sabato 31 ottobre 2015

Sport - calcio / Serie A - 10^ giornata - 2015/16

31 ottobre '15 - sabato            31st October / Saturday                    visione post - 27

RISULTATI DELLE PARTITE
Bologna   0     Atalanta    2     Frosinone   2     Verona H.    0      Milan     1
Inter         1      Lazio        1     Carpi          1      Fiorentina   2      Chievo  0

Napoli      2     Roma       3     Sassuolo   1     Torino   3     Sampdoria   1
Palermo   0     Udinese   1      Juventus   0     Genoa   3     Empoli         1

Classifica

ROMA   23  /   Napoli, Fiorentina, Inter   21  /   Sassuolo, Lazio   18  /   Atalanta   17  /  
Milan   16  /   Sampdoria, Torino   15  /   Chievo, Juventus   12  /   
Empoli, Palermo, Udinese, Genoa   11  /   Frosinone   10  /   Bologna   6
Carpi, Verona H.   5



Riflessioni - Su Erri De Luca e la libertà di parole

31 ottobre '15 - sabato             31st October / Saturday                   visione post - 11

Comincia a diventare veramente stucchevole, oltre che pretestuosa, la polemica sugli 
intellettuali italiani "che non hanno difeso Erri De Luca". Ammesso e non concesso di
sapere chi esattamente siano, "gli intellettuali italiani" (in attesa di apposito Albo pro-
fessionale), sono rarissimi quelli che si sono espressi contro De Luca; ben più numero-
si quelli che hanno detto ogni male di quell'assurdo processo alle parole; non pochi, in- 
fine, avevano niente da dire in proposito e dunque niente hanno detto: facoltà che rien-
tra nei diritti dell'uomo e addirittura dell'intellettuale.
Pur facendo parte in maniera convinta della seconda categoria (quella di chi ha difeso
per iscritto De Luca e con lui la libertà delle parole, anche quelle antagoniste), dunque
la più  banale  e maggioritaria, devo dire che, con il senno di poi, provo una certa invi-
dia per la terza, quella dei silenziosi. Il dibattito pubblico può essere disertato per viltà
o per opportunismo, e non è una buona cosa, ma può essere disertato anche per umiltà, 
e più ancora per sottrarsi a un'acredine preconcetta e al fracasso mediatico. Di quell'cre--
dine e di quel fracasso le parole sono le prime vittime. Non vengono lette  anche quando
vengono scritte. Non vengono  ascoltate  anche quando vengono dette. E non si era detto
ampiamente, in margine a quell'ottuso processo, che la parola va difesa?
(da la Repubblica - 22/10/'15  -  L'amaca / Michele Serra)

martedì 27 ottobre 2015

Economia / società - Globalizzazione: sfruttamento di terre africane, con denuncia di papa Francesco

27 ottobre '15 - martedì            27th October / Tuesday                  visione post - 17



C'è una rapina in corso, ma tutti fingono di non vedere.
Il furto riguarda le terre più fertili dell'Africa, acquistate
a costi irrisori da investitori europei e nordamericani.
A questo furto in corso si è riferito anche papa Francesco
nella sua Laudato sì.  Qualcuno se n'è accorto?
Il trend è iniziato intorno al 2000 quando, a causa del sostegno finanziario da parte delle
istituzioni internazionali, i governi dell'Africa sub sahariana hanno tagliato i fondi desti-
nati al sostegno e allo sviluppo delle politiche agricole. Perchè si tratta di rapina è evidente.
L'intervento dei capitali stranieri non ha come finalità quella di agevolare l'accesso dei pro-
dotti africani sui mercati agroalimentari continentali e globali: piuttosto i nuovi investitori
europei e nordamericani acquisiscono terre e risorse idriche  solo per impiantarvi coltiva-
zioni intensive di prodotti destinati ai biocarburanti e all'alimentazione-base per l'alimen-
tazione animale. In entrambi i casi, lo sfruttamento delle terre africane è orientato unica-
mente al soddisfacimento di bisogni industriali europei e nordamericani.
I prodotti coltivati permettomo, in ogni fase della lavorazione, dalla semina al raccolto,
una forte meccanizzazione, e pertanto l'ingombrante presenza finanziaria globale nel-
l'agricoltura africana  non ha alcuna ricaduta  sulla manodopera locale. Con ulteriori
aspetti ancora più odiosi: esproprio delle terre dei piccoli agricoltori, annientamento
dei pascoli, abbandono delle coltivazioni tradizionali, perdita di sostentamento per le
popolazioni rurali. E, come in ogni rapina che si rispetti, i ladri hanno il volto masche-
rato. E' stata la Fao a svelare che, dietro le società di comodo che, di volta in volta, al-
lungano le mani sulle terre più fertili del continente, si nascondono fondi d'nvestimen-
tofondi pensione, fondi speculativi, società agroalimentari e imprese operanti nel cam-
po energetico. Raccolti in gruppi "regionali", i capitali in viaggio verso l'Africa vengo-
no veicolati da banche operanti nei Paesi del Golfo, in quelli delle "tigri asiatiche", nei
Paesi del Nord America e dell'Unione Europea. L'Africa è, tanto per cambiare, la mag-
giore vittima di questa non esemplare vicenda. -    Se  poi  si analizza  questa ennesima 
geografia della fame, la lista  dei Paesi-vittima  non riserva  sorprese:  Sudan, Etiopia, 
Mozambico, Tanzania, Madagascar, Zambia, R.D. del Congo, Mali, Senegal. Tutti Pae-
si con un'economia in affanno cronico, male integrati nell'apparato economico mondia-
le, con un sistema fondiario aleatorio.
(da il venerdì di Repubblica - 23/ 10/ 2015 - Cronache Celesti / Filippo Di Giacomo) 

Lucianone

Sport - calcio / Serie A - 9^ giornata - 2015/16

27 ottobre '15 - martedì              27th October / Tuesday                    visione post - 23

Risultati delle partite
Empoli   2     Carpi       1     Palermo   1     Sampdoria   4     Juventus   2     Milan        2    
Genoa     0     Bologna   2     Inter         1     Verona H.     1     Atalanta    0     Sassuolo   1

Udinese       1     Fiorentina   1     Lazio     3     Chievo   0
Frosinone   0      Roma          2     Torino   0     Napoli   1

CLASSIFICA

ROMA   20   /  Inter, Napoli, Fiorentina, Lazio   18  /   Sassuolo   15  /  
Sampdoria, Torino, Atalanta   14  /   Milan   13  /   Chievo, Juventus   12  /
Palermo, Udinese   11  /   Empoli, Genoa  10  /   Frosinone   7  /   Bologna   6  /
Verona H., Carpi   5





IL Commento
Sulla partita clou di questa nona giornata giocata a Firenze, ci si poteva aspettare
qualsiasi risultato poichè di sicuro la toscana e la romana sono le squadre attual-
mente più in forma e in palla, con due organici di tutto rispetto, omogenei e qua-
drati con filtri di centrocampo fluidi, veloci, compatti.     L'ha spuntata la Roma
che con la coppia De Rossi - Gervinho ha dimostrato di crederci fino alla fine e 
di avere quest'anno un attacco fulminante, ma anche soprattutto una difesa più
attenta  e  coperta rispetto al campionato scorso.
Che dire del match tra Sampdoria e il nostro Hellas Verona, se non che l'assenza
di Toni (lasciamo per ora stare gli altri, parecchi comunque, parcheggiati in infer-
meria - che sfiga tremenda però!) ha lasciato il segno soprattutto in quella che era
la carica agonistica dei veneti. Toni da solo in area faceva per quattro  e  spesso la
sua sola presenza nell'area piccola preoccupava e anzi spesso spaventava gli avver-
sari, ma nello stesso tempo dava modo ai compagni di liberarsi dalle marcature.
Così, mancando la carica dell'attacco e in parte del centrocampo (Halfreddsson 
non sempre tiene tutta la partita), c'è andato di mezzo naturalmente il reparto
difensivo, letteramente crollato a Genova (vedasi il video da youtube).   Con la
difesa completamente immobile in occasione delle prime due reti dei blucerchia-
ti e in confusione in un'altro gol pacchiano della Sampdoria, l'Hellas si è frantu-
mata in modo irrimediabile. Certo, mancano Romulo, Viviani, Fares, Toni so-
prattutto, Pazzini c'è, non c'è e poi altri non sono proprio al top e il morale, si
sa, in questi casi di crisi scende, scende... Ma come ci manca Tachsidis, ragazzi,
sì, come manca uno come lui! Comunque, forza H. Verona, ce la farai. I tifosi,
i bocia, non ti molleranno mai!
(Luciano Finesso)

