però  il suo ultimo cimitero. C'è poi una
ininterrotta tiritera sulla questione economica Grecia - Bce -
Germania/Merkel - Tsipras/Varufakis. Ce la faranno alla fine
i nostri eroi greci a sconfiggere il colosso tedesco e il suo appa-
rato europeo? Ma già la resistenza (e la sua durata) con cui si 
oppongono all'Europa dell'euroMerkel. Bce- Bruxerlles è da
ammirare.
Cosa che non si può certo dire dei personaggi politici del nostro
Paese. Che oggi si sono ridotti a due, principalmente: il premier
Renzi sempre più "decisionista"  e  il Salvini  della nuova Lega
che scorazza  per più  di mezza Italia, andando in quelle zone do-
ve già sa che sarà accolto a fischi o vada male a pomodori e or-
taggi. Ma lui è il Renzi della Lega che cerca la scena, lo spetta-
colo e, perchè no, l'amata tv.

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Sport - calcio / Champions League - Finale: Juve vs Barcellona

14 maggio '15 - giovedì                 14th May / Thursday                     visione post - 5

Grande Morata, fortissimo Vidal e grandissima Juve che alla fine 
stronca la resistenza del Real.  A Berlino ci sarà re Messi, ma i
campioni d'Italia ci proveranno... e sarà la prima volta col Barca. 

JUVE da URLO!
E' un gol di Morata che gela il Bernabeu, Chi l'avrebbe detto: quello stesso
Morata che il Real aveva dato alla Juve. Va a capire questi club miliardari,
ma adesso intanto ce l'ha la Juve, l'abbiamo tutti noi. Sì, perchè la società
bianconera che entra nella finale di Berlino è anche tutta nostra, dei mila-
nisti, interisti, romanisti e laziali e sampdoriani, suvvia diciamolo chiaro: è
stata l'unica squadra che ce l'ha fatta e che nel campionato italiano, non
per niente, ha sempre avuto un vantaggio quasi sempre incolmabile dalle
altre.  Siamo tutti con Allegri e il suo team bianconero, tutti a Berlino il 6
giugno (sabato), a tifare a squarciagola, senza remore di sorta. Per una
Juve da urlo, facciamoci sentire!  Poi, come sempre, che vinca il migliore
sperando non sia il solito Messi...
(Lucianone)

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ULTIME NOTIZIE - Dall'Italia e dal Mondo / Latest news

14 maggio '15 - giovedì              14th May / Thursday                            visione post - 16

