giovedì 27 novembre 2025

SPORT - calcio / Serie A '25 / 26 - 12^ giornata / risultati, classifica e commento - video

 27 novembre, venerdì '25                           27th November / Friday                           visione post - 6

Risultati / partite 12^ giornata

Cagliari - Genoa  3 - 3  Udinese - Bologna  0 - 3

Fiorentina - Juventus 1 - 1  Napoli - Atalanta  3 - 1

H. Verona - Parma  1 - 2   

Cremonese - Roma  1 - 3  Lazio - Lecce  2 - 0

Inter - Milan  0 - 1    Torino - Como  1 - 5

Sassuolo - Pisa  2 - 2

    CLASSIFICA

ROMA    27  /  Milan, Napoli   25  /  Inter, Bologna, Como   24  /  Juventus   20  /  Lazio  18

Sassuolo   17  /  Udinese   15  /  Cremonese, Torino   14  /  Atalanta   13  /  Cagliari, Parma   11

Lecce, Pisa   10  /  Genoa   8  /  Fiorentina, H. Verona   6

COMMENTO  (di Luciano Finesso)

Anche in questo campionato di football 2025 c'è chi scappa e ti saluta già dalla dodicesima giornata, e chi arranca e spera che i distacchi almeno tra il centro e la coda si possano almeno un pò assottigliare in questa prima parte di campionato.  Ma le partite si susseguono inesorabili e Cagliari, Parma, Lecce, Pisa, Genoa, Fiorentina e Verona hanno già il fiatone da inseguitrici. E tanto più che quest'anno, rispetto al campionato passato, il livello generale - anche di certe squadre di retrovia - si è alzato parecchio. E gli attacchi di certe squadre non riescono a incidere per stare al passo di quelle che sono in lizza con loro per rimanere in A: vedere  Verona, Fiorentina, Lecce che hanno tra gli attacchi più deboli e dovranno correre ai ripari a Gennaio; e non solo il Lecce, ma pure Parma e Pisa. Tra le difese più vulnerabili ci sono quelle del Verona e della Fiorentina, non per niente le ultime due. Il Genoa invece sta lentamente risalendo posizioni, dopo l'ingaggio di De Rossi, che ha già rivoluzionato la squadra: dal passaggio alle due punte a un Thorsby valorizzato, e poi ha inserito Vitinha al fianco di Colombo togliendo pressione al gruppo.

Continua... to be continued...

SOCIETA' / Italia - Una toga nel bosco...

 Giovedì 27 novembre '25                            27th November, Thursday                     visione post - 6

PRIMO PIANO -

(da Il Corriere della sera - 26/11/'25 - Una toga nel bosco / Massimo Gramellini)

UNA TOGA nel bosco

I magistrati incontrano il favore popolare finchè perseguono chi sta in alto: i potenti, i mafiosi, i politici (dello schieramento opposto al nostro), ma appena scendono a valle e si infilano nel bosco, finiscono per perdersi. Cecilia Angrisano, la magistrata dell'Aquila insultata sul web perchè ha disposto l'allontanamento di tre bambini dal casolare in cui vivevano con i genitori, ha sfidato due miti seducenti e inscalfibili. Il primo è il richiamo della foresta, la suggestione di uno stile di vita più semplice. Chi non ha mai pensato: "Basta, mollo baracca e burattini, e mi rifugio nella natura?". Tutti, forse persino la dottoressa Angrisano. Poi non lo si fa per tante ragioni, ma si resta affascinati dagli estremamente coerenti, o dai coerentemente estremisti, che realizzano quello che noi lasciamo galleggiare nella vasca dei buoni propositi. -  Il secondo mito è ancora più duro a morire. L'articolo zero della Costituzione, mai scritto ma assai praticato, recita: "L'Italia è una repubblica di individualisti fondata sulla famiglia". Che viene prima di tutto. Soprattutto, viene prima dello Stato, cioè della comunità allargata e delle leggi, che spesso la famiglia considera intrusive, limitanti e meno importanti della libertà personale. Così i miti "famiglia" e "natura" finiscono per saldarsi cntro i miti più recenti, "cittadini e "civiltà". Un consiglio non richiesto ai magistrati: se vo-gliono vincere il referendum che li riguarda, si tengano lontano dai boschi. 

