5 giugno '14 - giovedì 5th June / Thursday visione post - 11
Sì ai corsi di scienze applicate:
la prima volta della Normale di Pisa,
che non era mai cambiata dai tempi di Gentile
(da il 'Corriere della Sera' - 1 giugno 2014 / Elena Tebano)
Per la più prestigiosa università italiana è una sorta di discesa dall'empireo: dopo oltre
2 secoli di insegnamento e ricerca dedicate solo alle scienze pure, la Scuola Normale su-
periore apre a quelle applicate, con una nuova sede (Firenze, oltre Pisa) e nuovi ambiti
di studio: Matematica per la finanza, Scienza politica e sociologia - con corsi di politica
economica internazionale, politica comparata, comunicazione politica - e Civiltà del Ri-
nascimento. Viene rivista anche la storica divisione in due "classi", quella di Scienze e
quella di Lettere, a favore di una articolazione in 3 strutture accademiche: Scienze uma-
ne, Scienze matematiche e naturali e l'istituto di scienze umane e sociali, che avrà sede
nel Palazzo Strozzi di Firenze. "Con la riforma approvata mercoledì è nata una nuova
Normale", dice il rettore Fabio Beltram, fisico. "Tutti sanno che qui facciamo le cose
per bene, ma spesso si pensa che siano così astratte che non avranno impatto sulla
realtà. Questa nuova Normale dimostra che abbiamo dato una svolta: entriamo a gam-
ba tesissima in ambiti molto pratici, dalla matematica per la finanza alla politica, all'am-
ministrazione. - Fondata da Napoleone a Pisa nel 1810 come succursale italiana della
parigina Ecole normale supérieure, con il compito di formare gli insegnanti delle scuole
dell'Impero (e la concessione di usare l'italiano), la Normale deve gran parte della sua
veste attuale alla riforma di Giovanni Gentile che la trasformò nel primo centro di ricer-
ca d'eccellenza italiano, per sfornare non più maestri di scuola ma professori universi-
tari (Gentile vietò anche l'ingresso alle donne, che vi studiavano dal 1889, divieto che
ha resistito fino al '52). Da allora la Scuola ha formato due presidenti della Repubbli-
ca, Giovanni Gronchi e Carlo Azeglio Ciampi, e tre premi Nobel: il poeta Giosuè Car-
ducci e i fisici Enrico Fermi e Carlo Rubbia. Ma soprattutto, secondo l'Academic
Ranking of World Universities, è la prima università in Europa e la quinta al mondo
per produttività individuale (la "Per Capita Performance"), superata solo da MIT,
Princeton, Harvard e California Institute of Thecnology. Risultati ottenuti grazie a
una dura selezione all'ingresso, un rapporto docenti studenti di uno a 10, l'obbligo
di mantenere una media accademica molto alta, seminari e progetti di ricerca mi-
rati. Non è raro che gli studenti del terzo e quarto anno di matematica, per esem-
pio, si trovino a risolvere per la loro tesina annuale problemi che resistevano da
un paio di migliaia d'anni.
Continua... to be continued...
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giovedì 5 giugno 2014
Economia- finanza / Europee 2014: Saccomanni parla di Europa e di mercati
5 giugno '14 - giovedì 5th June / Thursday
In Europa deficit di infrastrutture per 1000
miliardi: parola di Fabrizio Saccomanni
"L'euro non è in discussione, ma ora il coraggio di investire"
(da "Corriere della Sera" - 26/'05/2014 - Sergio Rizzo)
Fabrizio Saccomanni ci crede al punto da dichiararsi convinto che nemmeno
una "solenne affermazione" delle forze contrarie a questa Europa può riusci-
re a mettere in crisi la tenuta dell'Unione e della moneta unica. Dice l'ex mi-
nistro dell'economia: "I partiti tradizionali, tanto i popolari quanto i sociali-
sti, saranno spinti a impegnarsi a fondo per evitare la deriva pupulista".
Sergio Rizzo - Inguaribile ottimista.
F. Saccomanni - "Il fronte antieuropeo è vasto ma tutt'altro che compatto.
Questo gioca a favore".
S. Rizzo - Ma non la crisi economica, la disoccupazione record, l'aumento
delle distanze sociali. Le argomentazioni euroscettiche fanno sempre più
proseliti.
F. Saccomanni - "Lo so bene, e cìè una ragione precisa che non ha a che fare
solo con la moneta unica. Il fatto è che il disegno europeista si è fermato do-
po il crollo del Muro di Berlino. La Germania si è riunificata e a quel punto
è venuto meno lo stimolo a far progredire seriamente il processo di unifica-
zione. Andrebbe ricordato che quando si fece il trattato di Maastricht Hel-
mut Kohl e Francois Mitterand proposero un trattato politico parallelo".
S. Rizzo - Avrebbe evitato tutto ciò?
F. Saccomanni - "Avrebbe evitato almeno questa "zoppia", come la chiama
Carlo Azeglio Ciampi. Un progetto senza una gamba fondamentale".
S. Rizzo - Forse i cittadini europei non erano del tutto convinti, visto che mol-
ti di loro hanno bocciato la Costituzione europea.
F. Saccomanni - "Quando si decise l'allargamento l'Europa era spaventata
dall'immigrazione. Ricorda la sindrome dell'idraulico polacco?".
Continua... to be continued...
In Europa deficit di infrastrutture per 1000
miliardi: parola di Fabrizio Saccomanni
"L'euro non è in discussione, ma ora il coraggio di investire"
(da "Corriere della Sera" - 26/'05/2014 - Sergio Rizzo)
Fabrizio Saccomanni ci crede al punto da dichiararsi convinto che nemmeno
una "solenne affermazione" delle forze contrarie a questa Europa può riusci-
re a mettere in crisi la tenuta dell'Unione e della moneta unica. Dice l'ex mi-
nistro dell'economia: "I partiti tradizionali, tanto i popolari quanto i sociali-
sti, saranno spinti a impegnarsi a fondo per evitare la deriva pupulista".
Sergio Rizzo - Inguaribile ottimista.
F. Saccomanni - "Il fronte antieuropeo è vasto ma tutt'altro che compatto.
Questo gioca a favore".
S. Rizzo - Ma non la crisi economica, la disoccupazione record, l'aumento
delle distanze sociali. Le argomentazioni euroscettiche fanno sempre più
proseliti.
F. Saccomanni - "Lo so bene, e cìè una ragione precisa che non ha a che fare
solo con la moneta unica. Il fatto è che il disegno europeista si è fermato do-
po il crollo del Muro di Berlino. La Germania si è riunificata e a quel punto
è venuto meno lo stimolo a far progredire seriamente il processo di unifica-
zione. Andrebbe ricordato che quando si fece il trattato di Maastricht Hel-
mut Kohl e Francois Mitterand proposero un trattato politico parallelo".
S. Rizzo - Avrebbe evitato tutto ciò?
F. Saccomanni - "Avrebbe evitato almeno questa "zoppia", come la chiama
Carlo Azeglio Ciampi. Un progetto senza una gamba fondamentale".
S. Rizzo - Forse i cittadini europei non erano del tutto convinti, visto che mol-
ti di loro hanno bocciato la Costituzione europea.
F. Saccomanni - "Quando si decise l'allargamento l'Europa era spaventata
dall'immigrazione. Ricorda la sindrome dell'idraulico polacco?".
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martedì 3 giugno 2014
ARTE - Note e dintorni: con Philippe Daverio
3 maggio '14 - martedì 3rd May / Tuesday visione post - 7
Daverio, il critico d'arte che
parla anche di musica
Philippe Daverio è uno dei pochissimi critici d'arte a parlare sempre
anche di musica, dimostrando di comprendere come un discorso sul-
l'arte non possa evitare di occuparsi di musica. Come nel primo dei
cinque incontri organizzati da Idem, in cui il tema era "L'arte visiona-
ria nei primi decenni del Novecento: quando con la provocazione surrealista
"l'immaginario invade l'immagine". E invade anche la musica.