ITALIA  -  Scuola
Appello sindacati a parlamentari: "In piazza con noi"
Scrutini, garante: "Precettazione obbligata"
ROMA - Il ddl scuola approda alla Camera. In base a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, le votazioni sul testo si terranno domani e da lunedì a mercoledì ad ora di pranzo, quando è prevista la votazione finale sul provvedimento. E i sindacati scrivono ai parlamentari, chiamandoli in piazza all'assemblea pubblica contro la riforma. Le sigle sindacali della scuola danno appuntamento a deputati e senatori per domani pomeriggio alle 16:30 in piazza del Pantheon. L'incontro sarà una sorta di 'microfono aperto' per dare voce alle ragioni contro il ddl in esame a Montecitorio. "Gentili deputati e senatori - si legge nella mail - le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams di Roma e del Lazio hanno promosso un'assemblea pubblica dal titolo "il mondo della scuola incontra i parlamentari di Camera e Senato" che si terrà il giorno 15 maggio con inizio alle ore 16.30 In piazza del Pantheon. Le nostre organizzazioni sarebbero liete di ricevere un contributo alla discussione da parte dei rappresentanti del vostro gruppo parlamentare", si legge nella missiva.
Intanto hanno risposto i parlamentari di Sel: "Quella proposta da Renzi sulla scuola è una riforma che porta il Paese indietro, la scuola pubblica subisce un colpo e gli insegnanti vengono relegati in un ruolo marginale. Il preside non sarà un prefetto o uno sceriffo, ma sarà un preside 'faraone' dal nome del sottosegretario che nel corso degli ultimi giorni ha bombardato di tweet la rete e offeso gli insegnanti della scuola repubblicana", ha affermato il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto. Quello del governo - prosegue Scotto - è un testo autoritario, sbagliato e pasticciato che andrebbe immediatamente ritirato. Sinistra ecologia libertà ribadisce la richiesta di ritiro del provvedimento, l'emanazione di un decreto urgente sulle assunzioni dei precari e un nuovo testo riscritto col mondo reale della scuola. Quello che domani sarà in piazza al Pantheon a Roma. I parlamentari di Sel ci saranno".
Al centro dell'agenda del governo. La scuola "non è periferia per il governo Renzi, ma è centro della società", ha sottolineato nel suo intervento in Aula, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. "Forse questo - ha aggiunto - ha scatenato il dibattito perché non si era abituati a ciò, se ne parlava tra addetti ai lavori. Ora, invece, è tema centrale della nostra riflessione". È ora, ha proseguito Giannini, di effettuare un'inversione di tendenza: "Dopo anni di tagli e di visione alla cieca" sulla scuola, "noi invertiamo la tendenza con un piano ambizioso". "Noi - ha ribadito il ministro - non siamo paladini dei precari, ma poniamo termine al precariato per far uscire la scuola da una terapia intensiva continua. La babele di graduatorie ha alimentato una gigantesca macchina di aspettative e di frustrazioni che è costata anche un patrimonio di risorse, sfioriamo il miliardo". Per il ministro, è arrivato il momento di riconquistare una normalità perduta: "Il nostro obiettivo è ricostruire la normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire e cioè che chi lavora nella scuola sia scelto in base al fabbisogno e selezionato attraverso un concorso pubblico", ha spiegato, facendo un parallelismo con il Jobs Act con il quale, allo stesso modo si è deciso che la normalità del mondo del lavoro doveva tornare a essere il contratto a tempo indeterminato.
I cardini della riforma. Il ministro ha ripercorso per sommi capi i cardini della riforma - merito, uguaglianza, valutazione, formazione costante - e ha sottolineato un "pregio: dietro l'etichetta 'buona scuola' (che il premier ha illustrato, punto per punto, in un video pubblicato ieri sul sito del governo) c'è una visione di un progetto educativo, che può essere condiviso o meno, ma c'è". La scuola - ha detto Giannini - "non è buona finché non è per tutti e ovunque. È ancora molto discontinua, diseguale, vittima di sofferenze. Perché possa essere buona per tutti va aperta, migliorata, impreziosita, resa libera e autonoma, europea e multiculturale. Dopo anni di tagli e cambiamenti senza visione, invertiamo questa tendenza con un piano ambizioso, che viene dalla politica, dall'amministrazione e dalla società e che ha bisogno di politica, amministrazione e società".

ULTIM'ORA  -  SCUOLA
Ddl, Camera approva tre articoli / Sì all'autonomia e ai presidi-manager

Il premier: «Nessuno stralcio delle assunzioni dal Ddl. Discutiamo, ma poi si decide». La Cei: «No al muro contro muro sulla pelle dei ragazzi». Trattative governo-minoranza Pd

I sindacati minacciano il blocco agli scrutini, il Pd è spaccato, gli studenti sono sul piede di guerra. Se doveva servire a placare gli animi, la lezione alla lavagna di Renzi ha mancato clamorosamente il risultato. Tanto che oggi è intervenuta perfino la Cei. «C’è un tentativo di confronto» sulla riforma della scuola, «spero che non ci sia il muro contro muro», ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, sottolineando che «il problema è che si sta guardando alla scuola da tante prospettive ma poco da quella degli unici protagonisti, i ragazzi». Da parte sua Matteo Renzi è tornato a parlare di scuola in mattinata a Radio Anch’io. Fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola «è impossibile - ha detto -. Assumiamo con un modello di scuola diverso: non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché» diventerebbe «un grande ammortizzatore sociale» per i precari. Che poco più tardi ha twittato: «Pronti a discutere il merito di tutto, con tutti, dalla scuola alla Pa. Ma dopo aver discusso, si decide. L’Italia non può più perdere tempo».


