31 gennaio 2012 - martedì / Tuesday
In che modo può la recessione economica
influire nella vita delle famiglie?
Con la preoccupazione che fa chiudere in se stessi,
scatenando la depressione.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
La crisi annunciata è arrivata e si rivela più drammatica e durevole di quanto
si pensasse. Come spesso accade nei tempi difficili, le difficoltà non toccano
tutti nello stesso modo: c'è differenza tra l'angoscia di chi perde il lavoro,
l'apprensione di chi vede ridursi i propri guadagni e il disagio di chi deve
comunque misurarsi con stili di vita diversi da quelli fin lì vissuti.
Ma quale che sia la gravità delle situazioni individuali, c'è qualcosa di
opprimente e profondo che finisce con il coinvolgere anche chi ha la
fortuna di potersi sentire al riparo da certe drammatiche evenienze.
L'insicurezza generale finisce con toccare tutti, sia pure in forme diverse,
e crea un'inquietudine collettiva che fa vacillare gli equilibri dei singoli.
Le persone più esposte, quelle più spaventate dalla vita, gli uomini e le
donne che portavano già dentro di sè antiche ferite, vedono aumentare la
pressione psicologica esterna e rischiano più di altri di restare travolti
dall'angoscia. Molti dei recenti drammatici fatti di cronaca nera potreb=
bero essere stati sollecitati proprio dal clima di tensione generale che si
respira attraverso i racconti dei media e le esperienze dirette e quotidiane.
Si verificano veri e propri 'spostamenti' psicologici: l'ira. l'angoscia, la
frustrazione sembrano nascere dalle proprie difficoltà personali, mentre
in realtà sono alimentate dall'ansia diffusa e parvasiva che nacse dall'in=
certa e inquietante situazione generale...
... Ma accade spesso, molti fatti di cronaca sembrano dimostrarlo, che la
crudezza della crisi perda le sue dimensioni generali e assuma i tratti
del dramma intimo e familiare come se, restringendo i confini della
sofferenza, la si potesse più facilmente sopportare e sconfiggere. Così
la rabbia, la paura, la frustrazione invadono i rapporti familiari e
spesso assumono i contorni della depressione o della violenza.
Il pericolo maggiore nei casi di inquietudine collettiva è proprio
quello di sentirsi soli e sconfitti, mentre la risposta psicologicamente
più adeguata sarebbe di riconoscersi negli altri e di condividere con
l'ansia e la solidarietà anche il coraggio di elaborare, tutti insieme,
progetti nuovi e difese efficaci.
( tratto dalla Rubrica "LA PSICOLOGA" di Gianna Schelotto sulla
rivista 'Gente' - Gli esperti di Gente )
- Gianna Schelotto è psicologa, psicoterapeuta e specialista
dei problemi della famiglia.
lucianone ( visioni = 4 )
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martedì 31 gennaio 2012
domenica 29 gennaio 2012
Sport - calcio / serie B - 24^ giornata
Risultati delle partite di sabato 28 gennaio:
Juve Stabia 2 Albinoleffe 0 Grosseto 0
Crotone 0 Bari 2 Reggina 0
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Nocerina 2 Sassuolo 2 Vicenza 1
Livorno 2 Verona 0 Ascoli 1
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Pescara 3 Empoli 1 Gubbio 0
Modena 1 Brescia 3 Sampdoria 0
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Padova 1 Varese 0
Cittadella 0 Torino 0
Classifica di serie B
Pescara 51 // Sassuolo, Torino 50 // Verona 47 // Padova 44 //
Varese 38 // Reggina 36 // Bari, Brescia 35 // Juve Stabia, Grosseto 33 //
Sampdoria, Cittadella 31 // Vicenza 27 // Livorno 26 // Crotone 25 //
Modena 24 // Albinoleffe, Gubbio 23 (( Ascoli, Empoli 22 // Nocerina 17
Commento (di Lucianone)
Ci sono parecchi punti fermi da tenere in conto sia per quel che
riguarda i piani alti (pro promozione) e sia per le zone nasse o
molto basse dove si deciderà per la Lega pro.
Piani alti: ormai il Pescara di Zeman è una bella realtà, che si
conferma sabato dopo sabato, gara dopo gara, soprattutto con
la caterva di gol all'attivo, tipico di questo tecnico inossidabile;
il Torino di Ventura sta invece perdendo colpi e ha già perso
la bella riserva di punti che aveva incamerato con gioco molto
tecnico, tattico e cinico a volte, ma nelle ultime partite si è poi
perso nell'astratto e quindic con gioco meno pratico nella zona
d'attacco, suo punto forte.
Le altre tre squadre, Verona-Sassuolo-Padova che fino alla
fine del torneo lotteranno, credo senz'altro, per i playoff si
sono finora dimostrate le più costanti e quindi pericolose per
portare l'assalto a Pescara e Torino. Il Verona dovrà tenere
una difesa più compatta e solida, comunque, anche lontano
dal Bentegodi e soprattutto quando dovrà rinunciare al suo
grande regista Hallfredsson.
Zone basse: la Nocerina con 5 punti di distacco dalle penultime,
dovrà darsi molto da fare d'ora in poi, direi puntando anche su
gare esterne dove il punteggio vale quasi doppio, in casa poi
deve avere iòl massimo sostegno dei fan o va alla deriva...
Albinoleffe ed Empoli sono le due squadre risucchiate nelle
ultime settimane in zona rischio-pericolosa da dove possono,
volendo, uscire poichè hanno rispetto a Gubbio e Ascoli (che
bella sorpresa quest'ultima!) qualcosa in più, ma lo devono
ormai apertamente dimostrare...
Lucianone
Juve Stabia 2 Albinoleffe 0 Grosseto 0
Crotone 0 Bari 2 Reggina 0
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Nocerina 2 Sassuolo 2 Vicenza 1
Livorno 2 Verona 0 Ascoli 1
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Pescara 3 Empoli 1 Gubbio 0
Modena 1 Brescia 3 Sampdoria 0
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Padova 1 Varese 0
Cittadella 0 Torino 0
Classifica di serie B
Pescara 51 // Sassuolo, Torino 50 // Verona 47 // Padova 44 //
Varese 38 // Reggina 36 // Bari, Brescia 35 // Juve Stabia, Grosseto 33 //
Sampdoria, Cittadella 31 // Vicenza 27 // Livorno 26 // Crotone 25 //
Modena 24 // Albinoleffe, Gubbio 23 (( Ascoli, Empoli 22 // Nocerina 17
Commento (di Lucianone)
Ci sono parecchi punti fermi da tenere in conto sia per quel che
riguarda i piani alti (pro promozione) e sia per le zone nasse o
molto basse dove si deciderà per la Lega pro.
Piani alti: ormai il Pescara di Zeman è una bella realtà, che si
conferma sabato dopo sabato, gara dopo gara, soprattutto con
la caterva di gol all'attivo, tipico di questo tecnico inossidabile;
il Torino di Ventura sta invece perdendo colpi e ha già perso
la bella riserva di punti che aveva incamerato con gioco molto
tecnico, tattico e cinico a volte, ma nelle ultime partite si è poi
perso nell'astratto e quindic con gioco meno pratico nella zona
d'attacco, suo punto forte.
Le altre tre squadre, Verona-Sassuolo-Padova che fino alla
fine del torneo lotteranno, credo senz'altro, per i playoff si
sono finora dimostrate le più costanti e quindi pericolose per
portare l'assalto a Pescara e Torino. Il Verona dovrà tenere
una difesa più compatta e solida, comunque, anche lontano
dal Bentegodi e soprattutto quando dovrà rinunciare al suo
grande regista Hallfredsson.
Zone basse: la Nocerina con 5 punti di distacco dalle penultime,
dovrà darsi molto da fare d'ora in poi, direi puntando anche su
gare esterne dove il punteggio vale quasi doppio, in casa poi
deve avere iòl massimo sostegno dei fan o va alla deriva...
Albinoleffe ed Empoli sono le due squadre risucchiate nelle
ultime settimane in zona rischio-pericolosa da dove possono,
volendo, uscire poichè hanno rispetto a Gubbio e Ascoli (che
bella sorpresa quest'ultima!) qualcosa in più, ma lo devono
ormai apertamente dimostrare...
Lucianone
sabato 28 gennaio 2012
Politica / società . Estero: la Scozia vuole l'indipendenza
Per la Scozia che vuole il referendum per l'indipendenza
c'entra forse anche il petrolio?
Al premier scozzese non bastano un parlamento e un governo "liberi" da
Londra - Ora chiede un referendum separatista, anche per i giacimenti
di petrolio nel mare del Nord.
L'uomo-immagine dell'indipendenza scozzese è Sean Connery, che ama farsi fotografare
con il gonnellino e che 40 anni fa diede la sua adesione allo Scottish National Party (SNP),
la formazione politica che vuole la secessione scozzese dall'Inghilterra.
