sabato 28 dicembre 2019

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

28 dicembre '19 - sabato                             8th December / Saturday                visione post - 3

Alto Adige
Valanga sulla pista da sci in Val Senales: morti una donna e due bambine di 7 anni
Travolto un gruppo di turisti tedeschi sugli sci.  Si cercano eventuali dispersi.
Roma - politica
Istruzione:  Azzolina e Manfredi al posto dell'ex ministro Fioramonti (si era dimesso)
Conte: "Separiamo la Scuola dalla Ricerca. Nuovi gruppi parlamentari? Destabilizzanti,
non ho questa velleità".
Trento - Dolomiti
Valanga in Trentino sulle Dolomiti / Travolte quattro persone: un morto
Gli scialpinisti sono stati travolti da una valanga nel nel gruppo del Brenta, non distante
dal rifugio Tuckett, mentre sciavano fuoripista.La slavina si è staccata poco dopo le ore 11 nella zona dello Spallone dei Massodi, sopra il rifugio Tuckett. Gli alpinisti erano in cordata con ramponi e piccozze: stavano risalendo un canalone a piedi per poi discendere con gli sci. Quando la valanga si è staccata, sono stati travolti e trascinati per diversi metri. Sul posto sono intervenute le squadre del soccorso alpino, che hanno raggiunto la zona della slavina con l’elicottero dei vigili del fuoco di Trento. Uno di loro è morto, un altro si trova ricoverato in stato di ipotermia all’ospedale di Trento, gli altri sono illesi. La vittima è un ragazzo di 28 anni della valle di Non; per ora non sono state diffuse le sue generalità.

USA - New York
Attacco a casa di un rabbino: 5 feriti a colpi di machete
L'aggressione antisemita è avvenuta nella cittadina di Monsey, a 50 chilometri da New York,
in occasione della festa per la settima giornata delle celebrazioni di Chanukkah. Il responsabile
arrestato dopo un tentativo di fuga.  Netanyahu: "Attacco brutale".  Il capo di Stato israeliano
Rivlin:"Sconvolto e oltraggiato".
Milano
Giovane preso a bottigliate mentre passeggiava col compagno in centro
Aggredito perché gay vicino alle colonne di corso di Porta Ticinese. Sabato sera tra mezzanotte e l’una un ragazzo di 25 anni è stato soccorso dalla polizia locale, allertata dai passanti mentre era in servizio di prevenzione, per essere stato circondato da una decina di persone e colpito con dei vetri di bottiglia.
Con una ferita alla testa e un forte trauma al torace è stato trasportato in codice giallo al Policlinico, da cui è stato dimesso domenica con dieci giorni di prognosi. Gli agenti della polizia locale stanno cercando di risalire agli aggressori, che sono scappati, anche acquisendo le immagini delle telecamere della zona. Il giovane, originario di Vicenza e abitante in città per lavoro, ha raccontato ai vigili di essere stato colpito da un lancio di bottiglie da una decina di ragazzi mentre stava passeggiando mano nella mano con il suo compagno in porta Ticinese, una delle zone più centrali e vive di Milano. L’attacco è avvenuto fuori da un locale: il branco prima ha insultato la coppia gay e poi l’ha bersagliata di vetri.

Lucianone

sabato 21 dicembre 2019

SPORT - calcio / Serie A - 15^ e 16^ giornata 2019/20

21 dicembre '19 - sabato                        21st December / Saturday                    visione post - 5

Risultati delle partite
15^ giornata
Inter    0      Atalanta     3     Udinese   1     Lazio        3      Lecce     2     Spal       0
Roma   0     H. Verona   2      Napoli    1     Juventus   1       Genoa   2     Brescia   1

Sassuolo   2     Torino          2     Sampdoria   0      Bologna    2 
Cagliari    2      Fiorentina   1      Parma          1      Milan       3

Risultati delle partite
16^ giornata
Brescia   3     Napoli   1     Genoa         0     H. Verona   3     Bologna   2     Juventus   3
Lecce       0     Parma   2     Sampdoria   1     Torino        3      Atalanta   1     Udinese    1

Milan        0     Roma   3     Fiorentina   1     Cagliari   1
Sassuolo   0      Spal     1     Inter           1      Lazio      2



Lucianone

Ambiente / economia - Disastri globali: bomba climatica e bomba demografica

21 dicembre '19 - sabato                          21st December / Saturday                     visione post - 3

