Copiamo dalle api
il modello perfetto di sostenibilità
(da 'il Venerdì di Repubblica' - 8 gennaio '16 - Miti d'oggi / Marino Niola)
L'ape raccoglie il succo dei fiori senza danneggiare colore e profumo. Così il saggio abita il
mondo. A dirlo era Buddha, che faceva di questi preziosi insetti un modello di sviluppo so-
stenibile. Adesso lo ripete, con argomenti scientifici, una ricerca condotta dall'Istituto di
scienze e tecnologie della cognizione del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche italiano)
insieme all'Università di Bruxelles. Secondo gli scienziati, imitare i comportamenti delle
api può essere fo'ndamentale per gli uomini. Per esempio, uno sciame di api alla ricerca di
siti dove stabilirsi ci insegnma a programmare gruppi di robot capaci di auto organizzarsi
adattandosi a cambiamenti improvvisi dell'ambiente, a situazioni di emergenza.
Ma ci insegna anche a creare squadre robotiche di salvataggio che operino in situazioni ca-
tastrofiche. Cosa che per gli umani è difficilissima, perchè richiede il controllo di migliaia
di dispositivi autonomi capaci di scambiarsi informazioni e di prendere decisioni comuni.
Cosa che invece le api riescono a fare mandando avanti le cosiddetter scout, che trasmetto-
no info orientando lo sciame intero in tempo reale. Ancora una volta gli uomini si ispirano
all'"apilogia". Dalle allegorie medievali, che facevano proprio dell'organizzazione sociale
di questi animaletti e del loro volo degli esempi per la società umana. Ai trattati filosofici settecenteschi, come quello di Bernard de Mandeville, che fa dell'alveare il modello antici-
patore della nostra società dei consumi. Fino ai cartoons, come l'ape Maia e la serie Bbc
The Hive, che danno lezione di altruismo e solidarietà. Insomma, ancora una volta andia-
mo a scuola dalle api.
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