E' un bel paradosso che il divo, apostolo di una Scozia libera da dominio inglese, abbia
personificato sullo schermo l'agente 007 fedelissimo e intrepido suddito di Sua Maestà.
Altro paradosso e un'altra stranezza è che la crociata indipendentista sia guidata da un
57enne apparentemente pacioso che si chiama Alex Salmond già dirigente bancario, e
così bravo nelle pubbliche relazioni da avere di recente meritato (nientemeno che dal
Times) la qualifica di "britannico dell'anno".
La Scozia ha già ottenuto, negli ultimi tempi, una grande autonomia con un suo governo
e un suo parlamento, tanto che Salmond può fregiarsi della qualifica di premier, Nelle
ultime elezioni poi Salmond ha stravinto umiliando i laburisti che in precedenza avevano
la maggioranza. Ma è pur sempre un premier di serie B, subordinato al premier di serie
A che abita al numero 10 di Downing Street e che si chiama David Cameron.
Per arrivare a diventare premier di categoria superiore, Salmond vuole adesso un
referendum sull'indipendenza, da tenersi nel 2014 e che dovrebbe affrancare la Scozia
dall'obbedienza a Londra. E la data non è casuale. La Scozia celebra come suo eroe
Braveheart (protagonista dell'omonimo film con Mel Gibson), ma ancor più celebra la
battaglia di Bannockburn di 700 anni fa in cui 8-500 scozzesi comandati da Robert Bruce
sgominarono i 27mila inglesi di re Edoardo II . - L'Act of Union del 1707 che aggregò
la Scozia all'Inghilterra , e che dai nazionalisti di Edimburgo è ancora ricordato come un
tradimento, dovrebbe essere cancellato se davvero nel referendum si imponesse il
partito dell'indipendenza totale.
La prospettiva di una separazione, che manterrebbe tra Inghilterra e Scozia solo il tenue
legame dell'appartenenza al Commonwealth, non è a questo punto vagamente ipotetica,
ma non è nemmeno molto probabile. Non lo è, anzitutto, per gli ostacoli che il governo
inglese porrebbe certamente sulla via della scissione, e poi perchè gli ultimi sondaggi
hanno dato un 38 per cento di scozzesi favorevoli all'indipendenza (il 37 % contro e il
resto indecisi). Un'altra ragione è data dalle difficoltà economiche che il nuovo Stato
dovrebbe affrontare.
Ma per quanto riguarda quest'ultimo capitolo della nascita d'una Scozia indipendente,
bisogna osservare che questa terra fiera e povera ha ora un 'outout' formidabile: è il
petrolio. Infatti nelle acque scozzesi esistono giacimenti importanti e per la Scozia il
potersene appropriare in esclusiva è una grande tentazione.
(Notizie e articolo riprese/o da "Il taccuino" di Mario Cervi sulla rivista "Gente")
visione del post - 37
Lucianone
c'entra forse anche il petrolio?
Al premier scozzese non bastano un parlamento e un governo "liberi" da
Londra - Ora chiede un referendum separatista, anche per i giacimenti
di petrolio nel mare del Nord.
L'uomo-immagine dell'indipendenza scozzese è Sean Connery, che ama farsi fotografare
con il gonnellino e che 40 anni fa diede la sua adesione allo Scottish National Party (SNP),
la formazione politica che vuole la secessione scozzese dall'Inghilterra.
E' un bel paradosso che il divo, apostolo di una Scozia libera da dominio inglese, abbia
personificato sullo schermo l'agente 007 fedelissimo e intrepido suddito di Sua Maestà.
Altro paradosso e un'altra stranezza è che la crociata indipendentista sia guidata da un
57enne apparentemente pacioso che si chiama Alex Salmond già dirigente bancario, e
così bravo nelle pubbliche relazioni da avere di recente meritato (nientemeno che dal
Times) la qualifica di "britannico dell'anno".
La Scozia ha già ottenuto, negli ultimi tempi, una grande autonomia con un suo governo
e un suo parlamento, tanto che Salmond può fregiarsi della qualifica di premier, Nelle
ultime elezioni poi Salmond ha stravinto umiliando i laburisti che in precedenza avevano
la maggioranza. Ma è pur sempre un premier di serie B, subordinato al premier di serie
A che abita al numero 10 di Downing Street e che si chiama David Cameron.
Per arrivare a diventare premier di categoria superiore, Salmond vuole adesso un
referendum sull'indipendenza, da tenersi nel 2014 e che dovrebbe affrancare la Scozia
dall'obbedienza a Londra. E la data non è casuale. La Scozia celebra come suo eroe
Braveheart (protagonista dell'omonimo film con Mel Gibson), ma ancor più celebra la
battaglia di Bannockburn di 700 anni fa in cui 8-500 scozzesi comandati da Robert Bruce
sgominarono i 27mila inglesi di re Edoardo II . - L'Act of Union del 1707 che aggregò
la Scozia all'Inghilterra , e che dai nazionalisti di Edimburgo è ancora ricordato come un
tradimento, dovrebbe essere cancellato se davvero nel referendum si imponesse il
partito dell'indipendenza totale.
La prospettiva di una separazione, che manterrebbe tra Inghilterra e Scozia solo il tenue
legame dell'appartenenza al Commonwealth, non è a questo punto vagamente ipotetica,
ma non è nemmeno molto probabile. Non lo è, anzitutto, per gli ostacoli che il governo
inglese porrebbe certamente sulla via della scissione, e poi perchè gli ultimi sondaggi
hanno dato un 38 per cento di scozzesi favorevoli all'indipendenza (il 37 % contro e il
resto indecisi). Un'altra ragione è data dalle difficoltà economiche che il nuovo Stato
dovrebbe affrontare.
Ma per quanto riguarda quest'ultimo capitolo della nascita d'una Scozia indipendente,
bisogna osservare che questa terra fiera e povera ha ora un 'outout' formidabile: è il
petrolio. Infatti nelle acque scozzesi esistono giacimenti importanti e per la Scozia il
potersene appropriare in esclusiva è una grande tentazione.
(Notizie e articolo riprese/o da "Il taccuino" di Mario Cervi sulla rivista "Gente")
Lucianone
venerdì 27 gennaio 2012
Stampa - Giornali di oggi e di ieri con approfondimento
Oggi / today 27 gennaio - venerdì / Friday visualizzazioni 5.736
da "la Repubblica"
titoli in 1^ pagina
Ecco il testo del decreto-semplificazioni - Il Cavaliere: non stacco la spina al governo
Il Senatur: sei una mezza cartuccia
La rivoluzione dei certificati
Basta attese per i documenti pubblici. Berlusconi-Bossi: scontro su Monti
La forbice con i prezzi Il caso La polemica
si allarga all' 1,9% A Sud mancano benzina Il viceministro che accusa gli 'sfigati'
Salari a picco e alimentari Michel Martone e quel concorso
mai così bassi TIR SELVAGGIO vinto tra i dubbi dei commissari
da dodici anni ancora disagi L'Europa e la crisi. 3
L' analisi - fabbriche chiuse L'economia a due velocità
Il dramma sociale e merci bloccate indebolisce l'Unione
della disuguaglianza
In manette anche ex militanti di Br e Prima Linea
Cortei No Tav, ventisei arresti nei centri sociali
L'ordinanza
Quel filo rosso che lega
R 2 la Val di Susa a Roma
Non tagliamo gli aiuti Inchiesta italiana
agli ultimi del mondo Cocaina, ville e Ferrari
il regno dei Casamonica
Seno, denti: regole severe
Stretta Ue
sulle protesi
Approfondimenti__________________
L'analisi - Il dramma sociale della disuguaglianza (di Massimo Riva)
A stretto giro di posta dall'indagine di Bankitalia sul precipizio dei bilanci
familiari nel 2010, ecco l'Istat fornire con le sue cifre inconfutabili le
spiegazione principale dell'impoverimento progressivo di cui soffre una
quantità sempre maggiore di italiani. Il dato cruciale sta nella forbice
fra aumento dei salari e crescita dell'inflazione.
La paga oraria ha avuto un incremento dell' 1,4 per cento su base annua, mentre i prezzi sono
saliti del 3,3. Così segnando uno spread micidiale di quasi due punti percentuali (per esattezza
1,9) che non si registrava da 17 anni a questa parte. Fra le cause di questo differenziale l'Istat
mette in primo piano i ritardi coi quali da tempo si arriva al rinnovo dei contratti collettivi di
lavoro: mediamente ormai più di 2 anni dalla scadenza stabilita. Non dice, viceversa, perchè la
corsa dei prezzi sta riprendendo fiato nonostante il rallentamento dei consumi. Ma forse non è
poi così difficile spiegare l'andamento dell'inflazione. Da un lato, l'Italia è da mesi nuovamente
sul suo fronte più vulnerabile: quello dei rincari petroliferi che, attraverso benzina e gasolio, si
trasmettono a tutto il sistema. Dall'altro lato, il Paese continua a dover fare i suoi conti, sempre
in perdita, con quella frattura economico-sociale di fondo che separa le categorie deboli e pure
indifese per lo più del lavoro dipendente da quelle del lavoro autonomo, queste ultime in grado di
poter tutelare il proprio potere d'acquisto con acconci aumenti delle proprie fatture.
Si ha così l'ennesima certificazione che in Italia la disuguaglianza economica e redditizia fra
cittadini è in costante crescita con l'ulteriore effetto di aver bloccato quell'ascensore sociale
che dagli anni del dopoguerra aveva - in certe fasi anche brillantemente - funzionato integrando
nella vita della comunità le classi più diseredate. Con la crisi esplosa nel 2008 è cominciata in
proposito una lenta ma progressiva marcia indietro: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri
sempre più poveri, mentre arretra senza freni quella classe media che dovrebbe essere il luogo
di amalgama e di pacificazione dei conflitti sociali. - Occorre fare molta attenzione a questa
perversa distribuzione del reddito perchè è su questo terreno che si giocano le carte decisive
nella partita per il rilancio della crescita economica.
Si sta, infatti, realizzando quel classico modello di ingorgo malthusiano che in genere precede
le fasi di depressione. Quando le ricchezze si concentrano in poche mani e la gran parte della
società viene sospinta su livelli di penuria, si inaridisce quella linfa vitale di sostegno alle
alle attività economiche che è la domanda per consumi. E ciò perchè chi ha troppi soldi tende
inesorabilmente a impiegare la parte maggiore del suo denaro soprattutto in speculazioni
finanziarie che poco o nulla hanno a che vedere con il rilancio degli investimenti produttivi
di ricchezze reali oltre che di posti di lavoro. - Come ammoniva, appunto, il bistrattato
reverendo inglese quasi 200 anni prima di quel che è accaduto e sta ancora accadendo oggi
sotto i nostri occhi. - Nel tornante attuale la questione salariale acquista più che mai una connotazione che che non ha senso ridurre soltanto a un problema di pur evidente giustizia
sociale.
Se non si mettono più soldi nelle tasche di coloro che aspettano solo di poterli spendere per
avere un livello di vita meno indecente, non c'è (proprio) speranza di riavviare quel circuito
consumi-investimenti-occupazione che è la chiave di volta per rimettere in moto l'economia
a vantaggio dell'intera collettività. - Il successo della fase 2 del governo Monti ( quella
della crescita ) passa inevitabilmente sulla forzatura di questo varco difficile ma non
impossibile. E l'arma decisiva non può essere che quella di un Fisco stavolta forte con i
forti e debole coi deboli (quelli veri).
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::__________________________:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
E' molto interessante esaminare la situazione creatasi con il blocco imposto dai padroni
delle strade/autostrade, cioè dai camionisti e autotrasportatori, all'Italia e alle sue materie
prime (economicamente parlando). Ecco come sviluppa l'argomento il giornalista Paolo
Berizzi nel suo Dossier (pag.10-11),
Caso
TIR SELVAGGIO
La rivolta dei camionisti e le conseguenze dello stop
da "la Repubblica"
titoli in 1^ pagina
Ecco il testo del decreto-semplificazioni - Il Cavaliere: non stacco la spina al governo
Il Senatur: sei una mezza cartuccia
La rivoluzione dei certificati
Basta attese per i documenti pubblici. Berlusconi-Bossi: scontro su Monti
La forbice con i prezzi Il caso La polemica
si allarga all' 1,9% A Sud mancano benzina Il viceministro che accusa gli 'sfigati'
Salari a picco e alimentari Michel Martone e quel concorso
mai così bassi TIR SELVAGGIO vinto tra i dubbi dei commissari
da dodici anni ancora disagi L'Europa e la crisi. 3
L' analisi - fabbriche chiuse L'economia a due velocità
Il dramma sociale e merci bloccate indebolisce l'Unione
della disuguaglianza
In manette anche ex militanti di Br e Prima Linea
Cortei No Tav, ventisei arresti nei centri sociali
L'ordinanza
Quel filo rosso che lega
R 2 la Val di Susa a Roma
Non tagliamo gli aiuti Inchiesta italiana
agli ultimi del mondo Cocaina, ville e Ferrari
il regno dei Casamonica
Seno, denti: regole severe
Stretta Ue
sulle protesi
Approfondimenti__________________
L'analisi - Il dramma sociale della disuguaglianza (di Massimo Riva)
A stretto giro di posta dall'indagine di Bankitalia sul precipizio dei bilanci
familiari nel 2010, ecco l'Istat fornire con le sue cifre inconfutabili le
spiegazione principale dell'impoverimento progressivo di cui soffre una
quantità sempre maggiore di italiani. Il dato cruciale sta nella forbice
fra aumento dei salari e crescita dell'inflazione.
La paga oraria ha avuto un incremento dell' 1,4 per cento su base annua, mentre i prezzi sono
saliti del 3,3. Così segnando uno spread micidiale di quasi due punti percentuali (per esattezza
1,9) che non si registrava da 17 anni a questa parte. Fra le cause di questo differenziale l'Istat
mette in primo piano i ritardi coi quali da tempo si arriva al rinnovo dei contratti collettivi di
lavoro: mediamente ormai più di 2 anni dalla scadenza stabilita. Non dice, viceversa, perchè la
corsa dei prezzi sta riprendendo fiato nonostante il rallentamento dei consumi. Ma forse non è
poi così difficile spiegare l'andamento dell'inflazione. Da un lato, l'Italia è da mesi nuovamente
sul suo fronte più vulnerabile: quello dei rincari petroliferi che, attraverso benzina e gasolio, si
trasmettono a tutto il sistema. Dall'altro lato, il Paese continua a dover fare i suoi conti, sempre
in perdita, con quella frattura economico-sociale di fondo che separa le categorie deboli e pure
indifese per lo più del lavoro dipendente da quelle del lavoro autonomo, queste ultime in grado di
poter tutelare il proprio potere d'acquisto con acconci aumenti delle proprie fatture.
Si ha così l'ennesima certificazione che in Italia la disuguaglianza economica e redditizia fra
cittadini è in costante crescita con l'ulteriore effetto di aver bloccato quell'ascensore sociale
che dagli anni del dopoguerra aveva - in certe fasi anche brillantemente - funzionato integrando
nella vita della comunità le classi più diseredate. Con la crisi esplosa nel 2008 è cominciata in
proposito una lenta ma progressiva marcia indietro: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri
sempre più poveri, mentre arretra senza freni quella classe media che dovrebbe essere il luogo
di amalgama e di pacificazione dei conflitti sociali. - Occorre fare molta attenzione a questa
perversa distribuzione del reddito perchè è su questo terreno che si giocano le carte decisive
nella partita per il rilancio della crescita economica.
Si sta, infatti, realizzando quel classico modello di ingorgo malthusiano che in genere precede
le fasi di depressione. Quando le ricchezze si concentrano in poche mani e la gran parte della
società viene sospinta su livelli di penuria, si inaridisce quella linfa vitale di sostegno alle
alle attività economiche che è la domanda per consumi. E ciò perchè chi ha troppi soldi tende
inesorabilmente a impiegare la parte maggiore del suo denaro soprattutto in speculazioni
finanziarie che poco o nulla hanno a che vedere con il rilancio degli investimenti produttivi
di ricchezze reali oltre che di posti di lavoro. - Come ammoniva, appunto, il bistrattato
reverendo inglese quasi 200 anni prima di quel che è accaduto e sta ancora accadendo oggi
sotto i nostri occhi. - Nel tornante attuale la questione salariale acquista più che mai una connotazione che che non ha senso ridurre soltanto a un problema di pur evidente giustizia
sociale.
Se non si mettono più soldi nelle tasche di coloro che aspettano solo di poterli spendere per
avere un livello di vita meno indecente, non c'è (proprio) speranza di riavviare quel circuito
consumi-investimenti-occupazione che è la chiave di volta per rimettere in moto l'economia
a vantaggio dell'intera collettività. - Il successo della fase 2 del governo Monti ( quella
della crescita ) passa inevitabilmente sulla forzatura di questo varco difficile ma non
impossibile. E l'arma decisiva non può essere che quella di un Fisco stavolta forte con i
forti e debole coi deboli (quelli veri).
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E' molto interessante esaminare la situazione creatasi con il blocco imposto dai padroni
delle strade/autostrade, cioè dai camionisti e autotrasportatori, all'Italia e alle sue materie
prime (economicamente parlando). Ecco come sviluppa l'argomento il giornalista Paolo
Berizzi nel suo Dossier (pag.10-11),
Caso
TIR SELVAGGIO
La rivolta dei camionisti e le conseguenze dello stop
mercoledì 25 gennaio 2012
Sport - calcio / Coppa Italia
25 gennaio 2012 - mercoledì /Wednesday visualizzazioni totali oggi 5.656
Chievo e Napoli accedono alle semifinali superando gli ostacoli Siena e Inter
Risultati
Chievo Vr - Siena 0 - 1
Napoli - Inter 3 - 0
Il Siena conquista per la prima volta la semifinale in Coppa Italia.