Pronti a discutere merito di tutto, con tutti, dalla scuola alla PA. Ma dopo aver discusso, si decide. L'Italia non può più perdere tempo

BOSTON  -  USA

Condannato a morte l'attentatore della maratona

Dzhokhar Tsarnaev, il ventunenne attentatore della maratona di Boston, è stato condannato a morte. La sentenza è stata letta nell’aula della Corte federale di Boston alla presenza di Tsarnaev, dopo che i 12 giurati sono stati riuniti oltre 14 ore in camera di consiglio. Lo scorso mese Tsarnaev era stato riconosciuto colpevole degli attacchi, condotti con il fratello poi ucciso, che provocarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 264 il 15 aprile 2013.

Dzokhar Tsarnaev, 21 anni, il 15 aprile 2013 causò con il fratello Tamerlan 3 morti e 264 feriti

FIRENZE  -  Italia

Monumenti a lutto contro l'ISIS
FIRENZE - Un drappo nero ha ricoperto la statua della Primavera sul Ponte Santa Trinita per protestare contro la distruzione di beni artistici patrimonio dell’umanità perpetrata dai terroristi dell’Isis in Medio Oriente. Il Comune di Firenze ha aderito in questo modo, oscurando una delle statue simbolo della distruzione della città durante la seconda guerra mondiale, all’iniziativa dell’Associazione italiana beni patrimonio mondiale Unesco a sostegno della campagna #unite4heritage. Nei giorni scorsi il Gigante dell’Appenino del Giambologna era stato fotografato con un drappo nero al “braccio” in segno di lutto

Lucianone

sabato 9 maggio 2015

Sport - calcio / Serie B - 39^ giornata - 2014/15

9 maggio '15 - sabato             9th May / Saturday                            visioni post - 12

Risultati delle partite
Bari            1     Catania   1     Frosinone   2     Perugia    1     Pro Vercelli   3
Cittadella   0     Livorno   1     Bologna      1     Trapani    0     Crotone          2

Spezia     4     Varese   1     Vicenza   0     Lanciano   1     Avellino   3     Modena   1
Brescia    1     Latina    2      Entella   0     Ternana     1     Pescara    2    Carpi        2

    IL CARPI vince il campionato di B : è in Serie A



IL BRESCIA  RISCHIA  LA B

Lucianone

SCIENZE / Attualità - L'invasione dei droni

9 maggio '15 - sabato                 9th May / Saturday                       visione post - 5

Ad Assago, per due giorni, tutti assieme: 
programmatori, produttori e piloti per la
prima fiera nazionale dei droni, un settore
in crescita per novità e utilizzo
Rivoluzione nei cieli dal cinema ai cantieri

