martedì 27 settembre 2016

Sport / calcio - Serie B - 6^ giornata 2016/17

27 settembre '16 - martedì              27th September / Tuesday               visione post - 15

RISULTATI delle partite
Bari            0     Carpi     2      Cittadella   0      Latina       1    Pisa      2     Pro Vercelli    1
Benevento   4     Entella   1     Brescia       3      Ternana   1     Ascoli   1     Cesena           0

Salernitana   2     Spezia    1     Vicenza    0     H. Verona   2     Perugia    1
Trapani         0      Novara   0     Avellino   0     Frosinone   0     Spal         0

CLASSIFICA
Cittadella   15   /   H. Verona   13   /   Benevento, Pisa   11   /   Spezia, Brescia   10   /
Carpi, Bari   9   /   Entella, Frosinone   8   /   Ascoli, Ternana   7   /
Salernitana, Perugia, Cesena, Pro Vercelli   6   /   Spal, Trapani, Novara, Vicenza     5  /
Latina   4   /   Avellino   3

     


Lucianone

mercoledì 21 settembre 2016

SPORT / calcio - serie A - 5^ giornata 2016/17

21 settembre '16 - mercoledì              21st september / Wednesday          visione post - 22

RISULTATI delle partite
Milan     2    Bologna       2     Atalanta   0     Chievo      2     Empoli   0     Genoa   0
Lazio     0     Sampdoria   0     Palermo   1    Sassuolo   1      Inter      2     Napoli   0

Juventus   4    Pescara   0     Roma      4     Udinese        2
Cagliari    0     Torino     0     Crotone   0     Fiorentina    2

CLASSIFICA
Juventus   12   /  Napoli   11   /  Chievo, Inter, Roma   10  /   Bologna, Milan   9  /
Fiorentina, Genoa, Lazio, Udinese   7  /   Sampdoria, Sassuolo   6  /  
Palermo, Pescara, Torino   5  /   Empoli, Cagliari   4  /   Atalanta   3  /   Crotone   1





 Lucianone

Scienze / natura - Quando è meglio copiare dalle api

21 settembre '16 - mercoledì               21st September / Wednesday          visione post - 16

Copiamo dalle api 
il modello perfetto di sostenibilità

(da 'il Venerdì di Repubblica' - 8 gennaio '16 - Miti d'oggi / Marino Niola)
L'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiare colore e profumo. Così il saggio abita il
mondo. A dirlo era Buddha, che faceva di questi preziosi insetti un modello di sviluppo so-
stenibile.    Adesso lo ripete, con argomenti scientifici, una ricerca condotta dall'Istituto di
scienze e tecnologie della cognizione del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche italiano)
insieme all'Università di Bruxelles.  Secondo gli scienziati, imitare i comportamenti delle 
api può essere fo'ndamentale per gli uomini. Per esempio, uno sciame di api alla ricerca di
siti dove stabilirsi ci insegnma a programmare gruppi di robot capaci di auto organizzarsi
adattandosi a cambiamenti improvvisi dell'ambiente, a situazioni di emergenza.
Ma ci insegna anche a creare squadre robotiche di salvataggio che operino in situazioni ca-
tastrofiche. Cosa che per gli umani è difficilissima, perchè richiede  il controllo di migliaia
di dispositivi autonomi capaci di scambiarsi informazioni e di prendere decisioni comuni.
Cosa che invece le api riescono a fare mandando avanti le cosiddetter scout, che trasmetto-
no info orientando lo sciame intero in tempo reale.  Ancora una volta gli uomini si ispirano
all'"apilogia". Dalle allegorie medievali, che facevano proprio  dell'organizzazione sociale
di questi animaletti e del loro volo degli esempi per la società umana. Ai trattati filosofici settecenteschi, come quello di Bernard de Mandeville, che fa dell'alveare il modello antici-
patore della nostra società dei consumi. Fino ai cartoons, come l'ape Maia  e  la serie Bbc
The Hive, che danno lezione di altruismo e solidarietà. Insomma, ancora una volta andia-
mo a scuola dalle api.