Grandi festeggiamenti nella città del palio. Il Chievo ha sprecato
l'occasione di giocare in casa, ora si concentrerà solo sul campionato.
Un grandissimo Cavani nel Napoli che riesce a stroncare l'Inter nel
secondo tempo. Milito non incide in attacco, male anche Schneider.
Domani sera alle 20.45 sarà il turno di Milan - Lazio.
Lucianone
Chievo e Napoli accedono alle semifinali superando gli ostacoli Siena e Inter
Risultati
Chievo Vr - Siena 0 - 1
Napoli - Inter 3 - 0
Il Siena conquista per la prima volta la semifinale in Coppa Italia.
Grandi festeggiamenti nella città del palio. Il Chievo ha sprecato
l'occasione di giocare in casa, ora si concentrerà solo sul campionato.
Un grandissimo Cavani nel Napoli che riesce a stroncare l'Inter nel
secondo tempo. Milito non incide in attacco, male anche Schneider.
Domani sera alle 20.45 sarà il turno di Milan - Lazio.
Lucianone
martedì 24 gennaio 2012
Sport/calcio - Coppa Italia: Juventus in semifinale
Torneo di calcio di Coppa Italia: Juventus - Roma 3 - 0
La Juventus di Conte supera la Roma di Enriquez
con le reti di Giaccherini dopo solo 6 minuti dal visualizzazioni oggi 5.602
fischio d'inizio e poi con uno splendido gol di Alex
Del Piero, per finire con un'autorete procurata su
assist di Quagliarella a Matri.
Grande Juve che controlla poi la partita con la Roma
rimasta in dieci per l'espulsione di Lamela.
La Juventus incontrerà la vincente di Milan - Lazio.
Del Piero se la gode - Dal 1' pure in campionato?
Il capitano della Juve sul proprio sito: "Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così. È incredibile come tutto quello che mi accade quando indosso questa maglia sia così speciale". Vucinic è acciaccato, Ale punta a una maglia da titolare con l'Udinese.
"Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così". Il giorno dopo, Alessandro Del Piero si gode ancora la splendida gemma regalata nella partita con la Roma. Un gol voluto e atteso a lungo nel nuovo Juventus Stadium, un gol "alla Del Piero" in un contesto praticamente perfetto, vista la qualificazione della Juve in semifinale. Il numero 10 bianconero sul suo sito racconta le sue sensazioni: "Una sfida che conta, un avversario da stimare e rispettare oltre che da battere, l'abbraccio con un grande capitano prima del fischio d'inizio, lo stadio pieno, il tiro a giro, la palla sotto il sette, il boato del pubblico, la mia famiglia e i miei amici in tribuna, la corsa verso i tifosi a fine partita, e una dedica speciale in un giorno che per tutti noi juventini e per chi ha conosciuto e amato l'Avvocato non può essere come gli altri - scrive Del Piero sul suo sito -. È incredibile come tutto quello che mi accada quando indosso questa maglia riesca sempre a sorprendermi e ad essere così speciale. È stata una grande serata, abbiamo passato il turno, siamo in corsa per vincere la decima Coppa Italia e primi in campionato, ho segnato il mio primo gol. Diciamo che è un buon inizio...".
Lucianone
La Juventus di Conte supera la Roma di Enriquez
con le reti di Giaccherini dopo solo 6 minuti dal visualizzazioni oggi 5.602
fischio d'inizio e poi con uno splendido gol di Alex
Del Piero, per finire con un'autorete procurata su
assist di Quagliarella a Matri.
Grande Juve che controlla poi la partita con la Roma
rimasta in dieci per l'espulsione di Lamela.
La Juventus incontrerà la vincente di Milan - Lazio.
Del Piero se la gode - Dal 1' pure in campionato?
Il capitano della Juve sul proprio sito: "Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così. È incredibile come tutto quello che mi accade quando indosso questa maglia sia così speciale". Vucinic è acciaccato, Ale punta a una maglia da titolare con l'Udinese.
"Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così". Il giorno dopo, Alessandro Del Piero si gode ancora la splendida gemma regalata nella partita con la Roma. Un gol voluto e atteso a lungo nel nuovo Juventus Stadium, un gol "alla Del Piero" in un contesto praticamente perfetto, vista la qualificazione della Juve in semifinale. Il numero 10 bianconero sul suo sito racconta le sue sensazioni: "Una sfida che conta, un avversario da stimare e rispettare oltre che da battere, l'abbraccio con un grande capitano prima del fischio d'inizio, lo stadio pieno, il tiro a giro, la palla sotto il sette, il boato del pubblico, la mia famiglia e i miei amici in tribuna, la corsa verso i tifosi a fine partita, e una dedica speciale in un giorno che per tutti noi juventini e per chi ha conosciuto e amato l'Avvocato non può essere come gli altri - scrive Del Piero sul suo sito -. È incredibile come tutto quello che mi accada quando indosso questa maglia riesca sempre a sorprendermi e ad essere così speciale. È stata una grande serata, abbiamo passato il turno, siamo in corsa per vincere la decima Coppa Italia e primi in campionato, ho segnato il mio primo gol. Diciamo che è un buon inizio...".
LE PAROLE DI PLATINI — "Ho sentito che negli ultimi 5 anni chi è stato campione d'inverno ha poi vinto lo scudetto e quindi faccio il mio in bocca al lupo alla Juventus". Così, ai microfoni di Sky Sport 24, il presidente Uefa, Michel Platini. L'ex fuoriclasse bianconero parla anche di Ale Del Piero, protagonista di uno splendido gol nel quarto di finale di Coppa Italia contro la Roma. "Del Piero è la bandiera della Juve", taglia corto il numero 1 del calcio europeo.
ALE IN RAMPA DI LANCIO — Considerato l'acciacco che tiene Vucinic in dubbio per la super sfida di sabato sera con l'Udinese. Pure Quagliarella non è al meglio, "mascherato" dopo l'infortunio a uno zigomo, e così il capitano bianconero, dopo aver dimostrato con il 285° gol in carriera per la Juve, una buona condizione, nonostante l'impiego finora col contagocce, potrebbe convincere Conte a schierarlo dal 1' anche in campionato, nella prima giornata di ritorno.
Lucianone
lunedì 23 gennaio 2012
La Storia - "VKontakte", sito russo vietato da Putin
Spegnere il "Facebook" russo: l'ultima sfida del regime Putin
Si chiama VKontakte, cioè InContatto, e funziona appunto come Facebook:
si può fare amicizia, formare dei gruppi, condividere immagini, filmati,
musiche. E soprattutto idee. Queste ultime, le idee, sono quella parte
che non piace al regime di Vladimir Putin.
Ma torniamo a parlare di cosa è il sito VKontakte: è diventato un colosso
con almeno 24 milioni di utilizzatori al giorno, è il clone russo, come detto,
di Facebook sul quale ha viaggiato il tam tam che ha portato migliaia di
persone in piazza nelle settimane scorse e sul quale è stata preparata quella
grande e ambiziosa scommessa lanciata dal popolo di Internet che ha portato
a manifestare in piazza del Cremlino un milione di "indignati" russi contro
"il partito dei ladri e dei truffatori". Il suo inventore, fondatore e presidente
è un giovane di 27 anni: il suo nome è Pavel Durov, sul capo un inseparabile
cappellino da baseball e sotto il mento un lieve pizzetto a dare maggiore
contegno a dei lineamenti da bambino. Da tempo è stressato da strane visite
nei suoi uffici di San Pietroburgo e pure da misteriosi crash delle pagine web
del suo social network.
Sembra allora che lo stesso Durov cominci a cedere alle pressioni del
governo Putin. Ma "sembra", non è dunque sicuro, come certe cose
in Russia ancora oggi non sono del tutto sicure quando si tratta di
governo, servizi segreti, stato centralizzato - si dice, non si dice, non è
sicuro e così via... Comunque sembra che Durov abbia detto ai suoi
utilizzatori di fuggire da Internet, mettere al sicuro finchè possono
immagini, filmati e quant'altro perchè esiste la concreta possibilità di
perdere tutto e per sempre.
Dunque l'8 gennaio 2012 si è diffuso in Interneti il testo di una
addolorata conferenza stampa di Durov:. - "Troppo stress, troppe
pressioni, la mia vita è rovinata. Dal 15 marzo chiudo tutto".
Una bomba, resa più devastante dalle raccomandazioni successive agli
utenti: "Avete ancora un pò di tempo per smantellare le vostre pagine,
togliere ogni cosa e salvarla". Tutto vero? Nel dubbio la fuga è comin-
ciata ed è comunque un buon risultato per le forze dell'ordine.