(da il manifesto - 17 dicembre '19 - Enrico Masulli)
Chi fabbrica bombe climatiche e demografiche
La ristrutturazione tardo capitalista dell'ultimo quarantennio ha portato all'esasperazione la logica
utilitaria e contingente del capitalismo. Il risultato è l'affermazione incontrastata di un neo-dispo-
tismo.  Il risultato è un sistema che, da un lato, si dispiega in maniera pressochè incontrastata, af-
fermando una sorta di neo-dispotismo. Dall'altro ha aggravato squilibri ecologici, demografici e
sociali al punto da rendere non più sostenibile il suo stesso modo di funzionare.
Milioni di persone, soprattutto giovani, di tutto il mondo manifestano la necessità vitale di sosti-
tuire completamente e in pochi anni le fonti energetiche fossili perchè senza un'urgente e drasti-
ca inversione di tendenza il riscaldamento del pianeta raggiungerà nel 2050 la soglia totale di 2
gradi.  A quel punto, il 35% della superficie terrestre dove vive oò 55% della popolazopne mon-
diale sarebbe onvestita da fenomeni metereologoco esiziali. Due miliardi di persone patirebbero
una crisi idrica irreversibile. La crisi agricola  costringerebbe  almeno  un miliardo  di persone a
migrare. Le condizioni di sussistenza della specie sarebbero assai diverse da quelle finora cono-
sciute.  -  Sempre più evidenti sono anche gli effetti dello squilibrio demografico, Da un lato as-
sistiamo ad un crescente invecchiamento della popolazione e calo della natalità specie negli Usa
ed Europa occidentale. Nei paesi dell'Unione europea, entro 12 anni, una persona troppo giova-
ne o anziana per lavorare graverebbe su 1,5 in età lavorativa, determinando una situazione inso-
stenibile. A tale calo demografico corrisponde un andamento opposto in molti paesi del Sud del
mondo, vale a dire in quelli che non hanno ancora spezzato il circolo vizioso tra maggiore pover-
tà e maggiore popolazione. Ne consegue che la straordinaria crescita della popolazione mondia-
le, prevista in un aumento di 2,3 miliardi nel 2050, riguarderà per il 97,2% i paesi meno svilup-
pati, una vera e propria  "bomba" demografica. Contemporaneamente aumenterà la distanza tra
tra i paesi più ricchi e quelli più poveri, mentre crescono le diseguaglianze all'interno sia dei pri-
mi che dei secondi. Se paragoniamo  il Pil pro capite a parità di potere d'acquisto e, per un con-
fronto più rigoroso, consideriamo solo i paesi con più di 30 milioni di abitanti, riscontriamo che
negli 8 paesi più ricchi il Pil pro capite va dai 39,675 dollari in Italia ai 62.869 negli Usa; men-
tre negli 8 paesi più poveri esso varia  da 824 dollari  nella Repubblica Democratica del Congo
a 6.851 in Angola. Quanto alle diseguaglianze interne, il 10% più ricco della popolazione pos-
siede il 47% della ricchezza nell'America del Nord e il 55% nell'Africa sub-sahariana.
Le dimensioni limite di questi ed altri squilibri impongono un mutamento radicale, un nuovo
paradigma, un'ardua sfida che richiede un corrispondente rinnovamento delle forme di conflit-
tualità sociale ed espressione politica. Forme che possono maturare solo interpretando le istan-
ze più profonde dei grandi movimenti collettivi che, non a caso oggi e in diverse parti del mon-
do, sono portatori di valori, concezioni sociali e modelli di cultura affatto reattivi al vecchio pa-
radigma e agli squilibri ultimativi che ne indicano la crisi.

Lucianone

giovedì 19 dicembre 2019

L'Opinione del Giovedì - Il razzismo durissimo a morire in questa società social / tribale. E allora? Ribellarsi in modo gandhìano-pacifico come le sardine delle piazze!

