"In The Heart of The Sea" - Le origini di Moby Dick
(da la Repubblica - 3 dicembre '15 - Al cinema / Roberto Nepoti)
Così Herman Melville venne a sapere
del mitico capodoglio
1820. Partita dall'isola americana di Nantucket, la baleniera Essex è diretta verso
l'Oceano Pacifico, dove conta di riempire 2000 barili con prezioso olio di cetaceo.
La comanda il capitano George Pollard jr., arrogante ma inesperto, e ha come uf-
ficiali Owen Chase e Matthew Joy; mentre l'equipaggio assortisce marinai di lungo
corso con pivelli. La rivalità tra il capitano e Chase, che aspirava al comando, è im-
mediata. Dopo alcuni incidenti e una lunga penuria di prede la nave trova in abbondanza
quel che cercava; ma è inaspettatamente attaccata da un capodoglio gigantesco (le crona-
che dicono che si trattò del primo caso documentato di aggressione internazionale di una
balena ai danni dell'uomo) e cola a picco. A bordo di tre fragili scialuppe, i superstiti ten--
tano il difficile viaggio per il Sudamerica. Frattanto Chase è perseguitato dal senso di
colpa per non aver saputo evitare la sciagura, fino a essere ossessionato dal vendicativo
bestione come il capitano Achab lo sarà da Moby Dick. Sì, perchè tradizione vuole che al
disastro reale dell'Essex si sia ispirato Herman Melville per il suo capolavoro letterario.
I "film d'acqua" sono spesso premiati dal pubblico (vedi Master & Commander), però
realizzarli è tutt'altro che una passeggiata: i capricci del tempo e dell'oceano sono peri-
colosi; inoltre possono far lievitare assai il budget produttivo. Questa volta è stata una
tempesta al largo delle Canare a dar filo da torcere alla troupe; anche se ormai i pro-
gressi tecnologici (grafica al computer, montaggio digitale, o anche solo la migliore te-
nuta delle custodie per le riprese subacquee) rendono le cose più semplici rispetto al
passato. Per i suoi film Ron Howard si ispira volentieri a fatti reali - dallo spazio (con
Apollo 13) alle corse di Formula 1 (Rush) all'incontro in mare con i grandi cetacei -
ma poi li mette in scena come fiabe mitiche. La toria dell'Essex si prestava molto be-
ne a questo tipo di affabulazione; e il film la fa raccontare "in cornice" dal marinaio
Thomas Nickerson a Melville, che col suo capolavoro Moby Dick avrebbe elevato l'e-
pisodio allo statuto di leggenda facendo della balena un'incarnazione del biblico Le-
viatano.
Heart of the sea è corrusco e solenne, brutale e sanguigno; conmtiene scene impres-
sionanti (gli attacchi alla nave e alle barche di salvataggio, ma anche l'estrazione del-
l'olio di balena) e include episodi di cannibalismo: è più per adulti, insomma, che per
famiglie. Dopo un avvio lento, il clou arriva vreso la metà con l'epifania della balena
bianca. In seguito, se di qualcosa il film patisce è proprio la grande efficacia delle sce-
ne-madri col gigantesco capodoglio: un pò come accadeva nel vecchio Gli ammutinati
del Bounty, il cui nucleo drammatico era la rivolta, nella seconda parte anche lo "spec-
tacular" di Howard tende ad allentare la tensione, illanguidendosi un pò a paragone
con le peripezie precedenti. Originariamente previsto in uscita a marzo di quest'anno,
il film è stato poi rinviato a dicembre perchè possa concorrere asi prossimi Oscar. Dove
no sarà improbabile ritrovarlo candidato in diverse categorie, a partire dalla pittorica
fotografia - in stile stampa d'epoca - di Anmthony Dod Mantle.
In The Heart of The Sea
Regia di Ron Howard
Con Cillian Murphy, Chris Hemsworth, Michelle Fairley, Paul Anderson (2015)
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