Lucianone


venerdì 21 novembre 2025

SPORT - calcio / Serie A campionato '25/26 - 11^ giornata / con risultati, classifica, commento

 21 novembre '25 - venerdì                             21st November / Friday                  visione post - 11 

Risultati / partite 11^ giornata

Pisa (Tourè) - Cremonese  1 - 0   Como - Cagliari  0 - 0

Lecce - H. Verona  0 - 0   Juventus - Torino  0 - 0

Parma (Bernabè, Delprato) - Milan  2 - 2

M - (Saelemaekers, Leao)

Atalanta - Sassuolo  0 - 3  (Berardi 2, Pinamonti)

Bologna (Dallinga, Lucumi) - Napoli  2 - 0

Genoa - Fiorentina  2 - 2

G - (Ostigard, Colombo), F. (Gudmundsson, Piccoli)

Roma (Pellegrini, Celik) - Udinese  2 - 0

Inter (Martinez, Bonny) - Lazio  2 - 0

CLASSIFICA 

INTER, ROMA   24  /  Milan, Napoli   22  /  Bologna   21  /  Juventus   19  /  Como   18  

Sassuolo   16  /  Lazio, Udinese   15  /  Cremonese, Torino   14  /  Atalanta   13  /  Cagliari, Lecce  10  

Pisa   9  /  Parma   8  /  Genoa   7  /  H. Verona   6  /  Fiorentina   5 

  COMMENTO

di L. Finesso

Riprende la Serie A, dopo l'interruzione per la Nazionale di Gattuso che ha subito la prima sconfitta da una Signora Norvegia entrata tra i grandi del football, almeno quello europeo. Ma su questa Italia gat-tusiana ci sarà più avanti tempo e modo di capire che sbocco potrà avere per i Mondiali ormai prossi-mi. -  Ritornando a disquisire sulla A nostrana, ci sono un bel pò di considerazioni da trarre in vista dei prossimi incontri-scontri che avranno inizio già da sabato pomeriggio 22 novembre. Dunque: c'è da sottolineare che per queste undici giornate di partenza, le sorprese in positivo sono Como e Sassuolo, con la riconferma del Bologna che scala ancora posizioni e in parte dela Cremonese, che per ora sembra squadra solida; Atalanta e Torino faticano ancora a scalare posizioni, mancano a entrambe delle vittorie in più. Le più battagliere sono sempre le solite: Inter, Roma, Milan Napoli. Nelle zone basse, a partire dal Pisa fino alla Viola del giglio e comprese Parma, Genoa, Verona sono le squa-dre che sembrano le più indicate nella lotta salvezza, con Hellas, Fiorentina e Genoa invischiate in crisi più o meno forti e da risolvere nel futuro prossimo per arrivare in posizioni di classifica un pò tran-quille e non dover ricorrere troppo al mercato riparatore del gennaio '26,  Ma si dovrà capire da parte di ogni società quali cambiamenti si dovranno operare per evitare pericolosi sbandamenti ulteriori. 

Lucianone

giovedì 20 novembre 2025

Ultime notizie - dall'Italia e dall'estero - latest news

 20 novembre '25 - giovedì                           20th November / Thursday                     visione post -

lunedì 17 novembre 2025

SOCIETA' / politica - Oggi in Italia tutti ignorano la resistenza della classe media...

 17 novembre '25 - lunedì                               17th November / Monday                   visione post - 35

(da la Repubblica, 17 novembre '25 - di Concita De Gregorio)