Daverio racconta divertito di quando a Milano come assessore alla cultura fe-
ce eseguire Vexation di Satie, trentacinque battute di musica senza melodia,
senza conclusione armonica, ripetute 840 volte per una durata totale di circa
venti ore, come un mantra dissonante che realizza un perpetuum mobile.
"La grande truffa dell'arte del Novecento è che per capirla si deve far parte
del gioco", afferma Daverio. E ancora: "Quello che produce non ha un valo-
re formale, ha valore solo in quanto provoca". - Ma il discorso meriterebbe
di tornarci su. Daverio accenna alla nascita di lì a poco della nuova disciplina
della linguistica e allora tutto diviene chiaro: il voluto corto circuito semantico
dell'arte del primo Novecento è meno semplicistico di come sembra. Tutte le
arti sferrano un preciso attacco contro quella facoltà antropologica primaria
che è il narrare. Raccontare è mettere ordine, individuare nessi, ma la vita,
nella realtà, è assai più simile a come la racconta Joyce in Ulisses. Un coacer-
vo di percezioni che si affacciano di continuo nella nostra mente, un gioco inaf-
ferrabile di associazioni impreviste e immotivate.
Il mondo onirico è la vera, vertiginosa, scoperta della modernità.
Lucianone
Daverio, il critico d'arte che
parla anche di musica
Philippe Daverio è uno dei pochissimi critici d'arte a parlare sempre
anche di musica, dimostrando di comprendere come un discorso sul-
l'arte non possa evitare di occuparsi di musica. Come nel primo dei
cinque incontri organizzati da Idem, in cui il tema era "L'arte visiona-
ria nei primi decenni del Novecento: quando con la provocazione surrealista
"l'immaginario invade l'immagine". E invade anche la musica.
Daverio racconta divertito di quando a Milano come assessore alla cultura fe-
ce eseguire Vexation di Satie, trentacinque battute di musica senza melodia,
senza conclusione armonica, ripetute 840 volte per una durata totale di circa
venti ore, come un mantra dissonante che realizza un perpetuum mobile.
"La grande truffa dell'arte del Novecento è che per capirla si deve far parte
del gioco", afferma Daverio. E ancora: "Quello che produce non ha un valo-
re formale, ha valore solo in quanto provoca". - Ma il discorso meriterebbe
di tornarci su. Daverio accenna alla nascita di lì a poco della nuova disciplina
della linguistica e allora tutto diviene chiaro: il voluto corto circuito semantico
dell'arte del primo Novecento è meno semplicistico di come sembra. Tutte le
arti sferrano un preciso attacco contro quella facoltà antropologica primaria
che è il narrare. Raccontare è mettere ordine, individuare nessi, ma la vita,
nella realtà, è assai più simile a come la racconta Joyce in Ulisses. Un coacer-
vo di percezioni che si affacciano di continuo nella nostra mente, un gioco inaf-
ferrabile di associazioni impreviste e immotivate.
Il mondo onirico è la vera, vertiginosa, scoperta della modernità.
Lucianone
Reportage - Ucraina / Tra i miliziani filo-russi
3 maggio '14 - martedì 3rd May / Tuesday visione post - 12
"500 dollari al giorno per la guerra a Kiev"
Nel quartier generale di Sloviansk tra i miliziani filo-russi
dell'Est. Mimetica e volto coperto, la città è nelle loro mani.
Sono reduci della grande Urss e finanziati dagli oligarchi.
(da 'la Repubblica' - 28 aprile 2014 - Renato Caprile, Sloviansk)
Abiti civili, in apparenti buone condizioni fisiche, gli otto osservatori dell'Osce
(i 4 tedeschi, il danese, il polacco, lo svedese e il ceco) da venerdì nelle mani dei
ribelli filorussi di Sloviansk, insieme a quattro ufficiali ucraini di cui però si sono
perse le tracce, sono stati ieri esibiti alla stampa internazionale con una specie
di colpo di teatro. Manco a dirlo con la sapiente regia di Vlaceslav Ponomariov,
il leader dei separatisti, l'uomo forte dei filo Putin oltre che il sindaco autopro-
clamatosi di questa cittadina di centonila abitanti dell'est Ucraina che ha dichia-
rato guerra al potere di Kiev. "Come potete vedere - ha affermato con sarcasmo
Ponomariov - non li abbiamo torturati, sono vivi e in buona salute, sono prigionie-
ri di guerra però e non possono quindi essere liberati se non in cambio di nostri
uomini attualmente detenuti nelle carceri ucraine".
Messaggio chiarissimo. Il portavoce del gruppo degli otto, il colonnello tedesco,
Axel Schneider, visibilmente non a proprio agio, lo contraddice solo in parte, de-
finendosi un ospite e non un prigioniero anche se, deve ammettere, impossibilita-
to come tutti gli altri a tornarsene liberamente a casa. Teatro di questa pièce a
uso dei media internazionali il palazzo del Municipio, un anonimo parallelepipedo
di cemento con i cecchini sul tetto e i sacchetti di sabbia all'ingresso come in ogni
zona di "guerra" che si rispetti. Anche se nella brutta piazza su cui guarda il palaz-
zo, piazza della Rivoluzione d'Ottobre con tanto di statua di Lenin, il clima è deci-
samente quello di una domenica di pace, con coppie che passeggiano e i ragazzi al
bar a parlare di calcio. Sarà che oggi è festa, ma questa "rivoluzione" non sembra
coinvolgere più di tanto le masse. E' roba per pochi, un migliaio, al massimo duemi-
la persone. Ex militari, reduci della guerra in Afghanistan per lo più, nostalgici del-
ia grande Urss, ingaggiati a 500 dollari al giorno, i capi, per girare in mimetica, ar-
mati di fucile e col volto coperto. "Ma quali soldi, io combatto per un'idea, contro
i fascisti, contro Kievskayakunta (il governo illegake di Kiev, ndr)", si inalbera
Konstantin che certo non può ammettere ciò che ormai non è più un segreto: il ta-
riffario della "rivolta", 500 dollari per gli ufficiali, per gli uomini in verse, 200 per
i "soldati", 40, 50 per tutti gli altri, quelli che stanno ai posti di blocco armati solo
di mazze. La regia, quella vera, è affidata a un pugno di russi che se ne stanno in
disparte e che sono le vere menti dell'Operazione Secessione. Chi paga'. Yanuko-
vic, l'ex presidente, e soprattutto Renat Ahmetov, un patrimonio di 20 miliardi di
dollari, il padrone di mezzo paese e di gran parte della regione di Donetsk, minie-
re, acciaierie, alberghi, squadre di calcio, amico personale di Putin oltre che gran-
de elettore di Yanukovic. "Filo russo il grande Ahmetov? Direi più che altro filo
se stesso - spiega Boris, giornalista d'assalto - è uno abituato a prendersi quello
che vuole, che non paga le tasse, non tutte almeno, e che vuole continuare a fare
il bello e il cattivo tempo. I numeri non mentono, il Donetsk versa solo 6 miliardi
di dollari all'erario, mentre ne riceve più del doppio. Se la regione si sgancia da
Kiev, nessuno gli presenterà mai il conto".
Terra di miliardari il Donetsk, se Ahmetov si dice finanzi i filo russi, Igor Kolomoyskiy,
governatore di Dnipropetrovsk, sembra opporvisi. E promette diecimila dollari a chiun-
que consegni, arresti, blocchi un russo con un fucile. E solo 1000 a chi metta le manette
a un ucraino armato di kalashnikov. - "Ahmetov e Kolomoyskiy sono due facce della
stessa medaglia - continua Boris - l'intramontabile gioco delle parti. Renat finanzia i fi-
lorussi, Igor scuce quattrini per dimostrare che qui non ci sono russi come dice Putin.