(da la Repubblica -  24/10/2014  -  Simone Mosca / Milano-Assago)
Il capitale umano di Paolo Virzì rappresenterà l'Italia agli Oscar e qualche merito
va anche al drone e al suo pilota che hanno fotografato dall'alto il lato oscuro della
Brianza a 100 fotogrammi al secondo. La tecnologia è stata affittata da Olafilm, che 
dividendosi  tra il cinema, la pubblicità  e  magari  un videoclip con i Negrita, è stata  
nel 2012 una delle prime case di produzione italiane ad aver puntato tutto sulle ripre-
se aeree telecomandate. Sopra il sito dell'Expoa Rho (Mi) vola invece già da qualche 
tempo, seguendone a puntate il cantiere, l'SR-SF6. -  Servono meno di cinque minuti 
per preparare  al decollo  il gioiellino della Skyrobotic, azienda laziale con fabbrica a
Terni con inquietante nome da fantascienza. Si occupa anche di formare e seguire chi
si troverà a manovrare il velivolo. Più che  un passatempo  per modellisti, una profes-
sione. La rivoluzione dei cieli si racconta oggi e domani a Dronitaly, la prima fiera de-
dicata al settore nazionale dei robot volanti (Centro congrssi NH Milanofiori, Assago).
Il motto della manifestazione è droni, lavoro, futuro, e secondo le stime degli Stati Uni-
ti, che da soli prevedono la creazione di 100mila nuovi posti in meno di dieci anni, è az-
zeccato. I droni valgono nel mondo 5 miliardi di euro, ne varranno poco meno di 12 at-
torno al 2020. Il 95% dei velivoli ha un destino militare, ma la quota del settore civile
salirà presto al 20%. La Lombardia è quinta nella classifica delle regioni italiane rap-
presentate a Dronitaly, con il 10% degli espositori . Al comando Lazio e Toscana, al
16%.  -  Non stupisce che ai droni guardino anche i grandi. Amazon e Google, che pro-
veranno così a sveltire le spedizioni. In Italia Piaggio, che prima della strada con Ve-
spa, fu già pioniere dell'aeronautica. Oppure Finmeccanica, che in fiera sarà presente
il marchio Selex e i suoi droni militari da zaino.  Da scoprire anche il drone subacqueo
messo a punto a Perugia da Siralab. Un "polipo" che di nome fa Galileo e che si occu-
pa di monitorare il fondale e la qualità delle acque del tyrasimeno. E poi ancora i droni
agricoli, in grado di spargere chirurgicamente disinfestanti a bassa quota e che consen-
tono di risparmiare fino al 30% in pesticidi. Si vedrà volare o nuotare qualcuna di que-
ste meraviglie, ma a porte chiuse. L'Enac infatti è diventata severa sui permessi. 
L'ente che controlla l'aviazione civile dallo scorso aprile ha cominciato a regolamenta-
re l'invasione dei droni, burocraticamente definiti Sapr. Di sistemi aeromobili a pilotag-
gio remoto si stima che in Italia ne volino alcune migliaia.

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ISTRUZIONE - Scuola - Italia / La riforma, la polemica, lo scontro, i dietro front

9 maggio '15 - sabato              9th May / Saturday                            visione post - 3

La riforma
(da la Repubblica - 28 febbraio 2015 - Corrado Zunino)
Cambia ancora il piano: solo 100 mila presi subito, poi il bando.
Scontro sul bonus  per le paritarie: il ministro pressa ma il PD frena.
SCUOLA, maxi-concorso dopo le assunzioni:
"In cattedra in 180mila"
Roma,
Il ministro Stefania Giannini ha rivelato ieri: saranno 180 mila le assunzioni della
"Buona Scuola". Trentamila in pià. Ma è una somma che non dice come i numeri
degli assunti, in verità, scendono e che per levare molti precari dal mare delle gra-
duatorie Gae (graduatorie a esaurimento, ndr.) e metterli definitivamente in catte-
drà servirà il passaggio ravvicinato del concorso pubblico 2015-2016:
La materia "stabilizzazione dei docenti"  è in continua trasformazione  negli uffici
dei tecnici dell'Istruzione e lo sarà fino a martedì mattina, giorno del Consiglio dei
ministri dedicato anche alla scuola.  Ricapitolando.  Gli assunti subito, il prossimo 
settembre, saranno 120 mila  e  non i 148 mila  di cui si è parlato  nel librone  "La 
Buona scuola". Gli assunti subito e definitivi saranno, poi, solo novantamila, presi
in gran parte dalla graduatoria a esaurimento Gae. Altri 15-18 mila docenti preca-
ri saranno chiamati dalla seconda fascia (questa d'istituto) sulla base dell'anzianità
di insegnamento e soprattutto di ciò che insegnano: otterranno un contratto ponte
che darà loro l'agognata cattedra per un anno, ma non il "ruolo".  Un anno ponte,
somiglia alla vecchia supplenza lunga. Per ottenere l'assunzione a tempo indeter-
minato i 15-18 mila precarioni dovranno partecipare al prossimo concorso. La pro-
va andrà a bando entro giugno 2015 e già in ottobre il Miur conta di fare le prime
selezioni scritte.  Inizialmente  doveva essere  un concorso  per 40 mila posti, ma 
saliranno a 60 mila ed è possibile  che per i 15-18 mila "contratti ponte"  ci sarà
una corsia preferenziale. Si sale a quota "100 mila assunti subito"  aggiungendo 
i 10 mila del concorsone 2012 non ancora inquadrati e i 1.793 che , secondo le pri-
me stime del Miur, hanno maturato 36 mesi di supplenze su un ruolo vacante (sen-
tenza della corte Ue). 