19  dicembre '19 - giovedì                         19th December / Thursday                visione post - 4

Siamo un Paese di contraddizioni enormi: amiamo il volontariato, aiutiamo i terremotati dove
non arrivano le istituzioni, siamo generosi tra di noi italiani, ma allo stesso tempo urliamo ne-
gli stadi contro i giocatori di colore, offendiamo pesantemente i neri, i colorati i diversi dalla
nostra pelle anche all'interno degli ospedali, come appena avvenuto a Sondrio, contro una ma-
dre nigeriana che si lamentava, gridava disperata per la morte del proprio figlioletto. Insomma
siamo ancora molto, molto razzisti come italiani che si dicono di amare il volontariato e tutte
le associazioni che fanno capo ad esso. E allora? Il razzismo non più strisciante ma aperto, a
volte espresso in modo tracotante, da dove viene? Solo da un odio fascistoide, o tanti lo han-
no coltivato con la paura per la crisi sociale economica eccetera, dovuto al rancore contro tut-
to e tutti, perchè a qualcuno c'è da dare la colpa e gli stranieri vanno benissimo, e allora dico
che sì "prima gli italiani" perchè abbiamo il diritto di star meglio noi per primi che viviamo
nella nostra terra italiana, e gli altri "gli stranieri" che vogliono, ma che vogliono?
Tutto fino adesso era andato così, poi sono arrivati certi giovani, che a Bologna hanno detto
no, basta odio, basta razzismo, basta rancore, insomma finiamola con rabbia e prepotenza, e
prima di tutto questi messaggi, queste voci contro il senso comune dell'odio "atavico" e truce
si sono levati insieme con cori tranquilli e fermi, con canzoni di positività antifascista nelle
piazze, in tutte le piazze. E dire no, basta odio, no, basta offese e litigi tra parti politiche op-
poste, e sì al dialogo, sì alla discussione pacifica e ragionata.
Ma ecco, purtroppo rigurgiti di razzismo e odio contro il diverso, lo straniero. il nero nigeria-
no, in questo caso una donna, una giovane madre, ricompaiono, a Sondrio in un pronto soc-
corso dell'ospedale. Purtroppo sono ancora tanti quelli che ancora non hanno capito niente,
se ne fregano delle sardine nelle piazze e continuano a odiare, odiare, odiare...
Se poi un fomentatore come Matteo  Salvini, che ha dato il là per primo al "prima gli italiani",
va a processo per la questione migranti che ha lasciato marcire in mezzo al mare per giorni
e giorni, ben venga processo e possibile condanna.
All'odio e alle prepotenze Gandhi rispondeva con la non violenza portando nelle piazze mi-
lioni di Indiani, così come le Sardine portano nelle piazze  la  resilienza mescolata alla resi-
stenza contro odio, rabbia, rancore e le prepotenze dei "pieni poteri", E al canto di Bella Ciao.

- Luciano Finesso -

sabato 14 dicembre 2019

Ambiente / l'emergenza ambientale - Le parole giuste

14 dicembre '19 - sabato                        14th December / Saturday                 visione post - 3