Nella peggiore delle ipotesi gli costerà qualcosa ma si sarà comunque ingraziato il futu-
ro presidente per poter continuare a fare business senza troppe regole anche quando
yuyyo questo sarà finito". - Il Comune, sede della Cbu, i servizi di sicurezza ucraini,
le stazioni di polizia, tutto sembra essere sotto il controllo dei ribelli nell'apparente in-
differenza dei più. Che forse non applaudono, ma certo non sono contrari. Sulla carta
un blitz per liberare Sloviansk potrebbe essere un gioco da ragazzi, ma quel che è cer-
to è che politicamente sarebbe un disastro. Ecco perchè le forze di sicurezza ucraine
che si dice assedino la città ribelle, se ne stanno invece a debita distanza, a una cin-
quantina di chilometri almeno tra Sloviansk e Artemivsk. Con l'obiettivo, si dice,
quantomeno di impedire che arrivino nuove armi ai ribelli.
7 aprile 2014
26 aprile 2014
27 aprile 2014
Lucianone
"500 dollari al giorno per la guerra a Kiev"
Nel quartier generale di Sloviansk tra i miliziani filo-russi
dell'Est. Mimetica e volto coperto, la città è nelle loro mani.
Sono reduci della grande Urss e finanziati dagli oligarchi.
(da 'la Repubblica' - 28 aprile 2014 - Renato Caprile, Sloviansk)
Abiti civili, in apparenti buone condizioni fisiche, gli otto osservatori dell'Osce
(i 4 tedeschi, il danese, il polacco, lo svedese e il ceco) da venerdì nelle mani dei
ribelli filorussi di Sloviansk, insieme a quattro ufficiali ucraini di cui però si sono
perse le tracce, sono stati ieri esibiti alla stampa internazionale con una specie
di colpo di teatro. Manco a dirlo con la sapiente regia di Vlaceslav Ponomariov,
il leader dei separatisti, l'uomo forte dei filo Putin oltre che il sindaco autopro-
clamatosi di questa cittadina di centonila abitanti dell'est Ucraina che ha dichia-
rato guerra al potere di Kiev. "Come potete vedere - ha affermato con sarcasmo
Ponomariov - non li abbiamo torturati, sono vivi e in buona salute, sono prigionie-
ri di guerra però e non possono quindi essere liberati se non in cambio di nostri
uomini attualmente detenuti nelle carceri ucraine".
Messaggio chiarissimo. Il portavoce del gruppo degli otto, il colonnello tedesco,
Axel Schneider, visibilmente non a proprio agio, lo contraddice solo in parte, de-
finendosi un ospite e non un prigioniero anche se, deve ammettere, impossibilita-
to come tutti gli altri a tornarsene liberamente a casa. Teatro di questa pièce a
uso dei media internazionali il palazzo del Municipio, un anonimo parallelepipedo
di cemento con i cecchini sul tetto e i sacchetti di sabbia all'ingresso come in ogni
zona di "guerra" che si rispetti. Anche se nella brutta piazza su cui guarda il palaz-
zo, piazza della Rivoluzione d'Ottobre con tanto di statua di Lenin, il clima è deci-
samente quello di una domenica di pace, con coppie che passeggiano e i ragazzi al
bar a parlare di calcio. Sarà che oggi è festa, ma questa "rivoluzione" non sembra
coinvolgere più di tanto le masse. E' roba per pochi, un migliaio, al massimo duemi-
la persone. Ex militari, reduci della guerra in Afghanistan per lo più, nostalgici del-
ia grande Urss, ingaggiati a 500 dollari al giorno, i capi, per girare in mimetica, ar-
mati di fucile e col volto coperto. "Ma quali soldi, io combatto per un'idea, contro
i fascisti, contro Kievskayakunta (il governo illegake di Kiev, ndr)", si inalbera
Konstantin che certo non può ammettere ciò che ormai non è più un segreto: il ta-
riffario della "rivolta", 500 dollari per gli ufficiali, per gli uomini in verse, 200 per
i "soldati", 40, 50 per tutti gli altri, quelli che stanno ai posti di blocco armati solo
di mazze. La regia, quella vera, è affidata a un pugno di russi che se ne stanno in
disparte e che sono le vere menti dell'Operazione Secessione. Chi paga'. Yanuko-
vic, l'ex presidente, e soprattutto Renat Ahmetov, un patrimonio di 20 miliardi di
dollari, il padrone di mezzo paese e di gran parte della regione di Donetsk, minie-
re, acciaierie, alberghi, squadre di calcio, amico personale di Putin oltre che gran-
de elettore di Yanukovic. "Filo russo il grande Ahmetov? Direi più che altro filo
se stesso - spiega Boris, giornalista d'assalto - è uno abituato a prendersi quello
che vuole, che non paga le tasse, non tutte almeno, e che vuole continuare a fare
il bello e il cattivo tempo. I numeri non mentono, il Donetsk versa solo 6 miliardi
di dollari all'erario, mentre ne riceve più del doppio. Se la regione si sgancia da
Kiev, nessuno gli presenterà mai il conto".
Terra di miliardari il Donetsk, se Ahmetov si dice finanzi i filo russi, Igor Kolomoyskiy,
governatore di Dnipropetrovsk, sembra opporvisi. E promette diecimila dollari a chiun-
que consegni, arresti, blocchi un russo con un fucile. E solo 1000 a chi metta le manette
a un ucraino armato di kalashnikov. - "Ahmetov e Kolomoyskiy sono due facce della
stessa medaglia - continua Boris - l'intramontabile gioco delle parti. Renat finanzia i fi-
lorussi, Igor scuce quattrini per dimostrare che qui non ci sono russi come dice Putin.
Nella peggiore delle ipotesi gli costerà qualcosa ma si sarà comunque ingraziato il futu-
ro presidente per poter continuare a fare business senza troppe regole anche quando
yuyyo questo sarà finito". - Il Comune, sede della Cbu, i servizi di sicurezza ucraini,
le stazioni di polizia, tutto sembra essere sotto il controllo dei ribelli nell'apparente in-
differenza dei più. Che forse non applaudono, ma certo non sono contrari. Sulla carta
un blitz per liberare Sloviansk potrebbe essere un gioco da ragazzi, ma quel che è cer-
to è che politicamente sarebbe un disastro. Ecco perchè le forze di sicurezza ucraine
che si dice assedino la città ribelle, se ne stanno invece a debita distanza, a una cin-
quantina di chilometri almeno tra Sloviansk e Artemivsk. Con l'obiettivo, si dice,
quantomeno di impedire che arrivino nuove armi ai ribelli.