Lucianone

SPORT / calcio - serie B - 5^ giornata 2016/17

21 settembre '16 - mercoledì             21st September / Wednesday         visione post - 16

RISULTATI delle partite
Cesena         0     Ascoli     2     Avellino      0     Benevento     1     Brescia   2
Salernitana   0     Vicenza   0     Cittadella    1     Pro Vercelli   1     Carpi      2

Frosinone   0     Novara   2     Spal        1     Ternana   0     Trapani   0     Entella    2
Pisa            0     Latina    2      Verona   3      Bari         0     Spezia    0     Perugia   1

CLASSIFICA
Cittadella   15   /   Verona H.   10   /   Benevento (-1). Entella, Bari, Frosinone, Pisa   8   /
Spezia   7   /   Ascoli, Brescia, Carpi, Ternana   6   /   Cesena, Trapani, Spal, Novara   5   /
Vicenza   4   /   Perugia, Salernitana, Latina,   Pro Vercelli   3   /   Avellino   2  

Continua... to be continued... 

SOCIETA' / Attualità - Dibattito e polemica sul 'Burkini'

21 settembre '16 - mercoledì             21st September / Wednesday         visione post - 12


(Da "Grazia" -  agosto '16 - di Marina Speich)
"Vogliamo offrire a molti bambini, per la prima volta nella loro vita, la possibiltà di
andare con le loro mamme in un parco acquatico.  Ricordi  così preziosi  non  hanno
prezzo, peccato che abbia permesso  di guadagnare consenso politico  a discapito dei
musulmani".  Così risponde alle critiche Smile 13, l'associazione culturale femminile
promotrice  di un'iniziativa  che ha diviso la Francia; una giornata, il 17 settembre,
dedicata a madri e figli in una piscina privata, lo Speed Water Park a Pennes-Mira-
beau, vicino Marsiglia. Le partecipanti non indosseranno il classico costume da ba-
gno, ma il burkini, un tre pezzi che copre dalla testa alle caviglie, lasciando intrave-
dere soltanto il volto.   Secondo le musulmane più osservanti, senza questa specie di
muta non si può fare il bagno nel rispetto del Corano.
Appena annunciata, la "giornata in burkini" ha sollevato subito un'aspra polemica.
In prima fila il sindaco della cittadina, Michel Amiel, che considera l'iniziativa "una
provocazione di cui non si ha proprio bisogno nel contesto attuale" e sta cercando di 
bloccarla con un'ordinanza comunale. Il motivo? Un evento di questo tipo può craere
problemi di ordine pubblico. Molti politici di destra e sinistra gli danno ragione: temo-
no che questa iniziativa sia per gli integralisti islamici un modo di marcare il territorio.
Il dibattito s'infiamma  e  le organizzazioni di Smile 13 sostengono  di essere vittime di
razzismo, islamofobia  e  raccontano di aver subito minacce di morte. Sui social molte
donne le difendono: "Non sono musulmana e non ho problemi a mostrarmi in costume,
ma non capisco questa polemica", dice Emilie Croix, insegnante. "Non porto il velo, ma
accettare questa iniziativa significa saper convivere pacificamente", sostiene Cécile Ma-
brouki, assistente sociale.  -  Ma Zineb El Rhazoui, giornalista franco-marocchina, scam-
pata il 7 gennaio 2015 all'attentato dell'Isis al settimanale Charlie Hebdo, è invece critica.
"La 'giornata in burkini' è molto di più di una provocazione. Fa parte di una strategia a lungo
termine", dice a Grazia. "Associazioni come questa, che si definiscono 'sociali' o 'culturali',
in realtà nascondono il progetto di affermare lentamente una società islamista. Con la scusa
di difendere diritti individuali, in questo caso quello delle mamme che vogliono fare un 
bagno in piscina con i propri figli, cercano  di guadagnare terreno  nella nostra società.
Non si tratta, quindi, di iniziative innocenti. Non solo: esistono regole precise nelle pisci-
ne che vietano il burkini e non vedo perchè queste donne, appellandosi alla religione, possa-
no violarle".  La giornalista fa appello al principio di uguaglianza tra uomini e donne: "Il velo
integrale, anche in piscina è una negazione della libertà femminile". E mette in guardia
chi difende questa iniziativa da possibili attacchi di islamofobia. "Il ragionamento è mal po-
sto: per fobia si intende la paura irrazionale", dice.  "Ma con tutto quello che sta accadendo
nel mondo, con l'islamizzazione galoppante  che ha portato  a efferati  atti  di terrorismo  in
Francia, si può dire di tutto, tranne che si tratti di un timore non giustificato".