(da la Repubblica - 24 novembre '19 - di Stefano Mancuso)
Le parole giuste per il clima folle
Alla fine di ottobre del 2018, la tempesta Vaia colpiva con violenza inaspettata il Nord Est italiano
procurando l'abbattimento di intere foreste e la morte di un numero imprecisato di alberi.  In cerca
di una stima, quanto più possibile realistica, del numero di alberi schiantati, chiamai in quei giorni
chiunque conoscessi nelle zone colpite dal disastro per avere informazioni più dettagliate.
Alla domanda "quanti alberi sono caduti?", la risposta era immutabilmente "molti milioni di metri cubi di legname". L'unica variabile ammessa era il numero di metri cubi:  da sette a nove. Nessuno
che parlasse del numero di alberi caduti; solo metri cubi di legname. Ora, le parole che adoperiamo
raccontano molto di cosa siamo; parlare di metri cubi  di legname o  di  bestiame  o  di pescato, ad
esempio, illustra con chiarezza il nostro rapporto predatorio con gli altri esseri viventi del  Pianeta.
Una percezione della natura come materia prima che, a prescindere  da qualunque  considerazione
etica, è una delle cause fondamentali della drammatica emergenza ambientale che stiamo vivendo.
La scelta di un vocabolo o di un altro, se da un lato svela cosa siamo, dall'altro ha la possibilità di
modificare la nostra comprensione della realtà. Prendiamo il caso del "cambiamento climatico".
Il primo ad aver utilizzato questa espressione sembra essere stato Wallace Broecker, ricercatore
presso la Columbia University, in un articolo pubblicato su Science il 9 agosto del 1975. Da quel
momento "cambiamento limatico"  e  "riscaldamento globale" hanno iniziato  a essere utilizzati 
come sinonimi , nonostante le due locuzioni definiscano fenomeni molto diversi: "riscaldamento
globale" riguarda, infatti, l'aumento della temperatura media della superficie terrestre dovuta al-
l'aumento delle concentrazioni di gas serra, mentre "cambiamento climatico" interessa la modi-
fica a lungo termine del clima della Terra.  Quello che accade  al nostro pianeta  è, senza alcun
dubbio, un "riscaldamento globale", eppure si continua a parlare di "cambiamento climatico". 
Perchè? La risposta è semplice e la racconta qualche mese fa sul Washington Post, Frank Luntz,
un consulente dei repubblicani americani: "Nel 2001 scrissi un promemoria per i politici repub-
blicani consigliando loro di cancellare dal loro vocabolario il "riscaldamento globale", perchè
aveva connotazioni catastrofiche, e utilizzare al suo posto  "cambiamento climatico" che sug-
geriva, al contrario, una sfida più controllabile e meno emotiva".
Utilizzare le espressioni giuste fa una differenza enorme. E' per questo  che r ecentemente il 
Guardian ha stilato un breve glossario dei termini e delle espressioni che devono essere  uti-
lizzate dai suoi giornalisti quando scrivono sull'ambiente. Leggerlo è istruttivo. Fra le racco-
mandazioni troviamo che "crisi climatica" o "emergenza climatica"  devono  essere preferiti 
a "cambiamento climatico"  e che coloro che negano  lo stato delle cose non devono  essere 
descritti come "scettici" ma come "negazionisti". 
Sono molti i giornali nel mondo che tentano una revisione linguistica sui temi dell'ambiente
e credo facciano bene. Sia chiaro, non sono soltanto alcuni politici o alcuni giornalisti a con-
fondere le acque, anche gli scienziati, con il loro esagerato timore  di esprimere  con sempli-
cità cosa sta realmente accadendo nonostante le miriadi di prove irrefutabili a sostegno, con-
tribuiscono alla confusione. Un esempio classico è un brano del recente report sul riscalda-
mento globale del gruppo intergovernativo  sul cambiamento climatico (Ipcc): "Limitare il
riscaldamento globale a 1,5°C richiederebbe cambiamenti rapidi, di vasta portata  e  senza 
precedenti in tutti gli aspetti della società". "Rapidi, di vasta portata e senza precedenti  in
tutti gli aspetti della società", non stiamo forse parlando di cambiare tutto e subito? E allo-
ra perchè non scrivere chiaramente come faceva Margaret  Atwood, in un suo saggio del
2015 che ciò che sta accadendo al nostro pianeta più che un "cambiamento climatico"  è
un "cambiamento di tutto"?

Stefano Mancuso, scienziato, è direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia
vegetale (Linv). Ha scritto "La nazione delle piante" (Laterza, 2019).

Lucianone

mercoledì 11 dicembre 2019

Sport / calcio - Ultime notizie: grande impresa dell'Atalanta che va agli ottavi di Champions

11 dicembre '19 - mercoledì                 11th December / Wednesday                visione post - 3

IMPRESA ATALANTA
Batte lo Shakhtar per 3 - 0 in Ucraina
e vola agli ottavi di Champions League
Le reti di Castagne, Pasalic e Gosens portano i nerazzurri nella storia
Shakhtar-Atalanta 0-3: Castagne, Pasalic e Gosens portano i nerazzurri nella storia

Impresa Atalanta, batte 3-0 lo Shakhtar e vola agli ottavi di Champions League Gasperini: 'Notte che non dimenticheremo'

Lucianone

SPORT - calcio / Serie A - 14^ giornata 2019/20

11 dicembre '19 - mercoledì                          11th December / Wednesday                 visione post - 2

Brescia     0     Genoa   0     Giorentina   0     Juventus   2     Inter   2     Lazio      3     Parma   0
Atalanta   3      Torino   1    Lecce           1     Sassuolo   2     Spal   1     Udinese   0     Milan   1

Napoli      1     H. Verona   1     Cagliari        4
Bologna   2     Roma          3     Sampdoria    3

CLASSIFICA
Inter   37  /   Juventus   36  /   Lazio   30  /   Roma   28  /   Cagliari, Atalanta   25  /   Napoli   20  /
Parma, H. Verona   18  /   Torino, Milan   17  /   Bologna, Fiorentina   16  /   Sassuolo, Lecce,
Udinese   14  /   Sampdoria   12  /   Genoa   10  /   Spal   9  /   Brescia   7 

Continua...
to be continued... 