7 aprile 2014
18 aprile 2014
26 aprile 2014
27 aprile 2014
Lucianone
domenica 1 giugno 2014
Sport - calcio / Serie B - 32^ e ultima giornata 2013/14
1 giugno '14 - domenica 1st June / Sunday visione post - 8
Festa EMPOLI: promosso in A
Bari ai playoff, Siena e Lanciano no
Salvo il Cittadella, Varese e Novara ai playout
Risultati delle partite
Bari 4 Empoli 2 Juve Stabia 0 Latina 0 Modena 0 Padova 2
Novara 1 Pescara 0 Carpi 2 Spezia 0 Cesena 0 Avellino 2
Palermo 0 Reggina 1 Trapani 0 Varese 2 Lanciano 0
Crotone 0 Ternana 2 Brescia 1 Siena 0 Cittadella 0
Un clamoroso autogol di Federico Di Francesco (figlio d'arte), che ha deviato alle spalle di Pelizzoli un cross lento e innocuo, spiana la strada per la
promozione in A all'Empoli, a cui sarebbe bastato anche il pari con un Pescara che non aveva più nulla da chiedere al campionato: pochi minuti dopo arriva anche il raddoppio di Tavano. In tribuna, tra gli altri, l'ex Totò di Natale. Niente da fare per il Latina, che non riesce a battere il Siena: quarto posto e playoff, a cui si qualifica anche il Bari, battendo 4-1 (dopo lo svantaggio iniziale) il Novara, davanti al neo proprietario Paparesta e a uno stadio pieno, come nelle ultime uscite. Rimangono fuori Siena (decisivo il rigore sbagliato da Rosina sull'1-0 per il Varese) e Lanciano: col Cittadella finisce 0-0, veneti salvi, ai playout vanno Varese e Novara. Si parte martedì, con i quarti di finale dei playoff: gara secca fra la 5° e l'8° (Modena-Spezia) e fra la 6° e la 7° (Crotone-Bari). Niente rigori, in caso di pareggio dopo i 90' e i tempi supplementari passa la migliore classificata in campionato che avrà anche il vantaggio di giocare in casa. Dalle semifinali, in cui entreranno Latina e Cesena, saranno gare di andata e ritorno, così come nel playout.
Classifica squadre
Palermo 86 / Empoli 72 / Latina 68 / Cesena 66 / Modena 64 /
Crotone, Bari 63 / Spezia 62 / Siena 61 / Lanciano 60 /
Avellino, Carpi, Brescia 59 / Trapani, Pescara 57 / Ternana 51 /
Cittadella, Varese 47 / Novara 44 / Padova 41 / Reggina 28 /
Juve Stabia 19
Palermo e Empoli sono promosse in serie A
Reggina e Juve Stabia retrocedono in Prima divisione
Continua... to be continued...
Festa EMPOLI: promosso in A
Bari ai playoff, Siena e Lanciano no
Salvo il Cittadella, Varese e Novara ai playout
Risultati delle partite
Bari 4 Empoli 2 Juve Stabia 0 Latina 0 Modena 0 Padova 2
Novara 1 Pescara 0 Carpi 2 Spezia 0 Cesena 0 Avellino 2
Palermo 0 Reggina 1 Trapani 0 Varese 2 Lanciano 0
Crotone 0 Ternana 2 Brescia 1 Siena 0 Cittadella 0
Un clamoroso autogol di Federico Di Francesco (figlio d'arte), che ha deviato alle spalle di Pelizzoli un cross lento e innocuo, spiana la strada per la
promozione in A all'Empoli, a cui sarebbe bastato anche il pari con un Pescara che non aveva più nulla da chiedere al campionato: pochi minuti dopo arriva anche il raddoppio di Tavano. In tribuna, tra gli altri, l'ex Totò di Natale. Niente da fare per il Latina, che non riesce a battere il Siena: quarto posto e playoff, a cui si qualifica anche il Bari, battendo 4-1 (dopo lo svantaggio iniziale) il Novara, davanti al neo proprietario Paparesta e a uno stadio pieno, come nelle ultime uscite. Rimangono fuori Siena (decisivo il rigore sbagliato da Rosina sull'1-0 per il Varese) e Lanciano: col Cittadella finisce 0-0, veneti salvi, ai playout vanno Varese e Novara. Si parte martedì, con i quarti di finale dei playoff: gara secca fra la 5° e l'8° (Modena-Spezia) e fra la 6° e la 7° (Crotone-Bari). Niente rigori, in caso di pareggio dopo i 90' e i tempi supplementari passa la migliore classificata in campionato che avrà anche il vantaggio di giocare in casa. Dalle semifinali, in cui entreranno Latina e Cesena, saranno gare di andata e ritorno, così come nel playout.
Classifica squadre
Palermo 86 / Empoli 72 / Latina 68 / Cesena 66 / Modena 64 /
Crotone, Bari 63 / Spezia 62 / Siena 61 / Lanciano 60 /
Avellino, Carpi, Brescia 59 / Trapani, Pescara 57 / Ternana 51 /
Cittadella, Varese 47 / Novara 44 / Padova 41 / Reggina 28 /
Juve Stabia 19
Palermo e Empoli sono promosse in serie A
Reggina e Juve Stabia retrocedono in Prima divisione
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venerdì 30 maggio 2014
MUSICA - Museo online dedicato a Springsteen / partendo da 'Greetings from Asbury Park, NJ'
30 maggio '14 - venerdì 30th May / Friday visione post - 54
Apre in giugno il museo online dedicato
a Bruce Springsteen
E' stato battezzato BlindedByTheLight.com il museo online dedicato a BRUCE SPRINGSTEEN
e che offrirà 300 articoli che hanno avuto a che fare direttamente col Boss. Il sito sarà inaugurato nel prossimo giugno, in coincidenza del trentesimo anniversario dell'album "Born in the USA".
Come riporta "Rolling Stone", il museo proporrà oggetti di sicuro interesse per i fan di Bruce come ad esempio testi manoscritti, poster e una copia della sua patente. Michael Crane, il fondatore del museo, ha riferito che intende offrire un premio ogni sei mesi. Il primo farà
sicuramente gola: l'artwork originale autografato di un album di Bruce. "Blinded by the light", come noto, è la canzone che apre l'LP "Greetings from Asbury Park, N.J.", il primo album di Springsteen.
Bruce e la E Street Band sono attualmente impegnati in un tour che terminerà il prossimo 18 maggio in Connecticut.
Blinded by the light (testo)
“Madman drummers bummers and Indians
Yeah he was blinded by the light
Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_bruce_springsteen_62/testi_greetings_from_asbury_park,_nj_3013/testo_blinded_by_the_light_35309.html
Tutto su Bruce Springsteen: http://www.musictory.it/musica/Bruce+Springsteen
Il primo disco di Bruce Springsteen, 'Greetings from Asbury Park', NJ, esce
una vita facile, che lottano ogni giorno per conquistare il loro posto nella società, ben
consapevoli di quanto questo sia difficile. Possono rimanere deluse, possono vedere i
loro sogni infrangersi, possono deprimersi, ma non getteranno mai la spugna, non mol-
leranno mai tanto facilmente, non andranno mai in crisi e seppure dovessero piombare
nella disperazione (cosa che nel corso degli anni inevitabilmente avverrà) continueran-
no a combattere e a non rinunciare mai alla loro speranza di vedere realizzati i propri
sogni. Non le vedremo mai annullarsi completamente e la forza dei loro sogni, e della
loro speranza, farà andare tutto per il verso giusto:
and she was blinded by the light
(ed era accecata dalla luce)
cut loose like a deuce another runner in the night
(tagliente come una deuce, che ancora corre nella notte)
blinded by the light (accecata dalla luce)
she got down but she never got tight, but she'll make it alright...
(si butta giù ma non andrà mai in crisi, e alla fine ce la farà)
Lucianone
Apre in giugno il museo online dedicato
a Bruce Springsteen
E' stato battezzato BlindedByTheLight.com il museo online dedicato a BRUCE SPRINGSTEEN
e che offrirà 300 articoli che hanno avuto a che fare direttamente col Boss. Il sito sarà inaugurato nel prossimo giugno, in coincidenza del trentesimo anniversario dell'album "Born in the USA".
Come riporta "Rolling Stone", il museo proporrà oggetti di sicuro interesse per i fan di Bruce come ad esempio testi manoscritti, poster e una copia della sua patente. Michael Crane, il fondatore del museo, ha riferito che intende offrire un premio ogni sei mesi. Il primo farà
sicuramente gola: l'artwork originale autografato di un album di Bruce. "Blinded by the light", come noto, è la canzone che apre l'LP "Greetings from Asbury Park, N.J.", il primo album di Springsteen.