Lucianone

domenica 25 ottobre 2015

Sport - calcio / Serie B - 9^ giornata - 2015/16

25 ottobre '15 - domenica            25th October / Sunday                     visione post - 17

Risultati delle partite
Pescara          1     Vicenza   0     Ascoli      0     Bari       0     Brescia      2     Cagliari   4
Pro Vercelli    0      Novara    2     Crotone   1     Entella   0     Lanciano   1     Trapani   1

Como    1     Livorno   2     Salernitana   1     Spezia      1     Ternana    0     
Latina   1      Modena  0      Cesena         1      Avellino  1      Perugia    1

Classifica

CROTONE   20   /   Cagliari   19   /   Cesena   17   /   Livorno   16   /
Spezia, Pescara, Bari   15   /   Latina, Brescia, Trapani   13   /   Novara   12   /
Vicenza, Entella   11   /   Ascoli, Perugia, Modena   10   /   Lanciano, Salernitana   9   /
Pro Vercelli   8   /   Ternana, Avellino   7   /   Como   6

Continua... to be continued...

venerdì 23 ottobre 2015

SPORT / Moto Gp - Nel Ricordo del Sic / Marco Simoncelli

23 ottobre '15 - venerdì                23rd October / Friday                   visione post - 4







Sic, Sic e Sic  for ever

Lucianone

CIBO / salute - La Carta dei valori all'Expo dei bimbi

23 ottobre '15 - venerdì              23rd October / Friday                        visione post - 14

L'Expo dei bimbi: 'Cibo sano per tutti e lotta agli sprechi'

(da la Repubblica - 29 giugno '15  -  Alessia Gallione / Milano)
La Carta dei valori diventa un fumetto
"Nelle scuole il messaggio per gli under 14"
La stessa matita che da più di un decennio fa da "regista" alle avventure di Geronimo
Stilton e la voce della scuola Holden di Torino per tradurre in immagini e parole il mes-
saggio di Expo. A cominciare dall'illustrazione di copertina: bambini di ogni latitudine 
che con le forchette, le bacchette e le mani mangiano tutti da uno stesso grande piatto
dimostrazione di quanto le diversità siano un valore e sia giusto rispettarle. E perchè
alla fine è anche così, rappresentando, un ragazzino obeso e uno denutrito che che gio-
cando al parco  non sono  in equilibrio sull'altalena, che si può parlare  dei paradossi
globali del cibo. Di "tantissime persone che hanno sempre fame e sono deboli" e "altre
che invece sono molto grasse e si ammalano". Le contraddizioni che il documento sim-
bolo dell'Esposizione vuole denunciare per cercare, il più possibile, di cambiare. E che,
adesso, sono tradotte per gli under 14. Il diritto al cibo spiegato agli alunni di elementa-
ri e medie.
Si chiama "Carta  di Milano dei bambini" e da oggi sarà lì, a fianco del testo "madre",
alla fine del percorso di Palazzo Italia. Ma anche su internet e, da settembre, "in tutte
le suole d'Italia". Ed è lì che i ragazzi, come già stanno facendo gli adulti (il contatore
delle adesioni ha superato quota 300mila) che visitano l'Esposizione, potranno firmare.
E' un racconto per immagini, quasi un fumetto ragionato, la Carta. E, insieme, un'ope-
razione di "educazione ambientale e alimentare", come la definisce il ministro dell'A-
gricoltura Maurizio Martina. Sarà lui, oggi, a presentarla a Expo. Un modo anche per
scrollarsi di dosso una delle accuse che viene ancora fatta all'evento, ovvero di indulge-
re troppo all'effetto luna park. "L'idea è di mettere subito a disposizione un certo nu-
mero di copie per i centri estivi - dice - e di preparare le attività per il prossimo anno
scolastico: tra settembre e ottobre vorremmo  lanciare una "Settimana della Carta"
nelle scuole elementari di tutta Italia per fare in modo che tutti ragionino dei temi di
Expo".

E' stata Fondazione Feltrinelli - che con il Laboratorio creato con Expo spa e coordinato
dal filosofo Salvatore Veca  ha lavorato  alla carta originale - a pensare  alla  traduzione 
per i ragazzi. E lo ha fatto, spiega il segretario generale Massimiliano Tarantino, "lavo-
rando sulle immagini con disegnatori come Roberta Bianchi che da tempo ha la direzio-
ne artistica di Geronimo Stilton, e sul testo con la Scuola Holden di Torino. Abbiamo
pensato anche a kit didattici dai 5 ai 14 anni per le scuole". Sono soprattutto i disegni a 
rendere immediato e chiaro il messaggio: un mondo da curare protetto da sciarpa e cap-
pello, la saggezza dei vecchi racchiusa nel tratto che ha dato vita a un anziano contadino,
bambini che fanno la raccolta differenziata, che si scambiano piatti e cultura.  Il testo è
diviso in tre parti  e  sono gli stessi protagonisti  a prendere la parola.  "Noi bambine  e
bambini della Terra abbiamo deciso di firmare questo documento  perchè sappiamo che
c'è  un problema molto grande tra quello che il pianeta riesce a dare per farci mangiare
e il fatto che stiamo diventando sempre di più".  Il rebus del futuro. Semplificato nel motto
dell'Expo dei piccoli: "Cibo buono per tutti".  Seguono due sezioni: il "mondo che vorrei"
e gli impegni concreti che tutti possono prendere. A qualsiasi età. I principali: la battaglia
contro lo spreco, la difesa della biodiversità, il diritto al cibo.


Lucianone

LIBRO / Psicologia per bambini - "Il coniglio che voleva addormentarsi"

23 ottobre '15 - venerdì              23rd October / Friday                         visione post - 27

Il libro di uno psicologo scandinavo scala le classifiche 
di Amazon e diventa un fenomeno editoriale. 
La storia va letta usando diversi toni di voce e
sbadigliando insieme ai figli finchè non arriva
il sonno.

