Le contraddizioni della società americana escono fuori potenti
da queste stragi cicliche che avvengono nelle scuole degli States.
La civiltà americana ne viene grandemente ridimensionata.
Due sono le grandi debolezze di questa società che noi europei
abbiamo in passato mitizzato, soprattutto la sinistra italiana e
non solo: la pena di morte in parecchi stati dell'Unione ancora
oggi operante, e la vendita di armi a livello nazionale senza alcu-
na restrizione e porto d'armi.
Si sa , la società perfetta non esiste, ma l'America che è sempre
stata un nostro modello democratico (dopo la Gran Bretagna),
dovrebbe avvicinarsi il più possibile a una società che ci possa
dare ancora speranze, soprattutto dopo la conferma di un pre-
sidente di colore come Obama. Ma forse, come l'Impero Roma-
no, è iniziato un declino irreversibile? Speriamo non sia vero,
dal momento che il popolo europeo è quello più direttamente
coinvolto come del resto stiamo toccando con mano attraverso
la crisi economica rampante attuale che ci attanaglia e che ha
avuto origine qualche anno fa proprio negli Stati Uniti (dopo un
altro famoso crollo di borsa con relativa depressione, nel 1929).
E di perchè per la strage nella scuola di Newtown ne possiamo
trovare ancora e ancora. Cerchiamo di leggere e capire allora
i seguenti commenti di Joe R. Lansdale e di Vittorio Zucconi.
(L u c i a n o n e)
I mercanti della morte
in un mondo senza freni
di
Joe R. Lansdale
Ci risiamo. Ecco un'altra sparatoria di massa, forse la peggiore della storia
americana per il numero di bambini uccisi. Che tristezza dover ammettere
che questo è ormai un fatto ricorrente , che "la nave è salpata" e avanza a
vele spiegate, e cioè che da qui non si torna più indietro: il fenomeno è desti-
nato a dilagare. Abitiamo in un Paese, l'America, che ha il culto delle armi.
Anni fa la legge imponeva almeno dei freni: limitava il tipo e la quantità di
munizioni. Poi à caduta anche quella tenue barriera. I massacri si ripetono
ora con maggiore frequenza, come gli interrogativi del "di chi è la colpa",
e "che cosa si può fare?". Una parte di responsabilità va assegnata alla so-
cietà consumistica, al desiderio disperato di possedere cose di nessun valore,
e all'incapacità di alcuni nell'affrontare lo smacco quando non riescono ad
ottenere quel che desiderano a tutti i costi. -
Ma è anche la debolezza di una società guidata dalla ricerca della fama,
nella quale si celebrano personaggi che nulla hanno fatto per meritarsi
tanto nome. E' un mondo dove bastano Facebook e YouTube per mettersi
in risalto. E dove nemmeno una piccola comunità come quella di Newtown
è più isolata da quando Internet e la tv hanno abbattuto ogni confine.
Ma è anche colpa dei fabbricanti di armi che inondano il mercato di fucili
e pistole con caricatori che permettono di scaricare decine e centinaia di
colpi, anzichè riservarli alla Difesa e alla polizia. E' vero: le armi, da sè,
non uccidono. E' l'uomo, lui solo, a sparare. Però, se non regoliamo il
mercato, senza dubbio lo agevoliamo.
Il sacrificio al dio delle armi
di
Vittorio Zucconi
"Ci hanno detto di chiudere gli occhi e di tenerci tutti per mano" racconta
una bambina di nove anni al quotidiano locale, il 'Courant'. Lei è stata for-
tunata e li ha riaperti. Venti dei suoi compagni in quella scuola elementare
del Connecticut non gli apriranno più vittime di un altro e, mai così stra-
ziante, sacrificio umano offerto sull'altare del dio revolver.
Tocca riscrivere ancora una volta - ma questa volta con il cuore in gola di
chi ha, come me, nipoti in una scuola americana identica a quella dell'ul-
tima strage degli innocenti - una storia che abbiamo scritto troppe volte.
E che sicuramente, infallibilmente come la mira di chi spara su un picco-
lo gregge di bambini stretti gli uni agli altri con gli occhi chiusi, dovremo
scrivere e leggere ancora.
Il Dio americano delle armi è insaziabile. Poichè su di esso, sulla canna
dei primi schioppi ad avancarica , poi sulle "six shooter", le Colt a sei
colpi e sulle Winchester, gli Stati Uniti sono stati costruiti nel territorio
del Nord America molto prima che si parlasse di leggi e di Costituzione,
esige dai propri adoratori e figli sempre più vittime, sempre più giovani
e tenere, in un tributo senza fine, dove l'imperativo biblico si distorce
in un "andate, e sterminatevi". Non è stata questa la prima sparatoria
in una scuola elementare e ce ne furono in Kentucky, in Tennessee, in
Virginia, dove anche bambini fecero fuoco su bambini. Ma una messe
di sangue così tenero, così indubitabilmente limpido, neppure questa
oscena divinità aveva mai preteso. - Nelle prossime ore scopriremo
che Adam lanza, il giovane di origine italiana - in una regionme che
pullula di italo-americani - anche lui poco più di un ragazzo che ha
vuotato i caricatori di almeno 4 armi automatiche e sparato cento
colpi sui bambini della 'Sandy Hook Elementary School' dopo avere
ucciso la madre insegnante, era un malato di mente, afflitto da
inimmaginabili turbe. Sarà di nuovo la solita, inutile storia che leg-
gemmo per Columbine, per il politecnico della Virginia, per il cine-
ma di Boulder e cento altre volte. Inutile perchè soltanto gli adora-
tori di quella divinità possono ancora credere che "non siano le ar-
mi, ma gli uomini a uccidere", come si sono affrettati a scrivere
in tweets, sui blog e su Facebook centinaia di persone terrorizzate
al pensiero che il governo federale, gli Stati e il congresso cerchi-
no di chiudere l'armeria privata.
Obama si schiera: 'ripristinare il bando delle armi d'assalto'
Ha promesso di usare "tutti i poteri" in suo possesso per evitare il
ripetersi di simili mattanze il presidente Usa Barack Obama dopo
aver partecipato alla cerimonia interconfessionale in suffragio del-
le vittime della strage in Connecticut.
Continua...to be continued
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