Bruce e la E Street Band sono attualmente impegnati in un tour che terminerà il prossimo 18 maggio in Connecticut.
Blinded by the light (testo)
“Madman drummers bummers and Indians
in the summer with a teenage diplomat
in the dumps with the mumps
as the adolescent pumps his way into his hat
with a boulder on my shoulder feelin’
kinda older I tripped the merry-go-round
with this very unpleasing sneezing
and wheezing the calliope crashed to the ground
some all-hot half-shot was headin’
for the hot spot snappin’ his fingers clappin’ his hands
in the dumps with the mumps
as the adolescent pumps his way into his hat
with a boulder on my shoulder feelin’
kinda older I tripped the merry-go-round
with this very unpleasing sneezing
and wheezing the calliope crashed to the ground
some all-hot half-shot was headin’
for the hot spot snappin’ his fingers clappin’ his hands
And some fleshpot mascot was tied
into a lover’s knot with a whatnot in her hand
and now young Scott with a slingshot
finally found a tender spot and throws his lover in the sand
and some bloodshot forget-me-not whispers
daddy’s within earshot save the buckshot turn up the band
into a lover’s knot with a whatnot in her hand
and now young Scott with a slingshot
finally found a tender spot and throws his lover in the sand
and some bloodshot forget-me-not whispers
daddy’s within earshot save the buckshot turn up the band
And she was blinded by the light
cut loose like a deuce another runner in the night
blinded by the light
she got down but she never got tight
but she’ll make it alright
cut loose like a deuce another runner in the night
blinded by the light
she got down but she never got tight
but she’ll make it alright
Some brimstone baritone anti-cyclone
rolling stone preacher from the east
he says: – Dethrone the dictaphone
hit it in its funny bone
that’s where they expect it least -
and some new-mown chaperone
was standin’ in the corner
all alone watchin’ the young girls dance
and some fresh-sown moonstone was messin’
with his frozen zone to remind him
of the feeling of romance
rolling stone preacher from the east
he says: – Dethrone the dictaphone
hit it in its funny bone
that’s where they expect it least -
and some new-mown chaperone
was standin’ in the corner
all alone watchin’ the young girls dance
and some fresh-sown moonstone was messin’
with his frozen zone to remind him
of the feeling of romance
Yeah he was blinded by the light
cut loose like a deuce another runner in the night
blinded by the light
he got down but she never got tight
but he’s gonna make it, tonight
blinded by the light
he got down but she never got tight
but he’s gonna make it, tonight
Some silicone sister with her manager's mister
told me I got what it takes
She said I'll turn you on sonny to something strong
if you play that song with the funky break
And go-cart Mozart was checkin' out the weather chart
And go-cart Mozart was checkin' out the weather chart
to see if it was safe to go outside
And little Early-Pearly came in by her curly-wurly
And little Early-Pearly came in by her curly-wurly
and asked me if I needed a ride
Oh, some hazard from Harvard was skunked on beer
Oh, some hazard from Harvard was skunked on beer
playin' backyard bombardier
Yes and Scotland Yard was trying hard, they sent a dude with a calling card, he said, do what you like, but don't do it here
Well I jumped up, spit in the air, fell on the ground,
asked wich was the way back home
He said take a right at the light, keep going straight until right,
and then boy you're on your own
And now in zanzibar a shootin' star
was ridin' in a side car hummin' a lunar tune
Yes, and the avatar said blow the bar but first remove the cookie jar, we're gonna teach those boys to laugh too soon
And some kidnapped handicap was complaining that he caught the clap from some mousetrap he bought last night
Well I unsnapped his skull cap and between his ears I saw a gap but he'd figured he'd be all right
He was just blinded by the light. Cut loose like a deuce
Another runner in the night. Blinded by the light
Mama always told me not to look into the sights of the sun
Oh but mama that's where the fun is
Yes and Scotland Yard was trying hard, they sent a dude with a calling card, he said, do what you like, but don't do it here
Well I jumped up, spit in the air, fell on the ground,
asked wich was the way back home
He said take a right at the light, keep going straight until right,
and then boy you're on your own
And now in zanzibar a shootin' star
was ridin' in a side car hummin' a lunar tune
Yes, and the avatar said blow the bar but first remove the cookie jar, we're gonna teach those boys to laugh too soon
And some kidnapped handicap was complaining that he caught the clap from some mousetrap he bought last night
Well I unsnapped his skull cap and between his ears I saw a gap but he'd figured he'd be all right
He was just blinded by the light. Cut loose like a deuce
Another runner in the night. Blinded by the light
Mama always told me not to look into the sights of the sun
Oh but mama that's where the fun is
Altri testi su: http://www.testimania.com/testi/testi_bruce_springsteen_62/testi_greetings_from_asbury_park,_nj_3013/testo_blinded_by_the_light_35309.html
Tutto su Bruce Springsteen: http://www.musictory.it/musica/Bruce+Springsteen
_______________________________________________________________________
Ho trovato queste interessanti informazioni - approfondimenti sul primo disco
del Boss e sul testo della sua prima famosa lunga autobiografica song che lo
apre. Il tutto tratto dal libro (frutto di tesi di laurea) di Patrizia De Rossi "Bruce
Springsteen e le donne - she's the one" (2014 - Imprimatur editore / RCS Libri)
- L u c i a n o n e -
Il primo disco di Bruce Springsteen, 'Greetings from Asbury Park', NJ, esce
il 5 gennaio del 1973 e si apre con Blinded by the light - In questo brano
Springsteen si presenta al mondo come teenage diplomat, un ragazzino
educato che gioca a baseball con i suoi Indians (la squadra di baseball in
cui S. giocava da ragazzino) e osserva la realtà e l'umanità che lo circondano
L'ambiente è quello del Jersey Shore, la spiaggia dell'Oceano Atlantico dove
si consumano amori e drammi, l'umanità è quella variegata e in alcuni casi
stravagante che popola non solo quella spiaggia ma anche i locali notturni, i
bar, le strade di Asbury Park, una cittadina di provincia ormai in disarmo dopo
aver vissuto fasti e onori alla fine dell'800 quando viene costruita come posto
di vacanza per i ricchi che si spostano da New York per andare al mare.
Asbury Park è un luogo ricercato, all'avanguardia per alcuni versi, pieno di
attrazioni e soprattutto vicinissimo a Manhattan da dove ci si arriva anche
con il treno. Questo fino alla fine degli anni Sessanta, poi comincia la crisi:
Asbury Park perde il suo appeal perchè ci sono nuovi posti da scoprire,
la gente non prende più il treno come prima, e comunque ci sono gli aerei
che ti portano molto più lontano nello stesso arco di tempo, perchè vengo-
no costruiti case e uffici più belli ed economici in città vicine che portano
via medici, avvocati, professionisti e impiegati. E allora la crisi colpice la
città, provoca malcontento e scontri. Quelli razziali, che avvengono nel
1970, non fanno sconti a nessuno portando al degrado i palazzi più belli,
i negozi, i bar, i locali e con essi la città stessa che diventa quella "town
full of losers" come la definirà espressamente Bruce qualche anno dopo
in Thunder Road e a cui fa continuo riferimento soprattutto nella prima
parte della sua carriera.
L'umanità che incontra in questa città alla deriva è costituita da ragazze che non vivonouna vita facile, che lottano ogni giorno per conquistare il loro posto nella società, ben
consapevoli di quanto questo sia difficile. Possono rimanere deluse, possono vedere i
loro sogni infrangersi, possono deprimersi, ma non getteranno mai la spugna, non mol-
leranno mai tanto facilmente, non andranno mai in crisi e seppure dovessero piombare
nella disperazione (cosa che nel corso degli anni inevitabilmente avverrà) continueran-
no a combattere e a non rinunciare mai alla loro speranza di vedere realizzati i propri
sogni. Non le vedremo mai annullarsi completamente e la forza dei loro sogni, e della
loro speranza, farà andare tutto per il verso giusto:
and she was blinded by the light
(ed era accecata dalla luce)
cut loose like a deuce another runner in the night
(tagliente come una deuce, che ancora corre nella notte)
blinded by the light (accecata dalla luce)
she got down but she never got tight, but she'll make it alright...
