sabato 15 marzo 2014

Cultura / libri - La biblioteca di Gioele

15 marzo '14 - sabato             15th March / Saturday                        visione post - 14

Tra il materiale ritrovato  che riguarda  La Cultura, ecco questa Biblioteca
di Gioele Dix, bravo comico-attore-artista-scrittore, che  avevo visto  e ap-
prezzato la prima volta quando aveva partecipato a 'Zelig' per un certo periodo.
(Lucianone)

(da la Repubblica - 7 novembre '13 - Sara Chiappori)
La letteratura secondo Gioele. Niente di accademico, ca va sans dire. Al contrario
un esperimento da caffè letterario in chiave giocosa tra libere associazioni, rifles-
sioni e connessioni impreviste. Sono i "Giovedix" in cui il comico e attore ma an-
che scrittore (di testi teatrali e di un romanzo, Si vede che era destino) legge, rac-
conta, smonta e rimonta cinque grandi autori del Novecento: Italo Calvino, Primo
Levi, Giorgio Manganelli, Achille Campanile e Dino Buzzati (da oggi, per cinque
giovedì, Cafè Rouge del Franco Parenti, a Milano, ndr.
 S. Chiappori - Giole Dix, perchè proprio questa cinquina?
Giole Dix  -  Scelta arbitraria: fanno parte del mio dna, i pilastri della mia forma-
zione letteraria.
S. C. - Tutti italiani.
Giole Dix  -  Non per banale patriottismo, ma per senso di appartenenza. Mi inte-
ressano le invenzioni linguistiche.
S.C. - Nè reading nè lezioni. Che cosa sono questi "Giovedix"?
Gioele Dix  -  Sono un esperimento in cui provo a riprodurre in pubblico quel che
accade quando si legge un libro che ci appassiona: cis si ferma, si torna su una fra-
se che ci ha colpito, si corre a un altro autore, a un film, a un pensiero, a un ricor-
do. Penso al lettore come a un esploratore di mondi.  Esplorarli  insieme  è diverso
dal farlo in solitario.
S.C. - Stasera si comincia con Calvino.
Gioele Dix  -  Sì, due racconti dalla raccolta "Ti con zero": Il guidatore notturno e
L'inseguitore, due formidabili riflessioni sull'idea di spazio/tempo: Per me Calvino
è la complessità dell'intelligenza, come scendere in profondità senza zavorra, restan-
do leggeri.
S.C. - Giovedì prossimo tocca a Primo Levi.
Gioele Dix  -  Ho scelto L'ultimo Natale di guerra, che contiene alcune interviste
impossibili ad animali. Con me ci sarà anche Stefano Bartezzaghi per leggere Il
gabbiano di Chivasso. Di Levi mi colpisce la fluidità. Si pensa a lui come all'em-
blema del sopravvissuto, ma la sua scrittura ha una freschezza impressionante.
Mi fa quasi incazzare tanto sembra naturale.
S.C. - Poi con "Centuria" arriva Manganelli.
Gioele Dix  -  Manganelli è la fantasia folle, il trionfo dell'aggettivo senza renderlo 
indigesto, il paradosso funambolico come quello dell'inquilino che non c'è e i condo-
mini che se la prendono perchè "come si permette di non dare fastidio?".
S. C. - Di Campanile invece ha scelto "Manuale di conversazione".
Gioele Dix  -  Umorista geniale. Il primo libro che ho letto da ragazzino era un suo
 romanzo, Se la luna mi porta fortuna. Lì ho capito cos'è la scintilla che accende il
rovesciamento benefico della comicità.
S.C. - "Il colombre e altri racconti di Buzzati" chiude il ciclo.
Gioele Dix  -  Buzzati è l'arte della sospensione. Racconta le cose lasciandole aperte 
come se un evento ineluttabile stesse sempre per accadere.  Una sorta di disegno su-
periore: non punitivo come quello monoteista, ma affollato  di dei capricciosi   molto
umani.
S.C. - Ci sono parecchi illustri esclusi, Gadda, Svevo...
Gioele Dix  -  Ma questo è solo il primo ciclo, se funziona ho intenzione di andare
avanti. E Gadda non potrà mancare. Svevo invece mi sollecita di meno. Non farei
mai Testori, che sento lontano, ma ci proverei con Pasolini.
S. C. - Nessuna scrittrice?
Gioele Dix  -  Vorrei occuparmi anche di poesia, per prima sceglierei Patrizia Cavalli.
S. C. - I grandi classici non la tentano?
Gioele Dix  -  Dante o Manzoni no. Dopo Carmelo Bene aggiungere qualcosa su Dante
è impossibile, mentre per Manzoni mi servono ancora 300 anni per dimenticare  quanto
me lo hanno fatto odiare e scuola".
S. C. - Tutte scelte molto personali.
Gioele Dix  -  l'idea è condividere le mie passioni letterarie. Come se prestassi i libri
che ho amato, che poi vuol dire regalarli. Perchè, quando un libro è bello mica lo resti-
tuisci. Al massimo lo passi a qulacun altro.

Gioele Dix sul palcoscenico  (2013)

Gioele Dix e i segreti della comicità  (2013)



Lucianone     

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