(da la Repubblica - 27/ 08/ '15 -  Il caso / Raffaella De Santis)
La favola dei miracoli - 
così il coniglio bestseller mette i bimbi a nanna
Non è una novità che i conigli siano i più grandi amici dei bambini. Spopolano nelle favole
almeno quanto gli orsi. Qualcuno dovrebbe divertirsi a calcolarne la frequenza. Il fenomeno
del momento però è un coniglio diverso dagli altri, un coniglio che ha il potere di far addor-
mentare i bambini. Si chiama Camillo ed è il protagonista di un bestseller, "Il coniglio  che
voleva addormentarsi".  Lo ha scritto Carl - Johan Forssén Ehrlin, uno psicologo compor-
tamentale svedese al suo debutto come autore di testi per bambini. La storia è delle più sem-
plici, la trama  è quasi  inesistente, ma il segreto è tutto qui: nella noia, che da che mondo è mondo è il più grande soporifero che esista. Si tratta di sole ventisei pagine in cui il coniglio incontra altri personaggi, dallo Zio Sbadiglio  al Gufo Occhi Pesanti  alla Lumaca Sonnac-
chiosa.  Nessuna avventura eccitante, qualche chiacchiera  e  lo Zio Sbadiglio (destino dei 
nomi!)  che dà al nipote alcuni consigli per prendere sonno. Il risultato? Camillo si addor- menterà insieme a vostro figlio.
Secondo risultato, non previsto: il manualetto della buonanotte, autopubblicato dall'autore sulla piattaforma Amazon Createspace, ha inaspettatamente scalato le classifiche del colosso online, piazzandosi nella top ten in Francia, Germania e Inghilterra (dove ha venduto più di Harper Lee, "Và, metti una sentinella").  Un fenomeno editoriale inedito. Tanto che Alison
Forrestal, direttore di Amazon Libri nel Regno Unito, ha dichiarato il suo stupore  al Tele-
graph: "Mai visto un autore indipendente arrivare italiaal primo posto". Il libro, sia la ver-sione ebook che cartacea, è stato tradotto in sette lingue. La versione Kindle italiana costa
4,99 (invece dei 15,60). Qualche anno fa aveva avuto un discreto successo il libro del neuro-
psichiatra spagnolo Edward Estivill, "Fate la nanna", ma non a questi livelli.  In realtà rac-
contandola così sembra semplice ma non lo è. Anzi la gestazione di questo album illustrato,
è seria.   Il professor Ehrlin ha impiegato tre anni e mezzo a scrivere le sue ventisei pagine.
L'idea gli è venuta un giorno mentre viaggiava in auto con la madre. Quel giorno è succes-
so quello che succede spesso: il guidatore parla e l'altro passeggero si addormenta. Ma Ehr-
lin non si è scoraggiato, nè offeso. Si è invece interrogato: "Mi sono chiesto perchè la storia
che stavo raccontando fosse così adatta a conciliare il sonno". La risposta è il libro. "Ho but-
tato giù la storia  su un tovagliolo  una sera - ha raccontato Ehrlin - ma poi avevo bisogno di
tempo perchè le tecniche fossero usate nel modo corretto". Tra le tecniche narcpotiche consi-
gliate c'è l'attenzione al tono della voce. Bisogna saperla modulare, capire quando fermarsi,
quando rallentare, costruire un ritmo ipnotico. Un pò come le vecchie filastrocche, le nenie
orali della tradizione favolistica popolare. Il professore lo ha sperimentato sul figlio Leon,
quando era nella pancia della madre.
"Le favole della buonanotte agiscono sull'inconscio del bambino", scrive nell'introduzione.
Per questo lo sbadiglio non solo è tollerato, ma è raccomandato. Non a caso Ehrlin è anche
un linguista, dunque sa che il linguaggio è un sistema articolato di segni, in cui il suono del-
la voce ha un grande ruolo. Bisognerebbe invece analizzare perchè nelle favole i conigli so-
no tanto gettonati.  Forse anche  la scelta dell'animale protagonista  ha avuto il suo effetto
sul mercato. La storia è corredata da illustrazioni (opera di Irina Maununen) e si sa che il
coniglio non ha un aspetto aggressivo, tutt'altro, quindi concilia il relax. E' per seguire il
Coniglio Bianco che Alice intraprende il suo viaggio nel Paese delle Meraviglie. Il coniglio
ripete in modo ipnotico: "E' tardi, è tardi". Un ritornello che era già  una favola della buo-
nanotte.

IL METODO
      La voce
1 -  Per conciliare il sonno del bambino, il libro suggerisce di leggere le favole
       con la giusta intonazione. Bisogna sapere quando fermarsi e preferire un
       ritmo molto lento. 
2 -  Le parole
      Per l'autore ci sono parole chiave che agiscono sulla mente dei bambini insonni
      aiutandoli a rilassarsi.  Nel libro  ricorrono per 80 volte  i termini "dormire"  e
      "addormentarsi". 
3 -  I disegni
      Secondo Ehrlin i disegni sono un corredo aggiuntivo, ma non bisogna
      obbligare i bambini a guardarli. Meglio però che le immagini di una favola
      siano riposanti.
4 -  Gli sbadigli
      Uno dei punti chiave del metodo dello psicologo svedese è lo sbadiglio: i genitori
      non devono vergognarsi  di leggere la fiaba sbadigliando, ma sono esortati a farlo.
5 -  La trama
      Una favola soporifera non deve contenere elementi che possano turbare il bambino:
      meglio una trama semplice e lineare e pochi personaggi nei quali si possa rispecchiare.

Lucianone

mercoledì 21 ottobre 2015

SPORT / Storie - SARA: la pallavolo nell'anima

21 ottobre '15 - mercoledì                21st October / Wednesday             visione post - 20

Sara Anzanello, campionessa del mondo di pallavolo, racconta 
il suo dramma e la rinascita dopo il trapianto di fegato a cui si
è dovuta sottoporre nel 2013 per colpa di una epatite fulminante.
Ora la campionessa del mondo, a lungo centrale della nazionale
azzurra, torna a giocare in serie B a Novara, dopo oltre due anni
di stop e riabilitazione. 

(da 'la Repubblica' - 12/ 10/ '15 -  La storia / di Maurizio Crosetti)
LA VITA DI SARA
Lei corre piano senza smettere, girando intorno al campo di pallavolo. Ha una tuta grigia 
sopra le gambe magrissime. Ogni tanto  alza gli occhi  e  guarda le altre giocare, segue il
volo dei palloni. La lentezza dei gesti, la tenacia. Quel fischio che fa la palla quando sbat-
te a terra e si sente da fuori, fino alla ferrovia, dietro il palazzetto dello sport. Nuvole, tra
poco piove. 
Girare in tondo, correre, saltellare tra i pioli  di una specie di scala  appoggiata a terra,
afferrare un pallone rosa e sorridere. "E' tutto una prima volta".  Legarsi con l'elastico
in vita al preparatore atletico Marco, mimare il gesto del muro, fare salti laterali e torsioni.
I rintocchi di un campanile nel mezzogiorno, oltre la distesa dei prati. "Io lo faccio per me". 
Sara Anzanello era una campionessa del mondo. Si prese l'epatite fulminante quando gio-
cava a Baku, marzo 2013, la trasportarono a Milano, sei giorni in coma, il trapianto di fe-
gato, 25 chili persi, il ritorno dentro se stessa e infine in palestra, dopo due anni e mezzo.
Con l'Agil Novara dove tutto cominciò: aveva 19 anni, ora ne ha 35. E un obiettivo: torna-
re a gennaio.  -  "Prima mi sono allenata per una vita decente, per non dover dipendere da-
gli altri, per camminare da sola, per potermi specchiare e sentirmi di nuovo io. Ora mi alle-
no per la pallavolo, perchè un giorno sarò io a dire basta, non un medico. Mi piace ancora
da matti, l'occhio e il gesto non si dimenticano, la forza verrà. E il corpo tornerà rapido co-
me la testa".  Le altre 'altezzaragazze hanno preso i borsoni, invece Sara continua in palestra. 
Un'ora e mezza il pomeriggio e  un'altra in piscina. Nulla di estremo o patetico, solo la forza
della vita quando vive. "Le ricordo tutte le mie prime volte dopo il trapianto. La prima vol-
ta che ho toccato  di nuovo  l'acqua, che ho rivisto il sole, che ho camminato.  La paura di
non essere all'altezza, di fare solo compassione. Bisogna capire e accettare i limiti, ma io
mica li conosco, i miei. Mi bastava essere di nuovo in piedi, però quest'estate  ho giocato
con i bambini del mio Camp, a Jesolo, e mi sono detta: io ritorno. Sto ricostruendo il cor-
po come piace a me, sono contenta, le magagne di un'atleta di 35 anni sono pane quotidia-
no, il polso, il ginocchio, io in più ho questo fegato. Ma lo sapete quante cose fa, un fegato?".
La squadra gioca in B1.  Le altre ragazze sorridono alla campionessa del mondo di Berlino
2002, all'azzurra famosa e quasi perduta. Le mani picchiano il pallone, l'aria schiocca nel
silenzio. Sara si mette il giubbotto, beve un pò d'acqua.
"Siamo fragilità e forza, siamo macchine semplici e complesse. Qui volevano una chioccia
per far crescere la squadra, sono felice di esserci e credo di potermi rendere utile. La pre-
sidentessa del Novara si chiama suor Giovanna Saporiti, sì, è una suora". Il senso, sempre
lì si torna.  "Una storia del genere  ti fa capire  che  devi essere positiva  anche con quello
che non puoi cambiare, e che spesso  i presunti problemi  sono invece enormi scemenze,
cose superabilissime". 
Il fegato di Sara apparteneva a un maceratese di 58 anni, morto per emorragia cerebrale. La
moglie decise la donazione, ancora poche ore è sarebbe stato tardi.  Ma il capello a cui sia-
mo legati, quell'affacciata di finestra, può diventare un cavo d'acciaio. "Devo fare gli esami
del sangue ogni tre mesi e la paura ce l'hai prima, non ci si abitua mai. Però non mi sento
in bilico, anche se so di avere meno difese immunitarie del normale. La vita sana, beh, per
l'atleta è la regola: mai mangiato fritti, solo pasta e bistecche, anche il mio nuovo fegato sa-
rà d'accordo. Sono altri, semmai, i parametri che cambiano, i riferimenti. Si impara ad ap-
prezzare la lentezza, a godersi le piccole cose, i genitori, gli amici, il mare, Jesolo.  Io ho
fatto la prima vacanza che avevo 26 anni. Lo sport è grande  ma ne toglie, di cose".
Come Abidal, come lo sciagurato Armstrong quando ancora pareva vero, anche Sara An-
zanello sa che un campione che guarisce è una forza diffusa a disposizione di chi soffre e
vacilla. "Non mi sento un simbolo, però credo che una storia come la mia possa servire a chi
sta aspettando un nuovo organo, oppure a chi insegue il primo passo dopo un trapianto: io
impiegai un mese e restai in ospedale un anno, eppure eccomi qui. Certo, penso ai miei pri-
vilegi, soprattutto psicologici: chi ha perso una finale scudetto all'ultima palla sa che lo scon-
forto è un precipizio dal quale si può risalire. E sa pure che l'ultima palla è sempre la penul-
tima, perchè un'altra partita dovrà pur venire, al limite un'altra sconfitta".
L'odore di palestra, la luce che precipita dalle vetrate. Il linoleum, il giallo dei neon. Le panche,
i gradoni di cemento. A gennaio, allora. "Sì, e penso di esserci. Mi chiedono: e chi te lo fa fare?
La risposta è facile: io".  Sara è grandiosa quando dice "forse bisogna rivalutare la retorica
dello sport: possiede comunque una forza enorme". E poi ci ride sopra.



