14 febbraio '17 - martedì 14th February / Tuesday visione post - 11
Gli italiani parlano peggio, come sostiene l'appello di alcuni linguisti e docenti, oppure
meglio, come dice un contrappello altrettanto firmato? Il problema è che non esiste un
metro di misura oggettivo: la lingua è uno strumento e non un fine, ognuno se ne serve
a seconda dell'uso che intende farne. Se ti preme migliorare il tuo pensiero e aumentare
le tue capacità logico-cognitive, sarai costretto ad affinare l'uso delle parole. Se ti basta
quello che già sei e quello che già sai non hai alcun bisogno di distinguere tra coordina-
te e subordinate, e di conseguenza il congiuntivo, come direbbero alla Crusca, va a farsi
fottere. La lingua non rispecchia solamente il titolo di studio, che pure un poco conta;
rispecchia soprattutto le ambizioni di chi la usa e il rispetto che ha di sè. Vale, come eter-
no paradigma, lo sforzo emozionante dell'operaio che si sforza di parlare bene in assem-
blea, e si scusa di non farlo abbastanza; di contro ci sono senatori della Repubblica (ti-
po Razzi) che considerano "popolare", e forse spiritoso, parlare un italiano orrendo.
Il problema, come si sarebbe detto una volta, è politico: chi ambisce a non essere più
subalterno cerca di alzare il proprio livello e con esso quello del suo italiano. Chi non
ambisce parla come Razzi.
(da la Repubblica - 11/02/'17 - L'Amaca / Michele Serra)
DI TUTTO e di PIU Ambiente / Appuntamenti / Arte / / Cibo-cucina / Commenti / Cultura / Curiosità-comicità / Dossier / Economia-Finanza / Fotografia / Inchiesta / Intervista / Istruzione / Lavoro / Lettere / Libri / Medicina / Motori / Musica / Natura / Opinione del Giovedì / Personaggi / Psicologia / Reportage / Riflessioni-Idee / Salute / Scienze / Società-Politica / Spettacoli (cinema/tv) / Sport / Stampa-giornali / Storie / Tecnologia-Internet / Ultime notizie / Viaggi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento