13 marzo '14 - giovedì 13th march / Thursday visione post - 13
Parlando di Matteo Renzi, ma non solo
(di Lucianone)
Il toscanaccio sta lasciando il segno, nel bene e... nel male, nella logorrea
dei suoi discorsi senza fine e.. nella comicità che spesso suscita per le bat-
tute e le uscite, che non sembrano per niente meditate prima come quelle
del Bersani romagnolo, bensì buttate lì d'istinto con pinocchiesca spaval-
deria e invadenza. L'ex sindaco Renzi (e nuovo di zecca premier) è fatto
così: prenderlo o lasciarlo.
Ma, a parte il lato caratteriale, sembra che qualcosa di nuovo sotto un
certo aspetto, quello strettamente politico/decisionale, l'ex sindaco stia
producendo, sì fin qui effettivamente solo a parole, e almeno comunque
la scossa sotto il punto del "muoviamoci" e "del fare in fretta" e di af-
frontare alcuni problemi critici della crisi (riforme, legge elettorale, toc-
care le tasse, irpef in particolare,partendo dagli 80 euro alle famiglie
del 1.500 al mese) l'ha data, appunto la scossa che ci voleva.
Del resto non si vede in giro nessun altro leader capace di decisio-
nismo migliore del Renzi attuale, che ha sì un'attitudine, come si è
detto, innata a vendere bene le sue parole, ma almeno in linea ge-
nerale tocca nel suo progetto immediato punti su cui tutti (o quasi)
saremmo d'accordo.
Del resto è anche vero che il premier Renzi ha parlato poco niente
dei privilegi della casta, e far sparire il Senato o toccare leggermen-
te il numero delle auto blu, non risolve le disuguaglianze economiche
che sono sotto gli occhi di tutti. E alla fine come al solito, i soldi (fa-
cili) si vanno a recuperare non da chi ha sprecato, evaso e rubato, ma
dai poveracci e quindi pensionati e statali/impiegati di ogni ordine e
grado, soptrattutto quelli della sanitò, della scuola e della polizia di
stato, insomma i soliti noti.
E' qui che Renzi dovrebbe fare metaforicamente come Robin Hood:
ridistribuire le ricchezze, togliendo a chi più ha e ha sempre avuto o
diminuendo di un bel pò a chi ha troppo avuto, e alzando nello stesso
tempo a chi ha poco e pochissimo avuto. E gli 80 euro sono sì un ini-
zio ma ancora non bastano.
Allora andiamo anche a vedere le strategie usate da Obama negli
Usa, e da papa Francesco in Vaticano. Ecco i due esempi da esa-
minare e da seguire. Ma dobbiamo nello stesso tempo sganciarci
dalla visione miope impostaci dall'Europa della Merkel e pensare
di rifare un'Europa che abbia alla base il senso del cuore, non solo
del risanamento dei debiti, della spending review, quindi dei tagli
impostici da Bruxelles e dalla Bce, e che servono solo per far
crescere alcuni, pochi Paesi a spese degli altri che ne vengono
sempre più impoveriti, a cominciare dalla Grecia. Per costruire
un'Europa Unita nella sua vera essenza comunitaria non si do-
veva partire da un concetto meramente economico (quindi da
una semplice moneta unica, euro o non euro che fosse) ma dal-
l'aspetto culturale, linguistico, umanitario, solidaristico. Come
fu per la costruzione degli Stati Uniti d'America (pur con il loro
travagliato cammino storico).
Lucianone
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