Lucianone

Lettera / Idee - Quale progetto dopo l'Expo Universale di Milano

21 ottobre '15 - mercoledì                 21st October / Wednesday                visione post - 8

(da 'Corriere della sera' - 10/ 10/ '15 - di Corrado Passera)
La visione ambiziosa
di un progetto dopo l'Expo
Caro direttore, il dopo Expo è una occasione formidabile per creare all'interno della nostra
Città Metropolitana  un nuovo moderno centro  di sviluppo e di lavoro. Questo però solo a
patto di interpretare la vocazione del territorio all'apertura e metterci buonsenso e pragma-
tismo milanesi.  -  Colgo infatti una paura nelle amministrazioni coinvolte a muoversi con
coraggio: sembrano avvitarsi in dibattiti senza svolgimento e per mancanza di progettualità stanno trasformando l'opportunità in un problema quasi irrisolvibile.
La destinazione dell'area Expo dev'essere il motore di una grande, nuova, moderna urbana
di 5-6 milioni di metri quadri, il "quadrante Nord Ovest di Milano", strategicamente collo-
cato in un'area metropolitana tra le più dinamiche d'Europa.  "Milano non può, nel nome
dell'identità, perdere la sua vocazione all'apertura. La forza di questa città sta in una soli-
da identità e nella capaciotà di integrare il nuovo, non solo di contenerlo spazialme,da dove, 
allargare l'orizzonte di opportunità, lavoro e benessere per i cittadini di oggi, , i nostri figli
e i nostri nipoti. Un orizzonte che muove lungo due coordinate: aprire e valorizzare.
Aprire: non più un'Expo da distruggere e ricostruire cercando difficili equilibri urbanisti-
ci e finanziari solo al suo interno, ma aprendosi al contesto ben più interessante del "qua-
drante Nord Ovest di Milano" dove Expo è inserita. 
Valorizzare: il dopo Expo non deve rifare da capo Expo, ma esaltare il più possibile quan-
to è stato investito, completando quanto ancora incompiuto. Le vie d'acqua che circondano
Expo, da mettere a disposizione dell'agricoltura, la piattaforma strutturale e impiantistica
su cui è stato costruito Expo, le piste ciclabili, nodo della "mobilità lenta"  in uscita verso
Nord Ovest.  Per fondare un nuovo centro della Città Metropolitana attiviamo le leve del
quadrante Nord Ovest  a partire  da infrastrutture logistiche  (autostrade, metropolitana,
passante ferroviario, alta velocità nazionale e presto internazionale, aeroporti) che già ser-
vono i due motori di quest'area: Fiera ed Expo.
A questo si possono unire altre aree convergendo verso una prossimitò di scopo e una col-
laborazione eccezionali.  Tra la zona delle cascine e le parti degli scali ferroviari limitrofe
ad Expo esistono aree che potrebbero dar vita ad un vero parco agro-rurale urbano di di-
mensioni simili a Expo, valorizzando una delle identità più forti della nostra Città Metro-
politana. Un parco in grado di rispondere alla domanda di verde espressa nel referendum
del 2011 con costi nettamente più bassi  rispetto a quelli  della trasformazione in verde di
metà dell'area espositiva. Contigua esiste una seconda area della stessa ampiezza con de-
stinazione industriale artigianale, che ha subito un progressivo degrado e oggi è in buona
parte inutilizzata. Un'adeguata riqualificazione ne potrebbe fare un parco tecnologico di
nuova generazione.  -   Lo spazio  attorno a Cascina Merlata  rappresenta poi  una terza 
area equivalente  ad Expo con funzione residenziale, complementare ad altri progetti co-
me la parte residenziale di un nuovo campus. Tutti questi "pezzi" vanno composti in un
unico sistema, perchè presi singolarmente hanno limiti difficili da superare.

.Continua... to be continued...

giovedì 15 ottobre 2015

Sport - calcio / Europei 2016 - Le qualificazioni

15 ottobre '15 - giovedì               15th October / Thursday

(da la Repubblica - 12 ottobre '15)
Storica Albania:
con il ct De Biasi arrivano i primi europei
Leggendaria Albania che con De Biasi ct, dopo 11 qualificazioni europee e
11 mondiali senza speranza, accede per la prima volta a una fase finale.
Infatti ieri (domenica 11 ottobre, ndr) storica vittoria in Armenia per 0-3.
Pass europeo anche per Romania (0-3 alle FarOer), Germania e Polonia 
(ancora Lewandowski decisivo, 13 reti in 10 partite di girone).
Ora le squadre ammesse sono 16. Danimarca e Irlanda ai playoff.
L'Ungheria spera di essere la migliore 3^ - ma c'è anche l'Ucraina.
Questi i risultati di ieri (11 ottobre):
Armenia - Albania  0 - 3
FarOer - Romania  0 - 3
Finlandia - Irlanda del Nord  1 - 1
Grecia - Unghera  4 - 3
Serbia - Portogallo  1 - 2
Germania - Georgia  2 - 1
Gibilterra - Scozia   0 - 6
Polonia - Irlanda   2 - 1
Amichevole:  Danimarca - Francia  1 - 2

Lucianone

martedì 13 ottobre 2015

Riflessioni - I ricchi despoti dell'Arabia Saudita / Su Expo 2015

13 ottobre '15 / martedì            13th Octeber / Tuesday                  visione post - 10

E' difficile, nell'abbondanza e nella varietà dei crimini di Stato commessi in giro
per il mondo, riuscire a fare spicco, attirandosi la compatta repulsione di tutta o
quasi l'opinione pubblica mondiale. C'è riuscita l'Arabia Saudita annunciando la 
condanna a morte (per decapitazione seguita da crocefissione fino ad avvenuta pu-
trefazione, vogliamo commentare?) di un ragazzo di 21 anni, Alì al Nimr, reo di 
avere partecipato, quando aveva 17 anni, a una manifestazione contro la teocra-
àsua natura compete solo con la stalino-monarchia della Corea del Nord.
Ha spiegato bene lo scritt;ore marocchino Tahar Ben Jelloun (repubblica di ieri) 
quanto rivoltante sia l'assassinio che sta per compiersi; e quanto vergognosa l'in-
capacità dei governi democratici di provare a impedirlo con qualcosa di meno
virtuale dei belati di protesta.  Come è arcinoto, eccellenti rapporti d'affari con
quei ricchi despoti rendono Usa e Europa molto arrendevoli nei loro confronti;
al puntodi includere l'Arabia Saudita nel novero dei "paesi islamici moderati",
grottesca definizione che annega nel petrolio dignità e diritti.  Ma ci sarà pure,
accidenti, uno straccio di trattato internazionale (firmato anche dai sauditi!)
da far valere, o perlomeno da far presente. Per il poco che serve, questi i due
indirizzi mail ufficiali sauditi ai quali inviare la propria indignazione: 
ambasciata.saudita@arabia-saudita.it e item@mofa.gov.sa. Su Twitter l'hash-
tag utile è #freenimr.  Molti, nel mondo e in Italia, i siti, i partiti politici e i gior-
nali (come l'Unità) che fanno campagna, basta cliccare Alì al Nimr e si trova un
pò di tutto. Almeno provarci 
(da la Repubblica - 26/ 09/ '15 -  L'AMACA  / Michele Serra)

