sabato 28 aprile 2018

SPORT - calcio / Serie A - 34^ giornata 2017/18

28 aprile '18 - sabato                       28th April / Saturday                       visione post - 11

RISULTATI delle PARTITE
Spal     0     Sassuolo      1     Milan          0     Cagliari   0      Atalanta   2     Chievo   1          
Roma   3     Fiorentina   0     Benevento   1     Bologna   0      Torino      1      Inter     2

Lazio             4     Udinese    1     Juventus   0     Genoa         1
Sampdoria   0      Crotone   2       Napoli       1     H. Verona   0

CLASSIFICA

JUVENTUS   85  /   Napoli   84  /   Roma. Lazio   67  /   Inter   66  /   Atalanta   55  /   Milan   54 
Sampdoria, Fiorentina   51  /   Torino   47  /   Bologna   39  / Genoa   38  /   Sassuolo   37  
Cagliari, Udinese   33  /   Chievo, Crotone   31  /   Spal   29  /   H. Verona   25  /   Benevento  17


  

Il commento

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SOCIETA' - Le elezioni e 'La via del successo' di Walter Benjamin

28 aprile '18 - sabato                       28th April / Saturday                       visione post - 38


(da la Repubblica - 28 febbraio '18 - Stefano Bartezzaghi)
Le elezioni spiegate
da Walter Benjamin
Non si diventa politici di successo perchè si sono vinte le elezioni: si vincono -le elezioni
perchè si è politici di successo.  L'inversione del senso comune non è la trovata di qual-
che spin-doctor odierno  e  non è contenuta in un manuale di self-help  dei nostri tempi,
tempi così votati a una cupa furbizia.  E' la prima delle tredici tesi che  il filosofo Walter
Benjamin racchiuse in poche pagine scritte (a proposito di cupezza) nel 1928  e intitola-
ta: La via del successo.  Dagli esempi che porta, si capisce che aveva in mente soprat-
tutto il successo letterario.  Ma  della  società  di massa, allora nascente, aveva capito 
qualcosa che nemmeno novant'anni dopo si può dare per scontato. Pensiamo alla po-
litica italiana: se "il successo" è la popolarità  e  il "risultato" è la vittoria elettorale,  il
principio di Benjamin risulta meno paradossale. Berlusconi ha cominciato a vincere le
sue prime elezioni presentandosi come "vincente", parola che dagli anni Ottanta è di-
ventata più importante come sostantivo che come aggettivo: il vincente non è più colui
che ha vinto, ma colui che  è destinato  a vincere.  Benjamin  lo sapeva già e, coerente-
mente con questo principio, le sue "tesi" non sono polemologiche: non parlano di ave-
re successo sugli altri ma delle condizioni individuali, e quasi spirituali, per "compren-
dere la lingua nella quale la fortuna ci rivolge la parola". Non conosceva Berlusconi e
si può presumere che Berlusconi non conosca Benjamin, ma l'indomito "campaigner"
di Forza Italia sembra essere sospinto da intuizioni molto simili. Il suo impiego eletto-
rale dell'appellativo di "presidente" prescinde dall'impossibilità persino di essere can-
didato ma è utile a confermare un'immagine, perspicua e non ambigua: "La massa di
strugge qualunque successo non appena  questo le appaia oscuro, senza un suo valo-
re istruttivo, esemplare".  Viene da pensare  ai nostri  simboli elettorali  di un tempo: la
croce, la falce e il martello, il sole nascente, persino la fiamma. Come una decorazione
per un generale, o per un finanziere, "il suo palazzo" (su cui oggi campeggia l'insegna
Trump Building), così l'aura di "presidente" per il prescindente Berlusconi: queste so-
no immagini univoche e, avverte Benjamin, non hanno nulla a che fare con la "traspa-
renza", che oggi si predica come valore culturale.
Si pensa al Movimento5Stelle, e alla ragione apparentemente oscura per cui la mancanza
totale di curriculum dei suoi candidati  non pare poterne frenare l'ascesa, quando Benja-
min avverte che il successo dipende meno dalla saggezza e dalla preparazione  che dalle
doti di improvvisazione e che la sua ricerca ha meno a che fare con la volontà  che con il
gioco d'azzardo. Il candidato annulla la sua personalità come il giocatore si lascia rappre-
sentare dalla fiche che mette sul tavolo verde.  Democrazia interna dei partiti, articolazio-
ni di punti programmatici, coalizioni polifoniche? Benjamin sembra anche criticare il pa-
sticcio pseudo-pèroporzionale della legge elettorale in vigore  quando stabilisce, crudel-
mente, che il pubblico ha "fame di univocità": "Un centro, un capo, una parola d'ordine".
Forse queste annotazioni di quasi un secolo fa possono aiutare a capire il punto in cui si
è esaurito  il "momentum" di Matteo Renzi, fra la rottamazione degli esordi, l'accantona-
mento dell'articolo 18 e la mancata abolizione del Senato. Immagini negative, di cancella-
zione, da cui non ne è sortita, a contrasto, una positiva: una formula  in cui  identificarsi,
un'immagine delineata e univoca a cui votarsi, e quindi per cui votare.  Bene fanno i po-
litici che non riservano le proprie energie alle occasioni maggiori.   "Molto è innato, ma 
molto viene dal training" e quindi occorre esercitare il proprio carisma a ogni momento, 
affrontare anche le discussioni minori, non apparire sempre con gli occhi affissi alla me-
ta ed essere amabili, soprattutto con i sottoposti. Stare in mezzo al proprio pubblico per
amabilmente padroneggiare "la lingua del comando" che, assieme  alla  "formula della 
fortuna" è l'Apriti Sesamo del successo. Sia ben chiaro che, prosegue Benjamin con di-
vertente disinvoltura, "imbrogliare è sempre possibile", ma solo per chi non si senta un
imbroglione.   Fa esattamente  l'esempio  del "cavaliere d'industria", il cui nome, le cui
proprietà e pertinenze emanano una luce gradevole: quella della "buona fede", che non
illumina invece il "povero diavolo".
Leggere oggi queste tesi, visionarie e quasi misteriche, costituisce una lezione durissi-
ma per ogni idea che si vorrebbe "razionale" della politica. Pensare alla posterità è va-
no, il successo ha il presente come unico orizzonte. Pensare che esista qualcosa co-
me una "giustizia" nella gloria è addirittura "farisaico"  ed è  "uno dei maggiori osta-
coli a qualunque riuscita": il successo arride  a chi  ne sa  gioire  indipendentemente 
dal merito. Un principio tanto beffardo dovrebbe peraltro indurci a interpretare corret-
tamente l'ingannevole mito della "meritocrazia": la si vede come  il  potere  ottenuto
con il merito, ma in realtà è il merito che si ottiene con il potere. La "gloria", che è la 
dimensione assoluta del successo, non è infatti un "sovrappiù", come fu in passato:
"in un'epoca in cui  qualunque misera scribacchiatura  viene diffusa  in centomila
esemplari" (e allora non c'erano i social network) la gloria è necessaria, come una
condizione di esistenza. Chi non ne ha non esiste.  Giustizia, competenza, lungimi-
ranza, trasparenza, verità, cultura: si stenta a credere che a farne strame sia stato
un filosofo che (sia pure a modo suo) era comunista e scriveva in un'epoca politica 
che incubava totalitarismi e stermini.  Ma di fronte  al "capriccio del gioco stesso
del mondo" la dimensione etica a cui quei valori si richiamano ha l'efficacia pre-
dittiva e prescrittiva di un oroscopo.

