venerdì 25 marzo 2016

Riflessioni - Isis e jihadisti: gli europei traditori / Il Ponte sullo Stretto e Matteo Renzi

25 marzo '16 - venerdì               25th March / Friday                   visione post - 18

Mi fa notare un amico che  la definizione più calzante  eppure mai utilizzata, per
francesi, i belgi, i tedeschi, gli europei che  abbracciano  il terrorismo jihadista,
è quella di traditori. Traditori delle patrie che li hanno visti nascere, li hanno cre-
sciuti e fatti studiare, traditori delle loro scuole e dei loro insegnanti, delle loro
città, dei loro quartieri  e  (spesso) delle loro famiglie, delle Costituzioni e delle
leggi che hanno garantito loro libertà di espressione, di movimento, di cultura. 
Nessuna di queste leggi, nessuna  delle scuole  che hanno frequentato, nessuna 
delle forme culturali e associative a loro disposizione ha mai avuto lo scopo di 
impedire o soffocare una loro scelta religiosa, islamica o di qualunque altro ti-
po. Non reagiscono, dunque, a una persecuzione o a un divieto. Semplicemen-
te tradiscono, con odio e violenza puramente imputabili a loro, la libertà che 
li ha cresciuti, la comunità plurale e tollerante che li ha ospitati.
Questa qualità di traditori li rende particolarmente odiosi. Sconsiglia la dicitu-
ra di "combattenti islamici", che ha qualcosa di aperto, di dichiarato e perfino
di nobile.  Il tradimento  si cova  nell'ombra, nel rancore e nell'equivoco, e ap-
punto a tradimento si svela.  Alto tradimento  è l'imputazione  con la quale la 
quale la Francia e l'intera Europa  dovrebbero processare  quelli come Salah
Abdeslam.
(da la Repubblica - 22/03/'16 -  L'Amaca / Michele Serra)

Ci mancava il Ponte sullo Stretto, evocato da Matteo Renzi  nel libro "Donne
d'Italia" (?), la strenna 2015 di Bruno Vespa. Lo faremo - dice il premier - pe-
rò soltanto dopo che abbiamo sistemato un sacco di cose che si devono si-
stemare; tipo il dissesto idrogeologico e la viabilità ordinaria in Sicilia; dun-
que mai, pensa il lettore con un sospiro di sollievo.  Ma nel frattempo si so-
no accesi, come le luminarie a Natale, centinaia di titoli online, "Renzi vuole 
il Ponte", con codazzi di commenti infurentiti, Renzi come Berlusconi, Ren-
zi al servizio della mafia, Renzi cementificatore, Renzi puzzone, eccetera. E
chissà stamane nelle edicole.
Dunque il vero problema, a ben vedere, non è il Ponte sullo Stretto (che secondo
le prime proiezioni sarà realizzato attorno" al 2650, sotto la dominazione cinese);
è la sbalorditiva incautela con la quale Renzi butta lì, in due o tre frasi, una que-
stione gravata da milioni di tonnellate di superficialità, malaffare, offese ambien-
tali, propaganda ridicola, pregiudizi isterici.  Va bene che la fonte ("Donne D'Ita-
glia") è autorevole e congrua, nonchè aggiornata sulle più recenti tendenze della
macroingegneria.  Ma con tutti  i tavoli della Leopolda  a disposizione, possibile 
che non ci sia nessuna anima buona che gli dica: mi raccomando Matteo, la co-
municazione politica non si fa a spanne, e nemmeno un tanto al chilo?
(da la Repubblica - 7/11/2015 - L'Amaca / Michele Serra)

Lucianone


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