A parte l'emozionante, magnifico padiglione Zero (quello delle Nazioni Unite),
Expo non brilla per l'impostazione critica. Nel proprio spazio espositivo ogni
Paese tende, comprensibilmente, a illustrare i propri meriti in tema di agricol-
tura e cibo, come in ogni' fiera di questo mondo. ma ne esce un'immagine trop-
po pacificata, troppo morbida della questione, che come si sa è molto spinosa
e piena di implicazioni politiche e sociali. 
Per quel poco che si riesce a visitare in una giornata, colpiscono le eccezioni del
padiglione più grande, l'appena citato Padiglione Zero, e di quello più piccolo.
Il solo nel quale campeggiano da protagoniste le parole fame, sete, ingiustizia,
ferite del pianeta, ferite dell'umanità. E' il padiglione della Santa Sede, nazione
anomala e non dotata, a quanto se ne sa, di una fiorente agricoltura.  L'allesti-
mento rimanda diritto - e non poteva essere altrimenti - alla dura enciclica  di
papa Bergoglio sulla "cura della casa comune", la Terra. Lo zelo, la fatica vir-
tuosa, l'ordine di Expo hanno il solo difetto di farci credere che questa cura sia 
in pieno corso, e dunque di rassicurarci più del necessario e più del verosimile. 
Un breve passaggio nel piccolo padiglione vaticano aiuta a non cullarsi troppo
nelle illusioni.
(da la Repubblioca - 25/ 09/ '15 -  L'AMACA - Michele Serra)

Lucianone

SOCIETA' - economia / Germania: in crisi l'immagine del made in Germany (dopo la truffa della Vw)

13 ottobre '15 - martedì              13th October / Tuesday                   visione post - 8


(da la Repubblica - 26/ 09/ '15 -  LettereCommenti&Idee / Peter Schneider)
... E quindi l'anima tedesca è in crisi, perchè scopre all'improvviso che un simbolo
decennale del suo successo di Paese risorto nel dopoguerra dalle macerie, democrazia
solida e aperta al mondo - Io dico per Vw, non so quantquesi e quali altri produttori mon-
diali siano coinvolti - è fondata da tempo sull'inganno. L'anima tedesca è in crisi, per-
chè questo inganno fa a pezzi l'immagine di credibilità attendibile che a fatica il Paese
si era ricostruito. Il caso colpisce al cuore l'anima tedesca , anche perchè abbiamo sempre
pensato che tutti gli altri paesi sono corrotti, ma noi no: addio all'illusione di essere diversi,
migliori rispetto agli altri, in Europa e nel mondo.
Inutile illudersi, noi tedeschi e il resto d'Europa e del mondo, che sia in gioco solo la reputazione
di Vw (Volkswagen): è in gioco  l'immagine  del made in Germany quale sinonimo costitutivo
della ricostruzione postbellica, e della fierezza di se stessi, delle virtù tedesche - onestà, serietà,
affidabilità - che dopo il 1945 ci fu così arduo ritrovare. Sono spesso in America, sento spesso
dire dagli amici americani che per loro i sinonimi della Germania nel loro immaginario collet-
tivo sono "Hitler and good engineering". Ora purtroppo quel primo   Truffa  con cui  Vw si è
creata un vantaggio illegale e scorretto rispetto alla concorrenza mondiale, e questa sua truffa
pesa oggi sulla coscienza della nazione.
Riflettendo ancor più a fondo, emergono altre consapevolezze amare: per anni Vw e forse altri
produttori hanno mentito al mondo. Proprio loro simbolo del Made in Germany, di eccellenze
di un Paese  ecologista  come pochi altri, hanno detto il falso, hanno sostenuto che è possibile
produrre e vendere auto sempre più grandi, potenti e pesanti ma sempre meno inquinanti. Fu
soprattutto l'industria dell'auto tedesca e americana a illudere i consumatori mondiali convin-
cendoli che i SUV, quelle orrende jeep di lusso sinonimo di visibile egoismo arrogante, erano
ecologici. E' una menzogna di cui adesso paghiamo il conto. La situazione è tanto seria, che
persino la Schadenfreude (la gioia maligna per le disgrazie altrui, in questo caso gioia di altri
per la disgrazia tedesca) non fa piacere.  Nella mia vita , ho avuto  la fortuna  di vivere nella
Germania più felice, migliore, più amata dal mondo che la Storia abbia mai visto. Fino a po-...
chi giorni fa era così... anche con Angela Merkel e le sue braccia aperte ai migranti, risposta
civile europea ai razzisti come Orbàn. Ma adesso ci troviamo a una cesura seria. Non siamo
alla fine della Storia  di questa Germania  felice e in pace col mondo, ma alla fine della sua
identificazione folle con i successi dell'industria dell'auto.

Continua... to be continued...

domenica 11 ottobre 2015

Società / Esteri attualità - Tutto sulla Turchia e la sua situazione esplosiva

11 ottobre '15 - domenica           11th October / Sunday             VISIONE POST - 14

Kamikaze ad Ankara: 95 pacifisti uccisi / i corpi coperti con le bandiere curde.
Due le esplosioni durante una manifestazione
Proteste in piazza: "Governo assassino"

-  Da IL REPORTAGE di 'la Repubblica' di 11 ottobre 2015  (l'inviato Marco Ansaldo)
La strage. Il sangue a tre settimane dal voto. Nessuna rivendicazione.
Le autorità hanno proibito le immagini del massacro in tv. Bloccati i
social network. Adesso si teme che la situazione di tensione nel paese
possa aggravarsi. Gli analisti: "Nel mirino il successo elettorale del
partito filo-curdo".
Ankara Gazi -  Stazione di Ankara, è scritto in alto, a lettere cubitali. La democrazia turca, 
oggi, ha finito la sua corsa qui, davanti a un edificio colossale, come vorrebbe essere la nuova Turchia di Erdogan, ma adesso pericolante e imbrattata di rosso per il sangue dei quasi cento pacifisti curdi morti in questa piazzola dove si staccano i biglietti ferroviari.
Ci sono per terra decine di bandiere curde, calpestate e sporche: molte sono state usate per 
coprire i corpi delle vittime fino all'arrivo dei soccorritori. C'è un donna che piange al tele-
fono, e urla: "Zia, è un massacro!". Si odono, ancora nella notte, le sirene lancinanti delle
ambulanze, perchè 60 persone  sono morte  qui sul colpo, ma le altre sono decedute negli 
ospedali, dove i cittadini di Ankara adesso accorrono per dare il sangue. 
Ankara la capitale -  Il centro politico e diplomatico del paese. Un città in ginocchio.
Nessuno si aspettava una strage di queste proporzioni. Nessuno qui. E' il paesone anatolico
diventato capitale, voluta e fondata quasi cento anni fa dal laico Ataturk, si sente adesso
colpita al cuore, come oggi tutto il paese. - Diyarbakir, nel sud-est dell'Anatolia, è triste-
mente abituata al suono delle bombe. Istanbul, ora, teme l'ondata degli attacchi, prima
del voto del 1 novembre. Ma Ankara no.  "Il vaso di Pandora si è aperto - commenta un
imprenditore straniero che ha lunga esperienza di Turchia - e in vista delle elezioni legi-
slative massacri rischiano di accadere in altre città".
Il governo ha dichiarato tre giorni di lutto, ma la gente scende in piazza lo stesso, qui nella
zona di Kizilay, come a Istanbul, Batman, Diyarbakir, e grida: "Erdogan ladro assassino, 
dimettiti. Stato assassino".  Il presidente, che nonostante l'emorragia di 9 punti elettorali
lo scorso giugno, conta sempre sul 40% dei voti, si fida della sua rivoluzione sociale: i "tur-
chi neri" dell'Anatolia, adesso al potere, lo sostengono e lo idolatrano . 
Ma la Turchia bianca, circassa, bionda e dagli occhi azzurri come era Ataturk, quella della
costa, delle grandi città laiche come Istanbul e Smirne, socialdemocratica e pronta ad aprire
ai curdi, letteralmente lo odia. E lo vuole vedere, come minimo, fuori dal paese. 
Tre giorni di lutto sono stati annunciati. Ma il governo ieri ha proibito le immagini del mas-
sacro in tv. E, al solito, i social network come Facebook e Twitter sono stati bloccati.  Cioè
una democrazia impedita.
Per questo ieri mattina manifestavano i curdi, le associazioni di medici, avvocati, sindaca-
listi, davanti alla Stazione di Ankara.  Ballavano al modo curdo, uno di fianco all'altro,
uomini intervallati alle donne, tenendosi per mano e muovendo i piedi. Una danza gioiosa,
come vediamo ora in Turchia solo alla Cnn e ad AlJazeera.  Ma poi trasformata in un mas-
sacro dalle dimensioni mai raggiunte prima. Il più samguinoso attacco terroristico nella
storia della Turchia.

