sabato 13 maggio 2023

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 15 maggio '23 - Sabato                                     15th May / Saturday                          viione post - 2

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Giornata di incontri:
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Lavoro e precari -
Studenti e caro affitti -
Studenti universitari in tenda, caro affitti e Landini contestato

Sindacati in piazza, in miglaiia a Milano contro il governo.
Landini: Sciopero generale? Non escludiamo nulla. Politica ascolti il Paese"
Landini contestato dagli studenti in tenda “Ma la Cgil è con loro”
MILANO — «Non me l’aspettavo, ma penso che sia un elemento che indica anche una modalità. Queste persone dovrebbero capire che la loro controparte non è il sindacato, ma il governo». Maurizio Landini reagisce così alla contestazione davanti all’università Statale di Milano. Quando alcuni studenti del collettivo Cambiare rotta lo accusano di essere venuto a fare solo «una passerella » e di «ingannare i lavoratori ». Il leader della Cgil è appena arrivato per esprimere solidarietà ad altri studenti, che da giorni sono “accampati” con alcune tende contro il caro affitti. È finita da poco la manifestazione unitaria con Cisl e Uil con quarantamila persone all’Arco della Pace contro la politica economica del governo. Dal palco, il numero uno della Cgil ha scandito agli studenti: «La vostra lotta è la nostra».
Per nulla intimorito, Landini chiede di incontrare uno dei quattro contestatori che nel frattempo è stato bruscamente allontanato dal servizio d’ordine. «Bisogna unire tutti quelli che pensano che sia giusta questa battaglia». Non è per nulla pentito di essere venuto. Anzi. «Sono più che convinto di aver fatto bene a venire. Lo rifarei. Poi se vogliono discutere sono pronto a farlo. Se, invece, vogliono inveire e offendere, decidano loro». Perché «non mi pare che avessero una grande voglia di fare una discussione. Volevano fare la marchetta per poter dire che hanno contestato un segretario generale. Non cambia la sostanza di quello che è un problema aperto e per quello che mi riguarda ancora di più come Cgil noi ci apriremo al rapporto con gli studenti e con la discussione sociale».
Subito dopo, però, fa autocritica. «Forse avrei dovuto venire prima, ma siamo sulla strada giusta. Siamo i primi ad ammettere che c’è un problema di rottura che c’è stata in questi anni tra giovani. Sono precari, non hanno diritti, hanno ragione ad essere arrabbiati. Ma ricordo che le leggi non le fa il sindacato. Le hanno fatte i parlamenti, i governi. Noi stiamo facendo i conti con delle leggi sbagliate che vorremmo cambiare. Si può discutere che si faccia di più, ma non è una nostra responsabilità». Il leader della Cgil ricorda che «i voucher non li abbiamo inventati noi, abbiamo raccolto le firme per fare i referendum per cancellarli». Landini ammette che «il livello di precarietà raggiunto in questi anni sta frantumando e dividendo il mondo del lavoro. Questo è il problema». Mette in guardia osservando che «da che storia è storia le divisioni favoriscono quelli che dividono». Annuncia quindi che «una delle cose che dovremmo fare è andare a fare assemblee nelle scuole e nelle università. Non mi impressionano chequalcuno contesti».
Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Universitari alla fine non nasconde un certo imbarazzo. «Credo che le proteste siano giuste, ma allo stesso tempo bisognerebbe usare un atteggiamento un po’ più dialogante. L’obiettivo è comune a tutte e tutti,magari i metodi e le visioni su come arrivarci sono differenti, ma dovremmo aprire un tavolo di dialogo e di confronto sulle metodologie piuttosto che aggredirci vicendevolmente, se vogliamo raggiungere lo stesso scopo». La speranza degli studenti è che una delegazione possa incontrare venerdì a Padova il ministro dell’Università Anna Maria Bernini in occasione dell’apertura dell’anno accademico. Dopo potrebbero smontare le tende.
Per il resto, il corteo di Cgil, Ci sl e Uil si è svolto pacificamente. «Siamo in piazza per un Paese diverso — dice il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri — lotteremo fino alla fine». Danela Fumarola della Cisl garantisce: «Non siamo qui per compromessi al ribasso», ma aggiunge che «parlare di sciopero generale è prematuro».
Lucianone

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