(si butta giù ma non andrà mai in crisi, e alla fine ce la farà)
Lucianone
Politica - Europee 2014 / Le riflessioni - con Zygmunt Bauman
30 maggio '14 - venerdì 30th May / Friday visione post - 4
"Cittadini distanti / L'Ue deve
riconciliare Potere e Politica"
(da 'Corriere della Sera' - 26/05/'14 - Maria Serena Natale)
Intervista a Zygmunt Bauman
"Democrazia rappresentativa in crisi"
Sociologo e filosofo polacco nato nel 1925 Zygmunt Bauman ha
attraversato le rivoluzioni del Novecento elaborando categorie di
interpretazione della realtà diventate capisaldi della sociologia
contemporanea, in un pensiero organico sulla "modernità liquida"
che abbraccia sentimenti, consumi e rapporti di forza. Ciò a cui as-
sistiamo oggi, dice al Corriere, è "il divorzio tra potere e politica".
M.S. Natale (Corriere della Sera):
Professor Bauman, la campagna elettorale ha visto uno sforso senza precedenti
delle Istituzioni europee per mobilitare 400 milioni di cittadini. Reazione all'allar-
me populismo ma anche sviluppo naturale di un'integrazione sempre più profon-
da che fa perno sul Trattato di Lisbona e sfocerà in una scelta "politica" del pre-
sidente della Commissione. Eppure l'Europa stenta ad appassionare - quando
non suscita aperta ostilità. Coswa c'è all'origine di questo senso di estraneità?
Z. Bauman - 'Si tratta di sentimenti che non sono rivolti solo alle istituzioni
europee, fisicamente lontane dai luoghi dove i cittadini affrontano le difficoltà
della vita quotidiana e regolarmente invocate dalle capitali per spiegare decisio-
ni impopolari. La sfiducia riguarda il sistema politico nel suo insieme, i cittadini
stanno perdendo la fede nella capacità delle istituzioni di rispettare le promesse.
Le radici di questa tendenza vanno ricercate nell'ultimo mezzo secolo, nel corso
del quale i processi di deregolamentazione promossi e supervisionati dai governi
che hanno aderito alla rivoluzione neoliberale, hanno portato alla graduale sepa-
razione tra potere, inteso come capacità di fare, e politica, cioè capacità di decidere
cosa fare'.
M .S. Natale: - Quindi la sfiducia nella politica nasce dall'indebolimento delle prero-
gative nazionali che proprio il progetto europeo vuole diluire in un organismo fede-
rale?
Z. Bauman - 'In pratica poteri prima esercitati all'interno dei confini dello Stato
nazione, e soprattutto i poteri finanziari che determinano benessere e miseria per
milioni di persone, sono evaporati e confluiti in un dominio extraterritoriale, una
terra di nessuno, mentre la politica è rimasta territorialmente determinata.
L'effetto collaterale di tutto questo è, come ha fatto notare l'economista americano
Joseph Stiglitz, la totale separazione tra creazione di valore di mercato e creazione
di lavoro, con un conseguente sotto-utilizzo di uomini e macchinari, spreco e ingiu-
stizia. I valori fondamentali che credevamo di vedere salvaguardati dai nostri rap-
presentanti eletti - eguaglianza di opportunità, onestà, rispetto delle regole - sono
stati platealmente violati. La sopravvivenza dei governi ormai è percepita come uno
strumento per consentire ai ricchi di accrescere la loro ricchezza, mentre i più van-
no incontro a un impoverimento irreversibile'.
M.S. Natale: - In questo vuoto di iniziativa politica come si stanno muovendo i par-
titi tradizionali?
Z. Bauman - 'Qualsiasi cambio della guardia porta modifiche minime nelle poli-
tiche dei governi, tanto meno nelle durezze che comporta la lotta per la sopravvi-
venza in un clima di acuta incertezza'.
M.S. Natale: - E pur essendo baluardo di pace e diritti, l'Unione Europea viene
considerata complice di questo "tradimento" della politica che perpetua il vecchio
sistema del privilegio e dell'ineguaglianza.
Z. Bauman - 'A questo si aggiunge il progressivo trasferimento all'individuo del
compito di contrastare gli effetti distruttivi del mercato che persegue il profitto a
scapito di tutti gli altri valori. E' quello che il sociologo americano Anthony Gid-
dens ha descritto come il regno della politica della vita quotidiana dov'è il singolo
con le sue risorse strutturalmente inadeguate, a dover assumere l'iniziativa per
trovare soluzioni individuali a problemi comuni'.
M.S. Natale: - In che modo l?europa può rilanciare queste credenziali?
Z. Bauman - 'La stessa Europa è un collettore locale di problemi globali, ma anche
un laboratorio unico nel quale sono quotidianamente dibattute e sperimentate possi-
bili soluzioni. Solo in tale misura il contributo derll'Unione può essere significativo
per il futuro del pianeta che va incontro a un nuovo, radicale passaggio: dal livello
degli Stati nazione alla dimensione più ampia dell'umanità già stretta nella rete del-
l'interdipendenza globale. In questo contesto conflittuale la Ue deve andare molto
più a fondo nel processo interno di riforma, arrivare alle radici dell'incapacità istitu-
zionale di riconciliare politica e potere.
Lucianone
"Cittadini distanti / L'Ue deve
riconciliare Potere e Politica"
(da 'Corriere della Sera' - 26/05/'14 - Maria Serena Natale)
Intervista a Zygmunt Bauman
"Democrazia rappresentativa in crisi"
Sociologo e filosofo polacco nato nel 1925 Zygmunt Bauman ha
attraversato le rivoluzioni del Novecento elaborando categorie di
interpretazione della realtà diventate capisaldi della sociologia
contemporanea, in un pensiero organico sulla "modernità liquida"
che abbraccia sentimenti, consumi e rapporti di forza. Ciò a cui as-
sistiamo oggi, dice al Corriere, è "il divorzio tra potere e politica".
M.S. Natale (Corriere della Sera):
Professor Bauman, la campagna elettorale ha visto uno sforso senza precedenti
delle Istituzioni europee per mobilitare 400 milioni di cittadini. Reazione all'allar-
me populismo ma anche sviluppo naturale di un'integrazione sempre più profon-
da che fa perno sul Trattato di Lisbona e sfocerà in una scelta "politica" del pre-
sidente della Commissione. Eppure l'Europa stenta ad appassionare - quando
non suscita aperta ostilità. Coswa c'è all'origine di questo senso di estraneità?
Z. Bauman - 'Si tratta di sentimenti che non sono rivolti solo alle istituzioni
europee, fisicamente lontane dai luoghi dove i cittadini affrontano le difficoltà
della vita quotidiana e regolarmente invocate dalle capitali per spiegare decisio-
ni impopolari. La sfiducia riguarda il sistema politico nel suo insieme, i cittadini
stanno perdendo la fede nella capacità delle istituzioni di rispettare le promesse.
Le radici di questa tendenza vanno ricercate nell'ultimo mezzo secolo, nel corso
del quale i processi di deregolamentazione promossi e supervisionati dai governi
che hanno aderito alla rivoluzione neoliberale, hanno portato alla graduale sepa-
razione tra potere, inteso come capacità di fare, e politica, cioè capacità di decidere
cosa fare'.
