lunedì 6 febbraio 2023

IL CASO / Cronaca politica - Visita e breve colloquio con Alfredo Cospito nella sua cella nel carcere di Bancali a Sassari

 6 febbraio '23 - lunedì                             6th February / Monday                            visione post - 2

(da la Repubblica - 13 gennaio 2023 - di Francesco Bei)

Alfredo Cospito è un duro. La sua carriera militare (e criminale) parla per lui. ha gambizzato un
dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, attentato per cui ha già scontato dieci anni in
carcere ed è stato condannato per strage per due bombe piazzate nel 2006 davanti alla Scuola
carabinieri di Fossano, anche se in quell'occasione , fortunatamente, non ci furono vittime ma
solo danni materiali.     Da 86 giorni l'uomo, che i giudici considerano  il leader della galassia
anarchica italiana, è in sciopero della fame contro il regime del 41 bis.   Una misura di segre-
gazione estrema, concepita dall Stato per combattere la mafia, per spezzare i legami tra i boss
reclusi e i loro clan, che viene per la prima volta applicata a un anarchico.  Cospito è un duro,
dicevamo, è così che si prsenta subito alla delegazione del Pd che è andata a trovarlo ieri nel
carcere di Bancali, a Sassari,  -  "Non dico niente, non parlo con voi se prima non parlate an-
che con gli altri detenuti", questo il benvenuto ai parlamentari Dem Serracchiani, Andrea <or-
lando, Silvio Lai e Walter Verini, volati in Sardegna per verificarne le condizioni di salute. 
Gli altri tre detenuti, con cui Cospito divide la sezione di massima sicurezza, sono due mafio-
si e un camorrista. Carcerati che hanno alle spalle chi 30, chi 20, chi 15 anni  di questa "non 
vita", fatta di limitazioni severe ai rapporti  con gli altri "ospiti" della struttura, regole strin- 
genti per i colloqui, l'ora d'aria, le letture, persino divieti alla televisione (o a certi programmi).
 La porta della cella non si apre nemmeno per la visita di controllo dei parlamentari, che dislo-
gano con il detenuto attraverso lo spioncino.  Cospito appare smagrito, ha già perso 35 chili da
quando ha iniziato la sua lotta contro l'ergastolo ostativo e il 41 bis, un regime a cui è sottopo-
sto dal maggio dello scorso anno. E' ancora un omone da un metro e 90 per 85 chili, ma i me-
dici che lo seguono iniziano a riscontrare alterazioni nelle analisi del sangue.
"Io so che se non risolvono questo problema morirò. sarà la mia ultima battaglia - sussurra (Co-
spito) dalla cella, alzandosi dal letto  con una tuta  e  uno  zuccotto  di lana in testa  -  ma andrò 
comunque fino in fondo. Ho solo questa arma, ho solo il mio corpo".  Cospito combatte dal car-
cere e non rinnega nulla, non si pente e non si arrende.  Anzi, conferma la sua sfida alle Istitu-
zioni: "Io sono un sovversivo, sono sempre stato un ribelle, fin da quando ho rifiutato la naja.
Non ho mai accettato di servire lo Stato".  Cospito considera lo stato italiano un nemico da ab-
battere, ma può lo Stato italiano considerarlo alla stessa stregua? Il tema, dunque, non è la le-
gittimità della condanna, ma il confine di una detenzione che, scontata in questo modo rischia
di vanificare i principi costtituzionali sulla pena e sul carcere.    L'anarchico al momento è ta-
gliato fuori da tutto, perchè i giudici sospettano che dal carcere possa dirigere ancora la fede-
razione anarchica che guarda a lui come a un leader. Una valutazione che il detenuto contesta
radicalmente: "Io sono anarchico, per definizione l'anarchico non ha una struttura formale, non 
ha reti cui impartire ordini.
Continua...
to be continued...

Nessun commento:

Posta un commento