Lucianone

martedì 24 aprile 2018

SPORT - calcio / Serie A - 33^ giornata 2017/18

24 aprile '18 - martedì                        24th April / Tuesday                     visione post - 10

RISULTATI delle PARTITE
Inter        4     Benevento   0     Crotone    1     Fiorentina   3     H. Verona   0     Napoli     4
Cagliari   0     Atalanta      3     Juventus   1     Lazio           4      Sassuolo     1     Udinese   2

Roma    2     Sampdoria   1     Spal       0     Torino   1
Genoa   1     Bologna        0     Chievo   0    Milan    1

CLASSIFICA

JUVENTUS   85  /   Napoli   81  /   Roma, Lazio   64  /   Inter   63  /   Milan   54  /   Atalanta   52 /
Fiorentina, Sampdoria   51  /   Torino   47  /   Genoa, Bologna   38  /   Sassuolo   34  /
Udinese   33  /   Cagliari   32  /   Chievo   31  /   Spal   29  /   Crotone   28  /   H. Verona   25  /
Benevento   14 




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sabato 21 aprile 2018

SCIENZE - L'onda lenta del cervello

21 aprile '18 - sabato                        21st April / Saturday                           visione post - 15


(da la Repubblica - 1 aprile '18 - L'altra pagina / Elena Dusi)
"Ho fotografato la coscienza"
Non solo il cuore. Anche il cervello ha il suo battito.  Un'onda lenta, che si propaga  dalla
nuca alla fronte ogni òpochi secondi: tra 1 e 10. Si riesce ad ascoltare solo quando vaghia-
mo con la mente, senza pensare a nulla di preciso. Fino a ieri era considerato un fastidio-
so rumore di fondo nella risonanza magnetica.   Ascoltando meglio, però, i ricercatori  si
sono accorti  che quel ritmo  non ha  nulla di casuale . Potrebbe, al contrario, svolgere il
ruolo di coordinare  e  mettere in fase  le  varie aree del cervello, ognuna per su a natura 
p meno specializzata in una certa attività. "Abbiamo 100 miliardi di neuroni. Qualcuno
deve pur coordinarli," sintetizza Marcus Raichle, neuroscienziato alla Washington Uni-
versity di Saint Louis, coordinatore di un esperimento pubblicato sulla rivista Neuron.
"I segnali che abbiamo osservato si propagano lentamente nel cervello  e  potrebbero
svolgere propeio questa funzione.  Quando l'onda sale, le aree che attraversa  diventa-
no più eccitabili". I neuroni al loro interno, cioè, si attivano generando con più facilità 
una scarica elettrica.  "Quando l'onda defluisce, anche l'eccitabilità si abbassa".  Che
le onde ultra-lente (le "pulsazioni" del cervello)  non siano  un rumore di fondo  degli
apparecchi è stato confermato da Raichle  e  il suo gruppo in un esperimento sui topi.
A sorprendere tutti, in questo studio, è stata la direzione dell'onda  che si inverte  nel
sonno: viaggia dalla fronte alla nuca, in senso opposto rispetto alla veglia. I ricercato-
ri si sono spinti allora  a legare il "battito" del cervello  alla coscienza: quel  concetto
ancora piuttosto elusivo che ha a che fare con il percepire noi stessi e il mondo che ci
circonda. Capire come il cervello sia in grado di sperimentare eventi, oggetti, emozio-
ni è una delle sfide aperte delle neuroscienze di oggi. E scoprire che  in assenza  di co-
scienza (durante il sonno) avviene un cambiamento  così grande  nella fisiologia  può 
essere un nuovo bandolo della matassa interessante da seguire. 
Il battito appena osservato nella corteccia cerebrale, tra l'altro, è solo l'ultimo arrivato
fra la miriade di pulsazioni che organizzano l'attività dell'organismo.  "Abbiamo sem-
pre studiato il cervello come un organo a sè. In realtà  il suo funzionamento  è legato a
quello degli altri organi. Ci sono evidenze che il suo ritmo abbia a che fare con il ritmo
di stomaco, intestino o cuore. Ma c'è ancora molto lavoro da fare per capire come tut-
te queste cadenze si incastrino l'una nell'altra", spiega Maurizio Corbetta, post-doc di
Raichle a Saint Louis e poi suo collega per vent'anni. Oggi ha fondato all'università di
Padova il Neuroscience Center, dedicato allo studio  dei network cerebrali.  "Per dare 
un'idea di quanto il quadro sia complesso - spiega - all'interno del cervello abbiamo at-
tività rapidissime, che avvengono a mille hertz e altre, come le onde ultra-lente descrit-
te su Neuron, al di sotto di 0,1 hertz.  Un puzzle completo  dei ritmi del cervello  ci aiu-
terebbe a capire meglio il suo funzionamento".  -  La maggior parte degli studi sull'or-
gano del pensiero, di recente, si sta concentrando sulla sua organizzazione generale, 
anzichè sulla funzione delle singole aree.  "E' assodato per esempio - prosegue Corbet-
ta - che l'ictus non produce danni solo in un punto preciso. E' così rovinoso anche per- 
chè intacca delle reti di neuroni più ampie. Nell'Alzeheimer o in altre demenze possia-
mo seguire la degenerazione che avanza nel tempo seguendo strade ben precise".
Lo stesso quoziente intellettivo, in uno studio del 2017, è stato legato alla capacità del-
le varie strutture cerebrali di 'fare squadra'. Una squadra che forse, come allenatore, 
avrebbe proprio la pulsazione che è stata appena osservata oggi". 