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giovedì 7 maggio 2015

Sport - calcio / Serie A - 33^ giornata - 2014/15

7 maggio '15 - giovedì             7th May / Thursday

Risultati delle partite
Udinese   1     Cesena    2     Chievo    1     Juventus     3     Lazio     4     Milan    1
Inter        2     Atalanta   2    Cagliari   0     Fiorentina   2     Parma   0     Genoa   3

Palermo   2     Sampdoria   1     Sassuolo   0     Empoli   4
Torino      2      Verona H.    1     Roma        3     Napoli    2


Lucianone

mercoledì 6 maggio 2015

Spettacolo - Economia e crisi spiegati con i Beatles

6 maggio '15 - mercoled'           6th May / Wednesday                     VISIONE POST - 10

Quando al Politecnico di Milano è andato
in scena il libro di Federico Rampini, che
parla di economia, crisi e non solo.
"I Beatles sapevano intercettare idee e tendenze"

/da la Repubblica - 24/10/'14  -  Luigi Bolognini)
Cosa lega un firma di Repubblica come Federico Rampini e i Beatles? 
A spiegarlo provvederà lo stesso giornalista stasera al politecnico Da
Vinci (nell'aula De Donato, alle 21) con una rappresentazione teatrale
del suo libro All you need is love. L'economia spiegata con i Beatles
(uscito per Mondadori).
Ci voleva uno come Rampini per trovare nelle canzoni di Lennon e McCartney
i principi dell'economia e qualche suggerimento per uscire dalla crisi.  Un'idea
nata a New York, dove ha l'ufficio  di corrispondenza  di Repubblica: da appas-
sionato maratoneta va ad allenarsi a Central Park, passando per gli Strawberry
Fields, il giardino che ricorda John Lennon, ucciso lì davanti. "I Beatles - spiega
Rampini - non facevano teoria, non lanciavano ideologie, ma erano capaci  di in-
tercettare le idee e le tendenze del tempo. Qualche volta furono profeti, visionari.
Parlare di loro significa parlare degli anni Sessanta, l'ultima Età dell'Oro  del ca-
pitalismo occidentale. E' un esercizio utile, ci obbliga a fare dei paragoni e delle
domande: cos'è cambiato da allora?". Parecchio, ovviamente: "Era un capitali-
smo meno diseguale. Nell'America di Kennedy  i ricchi pagavano  più tasse  di
oggi. I top manager erano meno avidi, il ceto medio stava meglio.  Le disegua-
glianze estreme c'erano, ma tra nazioni, lungo l'asse Nord-Sud".



Ma le canzoni dei Beatles proprio come parlano in modo eterno di sentimenti
tipo l'amore, allo stesso modo fanno per l'economia, se ci si riflette sopra:
"Yesterday è un inno alla nostalgia.  Lo uso per domande essenziali e scomode:

davvero stavamo meglio ieri? E chi, esattamente, stava meglio ieri? La canzo-
ne Taxman prefigura le rivolte contro l'eccesso di pressione fiscale. When I'm
sixty-four è una ballata sull'invecchiamento demografico e la crisi del Welfare.
Across the universe apre il capitolo del viaggio dei Beatles in India nel 1968,
in un certo senso il preludio alla globalizzazione. Get back è una satira dei pri-
mi movimenti xenofobi che accusavano di ogni male l'immigrazione".
Ai musicisti Valentina Corvino e Roberto Giallo il compito di interpretare le
canzoni, che Rampini spiegherà condendole - come nel libro - con riflessioni
di economisti da lui intervistati, da Paul Krugman a Joseph Stiglitz ad Amar-
tya Sen. Il resto lo farà il pubblico, "mi auguro di giovani, che spero trovino 
in questi brani  una via d'uscita: riprendersi l'economia , sfidare i dogmi dei 
tecnocrati". ALL THEY NEED is provarci.



Lucianone