9 aprile '24 - martedì 9th April / Tuesday vsione pot - 17
- L'Occidente è in grave crisi dì identità e le due guerre Russia-Ucraina e Israele-Gaza accentuano la crisi
- Gli studenti universitari italiani ebrei hanno paura: nove su dieci sentono il bisogno di nascondersi
- Ateneo di Torino - gli studenti universitari antiIsraele: "Ma non chiamateci antisemiti"
- Areneo Federico II a Napoli: occupato il rettorato dagli studenti proPalestina e scontri in piazza :
- E poi, ecco la Sapienza di Roma: è divisa in due, tra i moderati e i duri. Ma la protesta cresce e tutti insieme dicono: "Basta silenzio su Gaza". - E dappertutto si fanno sentire i collettivi che dicono ma più spesso proclamano: "Stop accordi di scambio con Israele".
... Alla Sapienza s'incontrano due anime (o forse molte più). Mentre la vita universitaria scorre, c'é un fronte partecipe e vivace che sta provando a dar voce al conflitto, unito dalla condanna alla "brutale violenza"di hamas ma preoccupato dal destino di Gaza.. Si legge, ad esempio, in un appello applaudito dai collettivi e firmato da 100 docenti che reclamano l'impegno della comunità accademica per "l'immediato cessate il fuoco l'adozione di una risoluzione di solidarietà per Gaza e tutte le vittime civili, l'apertura di una discussione pubblica nell'ateneo per la cooperazione con le università palestinesi e il disinvestimento da società che finanziano l'occupazione illegale di territori da parte di Israele", ma anche "la garanzia della libertà di parola e del diritto di tutti al dibattito e alla riflessione critica". E cè poi un'ala più radicale che ha la sua avanguardia in Cambiare rotta, l'organizzazione giovanile comunista legata a Potere al popolo e alla Rete dei comunisti, che in tutta Italia guida la galassia dei ribelli composta da un altro paio di sigle. Sono quelli che scendono in strada con le associazioni pro Palestina, che occupano le facoltà, che irrompono a lezione, che contestano i rettori, che si scontrano con la Digos. - Federico è uno di loro, ha 30 anni, studia filosofia, arriva da Piazzale Aldo Moro distribuendo i volantini con sopra scritto: "Da Torino a Bari, blocchiamo il bando Maeci Italia-israele". "Siamo antimilitaristi", dice. Parla di "genocidio", di "apartheid", di "Palestina come prigioen a cielo aperto". Poi sul futuro in Medio oriente aggiunge: "Tutti vorremmo la convivenza pacifica ma ora non possono esserci più due popoli e due Stati. Ci può essere uno Stato con due popoli, ma non può essere lo Stato d'Israele cvhe viola e risoluzioni dell'Onu e ha ucciso più di 30 mila persone. Noi sentiamo di schierarci senza ambiguità". L'ambiguià, secondo loro, sarebbe 2quella dell'università che si nasconde dietro al pacifismo mentre fa accordi con la marina militare, con leonardo, con la Nato con le università israeliane che collaborano alla guerra in corso dal punto di vista pratico e ideologico". E Hamas? "Non hanno il nostro sostegno, io non giustifico il 7 ottobre - dice Federico - ma non posso giudicare, non ne ho il diritto. Però sto con la resistenza e l'autodeterminazione del popolo palestinese". anche dagli altri collettivi le risposte si fanno più sfuggenti: "La Palestina deve essere libera", dice Nabou, "L'occupazione deve finire, ma come Coordinamento dei collettivi non abbiamo una posizione unitaria e preferiamo non rispondere", spiegano Matilde e Michele, lei a Filosofia, lui a Sciense Politiche. certo,"le vittime civili sono tutte uguali, ma non è nostro compito portare fiori o lutto, noi siamo studenti, quindi chiediamo alla nostra istituzione lo stop a una tragedia umanitaria e a forme di collaborazione con la guerra". La rettrice Antonella Polimeni ha spiegato più volte che è disposta al dialogo con chi siede negli organi accademici e rappresenta gli studenti, non a una minoranza di collettivi. Dietro gli striscioni erano 3-400 , lo zoccolo duro, un granello di sabbia dentro l''ateneo più grande d'Europa con i suoi 122mila studenti. "siamo pochi, è vero - ammette Nabou - ma molti hanno paura. Noi abbiamo il coraggio di esprimerci". Se li si chiama intolleranti o violenti però si arrabbiano.
Commento
Le Università dei giovani studenti si risvegliano negli Stati Uniti e in Italia. Era forse dagli anni '60 e '70 che non avvenivano mobilitazioni contro una guerra del massacro e pro una popolazione, quella palestinese, vessata, calpestata, martoriata. Sì, d'accordo c'è stato anche Hamas e is uoi metodi terroristi che hanno portato (quasi) parimenti distruzione di famiglie ebraiche e di giovani ebrei colti di sorpresa e ammazzati e anzi trucidati c on assalti cruenti. Ciò che è vero à vero. e il 7 ottobre è ì a dimostrarlo. ma il "mostro" Hamas non è nato per caso, purtroppo.
Continua... to be continued...:
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