Lucianone

mercoledì 18 aprile 2018

SPORT - calcio / Serie A - 32^ giornata 2017/18

18 aprile '18 - mercoledì                     18th April / Wednesday                     visione post - 11


RISULTATI delle PARTIT
Cagliari   2     Chievo   0     Genoa      1     Atalanta   0     Fiorentina   0     Bologna       2
Udinese     1     Torino   0     Crotone   0      Inter         0     Spal             0     H. Verona   0

Milan    0     Sassuolo       2     Juventus       3     Lazio    0
Napoli   0     Benevento   2      Sampdoria   0     Roma   0

CLASSIFICA

JUVENTUS   84  /   Napoli   78  /   Inter   63  /   Roma, Lazio   61  /   Milan   53  /
Fiorentina   51  /   Atalanta   49  / Sampdoria   48  /   Torino   46  /   Bologna, Genoa   38  /
Udinese   33  /   Cagliari   32  /   Sassuolo   31  /   Chievo   30  /   Spal   28  /   Crotone   27  /
H. Verona   25  /   Benevento   14





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Riflessioni - Democrazia non solo per ricchi e professori. Ma non vantiamo la bassa scolarità.

18 aprile '18 - mercoledì                    18th April / Wednesday                      visione post - 8

Il nuovo tesoriere dei cinquestelle, deriso sui soliti social perchè ha solo la terza media, fa
bene a rispondere per le rime, rivendicando il diritto di fare politica  anche per le persone
di bassa scolarità. Così come fece bene Di Maio a diffondere e difendere il suo modestissi-
mo curriculum professionale; la democrazia non è fatta solo per i professori e per i ricchi.
La discussione, in ogni modo, meriterebbe un deciso salto di qualità. Quanto basta per ca-
pire che la bassa scolarità non è una vergogna, ma non è neppure una ragione di orgoglio,
una specie di bandierina che gli ultimi possono sventolare in faccia ai primi. E', banalmen-
te, uno dei grandi problemi di questo Paese, che al notevole progresso economico degli ul-
timi sessant'anni non è riuscito a far seguire un progresso culturale lontanamente parago-
nabile. Non si tratta di fare della filosofia, si tratta di leggere dei numeri che collocano
l'Italia agli ultimi posti, tra i Paesi sviluppati, come livello di scolarizzazione.  Pochi di-
plomati e pochi laureati rispetto agli altri popoli europei. Di qui è molto probabile che
discendano almeno alcuni dei nostri deficit civili e sociali. Che abbia la terza media op-
pure due lauree, bisognerebbe dunque che chi fa politica si facesse carico di migliorare 
le cose: chi ha due lauree battendosi perchè quelli con la terza media possano laurearsi,
e quelli con la terza media augurandosi, come gli operai di una volta, che almeno i loro 
figli possano accedere all'università.
(da la Repubblica - 1 aprile '18 - L'AMACA / Michele Serra)

sabato 14 aprile 2018

SPORT - Calcio / Serie A - 31^ giornata 2017/18

14 aprile '18 - sabato                       14th April / Saturday                           visione post - 14

RISULTATI delle PARTITE
Juventus     4     Roma           0     Spal          1     Sampdoria   0     Torino   1     Crotone   1
Benevento   2      Fiorentina   2     Atalanta   1     Genoa          0      Inter     0     Bologna   0

H. Verona   1     Napoli   2     Udinese   1     Milan        1
Cagliari      0     Chievo   1     Lazio      2      Sassuolo   1

CLASSIFICA

JYVENTUS   81  /   Napoli   77  /   Lazio, Roma   60  /   Inter   59  /   Milan   52  /
Fiorentina   50  /   Atalanta, Sampdoria   48  /   Torino   45  /   Bologna, Genoa   35  /
Udinese   33  /   Sassuolo   30  /   Chievo, Cagliari   29  /   Spal, Crotone   27  /   H. Verona   25  /
Benevento   13






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venerdì 6 aprile 2018

SPORT - Calcio / Serie A . 30^ giornata 2017/18

6 aprile '18 - venerdì                            6th April / Friday                          visione post - 14                         

RISULTATI delle PARTITE
Bologna   1     Atalanta   2     Cagliari   0     Fiorentina   2     Genoa   1     Inter          3
Roma        1     Udinese    0     Torino      4     Crotone       0     Spal      1      H. Verona   0

Lazio           6     Chievo          2     Sassuolo   1     Juventus   3
Benevento   2     Sampdoria   1     Napoli      1     Milan        1