Lucianone

martedì 13 settembre 2016

SPORT / calcio - Serie B - 3^ giornata 2016/17

13 settembre '16  -  martedì               13th September / Tuesday

RISULTATI DELLE PARTITE
Cesena   1     Ascoli   1     Avellino   0     Benevento   2     Brescia   1     Frosinone   2
Carpi      0     Spal      1     Trapani    0     Verona        0     Perugia   1     Latina        1

Novara          1     Pro Vercelli   1     Vicenza   0     Ternana   1     Entella   0
Salernitana   0     Cittadella      5     Bari         0     Spezia      1     Pisa        0

Lucianone

sabato 10 settembre 2016

IDEE - Su perdita e recupero della memoria

10 settembre '16 - sabato              10th September / Saturday                visione post - 20


(da 'la Repubblica' - 1 giugno '16 -  Marino Niola)
LA DELOCALIZZAZIONE DELLA MEMORIA
L'uomo digitale sta perdendo la memoria. Gli apocalittici lo danno per certo. Ma non è
così.  Le loro fosche previsioni non tengono conto della capacità adattativa degli esseri u-
mani, perchè di ogni grande trasformazione colgono solo ciò che si perde  e  non vedono
ciò che si guadagna. In realtà, nella civiltà 2.0 ciascuno di noi ha a disposizione quote di
memoria che non hanno precedenti nella storia. Ci portiamo un'intera biblioteca di Ales-
sandria nello smartphone. E i big data sono ormai una miniera di informazioni disponi-
bili h24. Niente buchi, niente annebbiamenti, niente amnesie.
In verità il partito del bicchiere mezzo vuoto ha avuto anche esponenti illustri, in primis
Platon, convinto che l'invenzione della scrittura, mandando in pensione la memoria ora-
le, avesse reso tutti più smemorati. Ma si è visto che le cose sono andate diversamente. 
In effetti, allora come ora, siamo davanti  a una delocalizzazione  della memoria.  Che 
smette di essere una proprietà personale, un gioco di sinapsi individuali, per trasferir-
si su un supporto collettivo. In principio la tavoletta di cera o la pergamena, poi il libro,
oggi il disco rigido. -   Per capire davvero cosa ci sta succedendo  forse bisogna tornare 
all'origine della parola memoria. Che nelle lingue indoeuropee, compresa la nostra, ha
la stessa etimologia di amore, di cura e di sollecitudine. Insomma un insieme di testa e
di cuore, di cervello e di sentimento, di attenzione e di strategia. Memorizzare non è so-
lo una facoltà razionale, nè una semplice capacità di immagazzinare  e  di custodire in-
formazioni, ma un filtro emotivo, un motore di ricerca che conserva ed elabora ciò che
in un modo o nell'altro ci sta a cuore. Infatti la parola ricordo deriva dal latino cor-cordis
e significa custodire qualcuno o qualcosa nel cuore. E una ricordanza nel senso leopardia-
no del termine, un pensare per affetti e per effetti. Tant'è che il ricordo è selettivo. In cer-
ti casi vivido, netto e contrastato, in altri sgranato, annebbiato e sfuocato.  E  per  descri-
verlo si usa da sempre il lessico dei sensi. Visioni. odori, sapori. Tutto quel che costituisce
il nostro corredo di immagini interiori.-
La differenza è che oggi il ricordo si esternalizza sempre di più, proprio come l'economia. 
Perchè costa meno fatica archiviare quel che ci serve in un altrove tecnologico, in un cer-
vello remoto che entra in coppia con il nostro e lo potenzia.  Giorno per giorno immagaz-
ziniamo a futura memoria dati che potrebbero servirci in avvenire. Conserviamo enormi 