VKontakte ospita da settimane (nei mesi di novembre, dicembre e
inizio gennaio soprattutto) tutte le foto delle manifestazioni anti-
Putin, i cori, consigli e i mille proclami di ogni genere contro la censura,
i brogli elettorali e la repressione del governo. Un campionario che piano
piano comincia a disattivarsi rendendo sempre meno pericoloso il sito
tanto odiato dal regime. Gli oppositori che puntano molto sulla potenza
e la diffusione del "Facebook russo" giurano che è tutto falso, una
classica opera di disinformazione d'altritempi. Pavel Durov smentisce
con una riga sulla sua pagina personale e dice solo: "Non penso affatto
di chiudere". Ma che sia al centro di un'attenzione e pressione più
grande di lui è risaputo. Molti cominciano a non fidarsi e a disertare
con prudenza. I più impegnati preferiscono aspettare che i 10 giorni
di silenzio finiscano per capire meglio quello che succede.
Pavel Durov in una foto del suo 25° compleanno.
Ulteriori notizie e approfondimenti riguardanti Vkontakte
VKontakte (in russo ВКонтакте, it - InContatto) è il maggior social network in Russia e in tutto il CSI. A causa della sua funzionalità e del suo design VKontakte è stato spesso accusato di essere un "clone" di Facebook. Nonostante questo ad agosto 2009 il social network russo ha più di 75 milioni di utenti; la maggior parte di essi sono studenti e universitari, ma con il tempo crescono le iscrizioni di utenti di tutte le età.
2006 - La nascita
Si chiama VKontakte, cioè InContatto, e funziona appunto come Facebook:
si può fare amicizia, formare dei gruppi, condividere immagini, filmati,
musiche. E soprattutto idee. Queste ultime, le idee, sono quella parte
che non piace al regime di Vladimir Putin.
Ma torniamo a parlare di cosa è il sito VKontakte: è diventato un colosso
con almeno 24 milioni di utilizzatori al giorno, è il clone russo, come detto,
di Facebook sul quale ha viaggiato il tam tam che ha portato migliaia di
persone in piazza nelle settimane scorse e sul quale è stata preparata quella
grande e ambiziosa scommessa lanciata dal popolo di Internet che ha portato
a manifestare in piazza del Cremlino un milione di "indignati" russi contro
"il partito dei ladri e dei truffatori". Il suo inventore, fondatore e presidente
è un giovane di 27 anni: il suo nome è Pavel Durov, sul capo un inseparabile
cappellino da baseball e sotto il mento un lieve pizzetto a dare maggiore
contegno a dei lineamenti da bambino. Da tempo è stressato da strane visite
nei suoi uffici di San Pietroburgo e pure da misteriosi crash delle pagine web
del suo social network.
Sembra allora che lo stesso Durov cominci a cedere alle pressioni del
governo Putin. Ma "sembra", non è dunque sicuro, come certe cose
in Russia ancora oggi non sono del tutto sicure quando si tratta di
governo, servizi segreti, stato centralizzato - si dice, non si dice, non è
sicuro e così via... Comunque sembra che Durov abbia detto ai suoi
utilizzatori di fuggire da Internet, mettere al sicuro finchè possono
immagini, filmati e quant'altro perchè esiste la concreta possibilità di
perdere tutto e per sempre.
Dunque l'8 gennaio 2012 si è diffuso in Interneti il testo di una
addolorata conferenza stampa di Durov:. - "Troppo stress, troppe
pressioni, la mia vita è rovinata. Dal 15 marzo chiudo tutto".
Una bomba, resa più devastante dalle raccomandazioni successive agli
utenti: "Avete ancora un pò di tempo per smantellare le vostre pagine,
togliere ogni cosa e salvarla". Tutto vero? Nel dubbio la fuga è comin-
ciata ed è comunque un buon risultato per le forze dell'ordine.
VKontakte ospita da settimane (nei mesi di novembre, dicembre e
inizio gennaio soprattutto) tutte le foto delle manifestazioni anti-
Putin, i cori, consigli e i mille proclami di ogni genere contro la censura,
i brogli elettorali e la repressione del governo. Un campionario che piano
piano comincia a disattivarsi rendendo sempre meno pericoloso il sito
tanto odiato dal regime. Gli oppositori che puntano molto sulla potenza
e la diffusione del "Facebook russo" giurano che è tutto falso, una
classica opera di disinformazione d'altritempi. Pavel Durov smentisce
con una riga sulla sua pagina personale e dice solo: "Non penso affatto
di chiudere". Ma che sia al centro di un'attenzione e pressione più
grande di lui è risaputo. Molti cominciano a non fidarsi e a disertare
con prudenza. I più impegnati preferiscono aspettare che i 10 giorni
di silenzio finiscano per capire meglio quello che succede.
Pavel Durov in una foto del suo 25° compleanno.
Ulteriori notizie e approfondimenti riguardanti Vkontakte
VKontakte (in russo ВКонтакте, it - InContatto) è il maggior social network in Russia e in tutto il CSI. A causa della sua funzionalità e del suo design VKontakte è stato spesso accusato di essere un "clone" di Facebook. Nonostante questo ad agosto 2009 il social network russo ha più di 75 milioni di utenti; la maggior parte di essi sono studenti e universitari, ma con il tempo crescono le iscrizioni di utenti di tutte le età.
2006 - La nascita
Il sito è stato originariamente creato come una rete sociale di studenti e laureati in istituti di istruzione superiore russi, e, solo successivamente, come mezzo di comunicazione universale per tutti i gruppi sociali e di tutte le età. VKontakte entrò in azione nel settembre 2006, e ad ora è ancora attivo.
2007 - La crescita
La rapida crescita di popolarità della risorsa portò a grande interesse da parte degli investitori, che videro nel sito una fonte di affari. È stato segnalato che solo nel gennaio 2007 tre investitori fecero offerte per acquistare il progetto, ma vennero tutte e tre rifiutate.
la registrazione di un centinaio di migliaia di utenti nel sito. Fino ai primi di aprile, secondo Pavel Durov, il numero di utenti raddoppiò, e il sito stesso, secondo alexa.com, era entrato nella top20 dei siti più popolari in Russia.
A metà febbraio il sito, citando i dati alexa.com, si è descritto come il secondo più popolare social network in Russia. Allo stesso tempo ci fu un attacco al sito, che lo rese instabile nel giro di pochi giorni. Il 23 febbraio gli amministratori del sito sono riusciti a creare un sistema affidabile per prevenire gli attacchi.
Il 26 febbraio venne annunciataLa
Il 9 maggio è stato annunciato che il sito, entrato nella top10 dei siti più visitati in Russia e il numero di utenti registrati aveva superato le 400 000 persone.
Il 19 giugno è stato annunciato un test eseguito sulle sorgenti video e dal 7 luglio fu possibile caricare sul sito i propri video, così da renderli pubblici e accessibili a tutti gli utenti.
Alla fine di dicembre VKontakte ha lanciato una versione light del sito per dispositivi mobili.
Alla fine dell'anno, tra tutti i siti della Russia VKontakte è stato leader nel numero di pagine visitate (fino a 330 milioni al giorno). Per popolarità ha avuto il secondo posto.2009 - Il dominio in Russia
Nel gennaio 2009 il sito diventa il più popolare in Russia, e ad aprile supera i 14,3 milioni di singoli utenti. Nel 2009 il sito spopolò, e secondo l'amministrazione del sito ad oggi avrebbe 40 milioni di utenti.
Attacco hacker
Il St. Petersburg Times online di martedì 4 agosto 2009, ha segnalato un'invasione di Vkontakte.ru da parte di un trojan virus, con conseguente ingannevole phishing reindirizzamento degli utenti: rubate password di circa 135.000 utenti[1].
Lingue
VKontakte è disponibile per ora in 41 lingue: English,русский,українська,Español,Português,Deutsch,Français,Italiano,Nederlands,Azərbaycan,汉语,Монгол,Polski,Magyar,Dansk,Svenska,Norsk,Slovenčina,Slovenščina,Cрпски,Bosanski,български,
Suomi,Eesti,latviešu,Lietuvių,ελληνική,Shqip,Română,čeština,한국어,日本語,සිංහ,Indonesia,Tagalog,ภาษาไทย,Việt Nam,беларуская (тарашкевiца),Հայերեն,Türkmen,Тоҷикӣ.
Lingue
VKontakte è disponibile per ora in 41 lingue: English,русский,українська,Español,Português,Deutsch,Français,Italiano,Nederlands,Azərbaycan,汉语,Монгол,Polski,Magyar,Dansk,Svenska,Norsk,Slovenčina,Slovenščina,Cрпски,Bosanski,български,
Suomi,Eesti,latviešu,Lietuvių,ελληνική,Shqip,Română,čeština,한국어,日本語,සිංහ,Indonesia,Tagalog,ภาษาไทย,Việt Nam,беларуская (тарашкевiца),Հայերեն,Türkmen,Тоҷикӣ.