Se tutti ignorano la resistenza della classe media

- C. De Gregorio -

L'altro giorno in libreria una donna pù o meno della mia età accompagnata dalla figlia mi ha avvicinata e mi ha detto: il suo libro è il prossimo nella nostra lista dei desideri, sa?  Glielo compro per Natale - ha indicato con un cenno della testa la ragazza - con la tredicesima. Hanno sorriso entrambe. Ho pensato: glielo regalo. No, magari si offende. No, forse, invece, è quello che desidera. Costa 16 euro, non è un regalo inaccettabile. Poi ho pensato: questa donna deve aspettare la tredicesima per spendere sedici euro. Questa donna curata, gentile, questa donna che viene con  la figlia quasi trentenne in libreria, il sabato pomeriggio. Glielo posso regalare, signora? No, assolutamente. I libri si comprano. Va bene. Lei che lavoro fa? Insegno, quest'an-no ho una terza. Ventuno bambini, belli eh, ma non le dico che fatica. E sua figlia? Eh. Mia figlia fa concorsi. Li vince, sa? Li vince tutti, ma le graduatorie sono terribili. Aspetti anni, e niente. Vivete insieme? Sì, insieme. -  Una delle mie care amiche, un'amica d'infanzia, insegna alla primaria. Le elementari, noi diciamo ancora. Ha la macchina di tutta la vita, la sua storica Mini, che ora è "auto d'epoca". Perciò, siccome non risponde agli attuali criteri ecologi- ci, nei giorni feriali non può circolare. Dunque lei si sposta in autobus, che a Roma significa non sapere se arrivi nè quando. Significa, per entrare in classe alle otto, uscire alle sei e mezza di mattina. Dice che dovrebbe cambiare l'impianto, mettere un sistema a gas, e che le hanno fatto un preventivo da 350 euro, ma non ce li ha. Magari chiede un prestito. -  Mia sorella anche, insegna. In un nido d'infanzia pub-blico. Zero, tre anni. I bimbi sono meravigliosi, dice. I genitori, piuttosto, sono terrificanti. Ha una fucina di aneddoti dell'orrore, sui genitori. Ridiamo molto. Esce ogni giorno (dal lavoro) alle cinque del pomeriggio e non lo dico, quanto guadagna, che magari le dispiace, ma è una vergogna. Agli esami medici di prevenzione rinuncia, la lista d'attesa è troppo lunga e nel privato costa uno sproposito. Speriamo bene. I regali di Natale andiamo a comprarli al mercatino dell'usato, dice, dai che ci divertiamo. -  "Le professoresse democra-tiche" - i professori, anche: usiamo per una volta il femminile esteso - sono la spina dorsale del Paese. Sono quelle che educano i figli che lasciamo nelle loro mani e che talvolta, dice mia sorella, i genitori tardano a tornare a prendere perchè hanno una diretta su TitTock. Sono anche, "le professoresse democratiche", una specie di insulto o di derisione che ascolto nelle discussioni pubbliche: eh, sì certo voi, La sinistra etica. quelli che ancora leggono i giornali, vanno a teatro. Le professoresse democratiche. La minoranza perdente, avete perso. Vabbè. Il linguaggio definisce chi lo usa. Ma una cosa c'è da dire, anzi due. La prima. E' vero. Scorrevo uno studio sui gruppi di lettura in Italia, una pubblicazione dell'Associazio- ne editori indipendenti, si intitola Storie. Su 59 milioni di italiani 23 leggono ancora libri. Quasi il 40 per cento, meglio del previsto. Ad animare i gruppi di lettura otto volte su dieci sono donne. Tra chi partecipa la maggioranza sono pure donne, e sono insegnanti o biblio-tecarie. Si potrebbe considerare una forma di Resistenza non armata. Una fronda, una diserzione. Un'insubordinazione al dettato unico dell'ignoranza utile. Difatti: se le persone non sanno niente sarà più facile convincerle, manipolarle. Certo, se fai passare il sapere come un privilegio di casta, di classe, e non come una fatica spesso improba che costa sacrifici enormi allora hai vinto facile: siamo tutti uguali al grado zero della conoscenza, nella democrazia dell'ignoranza. Che traguardo triste, no? La seconda cosa: sono poveri. Gli insegnanti e con loro tutta la classe media - un tempo dicevamo la piccola borghesia. DEi mestieri, di saperi - è diventata povera. Non ha 16 euro da spendere per un libro. Deve chiedere un prestito per rimettere a posto la macchina. Non bva in vacanza d'estate. Non si cura perchè la sanità pubblica non funziona e quella privata è carissima. Hai voglia poi a sciorinare statistiche. L'occupazione che cresce, la vita che migliora. Ma dove? Guardatevi attorno. La distanza fra la propaganda e la realtà è sotto i nostri occhi. 

Allora come è possibile, questa la vera domanda, che le destre che favoriscono chi ha soldi siano votate da chi non ne ha? Perchè guardate: no alle tasse pr i redditi alti, benefici alle banche, no ai salari minimi, al reddito di cittadinanza, favori agli evasori, condoni. I governi di destra - in ogni tempo, in ogni luogo - hanno fatto e fanno gli interessi di chi ha molto ma sono votati da chi non ha nulla. E' per la sconfitta della sinistra, certo. La colpa di aver deluso, disilluso il suo elettorato naturale. La responsabilità del disastro è da condividere: dove la destra ha attecchito la sinistra ha mancato. E' successo in pochi anni, alcune decine, e sarebbe interessante che qualche mente eccelsa si dedicasse a spiegare come, per eventual-mente cambiare rotta. Ci vuole tempo, certo, non succederà dall'oggi al domani: ma per invertire il corso della tragica storia bisogna prima di tutto capire come e a partire da dove. Torno agli insegnanti. Le persone che formano esseri umani di giovane età che saranno adulti domani. Quindi: la più importante risorsa, il princ ipale investimento di un Paese. I miei genitori erano impiegati dello Stato. Erano figli di povera gente, agricoltori, casalinghe, piccoli commercianti al minuto, gente di paese e di campi. Avevano avuto accesso al sapere grazie al sacrificio enorme dei loro genitori, sacrificio economico, privazioni. Con il sapere si erano emancipati dalla povertà. Con i loro mestieri hanno mantenuto i figli, molti perchè allora se ne facevano molti, hanno comprato una casa, li hanno mandati a studiare le lingue, la musica, le arti, le scienze, li hanno portati in vacanza a conoscere il mondo ed educati alla disciplina, all'onestà e al dovere. Con la pensione di reversibilità di mio padre ancora posso-no pagarsi un corso di studi i miei nipoti. E' successo qui, il danno. E' in questo picolo arco di tempo, cinquant'anni non cinquecento, che la povertà del ceto medio ha diserbato la fiducia nel futuro. Come mai, mi chiedo, non ci occupiamo senza altre distrazioni solo di questo.  

