lunedì 25 aprile 2016

Sport - calcio / Serie A - 35^ giornata 2015/16

25 aprile '16 - lunedì                 25th April / Monday                          visione post - 76

I primi verdetti del campionato di serie A - 2015/16:
JUVENTUS - Campione d'Italia
Hellas Verona - retrocesso in serie B

Risultati delle partite
Inter        3     Frosinone   0     Atalanta   1    Bologna   2     Sampdoria    2     Torino       1
Udinese   1     Palermo     2     Chievo     0    Genoa      0     Lazio             1    Sassuolo   3

Fiorentina   1     Roma     1     Verona H.   2      Carpi      1
Juventus     2     Napoli   0      Milan          1     Empoli   0

CLASSIFICA

JUVENTUS   85  /   Napoli   73  /   Roma   71  /   Inter   64  /   Fiorentina   59  /
Milan   53  /   Sassuolo   52  /   Chievo, Lazio   48  /   Genoa   43  /   Empolio, Torino   42  /
Atalanta   41  /   Sampdoria, Bologna   40  /   Udinese   38  /   Carpi   35  /   Palermo   32  /
Frosinone   30  /   Verona H.   25

GRANDE  GRANDISSIMA  IMMEN SA  JUVENTUS

IL 
Commento    
di Luciano Finesso
L'impresa compiuta da tutti i componenti della squadra Juve - dunque allenatore, preparato-
re tecnico e dirigenti compresi - è di quelle cosidette STORICHE, ed il perchè è ben presto 
detto e scritto:
quello raggiunto è il 5° scudetto consecutivo, ma soprattutto è l'aver scalato dodici posizioni e
aver inanellato 24 vittorie su 25 partite (intervallate dunque da un solo pareggio); infine e di
conseguenza aver raggiunto lo scudetto (insperato all'inizio) con 3 giornate d'anticipo.  
Ma parliamo anche, giustamente, delle altre co-protagoniste del campionato:
Inter, Napoli, Fiorentina, Roma e il Milan-fantasma
INTER e NAPOLI  -  nervi a fior di pelle: prima Mancini e Sarri, poi Higuain...
Diciamo subito qualcosa, e magari più d'una, di un'Inter che all'inizio, almeno per nove,
dieci partite buone ci aveva incantato più per le vittorie costanti-consecutive che per i ri-
sultati veri e propri: sempre striminziti 1-0, e un pò di sospetti sulla tenuta a lungo termine
già allora li avevamo avuti. Poi è arrivato il mezzo crollo della difesa e la perdita a vista.
d'occhio dei tre punti a partita di cui fino allora si era cibata. L'indigestione era alle porte,
con una porta sempre più spalancata agli attacchi avversari. Mancini e la sua Inter in crisi
piena, fino poi ad arrivare al diverbio Mancini-Sarri con di mezzo l'epiteto 'frocio': allora 
il nervosismo di Roberto Mancio era arrivato all'apice. In seguito il tecnico dell'Inter ha 
ripreso con più calma in mano la situazione, e i nerazzurri hanno iniziato a rivincere e a  
rilanciarsi in zona Champions. Attualmente però sono più vicini all'Europa League, forse...
FIORENTINA  -  il pallone viola si è andato lentamente a sgonfiare...
La Fiorentina di Sosa è stata una gran bella realtà per tutto il girone d'andata, e si è ad-
dirittura posizionata alternativamente nelle prime due posizioni di classifica, rivaleggian-
do con Inter e Napoli. Si è inopinatamente sgonfiata al termine dell'andata e poi per tutto
il girone di ritorno: la difesa che era una delle migliori con l'Inter all'andata ha ceduto
quasi di schianto in certe decisive partite anche dirette, e l'attacco  è venuto a mancare
anche se le potenzialità (con occasioni su occasioni sprecate e mancate) è rimasta quasi
intatta. Insomma la squadra si è pressochè sfaldata: colpa più della società, dicono, che
dello stesso tecnico Sosa, il quale anzi ha avuto il merito di cambiare la mentalità sia nel
gioco che riguardo ai giocatori, cioò mentalità vincente.
ROMA  -  l'imperatore di Roma è sempre Lui: Totti / ma Spalletti l'ha rilanciata in alto:
Il capitolo ROMA merita più di un approfondimento:  che inizia dai due allenatori, natural-
mente, che hanno guidato la squadra romana in una specie di staffetta divisa quasi a metà.
Il girone d'andata con Garcia si è vieppiù rivelato un flop, con la squadra  che  stentava a
trovare l'assetto che il tecnico francese voleva imporre, con lo stesso Garcia ormai sempre
più palesemente contestato (in pratica molto del suo esonero fu dovuto proprio ai tifosi)
Il cambio con Spalletti è stato un tentativo più che altro di vedere se con un tecnico italiano
abbastanza di nome ed esperienza, il gruppo potesse reagire e compattarsi meglio che con
il precedente pilota.  E se subito, nelle prime partite, i giallorossi ancora stentavano a scrol-
larsi di dosso i vecchi schemi tattici di Garcia, poi a fine gennaio, soprattutto dopo la battuta
d'arresto in casa Juve (comunque solo per 1-0, con gol di un certo Dybala, un Marchisio im-
peccabile in cabina di regia e un Pogba che spacca e cambia gli equilibri in campo), la Romain più di Spalletti, insomma l'allenatore che ci voleva per la sterzata decisa. Ma a fine marzo-aprile
comincia la telenovela Spalletti - Totti, tuttora in corso.  La bandiera del team giallorosso,
ormai assunto a icona vera e propria, era entrato in collisione col tecnico già da un bel pò.
Quasi tutta la popolazione tifosa del Pupo è insorta contro Spalletti. Ciò ha dato ancora più
carica al Totti nazionale, che alla fine ha sparato tutte le sue cartucce-gol pur se spedito in
campo negli ultimi minuti di partita/e, quasi tipo punizione. Un boomerang per il tecnico!
MILAN  -  il povero diavolo non riesce più a volare e per Berlusconi è diventato impiccio...
Pure il Milan, come la Roma, ha cambiato allenatore (però in queste ultime partite che or-
mai mancano alla fine): ha preso Brocchi, sostituendolo a Mihajlovic. E fino agli ultimi di 
febbraio i giocatori l'avevano voluto, insomma il gruppo era unito. Allora? Cosa c'era?
C'era che al boss Silvio non andava giù il serbo. E se avesse potuto, la formazione ancora
lui l'avrebbe fatta. La sconfitta con la Juve a Milano (1-2, il 10 aprile) è stata probabilmen-
te la goccia in più che ha poi portato alla sostituzione.     In più in quel match Milan-Juve 
era stato inserito Balotelli che doveva fare la differenza e, pur giocando obbastanza bene,
non l'ha fatta (gol di mano e punizione ottima ma parata). E i risultati con Brocchi? L'ex
del Verona Hellas (anche, tra l'altro) ha iniziato bene, ma poi s'è perso, o meglio gli stes-
si giocatori si sono (quasi) sdraiati fino alla figuraccia proprio con l'ultimissima Verona
Hellas, tra l'altro già in B matematica. Beh! A quel punto valeva tenersi stretto, ma mol-
to stretto il bravo e ganzo Mihajlovic. Ben sta a un certo boss "fasso tutto mi". E adesso
lo stesso boss B. venderà forse la società ai cinesi. Chissà perchè, adesso chi è in crisi 
nera, anzi in questo caso rossonera, vende sempre agli occhi a mandorla, Cosa avranno
 in più? Mah!







Lucianone

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