stock di ricordi che non siamo  necessariamente in grado di selezionare, classificare, pro-
cessare al momento, ma che potrebbero rivelarsi preziosi domani. E non è solo per questo 
che il nostro orizzonte digitale si addensa di cloud. Ma anche perchè, proprio come in eco-
nomia a volte esternalizzare  migliora  la qualità del servizio.  E archivi remoti, database, 
pen drive, sim, hard disk, hanno potenzialità e virtualità impensabili per una sola mente.
fosse anche quella prodigiosa di Pico della Mirandola. Ecco perchè ciascuno di noi da so-
lo non riesce ad avvicinarsi neanche di striscio al livello di quel cervellone, memorioso co-
me un personaggio di Borges. Ma in compenso, con la memoria aumentata è come se aves-
simo tante teste anzichè una sola. Tanti suggeritori nella buca   pronti a darci  l'imbeccata
quando serve.  Sono i nostri ghost reminder  che ci ripescano  dallo sprofondo delle nostre
amnesie. -     Insomma la memoria si è trasformata da Pico ai Pixel, che sono i nuovi stru-
menti del ricordo. Non ha caso anche loro hanno a che fare con l'immagine. Pixel deriva,
infatti, da picture element, letteralmente elemento di immagine. Come dire atomi di memo-
ria. Piccolissimi punti collegati gli uni agli altri da una rete di relazioni  che rendono l'im-
magine significativa. E quanti più sono, tanto maggiore è la potenza della rammemorazio-
ne. Che restituisce  il più piccolo dettaglio  consentendoci, al bisogno, di ingigantirlo. E di mettere a focus i ricordi.   A guardarla con il senno di poi, anche la vecchia memoria ave-
va i suoi pixel. Emozioni, sensazioni, odori, sapori, amori, umori, timori, rancori, fantasie,
nostalgie che mettevano in moto la macchina della rimembranza. Come la madeleine inzup-
pata nel tè di Proust, che disincaglia il ricordo dello scrittore dalle profondità del passato e
lo fa riaffiorare improvviso, come un pop up, alla superficie del presente.  Oggi le nostre.
madeleine si misurano in Ram. E noi cittadini digitali, proprio perchè siamo alle prese con
questo oceano d'informazioni, dati, conoscenze, curiosità, immagini, impossibili da padro-
neggiare, controllare, verificare, abbiamo costruito strumenti che lo fanno al nostro posto.
In fondo Google, Bing, Baidu, Wikipedia, Instagram, Napster  e  You-Tube sono diventati
la memoria collettiva di un mondo senza collettività.  Ciascuno vi accede individualmente e
ciascuno contribuisce personalmente alla crescita di questi giganteschi stock di saperi, di
nozioni, di notizie, di foto. Che sono e saranno sempre di più il cervello remoto dell'uma-
nità interinale.   -   Se la memoria, come diceva Cicerone, è la custode di ogni conoscenza, 
allora siamo decisamente nell'epoca della conoscenza on demand.  Passando dal "cogito 
ergo sum" al "digito ergo sim".

Lucianone

giovedì 8 settembre 2016

SPORT / calcio - Serie B - 2^ giornata 2016/17

8 settembre '16 - giovedì               8th September / Thursday                vision02

RISULTATI delle PARTITE

Brescia       2      Citadella   2     Perugia   0     Entella     2     Carpi           1     Latina   0
Frosinone   0     Ternana     0     Bari         1     Avellino   0     Benevento   1     Spezia   0

Pisa       1        Salernitana   1     Spal         3     Trapani         1       Ascoli
Novara   0      Verona H.     1     Vicenza   0     Pro Vercelli   1       Cesena   Rinv.