Lucianone

giovedì 6 novembre 2025

SPORT - calcio / Serie A 2025/26 - 9^ e 10^ giornata: risultati, classifica e commento

 6 novembre '25 - giovedì                             6th November / Thursday                    visione post - 29


9^ giornata (di 38)

Lecce - Napoli  0 - 1  Atalanta - Milan  1 - 1

Como - Verona 3 - 1  Juventus - Udinese  3 - 1  

Roma - Parma 2 - 1  Inter - Fiorentina 3 - 0

Genoa - Cremonese  0 - 2  Bologna - Torino  0 - 0

Cagliari - Sassuolo  1 - 2  Pisa - Lazio  0 - 0

10^ giornata

Udinese - Atalanta 1 - 0  Napoli - Como 0 - 0

Cremonese - Juventus  1 - 2

H. Verona - Inter  1 - 2  Toina - Pisa  2 - 2

Fiorentina - Lecce 0 - 1  Parma - Bologna 1 - 3

Milan - Roma  1 - 0  Sassuolo - Genoa  1 - 2

Lazio - Cagliari  2 - 0

Classifica 

NAPOLI  22  /  Inter, Milan, Roma   21  /  Bologna, Juventus  18  /  Como  17  /  Lazio, Udinese  15  /

Cremonese  14  /  Atalanta, Sassuolo, Torino  13  /  Cagliari, Lecce  9  /  Parma  7  /  Genoa, Pisa  6  /

H. Verona  5  /  Fiorentina  4  

COMMENTO

di Luciano Finesso

Non è semplice, questa volta, fare un commento obiettivo di un torneo e di partite fin qui giocate dando un'occhiata alla classifica delineata fin qui, alla 10^ giornata: le prime sette squadre con punteggi che vanno dal 22 del Napoli fino al 17 del Como con 5 punti di distacco da quest'ultimo al Napoli: va bene ci può stare escludendo il Como  come sorpresa (peraltro annunciata), poi altre sei squadre con distacco di due soli punti tra loro - da Lazio fino a Torino - e qui l'anomalia, per ora è la Cremonese che però si è rinforzata bene alzando livello di gioco e di schemi, e con Sassuolo confermato 'outsider'; ma ecco che le anomalie vere e proprie arrivano dalle ultime 7 squadre, cioè dal Cagliari fino alla Fiorentina che risultano separate da 5 punti, nè pochi nè tanti ma abbastanza per procurare già una lotta spietata per non farsi risucchiare nel fondo, soprattutto nelle ultime tre posizioni (da B, per capirci). Ma proprio qui sta qualche sorpresa che non ci si aspettava:  Fiorentina, Genoa, Verona, Cagliari che l'anno scorso erano formazioni di carattere, lotta, gioco e resistenza quest'anno sembrano soffrire molto questo campionato che ha portato alla ribalta due nuove squadre toste (Como e Cremonese) e ha confermato la tenacia tattica e atletica di Atalanta e del solito Sassuolo (redivivo dalla B e dunque mai morto) -

 Andranno sì esaminate le "defiance" di Fiorentina (grave) e le 'sfortune' talvolta autolesionistiche tipiche della squadra veneta, poi la crisi per ora profonda del Genoa. Quindi intanto direi che le squadre con possibilità abbastanza buone di risalire la china sembrano essere Cagliari e Lecce, ma la lotta e le difficoltà rimangono di conseguenza intatte anche per loro. Molto si giocherà come al solito negli scontri diretti e lasciando però da parte voglie di pareggi.

 Lucianone