Popolarità
Secondo i dati raccolti da Alexa.com VKontakte è il sito più popolare della Russia e dell'Ucraina, il secondo in Kazakhstan e il terzo in Bielorussia.
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sabato 21 gennaio 2012
Sport - Serie B / 23^ giornata
21 gennaio 2012 - sabato / Saturday
Sansone manda in orbita il Sassuolo - Toro agganciato
Pure il Pescara sale - E il Verona si avvicina ancora
In coda vittorie preziose per Ascoli e Modena
La tripletta dell'attaccante del Sassuolo, capocannoniere con Immobile, permette agli emiliani di
raggiungere i granata al primo posto in classifica. La banda Zeman (Pescara) passa a Empoli ed
è a 1 punto dalla vetta.
Dopo il pari tra Sampdoria e Livorno nell'anticipo di ieri, prosegue il programma della 23^giornata
di Serie B. Domani (domenica), alle 19 Brescia - Nocerina e lunedì alle 20,45 Reggina-Padova.
Risultati delle partite di oggi (sabato 21 gennaio)
Ascoli - Gubbio 2 - 1
Bari - Modena 0 - 1
Cittadella . Torino 1 - 1
Crotone - Varese 1 - 2
Empoli - Pescara 0 - 2
Grosseto . Albinoleffe 1 - 0
Sassuolo - Vicenza 4 - 2
Verona - Juve Stabia 2 - 0
Classifica
SASSUOLO e TORINO 46 // Pescara D. 45 // Hellas Verona 44 // Padova 38 // Varese 34
Reggina e Grosseto 32 // Juve Stabia, Bari e Brescia 31 // Sampdoria e Cittadella 30
Livorno e Vicenza 25 // Crotone e Modena 24 // Albinoleffe 23 // Empoli e Gubbio 22
Ascoli 18 // Nocerina 16
Brescia, Nocerina, Reggina, Padova hanno una partita in meno
Cronache e Commento
VERONA-JUVE STABIA 2 - 0 — Non c'è traccia della sconfitta con il Pescara nella testa e nelle gambe del Verona. Tornati a disposizione Gomez, Hallfredsson e Maietta, i gialloblù ritrovano la vittoria e i tre punti. Successo che vale oro: la Juve Stabia dimostra anche al Bentegodi la forza e l'attenzione che l'hanno fatta decollare in classifica. Tanto che il Verona nel primo tempo fatica a trovare le misure al match. La squadra di Braglia (squalificato) riesce a farsi anche pericolosa ma la mira di Sau, Mezzavilla e Zito è sempre scarsa. Due episodi dubbi destinati alla moviola. Manata in faccia di Mareco a Zito e chiusura kamikaze di Maietta su Sau. Soprattutto sulla seconda azione la Juve Stabia recrimina a lungo con l'arbitro Di Paolo. L'equilibrio è rotto dal gol di Scaglia (il primo a Verona) dopo uno spunto da urlo di D'Alessandro. La rete galvanizza i padroni di casa che iniziano alla grande il secondo tempo. I primi dieci minuti sono pieni di emozioni. Erpen impegna Rafael che devia sopra la traversa, poi Molinari anticipa Pichlmann (subentrato a Bjelanovic) d'un soffio. Il gol della sicurezza dell'Hellas è un'altra prodezza dell'austriaco: Piki difende un pallone dentro l'area, riesce a superare due giocatori e nonostante l'atterramento di Colombi riesce a infilare in porta. (Gianluca Vighini)
Pichlmann (30 anni) al Verona dal 2010
EMPOLI - PESCARA 0 - 2— Il Pescara prosegue la cavalcata, l’Empoli invece inchioda, di brutto. E’ la terza sconfitta consecutiva per gli azzurri che anche in casa non riescono a reagire a una situazione che sta diventando preoccupante. I ragazzi di Zeman invece non avvertono neanche un po’ la mancanza del bomber Immobile, squalificato. Per l’Empoli la crisi adesso è conclamata con un solo punto nell’ultimo mese e mezzo e con una zona retrocessione che è la triste realtà della classifica. Dopo un primo tempo in cui la squadra di Carboni ha tenuto nonostante le mille accelerazioni di Insigne, sempre pericoloso per se stesso e per i suoi compagni, nella ripresa l’Empoli parte forse un po’ distratto e al primo contropiede subisce rete. Al 2’ Insigne crossa al centro dove arriva Maniero che di testa infila in diagonale Pelagotti. Nemmeno cinque minuti dopo lo stesso Insigne trova il meritatissimo gol (alla luce delle occasioni avute nel primo tempo) grazie a un cross dell’ esordiente Nielsen che lo trova a due passi dalla porta. Da lì in poi l’Empoli si spenge, il Pescara non forza e amministra il risultato. Nel finale il nervosismo e diversi cori contro la squadra fa perdere la testa a Gorzegno prima e a Tonelli poi: dal 41’ al 43’ gli azzurri chiudono in nove contro undici. Zeman inizia ad avvertire il profumo della vetta della classifica. Per Carboni è il punto più basso della sua gestione: “Abbiamo sbagliato tutto, ma io sono ancora fiducioso - spiega l'allenatore -. C’era troppa tensione in campo e al primo gol, seguito dal raddoppio, non ci siamo più stati. Col club c’è un rapporto aperto e franco. Non mi hanno parlato, ma io non mollo e spero che la squadra continui a darmi fiducia”. Da parte del club, almeno a fine gara, attraverso le parole del presidente Corsi, c'è già stata la conferma: "Andiamo avanti con Carboni, attraverso il suo lavoro possiamo uscirne". .(Giacomo Cioni)
Il Pescara ha il miglior attacco della B
con 50 reti
SASSUOLO - VICENZA 4 - 2 — La tripletta di Gianluca Sansone – nono gol consecutivo per il fantasista neroverde – spinge in alto il Sassuolo di Pea, cui la terza vittoria consecutiva vale l’aggancio al Torino in testa alla classifica. Vittima del momento di grazia del Sassuolo e del suo uomo simbolo il Vicenza di Cagni, in partita solo fino a quando i neroverdi non trovano il modo di sbloccare la partita con una punizione di Sansone al 42’. In realtà, i biancorossi la gara la fanno, finchè possono, e nemmeno male, sfiorando il gol con la traversa che Paolucci centra a metà del primo tempo. Ma, appena l’inerzia del match, dopo il primo acuto di Sansone, si sposta sull’undici di Pea, la partita cambia prospettiva. Vicinissimo, con Consolini e Bianchi, a quel raddoppio che ancora Sansone trova al 5’ della ripresa, mettendo in ghiaccio un match che il Vicenza ha tuttavia la forza di riaprire. Al 10’ s.t. Abbruscato dimezza le distanze, ma 2’ dopo è ancora Sansone a ribadire come ci voglia altro per insidiare le sicurezze della squadra di Pea. Sul 3-1, infatti, il Sassuolo va vicino a dilagare (sfiorano la rete Valeri, Marchi e Magnanelli), si distrae al 90’, quando Rigoni accorcia ancora, ma poi chiude il match con l’esordiente Gazzola, che sigilla sul 4-2.