Classifica 
Cittadella    6  /  Verona, Benevento, Brescia, Carpi    4  /  Spal, Bari, Entella, Frosinone,
Pisa, Ternana    3  /  Trapani, Pro Vercelli, Salernitana, Spezia    2  /  Cesena, Ascoli, Novara,
Perugia, Avellino, Latina   1  /  Vicenza   0





Lucianone 

L'Opinione del Giovedì - La disperazione della Siria, l'ultimo terremoto in Italia e... l'incomprensione globale

8 settembre '16 - giovedì               8th Septemner / Thursday





Economia /giovani - Noreena Hertz: l'economista dei giovani

8 settembre '16 - giovedì                 8th September / Thursday                  visione post - 20

(da 'La Lettura - Corriere della Sera' - 19 giugno '16 - di Corinna De Cesare)
L'economista dei giovani: la generazione della sfiducia
A 19 anni era laureata in Economia e Filosofia, a 23 era a Mosca come consulente economico
per i piani di riforma del governo russo per conto del Fondo monetario. Vent'anni dopo Bono
no Vox, leader degli U2, ne tesseva le lodi pubblicamente parlandone come -  della vera artefice
della sua famosa campagna di raccolta fondi contro l'Aids.
Cercare su Google  il nome di Noorena Hertz, economista britannica oggi quarantottenne, si-
gnifica fare lo slalom tra politica, rock, scienza della finanza e la cosiddetta"Generazione K".  
"The Observer"  l'ha citata in passato  come una delle più importanti giovani pensatrici del
mondo. Lei non ci ha dato troppo peso, soprattutto ai tempi in cui lavorava in Russia.  "Ero
concentrata sul lavoro e volevo dimostrare a tutti i costi le mie abilità - racconta a 'La Lettu-
ra'- ma non potrò mai dimenticare le facce sotto choc al meeting  di fronte al viso di una ra-
gazzina bionda". -  Con il tempo, spiega, ci ha fatto l'abitudine. Anche oggi che è professore onorario al Center for th Study of  Decision-Making dell'University College London e fa or-
mai parte di quella categoria che il saggio The Superiority of  Economists di Marion Fourca-
de, Etienne Ollion e Yann Algan ha provocatoriamente definito piena di gente "presuntuosa,
arrogante e onnipresente".  "Se è stata dura  farmi largo  tra gli economisti?  Lo è stato - ri-
sponde - come in qualsiasi altro settore in cui le donne sono una minoranza. Ma ho avuto la
fortuna di incontrare persone che hanno creduto in me e mi hanno dato tutto il supporto di
cui avevo bisogno. Credo che questo per le donne sia davvero fondamentale".
Dal problema del debito pubblico, a cui ha dedicato parte della sua attività di ricerca (Un
pianeta in debito, Ponte alle Grazie, 2005) , Noreena Hertz è passata a occuparsi di recente
di un tema da cui i suoi colleghi si tengono, nella stragrande maggioranza dei casi, alla lar-
ga: i giovani. -  "Eppure - ci spiega in un hotel di Milano - saranno determinanti per il no-
stro futuro economico. Barack Obama è arrivato alla Casa Bianca anche grazie al loro sup-
porto. i giovani per ora sono visti solo come consumatori importanti per le multinazionali,
ma nei prossimi cinque anni saranno i protagonisti del mondo del lavoro e nei prossimi 10
o 15 arriveranno a coprire posizioni di leadership anche nella politica".
La "Generazione K" è stato il tema di cui Hertz ha discusso alle Officine del Volo di Mila-