IL POTERE VIOLENTO CENSURA LA VERITA'
La giornata di ieri è stata orribile e qui ciò che la gente pensa è che la situazione ha
due risvolti differenti.  Uno riguarda le elezioni del primo novembre, con Erdogan e
il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo che vogliono continuare a governare.
Dalle urne del 7 giugno non è uscito un governo condiviso, ma il partito al potere ha
la maggioranza e vuole comunque guidare la Turchia, anche se gli p sempre più dif-
ficile.  Così fanno salire il clima di tensione.  Un'intenzione che si è vista  anche ieri
nella conferenza stampa  del primo ministro  Ahmet Dovutoglu, che ha detto:  "Vi 
parlo non come leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, ma come presiden-
te di questo governo di transizione, perchè ci avete dato il vostro voto".
Il secondo lato del problema riguarda la Siria. La Turchia è contro il regime di As-
sad, ma è anche contro il potere curdo che si sta affermando nella regione siriana
del Rojava.  Questi due aspetti ora convivono: non so quale sarà il risultato.  Poi, 
vedo che nel sudest della Turchia gli esponenti locali del Partito democratico del
popolo curdo hanno subito decine di attacchi e non si agisce contro chi li ha com-
piuti. L'obiettivo principale è il leader curdo Dermirtas  perchè è lui che ha otte-
nuto il 13% a giugno rovinando il piano di Erdogan per costituire una Repubbli-
ca presidenziale. La situazione sta diventando sempre più violenta. Prima delle e-
lezioni di giugno, la campagna elettorale non era così.  Oggi Twitter e Facebook
sono stati oscurati e le immagini della stazione di Ankara non possono andare in 
televisione: il governo ha dichiarato tre giorni di lutto ma al tempo stesso impedi-
sce che se ne parli. Sotto attacco ci sono sempre le stesse persone: i curdi, la gente
di sinistra, i sindacalisti. Così è stato a Suruc a luglio, così è stato a Diyarbakir a
giugno, così è stato oggi ad Ankara.
                                                                            (Testo raccolto da Marco Ansaldo)  
DIARIO TURCO  - Burhan Sònmez

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Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

11 ottobre '15 - domenica             11th October / Sunday               visione post - 7

ESTERI  -  Turchia

La strage dei pacifisti: Ankara accusa l'Isis / Turchi in piazza tra lacrime e rabbia
Morto l'insegnante dell'immagine simbolo / L'ultimo selfie dei ragazzi sul pullman.
ESTERI  -  Iraq
La caccia al califfo Baghdadi: l'esercito iracheno tenta di eliminare il capo dell'Isis
Colpito il convoglio di Al Baghdadi / Fonti ospedaliere: tra le salme lui non c'è.

ITALIA . politica / Legge di stabilità
Renzi: "Porteremo in Italia 500 professori universitari che insegnano all'estero".

SPORT - Motociclismo
Motegi (Giappone ) -  Il pilota De Angelis è ancora in terapia intensiva dopo lo
schianto durante le prove libere sulla pista giapponese.

ESTERI -  Svezia
Il Nobel per l'Economia conferito a Angus Deaton per l'analisi sui consumi
la povertà e il welfare / Famose le sue teorie sulla percezione della felicità
in base ai livelli di reddito.  

CRONACHE  -  Italia
Genova -  In auto contromano in A7 ubriaco e drogato: muore una 
donna e sette persone ferite / Lo schianto sulla rampa che scende 
dalla barriera autostradale di Genova Ovest.

Lucianone


Inchiesta - San Marino: porto franco di parte degli evasori italiani

11 ottobre '15 - domenica             11th October / Sunday                    visione post - 7

Sono circa più di ventimila gli italiani che hanno
portato a San Marino i soldi evasi al fisco.
La Finanza: in 10 anni 22 miliardi portati  
nella piccola repubblica

(da 'la Repubblica' - 25/ 09/ '15  -  di Paolo Biondani)
Se non si affrettano a salire sul treno dell'ultima sanatoria fiscale (la cosiddetta voluntary
disclosure) gli evasori che hanno nascosto soldi a San Marino, rischiano di essere travolti
dalla giustizia.   La Guardia di Finanza e la Procura di Forlì, con un nuovo  metodo d'in-
dagine, sono riusciti a schedare tutti gli italiani che, tra il 2006 e il 2014, hanno avuto rap-
porti bancari con il mini-stato nel cuore della Romagna. Si tratta di circa 27 mila soggetti 
che in questi anni di crisi hanno esportato a San Marino una montagna di soldi: più di 22 miliardi di euro. Ora si indaga per accertare quanto di questo tesoro sia stato accumulato
con l'evasione fiscale e in alcuni casi con reati peggiori, come la bancarotta fraudolenta o
il riciclaggio di denaro mafioso.
Grazie alla nuova inchiesta  il comando provinciale della Finanza  ha acquisito un patri-
monio di segreti bancari  che supera  di tre volte la famosa lista Falciani, che riguardava
7.499 italiani con circa 6,8 miliardi depositati fino al 2007 nella banca svizzera Hsbc.  
La nuova lista comprende invece tutti i movimenti bancari registrati nell'ultimo decennio
tra Italia e San Marino, in entrambe le direzioni, per un totale di 33 miliardi. La prima fa-
se delle indagini riguarda i 22 miliardi usciti dall'Italia e interessa 26.953 soggetti, tra cui
circa 2.500 società.  L'inchiesta, diretta dal procuratore capo Sergio Sottani, è destinata a
proseguire per mesi. -  Se la lista Falciani aveva svelato conti ricchissimi con punte da ol-
tre 600 milioni di dollari, i segreti bancari sanmarinesi fotografano un'evasione di massa,
con migliaia di piccoli e medi imprenditori, commercianti e professionisti che occultano
al fisco quello che possono. Finora è stato chiuso solo un primissimo gruppo di verifiche.
Qualche indagato ha già ammesso gli addebiti e risarcito il fisco, Altri respingono le ac-
cuse. La cifra più alta finora scoperta, circa 69 milioni, era intestata all'irreprensibile si-
gnora F.S., risultata in realtà una familiare dell'industriale marchigiano Alberto Brusco-
li, titolare del mobilificio Imab Group, che si è assunto ogni responsabilità. Due terzi dei
nomi si concentrano nelle vicine Emilioa Romagna e Marche: 10.128 solo in provincia di
Rimini, 1.879 tra Forlì e Cesena, 2.867 tra Pesaro e Urbino.  Qui, tra i  destinatari  delle
prime verifiche, spicca Germano Lucchi, ex presidente della Cassa di Risparmio di Cese-
na, accusato di aver nascosto a San Marino 5 milioni e 200 mila euro. Su altri banchieri 
le indagini non sono ancora concluse.  Tra gli industriali del Sud la somma più consisten-
te finora è stata contestata  ai titolari  della Nusco Porte, un'azienda di Nola  controllata 
dall'omonima famiglia, che secondo la Finanza custodiva circa 29 milioni a San Marino.
La  nuova inchiesta sta svelando anche i retroscena di nuove bancarotte. Come il crack 
del più grande costruttore della Romagna, Pierino Isoldio, fallito lasciando voragini di
debiti. A San Marino  la Finanza  gli ha trovato  più di 15 milioni. Partendo  da questa 
traccia, ora la Procura di Forlì ha chisto di confiscargli altr ricchezze non dichiarate fi-
no a 300 milioni.
Le indagini più inquietanti riguardano personaggi della Campania, Calabria e Puglia,
che a San Marino hanno incassato somme enormi, pur dichiarandosi nullatenenti: il
sospetto è che siano tesorieri di organizzazioni mafiose.

