8 novembre '18 - giovedì 8th November / Thursday visione post - 8
Il grande tema-problema dell'emigrazione che oggi tanto è al centro del dibattito politico
italiano, e non solo, è prima di tutto un fatto epocale, cioè è sempre esistito, fin da epoche
molto lontane: le grandi migrazioni da un continente all'altro non sono per niente una no-
vità.
La grande onda regressiva sociale, civile e politica che si è andata ingigantendo in tante
zone del Pianeta va di pari passo, sembrerebbe, con i guasti climatici sempre più devastan-
ti che stanno stravolgendo buona parte della nostra Terra. Ma di ciò non c'è nulla da stu-
pirci. Anzi, non può che essere benissimo la causa e la conseguenza reciproche al tempo
stesso. Il progresso tecnico-scientifico cui è giunta l'umanità non ha portato ad elevare
una qualità di vita accettabilmente dignitosa ed economicamente fruibile in modo percen-
tualmente vicino a una minima uguaglianza per tutti gli abitanti della Terra, ma ha portato
invece, attraverso un persistente modello capitalistico feroce, alla creazione di una frat-
tura ancora più profonda tra ricchi e poveri, ricchezza e povertà. Ma ciò che questo pro-
gresso - giunto fino alla creazione di robot umanoidi e alla possibile conquista-esplorazio-
ne di Marte - ha portato di negativo, sotto la guida del monopolio capitalista avanzato, è
costituito essenzialmente di due distruttività evidenti: 1) avere creato una forte divisione
tra chi detiene il potere della ricchezza e delle risorse naturali (da cui la ricchezza deriva)
e chi quel potere lo subisce e ne usufruisce; in più i detentori di ricchezza sono diventati
pochi (rispetto al passato) mentre i poveri, tra i quali si deve ormai inglobare il ceto me-
dio, si sono moltiplicati, fino ad assumere la dimensione di massa. 2) avere portato a un
massiccio decadimento ambientale, dall'effetto serra alla produzione di sostanze tossiche
attraverso prodotti e materiali inquinanti.
La grande onda regressiva odierna ha avuto il suo input con la crisi economica america-
na di Wall Street del 2008, e prima ancora con il fatidico crollo delle Twin Towers, 2001.
Quest'ultimo avvenimento epocale, che ha portato il terrorismo islamico a raggiungere
il suo primo apice inaspettato con il seguito di paure e angoscie dell'Occidente, ha poi
cominciato a deflagare su una crisi latente ma via via più scoperta del capitalismo glo-
balizzato. Fino a portare, attraverso la Grande crisi del 2008, all'attuale instabilità del
mondo globalizzato e alla instaurazione in grandi zone del pianeta di governi autorita-
ri e in certi casi fascistizzati che minacciano le democrazie moderne e post moderne.
continua...
to be continued...
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