giovedì 29 maggio 2014

Ambiente - Italia / Il piano di Ancona contro le catastrofi

29 maggio '14 - giovedì          29th May / Thursday                   visione post - 6

Basta locali a mare 
Il Comune di Ancona ha deciso di spostare 
tutti i ristoranti da Portonovo

(da 'Venerdì' di Repubblica - 4 aprile 2014 / Valerio Gualerzi, Ancona)
Addio aperitivo in riva al mare al tramonto. Non sarò certo il problema più grave,
ma nel conto  che il riscaldamento globale si appresta  a presentarci  c'è anche la 
rinuncia a questo piacere. Per lo meno ad Ancona, primo Comune italiano ad aver
adottato un piano di adattamento ai cambiamenti climatici  che prevede  tra le sue
misure  anche  la "difesa del litorale  attraverso l'arretramento  degli stabilimenti 
balneari e dei ristoranti" di Portonovo.   A farne le spese  sarà  tra  gli altri  lo chef
pluristellato Moreno Cedroni, che nella piccola perla del Conero gestisce uno dei
sushi bar più frequentati dell'Adriatico.
Il documento approvato dal capoluogo marchigiano (un'iniziativa simile è in dirittu-
ra di arrivo a Bologna)  elenca  gli interventi  necessari  per rendere  la città meno 
vulnerabile ai fenomeni meteorologici attesi per i prossimi anni: aumento delle tem-
peste di pioggia e di vento, innalzamento  del livello  del mare, maggiore frequenza 
delle ondate di calore. Fenomeni estremi, che investiranno  una città ancora segna-
ta dalle cicatrici della grande frana che la sconvolse nel 1982, quando migliaia di cit-
tadini rimasero senza casa.  -    Così Ancona da allora ha scelto di investire non sul
consolidamento del terreno, ma su un sistema di early warning, considerato un mo-
dello in tutto il mondo, che combina geosonde con rilevamenti laser e satellitari.
"Grazie a quello shock, la cultura dell'adattamento questa comunità ormai ce l'ha
nel sangue, forse è per questo che siamo stati i primi a portare a casa questo risul-
tato", osserva uno degli estensori del Piano, il project manager per la sostenibilità 
Marco Cardinaletti.
Oltre allo spostamento di ristoranti e stabilimenti, il documento prevede la messa in
cantiere di altre misure destinate a cambiare anche  l'aspetto urbanistico della città,
come gli "interventi di drenaggio e ingegneria" per utilizzare le acque drenate a sco-
po industriale, e la creazione della cosiddetta "cometa verde", un bosco urbano dove
troverà spazio anche un museo della frana.     Perchè forse la migliore prevenzione è
proprio la memoria.





Lucianone

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