no, ospite della società di consulenza Beyond International nell'ambito del networPower on New Culture" di Luisa Bagnoli.   "Generazione K" come Katniss Everdeen, la protagonista della trilogia scritta da Suzanne Collins ed eroina di Hunger Games che, nonostante le diffi-
coltà, ottiene il controllo sulla propria vita e il suo destino.  Esattamente come cercano di fa-
re i ragazzi di oggi  dai 14 ai 20 anni, a cui Hertz  ha voluto dedicare  la  sua  ultima analisi 
pubblicata anche sul "Guardian"  e  sul "New York Times".   "Questa è la generazione che
ha raggiunto la maggiore età  con l'iPhone e Facebook - ed è cresciuta contemporaneamen-
te insieme all'estremismo islamico  e  all'incubo-austerità".  Con la crisi economica che ha
creato non pochi timori per il futuro.  Un mondo "diseguale, violento e duro, che presenta
somiglianze inquietanti  con il panorama dispotico  che si trova nel distretto 12 di Hunger
Games. Come dimostrano i risultati di questa ricerca realizzata  con Survey Monkey su ol-
tre mille adolescenti americani e britannici.   Purtroppo le ansie di questi ragazzi sono or-
mai oltre quelle tipiche degli adolescenti".  Il  75% si dice preoccupato per il terrorismo, il 
66% teme più di tutto il cambiamento climatico, il 50% ha paura dell'Iran. L'86% è preoc-
cupato dall'idea di non trovare un posto di lavoro e il 77% teme che dovrà ricorrere ai de-
biti fin da subito. Timori di cui i governi sembrano non accorgersi.  "Qualsiasi politico che
ha a cuore il futuro del proprio Paese e non solo il tornaconto elettorale dovrebbe occupar-
si dei ragazzi - aggiunge Hertz - perchè è fin troppo facile attirare consenso elettorale occu-
pandosi delle vecchie generazioni, ma è una visione miope". E che non porta ad aumentare
la fiducia dei giovani nelle istituzioni.     "I ragazzi con talento hanno solo bisogno di un'oc-
casione per mostrarlo", ha detto di recente Obama, che ha anche promesso di volersi impe-
gnare nel mentoring, una volta lasciata la Casa Bianca. "Nel frattempo oggi solo un giova-
ne su dieci pensa che il proprio governo faccia la cosa giusta, cioè la metà della percentuale 
del Millennial anziani. E anche se la ricerca è stata realizzata su un campione americano e
britannico, non credo che le cose siano molto diverse negli altri Paesi. Sono numeri che han-
no grandi implicazioni per il futuro della politica". Perchè la sfiducia nelle istituzioni tradi-
zionali, spiega l'esperta, finisce poi per tracimare in una sfiducia generalizzata anche verso
i costumi tradizionali. Come il matrimonio e la famiglia.   Secondo l'analisi ben il 30% del-
le ragazze adolescenti sono infatti dubbiose sulle nozza o non vuole sposarsi. E il 35% sono
sicure di non fare figli. "Una decisione che arriva  dalla consapevolezza  che le donne non
possono avere tutto" aggiunge Hertz.  Una frase che riporta al 2012, quando Anne-Marie
Slaughter, professoressa di Scienze politiche a Princeton e prima donna a dirigere il policy
planning del dipartimento di Stato americano, ha mollato l'incarico a Washington ed è tor-
nata a occuparsi della famiglia pubblicando  uno storico saggio  intitolato Perchè le donne
non possono avere tutto.  Un nodo antico, ma che persino tra le giovani di oggi continua a
essere del tutto irrisolto.
Continua... to be continued...