M .S. Natale: - Quindi la sfiducia nella politica nasce dall'indebolimento delle prero-
gative nazionali che proprio il progetto europeo vuole diluire in un organismo fede-
rale?
Z. Bauman - 'In pratica poteri prima esercitati all'interno dei confini dello Stato
nazione, e soprattutto i poteri finanziari che determinano benessere e miseria per
milioni di persone, sono evaporati e confluiti in un dominio extraterritoriale, una
terra di nessuno, mentre la politica è rimasta territorialmente determinata.
L'effetto collaterale di tutto questo è, come ha fatto notare l'economista americano
Joseph Stiglitz, la totale separazione tra creazione di valore di mercato e creazione
di lavoro, con un conseguente sotto-utilizzo di uomini e macchinari, spreco e ingiu-
stizia. I valori fondamentali che credevamo di vedere salvaguardati dai nostri rap-
presentanti eletti - eguaglianza di opportunità, onestà, rispetto delle regole - sono
stati platealmente violati. La sopravvivenza dei governi ormai è percepita come uno
strumento per consentire ai ricchi di accrescere la loro ricchezza, mentre i più van-
no incontro a un impoverimento irreversibile'.
M.S. Natale: - In questo vuoto di iniziativa politica come si stanno muovendo i par-
titi tradizionali?
Z. Bauman - 'Qualsiasi cambio della guardia porta modifiche minime nelle poli-
tiche dei governi, tanto meno nelle durezze che comporta la lotta per la sopravvi-
venza in un clima di acuta incertezza'.
M.S. Natale: - E pur essendo baluardo di pace e diritti, l'Unione Europea viene
considerata complice di questo "tradimento" della politica che perpetua il vecchio
sistema del privilegio e dell'ineguaglianza.
Z. Bauman - 'A questo si aggiunge il progressivo trasferimento all'individuo del
compito di contrastare gli effetti distruttivi del mercato che persegue il profitto a
scapito di tutti gli altri valori. E' quello che il sociologo americano Anthony Gid-
dens ha descritto come il regno della politica della vita quotidiana dov'è il singolo
con le sue risorse strutturalmente inadeguate, a dover assumere l'iniziativa per
trovare soluzioni individuali a problemi comuni'.
M.S. Natale: - In che modo l?europa può rilanciare queste credenziali?
Z. Bauman - 'La stessa Europa è un collettore locale di problemi globali, ma anche
un laboratorio unico nel quale sono quotidianamente dibattute e sperimentate possi-
bili soluzioni. Solo in tale misura il contributo derll'Unione può essere significativo
per il futuro del pianeta che va incontro a un nuovo, radicale passaggio: dal livello
degli Stati nazione alla dimensione più ampia dell'umanità già stretta nella rete del-
l'interdipendenza globale. In questo contesto conflittuale la Ue deve andare molto
più a fondo nel processo interno di riforma, arrivare alle radici dell'incapacità istitu-
zionale di riconciliare politica e potere.
Lucianone
giovedì 29 maggio 2014
Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news
29 maggio '14 - giovedì 29th May / Thursday visione post - 18
Sport / calcio - Italia
Licenze Uefa: no al Parma, Toro in Europa.
La decisione dell'Alta Corte
Respinto il ricorso del Parma / In Europa League va
il Torino / Serie A, gli emiliani potranno appellarsi al
TAS di Losanna
Il club si era opposto alla decisione della Federcalcio di ritirare la licenza
Uefa per via del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati, Ghirardi:
"Fine del calcio".
DALLA FESTA ALL'INCUBO
Non più di due settimane fa sul campo era stata festa grande per i gialloblu, dopo aver aspettato notizie con il fiato sospeso da Firenze, dove Cerci, dal dischetto, poteva portare il Torino in Europa League e cancellare il sogno del Parma. L’errore del giocatore granata aveva invece regalato l’Europa agli emiliani. Ma dopo la festa è cominciato l’incubo per il presidente Ghirardi e per i tifosi del Parma: non è stata concessa la licenza Uefa a causa del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati. La società ha presentato ricorso ma oggi anche l’Alta Corte le ha dato torto .
Politica - M5S
Accuse e tensioni tra i 5 Stelle: è caos per il dossier sul voto
I vertici del M5S non gradiscono l'analisi dell'ufficio stampa
dei deputati alla Camera
Carceri / Italia - Inserimento detenuti
Detenuti al lavoro nei parchi nazionali: ok dei ministri
Tutela della Natura e reinserimento sociale / Accordo tra i
dicasteri della Giustizia e dell'Ambiente / Il primo progetto
a partire dovrebbe essere quello delle Cinque Terre.
Violenza donne / INDIA
Ennesima violenza: branco stupra due ragazzine e le impicca
Un'aggressione ogni 22 minuti / L'ultimo episodio di una lunga serie
in un villaggio dell'Uttar Pradesh / Fra i sette uomini denunciati ci sono
due agenti di polizia / La rabbia della popolazione
Due sorelle indiane dalit, cioè senza casta o intoccabili, di 14 e 15 anni sono state violentate da una banda di balordi in un villaggio dell’Uttar Pradesh, nell’India nord-orientale. Le ragazzine sono state e poi impiccate a un albero di mango. Lo riferiscono i media indiani sottolineando che sette persone, fra cui due agenti, sono state arrestate. In particolare l’agenzia di stampa Ptiscrive che l’attacco è avvenuto nel villaggio di Katra e che le due adolescenti vivevano nella stessa casa da cui sono misteriosamente scomparse martedì sera. Gli abitanti del villaggio hanno allora avviato una ricerca a tappeto per trovare le tracce delle due ma purtroppo, indica l’agenzia, sono arrivati solo in tempo per scoprire i cadaveri che pendevano da un mango nell’area di Ushait. Le giovani erano scomparse dai campi dove erano andate perché nella loro abitazione non ci sono i servizi igienici (un altro grave problema del Paese tanto che nel 2012 - il governo lanciò la campagna «No toilet, no bride» - niente bagno, niente sposa - per sensibilizzare gli indiani al problema della mancanza di wc che provoca problemi di salute e sicurezza soprattutto per le donne)..
Violenza stadio / Brasile
Battaglia campale sugli spalti durante una delle partite dell'ultima giornata del Brasileirao, il campionato di calcio brasiliano. All'Arena Joinville, il match tra Atlético Paranaense e Vasco è stato interrotto al 17' (con la squadra di casa in vantaggio 1-0) per gli scontri tra le due tifosere. La polizia militare è intervenuta solo dopo alcuni minuti, e a un certo punto in campo è atterrato anche un elicottero. Diversi i tifosi rimasti feriti; tre sono ricoverati in gravi condizioni. Il Vasco, quartultimo, con una sconfitta sarebbe stato condannato alla retrocessione. (RCD - Corriere Tv)
Lucianone
Sport / calcio - Italia
Licenze Uefa: no al Parma, Toro in Europa.
La decisione dell'Alta Corte
Respinto il ricorso del Parma / In Europa League va
il Torino / Serie A, gli emiliani potranno appellarsi al
TAS di Losanna
Il club si era opposto alla decisione della Federcalcio di ritirare la licenza
Uefa per via del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati, Ghirardi:
"Fine del calcio".
DALLA FESTA ALL'INCUBO
Non più di due settimane fa sul campo era stata festa grande per i gialloblu, dopo aver aspettato notizie con il fiato sospeso da Firenze, dove Cerci, dal dischetto, poteva portare il Torino in Europa League e cancellare il sogno del Parma. L’errore del giocatore granata aveva invece regalato l’Europa agli emiliani. Ma dopo la festa è cominciato l’incubo per il presidente Ghirardi e per i tifosi del Parma: non è stata concessa la licenza Uefa a causa del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati. La società ha presentato ricorso ma oggi anche l’Alta Corte le ha dato torto .