Lucianone

sabato 10 ottobre 2015

Riflessioni - Su Turchia, Israele e altri punti caldi e bollenti del Pianeta / Sul futuro dei giovani e giovanissimi

11 ottobre '15 - domenica              11th October / Sunday

Ho deciso, dopo gli avvenimenti, che si sono succeduti, e ancora mentre scrivo stanno
accadendo in tanti punti della Terra, di cominciare a fare riflessioni che ogni tanto 
sostituiscano l'Opinione del Giovedì.



giovedì 8 ottobre 2015

Ultime notizie / in breve - dall'italia e dal Mondo / Latest news

8 ottobre '15 - giovedì              8th October / Thursday                   visione post - 4

POLITICA
Marino si dimette da sindaco di Roma
"Ma ho dieci giorni per ripensarci. Ora voglio una verifica seria. 
Temo il ritorno di mafia e corruzione".

ECONOMIA
-  Pietro Scott Jovane lascia Rcs dopo tre anni: buonuscita da 750 mila euro. 
-  Arriva in Italia l'apprendistato alla tedesca
-  Il vicepresidente Palenzona e altri due manager di Unicredit
   indagati dall'Antimafia.

CULTURA
Il Nobel per la Letteratura a Svetlana Alexievich (Bielorussa)
E' un premio all'impegno civile.

ESTERI - Stati Uniti
Il soldato Usa che sventò la strage Tgv
è stato accoltellato in California.
ESTERI  -  Gerusalemme
Polveriera Israele : uccisi sei palestinesi / L'ira di Hamas: "Liberare Gerusalemme"

CRONACHE  -  Italia
Ferrara  -  L'assistente è down, mamma porta via la figlia (10 mesi) dal nido.

Lucianone


IDEE / Parlando di accoglienza - Migranti, profughi, rifugiati: niente distinzioni, ma fare di più

8 ottobre '15 - giovedì             8th October / Thursday               visione post - 23

(da la Repubblica - 25 settembre '15 - LettereCommenti&Idee / Carlo Petrini)
LA SOLIDARIETA' DAL BASSO
"Traditi da un mercante menzognero, vanno, oggetto di scherno allo straniero. Bestie da
soma, dispregiati iloti. Carne da cimitero. Vanno a campar d'angoscia in lidi ignoti".
De Amicis nel 1882 cantava così ne Gli emigranti le esistenze di coloro che a Genova face-
vano la fila per salire sulle navi in partenza per altre terre, per scappare lontano da casa.  
E' certo utile tener presente la nostra storia nel momento in cui non passa giorno in cui i
media snocciolino il loro drammatico bollettino sulla tragedia che ben conosciamo. Una
moltitudine di persone cerca di varcare confini chiusi, s'imbarca e s'incammina in cerca
di futuro, scappa da orrori tremendi, o semplicemente dalla fame. Già, anche la fame cau-
sata dal landgrabbing e dall'ingordigia neocolonialista e non soltanto le guerre e la ferocia
cieca e idiota di certi fanatici. Perchè non si possono fare distinzioni tra mtigranti, profughi,
rifugiati e le cause che li spingono a fuggire.  Ciò che si può fare è prendere atto  che quest'-
onda di umanità disperata non si fermerà, si protrarrà per anni e cambierà profondamente 
la geopolitica europea, la composizione sociale di interi territori e città.  Ma rendersi piena-
mente conto della situazione è ciò che si può fare come minimo, mentre in verità è giunto il
momento di non limitarsi ad aprire gli occhi.   
Si può fare di più. Una società civile matura deve essere capace di superare ogni ostacolo e
appartenenza, deve saper compattarsi e reagire con forza, senza esitazione e senza distinguo.
In Italia questo tipo di realtà di base esiste, il terreno è fertile, ma non può dare frutto se non
è dissodato.   Mi sento di fare un appello affinchè questa progettualità comune si concretizzi 
in forme di accoglienza semplici e minime, ma diffuse in tutto il Paese e molto solide, struttu-
rate e coordinate. Una rete umana in cui  ogni soggetto partecipante  garantisce di superare
le differenze e gli steccati che lo separano dagli altri suoi componenti e quindi in qualche mo-
do rinuncia a un pezzo della propria "sovranità" fuper condividere - con le altre associazioni,
sindacati, parrocchie, comitati locali, partiti e chiunque lo voglia - la missione civile di dare 
tutta l'assistenza, l'aiuto e l'amicizia di cui ha bisogno chi arriva, disperato, impaurito, scos-
so, morto di fatica e distrutto nell'anima. Un'aggregazione dal basso che si faccia carico di noncondizioni per realizzar sie quell'accoglienza che non può essere lasciata  nelle mani di 
prefetti  e  sindaci proprio  perchè  non passa solo  da strutture  e  numeri ma richiede una comunità accogliente.  
Nel piccolo, l'associazione che rappresento, Slow Food insieme alla rete di Terra Madre, sta rispondendo a livello europeo, in particolare in Germania, Francia e Belgio. Perchè se
da un lato c'è un preoccupante stallo della politica, finora inadeguata, dall'altro c'è anche
un diffuso senso di impotenza da parte di chi invece è motivato da un afflato solidale. Tante persone che, al contrario di chi è animato da intolleranza ignorante, vorrebbero fare qualco-
sa di utile e solidale ma non sanno come agire o a chi rivolgersi. E' necessario, improrogabi-
le, auspicabile creare  situazioni di accoglienza  stabili e durature, per stemperare gli attriti, offrire risposte, lavorare in direzione, compreso di un'integrazione civile e pacifica.  Bisogna attivarsi.
Nel mio Piemonte, dove in un passato  neanche tanto lontano  fatto di migrazioni interne si
leggeva sui portoni delle case "non si affitta ai meridionali", sono già tanti gli esempi virtuo-
si. Associazioni, parrocchie che hanno risposto all'appello del Papa, comitati spontanei, sem-
plici cittadini che si sono mossi, e bene. L'Arci, per esempio, si sta attivando con tenacia ac-
canto alla Caritas attraverso uno straordinario impegno di volontari. Cito ancora, sempre
a mo' di esempio, soltanto il caso del Centro policulturale Baobab in via Cupa a Roma, che
ha saputo mettere insieme tante diverse realtà,compreso il quartiere in cui si trova, per ac-
cogliere moltitudin i di bambini che viaggiano soli e che devono raggiungere le loro famiglie
già in Europa, riuscendo anche a coinvolgere i migranti nella gestione del centro stesso.
Tanti pezzi di quella che si descrive come società civile si stanno mettendo insieme, in ma-
niera magari disordinata ma spontanea e generosa. -   Penso che da questo punto di vista,
in considerazione anche della grande tradizione solidaristica della sinistra italiana, si pos-
sa ricostruire e far nascere, in un contesto straordinario, per così dire "interassociativo",
un nuovo soggetto che nobiliti la politica nella sua capacità di essere concreta quando è
fatta e ispirata dal basso, dall'intraprendenza dei semplici cittadini.

Lucianone

mercoledì 7 ottobre 2015

Personaggi / extra - Judy Chicago: artista di razza e scopritrice di talenti femminili

7 ottobre '15 - mercoledì             7th October / Wednesday                visione post - 10

La sua missione è (da sempre) fare la cacciatrice di donne eccezionali
"cancellate" dalla Storia. Judy Chicago è un'artista che, a 76 anni, ha 
un progetto lungo una vita: imparare tutto per poi poter scegliere.
E il suo pensiero guida è: "Non pensiamo a ciò che vogliono gli altri.
Cerchiamo di assomigliare a noi stessi".