lunedì 5 settembre 2016

SPORT / calcio - Serie A - 2^ giornata 2016/17

5 settembre '16 - lunedì                   5th September / Monday                     visione post - 19

Risultati delle partite
Lazio       0     Napoli   4     Cagliari   2     Crotone    1     Fiorentina    1     Inter         1
Juventus   1    Milan    2      Roma      2     Genoa      3     Chievo         0     Palermo   1

Samp        2     Sassuolo   2     Torino      5     Udinese   2
Atalanta     1     Pescara    1      Bologna   1     Empoli    0

CLASSIFICA
Genoa, Juventus, Sassuolo, Sampdoria   6  /  Napoli, Roma   4  /  Torino, Chioevo, Lazio,
Fiorentina, Milan, Udinese, Bologna   3  /  Pescara, Palermo, Cagliari, Inter   1  /  
Atalanta, Crotone, Empoli   0   






Lucianone

domenica 4 settembre 2016

SOCIETA' / Italia centrale - Dopo il terremoto: l'uomo smarrito e il silenzio di Dio

4 settembre '16 - domenica               4th September / Sunday               visione post - 19

Fede e destino
Il grido dell'uomo smarrito
colpito dal silenzio di Dio

(da "Corriere della Sera" - 27 agosto '16 - Analisi & Commenti / di padre Enzo Fortunato)
Caro direttore, conosco bene il grido dell'uomo nella tempesta del terremoto, perchè
anch'io ho gridato quel giorno, il 26 settembre del '97,  all'interno della Basilica supe-
riore di San Francesco, quando il sisma colpì Assisi e molti comuni umbri e marchi-
giani.    Poi - dopo quella lunghissima  e terribile scossa - cadde il silenzio, mentre
la polvere sollevata dalle volte cadute dall'alto riempiva la navata, lasciando a terra
corpi  di quattro fratelli e un pezzo di storia dell'arte.
A essere colpito durante il sonno, ancora una volta, è il centro Italia. Oggi come allora il si-
sma ferisce i nostri centri storci. La memoria delle nostre tradizioni. Allora come oggi sve-
gliati di soprassalto dal boato e l'attesa, sperando che tutto finisse - e finisca - il prima pos-
sibile. Ricoedo, diciannove anni fà, drammatiche nel nostro scambio di sguardi  perchè al-
cuni mancavano all'appello. - Conosco il silenzio, lo smarrimento  e il pensiero a Dio: im-
brattato di polvere, la corsa verso l'esterno a respirare aria, a chiedermi perchè, a cercare
risposte dentro di me, uomo di chiesa.
Il grido dell'uomo, il silenzio di Dio. Siamo noi, forse, chiamati a rispondere alle "domande"
che Egli suscita in noi, trasformando la nostra esperienza di sofferenza e di dolore - la nostra
"Passione" - in risposte di umanità e di solidarietà. Francesco d'Assisi non spiega la sofferen-
za ma incontrandola cambia il suo orizzonte. Da una vita per sè a una vita per gli altri.
E se il filosofo francese Albert Camus, di fronte al dolore dirà: non mi inginocchierò  mai
sotto questo Cielo di sofferenza, noi invece, come figli di Francesco, ci inginocchiamo per
lenire e dare senso alla nostra vita.  - E allora dov'è Dio? E' nella presenza di nuovi angeli
custodi, in quei giovani volontari, in quei pompieri, in quelle donne e  in quegli uomini di
buona volontà che si fanno prossimi, che non fanno  battere le lancette  dell'orologio  ma
razione. E' la risposta della speranza all'angoscia, della fede alla nostra fragilità.
Ma anche, chi è Dio? Il nostro è un Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi, come raccontato
nella Bibbia.  Oggi sento di riprendere quel 365 "non temere" che ritmano l'intero percorso
del Testo Sacro.  E' la parola di Dio  per ogni giorno dell'uomo.   Per quelli tristi  come per
quelli gioiosi. Per quelli della disperazione come per quelli della speranza.che ci aspetta
Il dio dei gesti è quello del Buon samaritano, del Buon pastore, del Padre misericordioso
che lascia tutto per andare incontro all'uomo. Per cercarlo e chiamarlo per nome. Per dirci
che ci conosce meglio di noi stessi e che ci aspetta sempre, ci perdona e ci cura con cuore
di madre.  -    Ma il nostro  è anche  un Dio di silenzi. Come ha ricordato papa Francesco:
"Pensate ai grandi silenzi nella Bibbia: per esempio il silenzio nel cuore di Abramo, quan-
do andava con suo figlio  per offrirlo  in sacrificio.  Due giorni, salendo sul monte, ma lui
non osava dire qualcosa al figlio, anche se il figlio, che non era sciocco, capiva. E Dio ta-
ceva. Ma il più grande silenzio di Dio è stato la Croce: Gesù ha sentito il silenzio del Pa-
dre, fino a definirlo 'abbandono': "Padre, perchè mi hai abbandonato?". Oggi gridiamolo
quel dolore perchè  ci sono silenzi  che non possiamo comprendere  nè spiegare  se non
guardando la Croce.   Oggi molte lacrime bagneranno visi e bare, esprimeranno l'abban-
dono di Dio e il suo silenzio. Ma inaspettata, arriverà la resurrezione.

Lucianone