Scienze / ricerca - Spazio e new economy: gli affari messi in orbita

11 dicembre '19 - mercoledì                     11th December / Wednesday                 visione post - 3

(da la Repubblica/Scienze - 5 dicembre '19 - di Matteo Marini)
Che affari nello spazio
La new economy va in orbita
Da quando lo spazio è diventato più democratico, dall'orbita ha cominciato a prendere forma
l'architettura virtuale del futuro, che regolerò la nostra vita di tutti i giorni. Lanciare satelliti
è diventato sempre più economico e la "New Space Economy" è cresciuta di conseguenza.
Arrivando, nel 2018, a superare i 400 miliardi di dollari di valore globale.
"Un tepo gli unici acquirenti erano i governi per l'esplorazione, la difesa militare o le comu-
nicazioni, tutto è cambiato con i privati", riflette Jean-Jacques Dordain, per 12 anni direttore
generale dell'Esa (Agenzia Spaziale Europea) e ancora impegnato (ha 73 anni) con le star up
nel settore. Dordain interverrà a Roma all'Expo Forum Europeo sulla New Space Economy,
che si terrà dal 10 al 12 dicembre.   "Lo spazio ora fa concorrenza alle strutture terrestri, la
rete Internet per esempio ma anche il turidmo. Si potrà volare con SpaceX o Virgin Galactic.
Ci siamo vicini. Quando ero giovane, in fondo, l'aereo era solo per i ricchi".
Il settore spaziale in Italia vale poco meno di due miliardi di euro. Nel nostro paese è presen-
te tutta la filiera, dalla progettazione dei satelliti ai razzi (il vettore Vega della Avio  nasce  a
Colleferro) fino ai servizi "downstream" che usano i big data delle costellazioni che ci osser-
vano dall'alto.   E-Geos (società di Telespazio e Asi) è distributore mondiale dei dati Cosmo
Skymed, satelliti radar italiani che possono rilevare spostamenti ninimi (millimetri da centi-
naia di chilometri di altezza) di edifici e terreno, controllare frane, o i danni di un terremo-
to   E' il sistema del "gemello digitale", copia identica in codice binario, di un ponte o di un
palazzo, che viene misurata nel tempo. E può salvare vite.
Ma le "sentinelle" del cielo hanno molti occhi e ancora più applicazioni: "Usiamo tutti i sensori
spaziali per rendere l'agricoltura più produttiva e sostenibile", spiega Massimo Comparini, am-
ministratore delegato di e-Geos. "Possiamo conoscere il livello di umiditò del terreno  per dire
al momento giusto dove irrigare e quanto, o i nutrienti da somministrare, con una precisione di
pochi metri. Questo ci aiuta anche a rispondere ai cambiamenti climatici. L'aumento di produt-
tività stimato è del 15-20%".  Basta un'app: "Posso consultare sul tablet la mappa di vigore del-
ùle colture - aggiunge Comparini - le analisi mi diranno se ci sono inquinanti nel terreno o nel-
le acque. La combinazione con i dati meteo consente modelli di rischio più precisi per i premi
assicurativi".
CONTINUA...
to be continued...

giovedì 5 dicembre 2019

SPORT - calcio / Serie A - 13^ giornata 2019/20

4 dicembre '19 - mercoledì                         th December / Wednesday                   visione post - 7

Risultati delle partite

Atalanta    1     Milan    1     Torino   0     Bologna   2     Roma     3     Sassuolo   1     H, Verona   1
Juventus   3     Napoli   1    Inter     3      Parma      2    Brescia   0     Lazio        2      Fiorentina   0

Sampdoria   2     Lecce      2      Spal      1
Udinese       1     Cagliari   2      Genoa   1

CLASSIFICA
Juventus   35  /   Inter   34  /   Lazio   27  /   Cagliari, Roma, Atalanta   25  /   Napoli   20  /
Parma, H. Verona   18  /   Torino   17  /   Fiorentina   16  /   Milan, Udinese, Lecce   14  /
Sassuolo, Bologna   13  /   Sampdoria   12  /   Genoa   10  /   Spal   9  /   Brescia   7