(Stefano Fogliani)
Gianluca Sansone (24 anni), capocannoniere
della B con Immobile
CITTADELLA - TORINO 1-1 — Termina come all’andata, e il Torino è agganciato in vetta dal Sassuolo. Foscarini lascia Marchesan in panchina e dirotta Scardina sull’esterno sinistra, al centro della difesa torna Gasparetto. Ventura invece opta per il 4-2-4, rinunciando sia a Bianchi che a Meggiorini, uno dei tre ex dell’incontro (Iori e Sgrigna gli altri due). Entrambe le squadre puntano a vincere, ne esce una gara bella e vibrante. La scelta di Foscarini è subito premiata: al 6’ Di Nardo appoggia in area per Maah, sinistro violento e Coppola devìa il pallone sopra la traversa. Dalla battuta dell’angolo di Bellazzini, Di Nardo di testa pesca Gasparetto in area, piatto destro, tocca Iori sulla linea ma non evita il gol. Due minuti più tardi Maah per Bellazzini, tiro centrale. Il Torino pareggia al primo tiro in porta: al 17’ scambio Surraco-Sgrigna-Antenucci, finta su Pellizzer e conclusione vincente di sinistro che non dà scampo a Cordaz. I granata di Ventura sfiorano il vantaggio al 27’: Stevanovic entra in area e pesca l’accorrente Surraco sul secondo palo, anticipato quasi sulla linea di porta da Scardina che libera in scivolata. Ancora Torino alla mezz’ora, è bravo Cordaz a respingere la conclusione di Antenucci. Ritmi sostenuti anche in avvio di ripresa: la prima conclusione in porta è del Torino, con Sgrigna al 9’, centrale, facile l’intervento di Cordaz. “Giallo” al 21’: Di Cesare anticipa Maah e si scontra con il portiere in uscita, l’arbitro vede Coppola a terra e ferma il gioco, proprio quando Di Nardo calcia nella porta sguarnita. Proteste del pubblico del “Tombolato” che recriminano il gol, fatto sta che Coppola è costretto ad uscire dal campo, sostituito da Morello. Palla gol clamorosa sui piedi di Meggiorini alla mezz’ora, diagonale di sinistro sull’uscita di Cordaz e pallone che sfiora di un niente il palo. Ventura manda in campo anche Bianchi per gli ultimi dieci minuti, e il Torino va ancora vicino alla vittoria allo scadere: Iori pesca Antenucci in sospetta posizione nell’area del Cittadella, miracolo di Cordaz che riesce a respingere il tiro a colpo sicuro. (Simone Prai)
Il gol di Mirko Antenucci (il 5° stagionale)
per l' 1 - 1
CROTONE - VARESE 1 - 2 — Il Varese cancella il k.o. casalingo col Bari e inanella la sua sesta vittoria in trasferta. Il Crotone invece colleziona la quarta sconfitta di fila e adesso solo un miracolo potrebbe salvare Menichini. Si fa subito pericoloso il Varese con una punizione dal limite calciata da Pettinari con un tiro che fa venire i brividi a Belec ma che sfiora la base del palo. Il Crotone si affaccia per la prima volta dalle parti di Bressan al 13’ con Sansone, che pilota un pallone per una ventina di metri fino ad arrivare al limite e impegnare il portiere lombardo in una parata a terra. Un giro di lancette e ancora Varese insidioso, ma il sinistro di Carrozza da dentro l’area sorvola di poco la traversa. Al 34’ Migliore dal fondo opera un traversone sul quale Checcucci, felicemente piazzato, non riesce di testa a centrare la porta. Al 41’ arriva il vantaggio del Varese: punizione dal lato corto dell’area di Pettinari e nel mucchio il colpo di testa vincete è quello di Terlizzi. Il Crotone accusa il colpo e rischia lo 0-2 una manciata di secondi dopo, quando Carrozza dal fondo pesca De Luca di testa impegna Belec in una deviazione vincente. Nel finale l’arbitro ignora un reclamo di Caetano che dentro l’area subisce un fallo da Troest che poteva essere da rigore. Nel secondo tempo a Varese concretizza il suo predominio al 24’ quando Checcucci atterra in area De Luca: Carrozza trasforma. In dieci il Crotone reagisce, reclama un altro penalty (fallo su Djuric) ma dura poco anche se Florenzi accorcia al 47’.(Luigi Saporito)
Commento
di Lucianone
La serie B sembra aver trovato a circa metà campionato alcune squadre ormai leader
incontrastate, altre con la marcia ancora troppo bassa (diciamo la terza?) per poter
essere competitive a medio termine. Le attualmente competitive sono senz'altro:
Torino, Sassuolo, Pescara e Verona. Tra quelle che a inizio campionato venivano
date come tra le favorite (Padova, Reggina, Bari, Brescia e Samp), la più regolare
sembra essere (anche se a marcia ridotta) il Padova e poi spunta la quasi sorpresa
Varese che sta dimostrando di aver pienamente meritato il salto di categoria a cui
è arrivata dopo alcuni eccezionali exploit ottenuti nella parte finale del campionato
della vecchia serie C, ora Prima Divisione.
Tra le prime 4 della classe, comunque, la squadra che convince di meno in queste
ultime tre settimane è proprio il Torino, che ha perso in poco meno di un mese un
buon numero di punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici, fino a perdere tutto il
vantaggio sulla seconda e a farsi raggiungere adesso dal Sassuolo, forse quella
più in forma con il Pescara di Zeman. Un'altra decisa pretendente alla scalata alla
A è senz'altro il Verona che dimostra tutta la tenacia e forza di carattere del suo
tecnico Mandorlini fino ad arrivare a sfiorare la qualificazione ai quarti di Coppa
Italia. Questo quartetto dovrà però guardarsi alle spalle da un Padova mai domo
che contro la Reggina avrà la possibilità di avvicinarsi almeno per entrare nei play
off. Reggina. Varese, Reggina sono a parecchi metri di distanza, la Sampdoria a
più di un chilometro e per quest'anno, a parte i miracoli, le vacche sono proprio
magre. Complimenti all'Ascoli che con 7 punti di penalizzazione ha superato la
Nocerina ed è a soli quattro salti dal Gubbio e dall'Empoli (quest'ultimo in crisi
quasi nera).
Lucianone
Sansone manda in orbita il Sassuolo - Toro agganciato
Pure il Pescara sale - E il Verona si avvicina ancora
In coda vittorie preziose per Ascoli e Modena
La tripletta dell'attaccante del Sassuolo, capocannoniere con Immobile, permette agli emiliani di
raggiungere i granata al primo posto in classifica. La banda Zeman (Pescara) passa a Empoli ed
è a 1 punto dalla vetta.
Dopo il pari tra Sampdoria e Livorno nell'anticipo di ieri, prosegue il programma della 23^giornata
di Serie B. Domani (domenica), alle 19 Brescia - Nocerina e lunedì alle 20,45 Reggina-Padova.
Risultati delle partite di oggi (sabato 21 gennaio)
Ascoli - Gubbio 2 - 1
Bari - Modena 0 - 1
Cittadella . Torino 1 - 1
Crotone - Varese 1 - 2
Empoli - Pescara 0 - 2
Grosseto . Albinoleffe 1 - 0
Sassuolo - Vicenza 4 - 2
Verona - Juve Stabia 2 - 0
Classifica
SASSUOLO e TORINO 46 // Pescara D. 45 // Hellas Verona 44 // Padova 38 // Varese 34
Reggina e Grosseto 32 // Juve Stabia, Bari e Brescia 31 // Sampdoria e Cittadella 30
Livorno e Vicenza 25 // Crotone e Modena 24 // Albinoleffe 23 // Empoli e Gubbio 22
Ascoli 18 // Nocerina 16
Brescia, Nocerina, Reggina, Padova hanno una partita in meno
Cronache e Commento
VERONA-JUVE STABIA 2 - 0 — Non c'è traccia della sconfitta con il Pescara nella testa e nelle gambe del Verona. Tornati a disposizione Gomez, Hallfredsson e Maietta, i gialloblù ritrovano la vittoria e i tre punti. Successo che vale oro: la Juve Stabia dimostra anche al Bentegodi la forza e l'attenzione che l'hanno fatta decollare in classifica. Tanto che il Verona nel primo tempo fatica a trovare le misure al match. La squadra di Braglia (squalificato) riesce a farsi anche pericolosa ma la mira di Sau, Mezzavilla e Zito è sempre scarsa. Due episodi dubbi destinati alla moviola. Manata in faccia di Mareco a Zito e chiusura kamikaze di Maietta su Sau. Soprattutto sulla seconda azione la Juve Stabia recrimina a lungo con l'arbitro Di Paolo. L'equilibrio è rotto dal gol di Scaglia (il primo a Verona) dopo uno spunto da urlo di D'Alessandro. La rete galvanizza i padroni di casa che iniziano alla grande il secondo tempo. I primi dieci minuti sono pieni di emozioni. Erpen impegna Rafael che devia sopra la traversa, poi Molinari anticipa Pichlmann (subentrato a Bjelanovic) d'un soffio. Il gol della sicurezza dell'Hellas è un'altra prodezza dell'austriaco: Piki difende un pallone dentro l'area, riesce a superare due giocatori e nonostante l'atterramento di Colombi riesce a infilare in porta. (Gianluca Vighini)
Pichlmann (30 anni) al Verona dal 2010
EMPOLI - PESCARA 0 - 2— Il Pescara prosegue la cavalcata, l’Empoli invece inchioda, di brutto. E’ la terza sconfitta consecutiva per gli azzurri che anche in casa non riescono a reagire a una situazione che sta diventando preoccupante. I ragazzi di Zeman invece non avvertono neanche un po’ la mancanza del bomber Immobile, squalificato. Per l’Empoli la crisi adesso è conclamata con un solo punto nell’ultimo mese e mezzo e con una zona retrocessione che è la triste realtà della classifica. Dopo un primo tempo in cui la squadra di Carboni ha tenuto nonostante le mille accelerazioni di Insigne, sempre pericoloso per se stesso e per i suoi compagni, nella ripresa l’Empoli parte forse un po’ distratto e al primo contropiede subisce rete. Al 2’ Insigne crossa al centro dove arriva Maniero che di testa infila in diagonale Pelagotti. Nemmeno cinque minuti dopo lo stesso Insigne trova il meritatissimo gol (alla luce delle occasioni avute nel primo tempo) grazie a un cross dell’ esordiente Nielsen che lo trova a due passi dalla porta. Da lì in poi l’Empoli si spenge, il Pescara non forza e amministra il risultato. Nel finale il nervosismo e diversi cori contro la squadra fa perdere la testa a Gorzegno prima e a Tonelli poi: dal 41’ al 43’ gli azzurri chiudono in nove contro undici. Zeman inizia ad avvertire il profumo della vetta della classifica. Per Carboni è il punto più basso della sua gestione: “Abbiamo sbagliato tutto, ma io sono ancora fiducioso - spiega l'allenatore -. C’era troppa tensione in campo e al primo gol, seguito dal raddoppio, non ci siamo più stati. Col club c’è un rapporto aperto e franco. Non mi hanno parlato, ma io non mollo e spero che la squadra continui a darmi fiducia”. Da parte del club, almeno a fine gara, attraverso le parole del presidente Corsi, c'è già stata la conferma: "Andiamo avanti con Carboni, attraverso il suo lavoro possiamo uscirne". .(Giacomo Cioni)
Il Pescara ha il miglior attacco della B
con 50 reti
SASSUOLO - VICENZA 4 - 2 — La tripletta di Gianluca Sansone – nono gol consecutivo per il fantasista neroverde – spinge in alto il Sassuolo di Pea, cui la terza vittoria consecutiva vale l’aggancio al Torino in testa alla classifica. Vittima del momento di grazia del Sassuolo e del suo uomo simbolo il Vicenza di Cagni, in partita solo fino a quando i neroverdi non trovano il modo di sbloccare la partita con una punizione di Sansone al 42’. In realtà, i biancorossi la gara la fanno, finchè possono, e nemmeno male, sfiorando il gol con la traversa che Paolucci centra a metà del primo tempo. Ma, appena l’inerzia del match, dopo il primo acuto di Sansone, si sposta sull’undici di Pea, la partita cambia prospettiva. Vicinissimo, con Consolini e Bianchi, a quel raddoppio che ancora Sansone trova al 5’ della ripresa, mettendo in ghiaccio un match che il Vicenza ha tuttavia la forza di riaprire. Al 10’ s.t. Abbruscato dimezza le distanze, ma 2’ dopo è ancora Sansone a ribadire come ci voglia altro per insidiare le sicurezze della squadra di Pea. Sul 3-1, infatti, il Sassuolo va vicino a dilagare (sfiorano la rete Valeri, Marchi e Magnanelli), si distrae al 90’, quando Rigoni accorcia ancora, ma poi chiude il match con l’esordiente Gazzola, che sigilla sul 4-2.