CLASSIFICA

JUVENTUS   78  /   Napoli   74  /   Roma   60  /   Inter   59  /   Lazio   57  /   Milan   51  /
Fiorentina, Sampdoria, Atalanta   47  /   Torino   42  /   Bologna   35  /   Genoa   34  /
Udinese   33  /   Chievo, Sassuolo, Cagliari   29  /   Spal   26  /   Crotone   24  /   H. Verona  22  / 
Benevento   13



Il commento


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mercoledì 4 aprile 2018

SCIENZE - Il Dna dei colori strutturali, svelato da una ricercatrice italiana

4 aprile '18 - mercoledì                       4th April / Wednesday                      visione post - 24


(da Corriere della Sera - 7 marzo '18 - di Luigi Ippolito / Cambridge)
Il DNA dei colori
Questo è il racconto di una bambina ribelle le cui storie della buonanotte eranio i libri di
Stephen Hawking. E che per seguire la sua passione è andata a Cambridge a decifrare  la
struttura nascosta dei colori.  Il laboratorio del dipartimento di chimica dell'ateneo ingle-
se è come uno se lo immagina: vetrate dietro cui si allineano provette, storie e alambicchi.
In un angolo, un gruppetto di ragazzi e ragazze (tutti italiani) è impegnato  a pulire  lenti
di microscopi dietro una pila di scatolette variopinte.  Li guida  Silvia Vignolini, 37 anni, 
da Firenze: la ricercatrice che ha svelato il codice genetico dei colori strutturali.come la
"Qui analizziamo come gli organismnon sono frutto di un pigmento ma della particolare
disposizione di microscopiche strutture che riflettono la luce.  La ricercatrice apre il com-
puter e mostra delle meravigliose farfalle, il cui blu acceso è dato  dal modo  in cui   sono
fatte le ali. E lo stesso vale per le piume dei pavoni.  "Noi cerchiamo di capire come la na-
tura "ingegnerizza" il materiale e proviamo a riprodurlo.  E' un procedimento che chia-
miamo bio-mimetica. Studiamo come manipolare queste strutture".  
Un ulteriore approccio è dato dall'analisi delle colonie di batteri  che producono colori.
"Abbiamo provato a cambiare i geni di questi batteri e quindi a cambiarne il colore. In
questo modo possiamo utilizzarli come colori viventi".  Le applicazioni  sono infinite  e 
tutte affascinanti: si possono ottenere vernici viventi" per auto e pareti, biodegradabili 
e atossiche, che potrebbero agire come sensori cambiando colore in risposta a stimoli e-
sterni. E il team della Vignolini ha attirato anche l'attenzione delle aziende cosmetiche:
i grandi gruppi si sono fatti avanti  e  alla fine i ricercatori di Cambridge hanno deciso 
di collaborare con uno dei colossi del settore. Un team di ricerca internazionale a Cam-
bridge, a guida italiana, porta inevitabilmente il discorso sull'esodo dei nostri talenti.
"Dopo aver finito il dottorato a Firenze ho capito che dovevo andar via - racconta Sil-
via -. Nel nostro settore la mobilità è importante. All'inizio pensavo che sarei rientra-
ta dopo un paio d'anni, ma poi sono rimasta. Per portare avanti progetti di questo ti-
po occorre del tempo".  E la studiosa ammette  con amarezza  che "in Italia sarebbe 
difficile realizzare  una ricerca  come la nostra.  La situazione  non è stabile, è arduo
trovare delle posizioni a lungo termine". E soprattutto, sottolinea, occorre quella mas-
sa critica di studiosi e quella disponibilità di risorse  per progetti interdisciplinari che
solo un posto come Cambridge può garantire.  E non si può  non notare  come  quello 
della Vignolini sia un successo femminile che viene da un Paese che spesso ha difficol-
tà a incoraggiare le donne a studiare materie scientifiche.  "Il fatto che le ragazze non 
scelgano certe materie è solo il corollario di una percezione sbagliata delle donne - so-
stiene Silvia -. Bei nostri confronti ci sono attese stereotipate  da parte della società. 
Puoi anche essere brava a scuola, ma non ti danno mai pienamente credito. Perfino
mio padre dice che, rispetto a mia sorella, io sembro un pò un uomo! Qui in Inghil-
terra è diverso, fanno vedere le donne in posizioni forti, le incoraggiano a farsi avan-
ti". La soddisfazione è però ricevere una lettera dall'Italia di una ragazza che vuole 
studiare chimica e che le scrive: "Se ce l'hai fatta tu, ce la posso fare anch'io!". 

Lucianone