 COMMENTO
Juventus: cinismo, Higuain, fortuna, ecco le tre parole giuste che raccontano in sintesi la
partita  Atalanta - Juventus (1 - 3), e volendo pure aggiungere (fa parte del cinismo) tre
tiri in porta e tre gol dei bianconeri di Sarri. E l'Atalanta? Beh, la squadra orobica del Gaspe
gioca, soprattutto nel primo tempo, molto meglio dei torinesi targati Juve, ma se la
Dea (guarda caso anche il nome di riserva dell'Atalanta) bendata ti volta le spalle ti
devi accontentare dei pali o traverse; poi nel secondo tempo tutto gira giusto e liscio
per la Juve, che torna al comando ma solo di un punticino sull'Inter che quest'anno non
molla  e va a prendersi tre punti a Torino con altrettanti tre centri.  Inter: attacco mici-
cidiale e difesa abbastanza solida stanno dando finalmente soddisfazioni alla tifose-
ria interista che deve ringraziare  soprattutto l'esperienza e le capacità di mister Conte.
Napoli e Milan:  due squadre bloccate, sia nel risultato  - era scontro diretto a Milano
(1 - 1) - sia negli ingranaggi tecnico-societari e probabilmente, di conseguenza, pure
a un certo livello psicologico-mentale. Insomma, tanto da fare per recuperare.
Occhio al Verona Hellas  (grande risultato da tre punti contro la Fiorentina) dopo lo
stop - due pareggi - di Cagliari e Parma, le altre due sorprese, col Verona, del 
campionato 2019/20, fino ad oggi, naturalmente!
- Luciano Finesso -

Lucianone

mercoledì 4 dicembre 2019

Riflessioni - Il problema dei sovranisti

4 dicembre '19 ì mercoledì                       4th December / Wednesday                   visione post - 5               

(da la Repubblica - 26 settembre '19 - L'Amaca / Michele Serra)

IL SOVRANISTA HA UN PROBLEMA
Lo smacco giudiziario-istituzionale di Boris Johnson) il Bugiardo, il nuovo rischio di impeachment
di Trump, e in scala molto ridotta la caduta del Salvini, hanno un elemento in comune: sono altret-
tanti contraccolpi a forzature o prepotenze o colpi di mano. Se la sono andata a cercare.
Ecco dunque, sotto gli occhi di tutti, il vero punto debole del leader sovranista: credere che il consenso  popolare gli costruisca attorno una specie di inviolabilità personale. E sulla base di
questa convinzione sbagliare mossa, forzare i tempi, violare regole, presumendo di godere di
una speciale dispensa extra-democratica (Berlusconi si diceva l'unto del Signore o l'unto del
popolo a seconda dell'uzzolo di giornata).  In sintesi, il vero problema del leader sovranista è
la democrazia. O la sfascia del tutto, ne mette fuori uso i meccanismi e diventa, nè più ne me-
no, un dittatore; oppure, se la sua azione rimane dentro quei limiti e quelle regole, prima o poi
è destinato a pagare pegno a entrambi: ai limiti del suo potere personale e alle regole che sono
uguali per tutti, anche per chi stravince le elezioni.  La democrazia sta stretta al sovranista, al-
l'aspirante duce, al prepotente.  E ' come una specie di vaglio che non fa passare gli ego extra-
large. Per questo più passa il tempo, più questa parola (democrazia) quasi scontata, abusatissi-
ma, tirata in ballo ogni tre secondi anche quando non sarebbe il caso, ci diventa sempre più ca-
ra. E probabilmente, in modo speculare,  diventa sempre più odiosa ai prepotenti, che quando
meno se la aspettano, e passano al galoppo salutando la folla, si beccano un colpo di democra-
zia in piena faccia, e mordono la polvere.

Il mio commento
E'  chiaro che il sovranismo e il populismo sono nati con la crisi della globalizzazione.
Con un mondo globalizzato sembrava che il capitalismo moderno volesse e potesse su-
perare tutte le sue contraddizioni, mantenendo comunque stabili le democrazie dei Pae-
si occidentali e anzi magari migliorandole. Ma già i contestatori no-global avevano ca-
pito il rischio cui andava incontro un mondo non diversificato, un pianeta unificato dal-
le reti di Internet e dei vari social-media.  Come non aveva avuto possibilità di sviluppo
un mondo unificato e appiattito economicamente con la dottrina comunista  del tutti  u-
guali, così un mondo costruito sulla base dei rapporti sociali essenzialmente virtuali e
sempre meno umani e umanizzanti rischiava di avere degli sbocchi antidemocratici. E
infatti populismo e sovranismo contengono in sè  delle forti spinte anti democratiche,
soprattutto nel volere al potere una figura unica di capo che risolva tutti i problemi e
sostituendo alla politica una dottrina antipolitica o sottopolitica.
CONTINUA...
to be continued..