(Stefano Fogliani)
Gianluca Sansone (24 anni), capocannoniere
della B con Immobile
CITTADELLA - TORINO 1-1 — Termina come all’andata, e il Torino è agganciato in vetta dal Sassuolo. Foscarini lascia Marchesan in panchina e dirotta Scardina sull’esterno sinistra, al centro della difesa torna Gasparetto. Ventura invece opta per il 4-2-4, rinunciando sia a Bianchi che a Meggiorini, uno dei tre ex dell’incontro (Iori e Sgrigna gli altri due). Entrambe le squadre puntano a vincere, ne esce una gara bella e vibrante. La scelta di Foscarini è subito premiata: al 6’ Di Nardo appoggia in area per Maah, sinistro violento e Coppola devìa il pallone sopra la traversa. Dalla battuta dell’angolo di Bellazzini, Di Nardo di testa pesca Gasparetto in area, piatto destro, tocca Iori sulla linea ma non evita il gol. Due minuti più tardi Maah per Bellazzini, tiro centrale. Il Torino pareggia al primo tiro in porta: al 17’ scambio Surraco-Sgrigna-Antenucci, finta su Pellizzer e conclusione vincente di sinistro che non dà scampo a Cordaz. I granata di Ventura sfiorano il vantaggio al 27’: Stevanovic entra in area e pesca l’accorrente Surraco sul secondo palo, anticipato quasi sulla linea di porta da Scardina che libera in scivolata. Ancora Torino alla mezz’ora, è bravo Cordaz a respingere la conclusione di Antenucci. Ritmi sostenuti anche in avvio di ripresa: la prima conclusione in porta è del Torino, con Sgrigna al 9’, centrale, facile l’intervento di Cordaz. “Giallo” al 21’: Di Cesare anticipa Maah e si scontra con il portiere in uscita, l’arbitro vede Coppola a terra e ferma il gioco, proprio quando Di Nardo calcia nella porta sguarnita. Proteste del pubblico del “Tombolato” che recriminano il gol, fatto sta che Coppola è costretto ad uscire dal campo, sostituito da Morello. Palla gol clamorosa sui piedi di Meggiorini alla mezz’ora, diagonale di sinistro sull’uscita di Cordaz e pallone che sfiora di un niente il palo. Ventura manda in campo anche Bianchi per gli ultimi dieci minuti, e il Torino va ancora vicino alla vittoria allo scadere: Iori pesca Antenucci in sospetta posizione nell’area del Cittadella, miracolo di Cordaz che riesce a respingere il tiro a colpo sicuro. (Simone Prai)
Il gol di Mirko Antenucci (il 5° stagionale)
per l' 1 - 1
CROTONE - VARESE 1 - 2 — Il Varese cancella il k.o. casalingo col Bari e inanella la sua sesta vittoria in trasferta. Il Crotone invece colleziona la quarta sconfitta di fila e adesso solo un miracolo potrebbe salvare Menichini. Si fa subito pericoloso il Varese con una punizione dal limite calciata da Pettinari con un tiro che fa venire i brividi a Belec ma che sfiora la base del palo. Il Crotone si affaccia per la prima volta dalle parti di Bressan al 13’ con Sansone, che pilota un pallone per una ventina di metri fino ad arrivare al limite e impegnare il portiere lombardo in una parata a terra. Un giro di lancette e ancora Varese insidioso, ma il sinistro di Carrozza da dentro l’area sorvola di poco la traversa. Al 34’ Migliore dal fondo opera un traversone sul quale Checcucci, felicemente piazzato, non riesce di testa a centrare la porta. Al 41’ arriva il vantaggio del Varese: punizione dal lato corto dell’area di Pettinari e nel mucchio il colpo di testa vincete è quello di Terlizzi. Il Crotone accusa il colpo e rischia lo 0-2 una manciata di secondi dopo, quando Carrozza dal fondo pesca De Luca di testa impegna Belec in una deviazione vincente. Nel finale l’arbitro ignora un reclamo di Caetano che dentro l’area subisce un fallo da Troest che poteva essere da rigore. Nel secondo tempo a Varese concretizza il suo predominio al 24’ quando Checcucci atterra in area De Luca: Carrozza trasforma. In dieci il Crotone reagisce, reclama un altro penalty (fallo su Djuric) ma dura poco anche se Florenzi accorcia al 47’.(Luigi Saporito)
Commento
di Lucianone
La serie B sembra aver trovato a circa metà campionato alcune squadre ormai leader
incontrastate, altre con la marcia ancora troppo bassa (diciamo la terza?) per poter
essere competitive a medio termine. Le attualmente competitive sono senz'altro:
Torino, Sassuolo, Pescara e Verona. Tra quelle che a inizio campionato venivano
date come tra le favorite (Padova, Reggina, Bari, Brescia e Samp), la più regolare
sembra essere (anche se a marcia ridotta) il Padova e poi spunta la quasi sorpresa
Varese che sta dimostrando di aver pienamente meritato il salto di categoria a cui
è arrivata dopo alcuni eccezionali exploit ottenuti nella parte finale del campionato
della vecchia serie C, ora Prima Divisione.
Tra le prime 4 della classe, comunque, la squadra che convince di meno in queste
ultime tre settimane è proprio il Torino, che ha perso in poco meno di un mese un
buon numero di punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici, fino a perdere tutto il
vantaggio sulla seconda e a farsi raggiungere adesso dal Sassuolo, forse quella
più in forma con il Pescara di Zeman. Un'altra decisa pretendente alla scalata alla
A è senz'altro il Verona che dimostra tutta la tenacia e forza di carattere del suo
tecnico Mandorlini fino ad arrivare a sfiorare la qualificazione ai quarti di Coppa
Italia. Questo quartetto dovrà però guardarsi alle spalle da un Padova mai domo
che contro la Reggina avrà la possibilità di avvicinarsi almeno per entrare nei play
off. Reggina. Varese, Reggina sono a parecchi metri di distanza, la Sampdoria a
più di un chilometro e per quest'anno, a parte i miracoli, le vacche sono proprio
magre. Complimenti all'Ascoli che con 7 punti di penalizzazione ha superato la
Nocerina ed è a soli quattro salti dal Gubbio e dall'Empoli (quest'ultimo in crisi
quasi nera).
Lucianone
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