(da 'Corriere della Sera' - 2 ottobre 2015 -  Tempiliberi / di Roberta Scorranese)
Ha costruito una barca. Ha frequentato una scuola per carrozzieri, imparando a dipingere
a spruzzo. Ha preso lezioni di pirotecnica. E' salita sul ring, indossando guantoni da boxe.
Tutto questo nonostante la statura minuta, un fuoco di capelli rossi e un busto da ragazza.   
A 76 anni, Judy Chicago ha imparato a fare  almeno venti lavori  che normalmente fanno 
gli uomini e adire con sicurezza: "Non assomigliare a quello che gli altri vogliono da te, as-
somiglia solo a te stesso".  - Sono parole in apparenza scontate e semplici, ma racchiudono almeno  mezzo secolo di vita dedicata all'arte, alle battaglie per i diritti delle donne, ad una
poetica spesso scomoda, oggi forse da molti considerata "d'altri tempi", come la parola stes-
sa femminismo. E questa artista americana, tra le pioniere del movimento per l'uguaglianza
tra i sessi, non smette  di fare  quello che  fa da sempre:    "Raccontare le donne, raccontare quello che hanno fatto e che fanno. Perchè la storia le ha oscurate. Censurate". Non c'è una
vera rivendicazione ideologica in quello che dice: c'è una continua puntualizzazione, come
un folletto rosso che buca i libri di storia e aggiunge nomi, facce, destini, tutti al femminile.
Judy è a Milano insieme al marito (il terzo, stanno insieme da 30 anni e ancora oggi. quan-
do si guardano, la complicità sembra materializzarsi), il fotografo Donald Woodman. Una
delle sue opere è esposta nella mostra "La Grande Madre" (in corso a Palazzo Reale).
"Si intitola In the Beginning, parte della serie The Birth Project - spiega Judy - , Sa come
nasce? Nel 1982 ho visitato la Cappella Sistina. Una meraviglia. Peccato però che nell'im-
magine più simbolica  della creazione  degli esseri umani, quella di Michelangelo, non vi
fosse nemmeno una donna. Avete notato che alla genesi, peculiarità femminile, è stato da-
to un abito maschile? Così ho intrapreso una ricerca: le immagini femminili della creazio-
ne sono pochissime nell'arte occidentale". The Birth Project è un grande, variegato (ope-
re eseguite insieme a cento ricamatrici) lavoro sulla nascita come atto "da donna".
- IL PAPA' COMUNISTA E IL PRIMO CHOC
Judy (il vero nome è Judith Sylvia Cohen: lo ha cambiato per un atto di libertà anagrafica)
nasce nella Chicago di fine anni Trenta. La durezza del periodo post-Depressione, una fa-
miglia dai principi liberali e dall'impostazione marxista, che la avvia verso l'indipensenza
ma che  le procura  anche il primo choc.  "Erano tempi bui, simili al nostro fascismo.  La
'caccia alle streghe' bollava i comunisti come persone poco per bene e così a scuola sentivo 
cose brutte su mio padre". Nella Chicago della criminalità vera, delle sparatorie  in pieno
giorno, questo le accende una coscienza civica, una specie di luce  su ciò  che è bene  e ciò 
che è male: "I miei mi insegnavano a farmi valere, ad alzare la mano a scuola".    Anche , 
questo sembra scontato, ma non lo era nell'America dell'epoca, specie per una ragazza.


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martedì 6 ottobre 2015

Sport - calcio / Serie A - 7^ giornata - 2015/16 / La Fiorentina scatta al primo posto

6 ottobre '15 - martedì              6th October / Tuesday                      visione post - 12

Risultati delle partite
Carpi   2     Chievo         1     Empoli      1     Palermo   2     Sampdoria   1      Udinese   1
Torino   1     Verona H.   1     Sassuolo   0     Roma      4       Inter             1     Genoa      1

Juventus   3     Lazio          2     FIORENTINA   3     Milan    0
Bologna    1     Frosinone   0     ATALANTA      0     Napoli   4

CLASSIFICA

FIORENTINA   18  /   Inter   16  /   Lazio   15  /   Roma   14  /   Torino   13  /   
Napoli, Chievo, Sassuolo   12  /   Sampdoria, Atalanta   11  /   Milan   9  /   Juventus   8  /
Palermo, Udinese, Empoli, Genoa   7  /   Carpi   5  /   Frosinone, Verona H.   4  /     
Bologna   3



Commento / molto personale
L'allungo in solitaria della Viola, 
la lunga pausa al P. Soccorso dell'Hellas e la felicità dell'altra Veronina
Il primo duello del campionato tra l'Inter e la Fiorentina ha visto vincente, per ora,
la squadra toscana che allunga di due punti su quella di Milano e di tre sulla Lazio.
L'avvio dei viola è stato fino ad oggi pressochè entusiasmante. Vedremo se a lungo
termine rimarrà fedele a queste premesse. L'Inter si blocca a Genova e finalmente
si dimostra che tutti quegli 1-0 erano gran parte fondati su una fortuna abbastanza
sfacciata, e quella difesa trapattoniana così esaltata può essere bucata come tutte,
insomma niente di perfetto soprattutto quando la dea bendata ti volta le spalle.
La Juve (ma che sofferenza nel 1° tempo!) si sta riprendendo in zona gol e adesso
vince con gli interessi - appunto tre reti. Delle altre due squadre top, ovvero Milan
e Roma, chi sta senz'altro meglio è quella di Totti che rifila 4 reti al Palermo in Si-
cilia (pur subendone due) e si piazza quarta. Invece il team di Mjalovic quattro re-
ti se le becca da un Napoli molto disinvolto proprio a Milano. Brutti momenti per
il Milan: qualcosa dovrà inventare, al più presto.
Le sorprese cominciano a delinearsi con più precisione: Torino, Chievo e Sassuolo.
Delle tre la squadra della Mole sembra la più in forma, e fa capire che non scherza.
Rimangono il capitolo Chievo e il capitolo Hellas Verona. Qui iniziano le riflessioni:
serie:

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sabato 3 ottobre 2015

Sport - calcio / Serie A 2015/16 - Anticipo 7^ giornata: Chievo VS Verona Hellas >> Derby verità

3 ottobre '15 - sabato              3rd  October / Saturday                visione post - 5

Anticipo delle 2 squadre venete
ore 20.45  al Bentegodi di  Verona

LA NOTTE DEL DERBY
Pronostici favorevoli al Chievo. Ma l'Hellas, pur pieno
di cerotti, andrà all'assalto del Chievo per risalire la classifica.
Mandorlini, tecnico del Verona H., ancora senza Toni e Marquez.
Maran del Chievo, che si gode il 5° posto in classifica, non si fida
dei pronostici. Come andrà a finire? Gli Asini ancora più su? O
i disperati cittadini di Mandorlini in netta ripresa? 
(Lucianone)
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Le due partite relative agli anticipi di A sono terminate.
Risultati degli anticipi
Carpi     2       Chievo         1
Torino   1       Verona H,    1


Lucianone

Sport - calcio / Serie B - 6^ giornata - 2015/16

3 ottobre '15 - sabato             3rd October / Saturday                     visione post - 5

Risultati delle partite
Crotone       4     Avellino   1     Brescia   2     Cesena     1     Como    0     Latina   1     
Salernitana   0     Vicenza   4     Modena  2     Livorno   0      Ascoli   4     Bari       2

Pescara    1     Ternana   2     Entella           1     Lanciano   0     Trapani   0
Cagliari   0      Novara    0     Pro Vercelli   0     Spezia        0     Perugia    0

Classifica 
Cagliari, Crotone, Cesena   13  /   Livorno   12  /   Spezia, Bari   11  /   
Trapani, Vicenza   10  /   Pescara   9  /   Salernitana   8  /   Ascoli, Modena   7  /
Lanciano, Perugia, Latina, Brescia, Entella   6  /   Pro Vercelli, Como   5  /
Ternana, Avellino   4  /   Novara   3   


Commento

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Sport - calcio / Serie A - 6^ giornata - 2015/16

3 ottobre '15 - sabato              3rd October / Saturday                    visione post - 9

Risultati delle partite

Roma   5     Napoli       2     Genoa   1     Bologna   1     Verona H.   1      Sassuolo   1    
Carpi   1     Juventus   1      Milan   0      Udinese    2     Lazio          2      Chievo      1

Torino      2     Inter            1     Frosinone   2     Atalanta       2
Palermo   1     Fiorentina   4     Empoli        1     Sampdoria   1   

CLASSIFICA
Fiorentina, Inter   15  /   Torino   13  /   Sassuolo, Lazio   12  /   Roma, Chievo, Atalanta   11  /
Sampdoria   10  /   Napoli, Milan   9  /   Palermo   7  /   Udinese, Genoa   6  /   Juventus   5  /
Frosinone, Empoli   4  /   Bologna, Verona H.   3  /   Carpi   2

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