lunedì 2 dicembre 2019

Arte - Piero Dorazio, maestro senza limiti

2 dicembre '19 - lunedì                         2nd December / Monday                         visione post - 5

(da la Repubblica - 27 settembre '19 - MilanoGiorno - di Chiara Gatti)
Da più infinito a meno infinito. Una retta stesa nello spazio senza capo nè coda. Le linee colorate di
Piero Dorazio /1927 - 2005) hanno origine e prospettiva illimitate. Così il maestro romano ha voluto
dimostrare, nel corso di una ricerca astratta radicale, avviata nel secondo dopoguerra, come il quadro
fosse destinato a rompere i suoi limiti fisici affinchè l'immagine potesse fluttuare libera nel vuoto.
Negli stessi anni in cui Fontana bucava le tele per cercare una dimensione oltre il visibile, e gli ame-
ricani affidavano al gesto informale moti inconsci gocciolati sulla superficie senza confini apparenti,
Dorazio  - fondatore con Turcato, Capogrossi e Burri di gruppi di avanguardia quali Forma 1 e Origi-
ne - teorizzò il potere del colore costruttore di forme moltiplicabili. Di qui all'eternità. Maglie, intrec-
ci, nodi, onde, reticoli, steli fanno parte di un lessico che individua un canone ripetibile, un ritmo per-
petuo di cui la forma visibile restituisce solo una parte.  I quadri che sono stati esposti fino al 27 otto-
bre alle Gallerie d'Italia di Milano nella mostra curata da Francesco Tedeschi e realizzata con l'Archi-
vio Dorazio, comunicano esattamente questa sensazione: sono  porzioni  di un orizzonte  più  ampio,
tasselli di uno spazio immenso, ma coloratissimo. L'immagine comincia prima e finisce ben oltre il
nostro sguardo.  Erede ideale di nomi che, come Braque, Leger, Arp, si sono interrogati sul destino
della linea, l'artista è al centro di un lavoro di catalogazione dell'opera completa  e  gode  ora di un percorso in pillole (solo 14 pezzi  della collezione di Intesa Sanpaolo) raccolto sotto il titolo "Forma
e Colore" per un affondo preciso sul concetto di piano come luogo geometrico e campo continuo.

Risultato immagini per piero dorazio
Piero Dorazio

Risultato immagini per piero dorazio
Un'opera di Dorazio

Lucianone

sabato 23 novembre 2019

Ultime notizie - dall'Italia / Latest news

23 novembre '19 - sabato                       23rd November / Saturday                  visione post - 4

ROMA
Giornata violenza sulle donne -
Decine di migliaia al corteo / Colori e parole per dire no alla violenza sulle donne
Slogan contro la Raggi e nessuna bandiera di partito per la manifestazione "Non
una di meno", aperta dall'associazione femminile Lucha y Siesta
 Un corteo coloratissimo che non espone bandiere di partito ma carri colorari con la musica e volti sorridenti di persone, provenienti da ogni parte del mondo. Sono i volti delle donne e delle ragazze (ma sono anche tanti gli uomini e i ragazzi) che con orgoglio rivendicano le loro libertà in vista della partenza del corteo "Non una di meno", che è partito da piazza della Repubblica ed è arrivato fino a San Giovanni. Oltre 10 mila persone, secondo fonti  della Questura, le donne che hanno partecipato alla manifestazione contro la violenza sulle donne.

Centomila secondo gli organizzatori i partecipanti per dire no a ogni forma di violenza contro le donne: la giornata dedicata al tema sarà lunedì. E dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è arrivato l'annuncio che è pronto il decreto per attivare il fondo per gli orfani di femminicidio. "I soldi - ha scritto il ministro su Twitter - non restituiscono l'affetto mancato ma con 12 milioni da lunedì finanzieremo borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro". 


In testa uno striscione con la scritta "Contro la vostra violenza siamo rivolta" sorretto dalle attiviste con viso celato da una maschera di Lucha Y Siesta, il centro antiviolenza a rischio sfratto poichè situato in uno stabile di Atac che la società partecipata vorrebbe alienare.