Politica - M5S
Accuse e tensioni tra i 5 Stelle: è caos per il dossier sul voto
I vertici del M5S non gradiscono l'analisi dell'ufficio stampa
dei deputati alla Camera
Carceri / Italia - Inserimento detenuti
Detenuti al lavoro nei parchi nazionali: ok dei ministri
Tutela della Natura e reinserimento sociale / Accordo tra i
dicasteri della Giustizia e dell'Ambiente / Il primo progetto
a partire dovrebbe essere quello delle Cinque Terre.
Violenza donne / INDIA
Ennesima violenza: branco stupra due ragazzine e le impicca
Un'aggressione ogni 22 minuti / L'ultimo episodio di una lunga serie
in un villaggio dell'Uttar Pradesh / Fra i sette uomini denunciati ci sono
due agenti di polizia / La rabbia della popolazione
Due sorelle indiane dalit, cioè senza casta o intoccabili, di 14 e 15 anni sono state violentate da una banda di balordi in un villaggio dell’Uttar Pradesh, nell’India nord-orientale. Le ragazzine sono state e poi impiccate a un albero di mango. Lo riferiscono i media indiani sottolineando che sette persone, fra cui due agenti, sono state arrestate. In particolare l’agenzia di stampa Ptiscrive che l’attacco è avvenuto nel villaggio di Katra e che le due adolescenti vivevano nella stessa casa da cui sono misteriosamente scomparse martedì sera. Gli abitanti del villaggio hanno allora avviato una ricerca a tappeto per trovare le tracce delle due ma purtroppo, indica l’agenzia, sono arrivati solo in tempo per scoprire i cadaveri che pendevano da un mango nell’area di Ushait. Le giovani erano scomparse dai campi dove erano andate perché nella loro abitazione non ci sono i servizi igienici (un altro grave problema del Paese tanto che nel 2012 - il governo lanciò la campagna «No toilet, no bride» - niente bagno, niente sposa - per sensibilizzare gli indiani al problema della mancanza di wc che provoca problemi di salute e sicurezza soprattutto per le donne)..
Violenza stadio / Brasile
Battaglia campale sugli spalti durante una delle partite dell'ultima giornata del Brasileirao, il campionato di calcio brasiliano. All'Arena Joinville, il match tra Atlético Paranaense e Vasco è stato interrotto al 17' (con la squadra di casa in vantaggio 1-0) per gli scontri tra le due tifosere. La polizia militare è intervenuta solo dopo alcuni minuti, e a un certo punto in campo è atterrato anche un elicottero. Diversi i tifosi rimasti feriti; tre sono ricoverati in gravi condizioni. Il Vasco, quartultimo, con una sconfitta sarebbe stato condannato alla retrocessione. (RCD - Corriere Tv)
Lucianone
Ambiente - Italia / Il piano di Ancona contro le catastrofi
29 maggio '14 - giovedì 29th May / Thursday visione post - 6
Basta locali a mare
Il Comune di Ancona ha deciso di spostare
tutti i ristoranti da Portonovo
(da 'Venerdì' di Repubblica - 4 aprile 2014 / Valerio Gualerzi, Ancona)
Addio aperitivo in riva al mare al tramonto. Non sarò certo il problema più grave,
ma nel conto che il riscaldamento globale si appresta a presentarci c'è anche la
rinuncia a questo piacere. Per lo meno ad Ancona, primo Comune italiano ad aver
adottato un piano di adattamento ai cambiamenti climatici che prevede tra le sue
misure anche la "difesa del litorale attraverso l'arretramento degli stabilimenti
balneari e dei ristoranti" di Portonovo. A farne le spese sarà tra gli altri lo chef
pluristellato Moreno Cedroni, che nella piccola perla del Conero gestisce uno dei
sushi bar più frequentati dell'Adriatico.
Il documento approvato dal capoluogo marchigiano (un'iniziativa simile è in dirittu-
ra di arrivo a Bologna) elenca gli interventi necessari per rendere la città meno
vulnerabile ai fenomeni meteorologici attesi per i prossimi anni: aumento delle tem-
peste di pioggia e di vento, innalzamento del livello del mare, maggiore frequenza
delle ondate di calore. Fenomeni estremi, che investiranno una città ancora segna-
ta dalle cicatrici della grande frana che la sconvolse nel 1982, quando migliaia di cit-
tadini rimasero senza casa. - Così Ancona da allora ha scelto di investire non sul
consolidamento del terreno, ma su un sistema di early warning, considerato un mo-
dello in tutto il mondo, che combina geosonde con rilevamenti laser e satellitari.
"Grazie a quello shock, la cultura dell'adattamento questa comunità ormai ce l'ha
nel sangue, forse è per questo che siamo stati i primi a portare a casa questo risul-
tato", osserva uno degli estensori del Piano, il project manager per la sostenibilità
Marco Cardinaletti.
Oltre allo spostamento di ristoranti e stabilimenti, il documento prevede la messa in
cantiere di altre misure destinate a cambiare anche l'aspetto urbanistico della città,
come gli "interventi di drenaggio e ingegneria" per utilizzare le acque drenate a sco-
po industriale, e la creazione della cosiddetta "cometa verde", un bosco urbano dove
troverà spazio anche un museo della frana. Perchè forse la migliore prevenzione è
proprio la memoria.
Lucianone
Basta locali a mare
Il Comune di Ancona ha deciso di spostare
tutti i ristoranti da Portonovo
(da 'Venerdì' di Repubblica - 4 aprile 2014 / Valerio Gualerzi, Ancona)
Addio aperitivo in riva al mare al tramonto. Non sarò certo il problema più grave,
ma nel conto che il riscaldamento globale si appresta a presentarci c'è anche la
rinuncia a questo piacere. Per lo meno ad Ancona, primo Comune italiano ad aver
adottato un piano di adattamento ai cambiamenti climatici che prevede tra le sue
misure anche la "difesa del litorale attraverso l'arretramento degli stabilimenti
balneari e dei ristoranti" di Portonovo. A farne le spese sarà tra gli altri lo chef
pluristellato Moreno Cedroni, che nella piccola perla del Conero gestisce uno dei
sushi bar più frequentati dell'Adriatico.
Il documento approvato dal capoluogo marchigiano (un'iniziativa simile è in dirittu-
ra di arrivo a Bologna) elenca gli interventi necessari per rendere la città meno
vulnerabile ai fenomeni meteorologici attesi per i prossimi anni: aumento delle tem-
peste di pioggia e di vento, innalzamento del livello del mare, maggiore frequenza
delle ondate di calore. Fenomeni estremi, che investiranno una città ancora segna-
ta dalle cicatrici della grande frana che la sconvolse nel 1982, quando migliaia di cit-
tadini rimasero senza casa. - Così Ancona da allora ha scelto di investire non sul
consolidamento del terreno, ma su un sistema di early warning, considerato un mo-
dello in tutto il mondo, che combina geosonde con rilevamenti laser e satellitari.
"Grazie a quello shock, la cultura dell'adattamento questa comunità ormai ce l'ha
nel sangue, forse è per questo che siamo stati i primi a portare a casa questo risul-
tato", osserva uno degli estensori del Piano, il project manager per la sostenibilità
Marco Cardinaletti.
Oltre allo spostamento di ristoranti e stabilimenti, il documento prevede la messa in
cantiere di altre misure destinate a cambiare anche l'aspetto urbanistico della città,
come gli "interventi di drenaggio e ingegneria" per utilizzare le acque drenate a sco-
po industriale, e la creazione della cosiddetta "cometa verde", un bosco urbano dove
troverà spazio anche un museo della frana. Perchè forse la migliore prevenzione è
proprio la memoria.
Lucianone
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