Roma, migliaia in corteo per dire no alla violenza sulle donne

PIACENZA
UN PROFESSORE MINACCIA DI BOCCIARE GLI STUDENTI  "sardine"
Il MIUR: "Sospensione immediata".  E lui si scusa.
"Nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e
passerete la prossima estate sui libri".  aveva scritto su facebook, aggiungendo
"di idioti in classe non ne voglio. Sardina avvisata...".
Il suo profilo Facebook non è più raggiungibile, ma le parole scritte da Giancarlo Talamini Bisi, docente di italiano, storia e latino in una scuola del Piacentino, continuano a circolare in rete: minaccia di bocciare gli studenti che domani manifesteranno con le "sardine" a Fiorenzuola. Il professore, che sul suo sito personale si definisce apertamente "razzista", pubblicando un manifesto che si apre con la frase "Sì, sono razzista e me ne vanto", ha scritto: "Cari studenti, se becco qualcuno di voi" alla manifestazione delle sardine, "da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri. Di idioti in classe non ne voglio. Sardina avvisata...". Salvo poi più tardi ritirare tutto con una mail ai giornali: "Buonasera, sono Giancarlo Talamini, il docente che ha pubblicato su Facebook, le esternazioni, attualmente circolanti in rete - scrive l'insegnante - ne approfitto per scusarmi pubblicamente con tutti gli studenti, genitori, colleghi e dirigenti che non era certo nelle mie intenzioni mettere in difficoltà attraverso il mio scritto. Chi mi ha conosciuto - conclude - sa che non sarei mai e poi mai in grado di compiere azioni del genere".

Dopo le parole minacciose del prof era intervenuto il ministro dell'IstruzioneLorenzo Fioramonti: "A tutela dei diritti degli studenti e della stessa scuola ho attivato gli uffici del Miur per verificare i fatti e procedere con provvedimento immediato alla sospensione".


PERUGIA
Sardine a Perugia / Successo per la manifestazione anti-Salvini
Migliaia di persone hanno risposto da tutta la regione all'invito lanciato sui social e hanno invaso pacificamente piazza della Repubblica, nel centro storico del capoluogo umbro. Il leader della Lega: "Liberi di protestare, ma a noi interessa la vita reale"
Il 'popolo delle sardine' dell'Umbria ha riempito piazza della Repubblica, nel centro storico di Perugia, a partire dalle 17.30. Migliaia di persone hanno risposto da tutta la regione all'invito lanciato sui social a manifestare contro Matteo Salvini, proprio in concomitanza con l'arrivo del segretario della Lega alla Città della Domenica, dove ha ringraziato gli elettori per la vittoria alle elezioni regionali, con la governatrice Donatella Tesei. I manifestanti, sulla scia del movimento spontaneo nato in Emilia Romagna, si sono radunati senza bandiere di partito, ma con cartelli a forma di sardina, hanno intonato 'Bella ciao' e alcuni cori tra cui "L'Umbria non si Lega". La manifestazione è perfettamente riuscita: si parla di migliaia di cittadini ma il numero ufficiale o stimato non è stato ancora comunicato. Zero bandiere di partito, ma solo cittadini accumunati dalla lotta alla Lega e ai populisti in genere.

Nella folla in Piazza della Repubblica anche molti bambini e giovanissimi con le famiglie. Clima di festa senza nessun problema. Molto soddisfatti gli organizzatori umbri: "Siamo tantissimi, da qui parte l'opposizione in Umbria e nel resto del Paese contro il populismo, il sovranismo e il razzismo. Le sardine ormai sono diventate l'incubo dello Squalo Salvini".
Da parte sua il leader leghista ha liquidato con poche parole la mobilitazione delle sardine nel centro storico del capoluogo umbro: "Fatemi occupare di lavoro, di pensioni, di tasse, di sicurezza, di quello che vogliamo fare. Se devo divertirmi, vado al parco giochi". Salvini ha poi spiegato ai cronisti di non dare importanza al movimento. "Ciascuno ha il diritto di protestare contro 





Sardine a Perugia, successo per la manifestazione anti-Salvini
 i razzisti, fascisti, nazisti, marziani - ha detto - noi ci occupiamo di cose, parliamo di Umbria, di una giunta che comincia a lavorare, di vita reale".






Lucianone































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