mercoledì 21 ottobre 2015

Lettera / Idee - Quale progetto dopo l'Expo Universale di Milano

21 ottobre '15 - mercoledì                 21st October / Wednesday                visione post - 8

(da 'Corriere della sera' - 10/ 10/ '15 - di Corrado Passera)
La visione ambiziosa
di un progetto dopo l'Expo
Caro direttore, il dopo Expo è una occasione formidabile per creare all'interno della nostra
Città Metropolitana  un nuovo moderno centro  di sviluppo e di lavoro. Questo però solo a
patto di interpretare la vocazione del territorio all'apertura e metterci buonsenso e pragma-
tismo milanesi.  -  Colgo infatti una paura nelle amministrazioni coinvolte a muoversi con
coraggio: sembrano avvitarsi in dibattiti senza svolgimento e per mancanza di progettualità stanno trasformando l'opportunità in un problema quasi irrisolvibile.
La destinazione dell'area Expo dev'essere il motore di una grande, nuova, moderna urbana
di 5-6 milioni di metri quadri, il "quadrante Nord Ovest di Milano", strategicamente collo-
cato in un'area metropolitana tra le più dinamiche d'Europa.  "Milano non può, nel nome
dell'identità, perdere la sua vocazione all'apertura. La forza di questa città sta in una soli-
da identità e nella capaciotà di integrare il nuovo, non solo di contenerlo spazialme,da dove, 
allargare l'orizzonte di opportunità, lavoro e benessere per i cittadini di oggi, , i nostri figli
e i nostri nipoti. Un orizzonte che muove lungo due coordinate: aprire e valorizzare.
Aprire: non più un'Expo da distruggere e ricostruire cercando difficili equilibri urbanisti-
ci e finanziari solo al suo interno, ma aprendosi al contesto ben più interessante del "qua-
drante Nord Ovest di Milano" dove Expo è inserita. 
Valorizzare: il dopo Expo non deve rifare da capo Expo, ma esaltare il più possibile quan-
to è stato investito, completando quanto ancora incompiuto. Le vie d'acqua che circondano
Expo, da mettere a disposizione dell'agricoltura, la piattaforma strutturale e impiantistica
su cui è stato costruito Expo, le piste ciclabili, nodo della "mobilità lenta"  in uscita verso
Nord Ovest.  Per fondare un nuovo centro della Città Metropolitana attiviamo le leve del
quadrante Nord Ovest  a partire  da infrastrutture logistiche  (autostrade, metropolitana,
passante ferroviario, alta velocità nazionale e presto internazionale, aeroporti) che già ser-
vono i due motori di quest'area: Fiera ed Expo.
A questo si possono unire altre aree convergendo verso una prossimitò di scopo e una col-
laborazione eccezionali.  Tra la zona delle cascine e le parti degli scali ferroviari limitrofe
ad Expo esistono aree che potrebbero dar vita ad un vero parco agro-rurale urbano di di-
mensioni simili a Expo, valorizzando una delle identità più forti della nostra Città Metro-
politana. Un parco in grado di rispondere alla domanda di verde espressa nel referendum
del 2011 con costi nettamente più bassi  rispetto a quelli  della trasformazione in verde di
metà dell'area espositiva. Contigua esiste una seconda area della stessa ampiezza con de-
stinazione industriale artigianale, che ha subito un progressivo degrado e oggi è in buona
parte inutilizzata. Un'adeguata riqualificazione ne potrebbe fare un parco tecnologico di
nuova generazione.  -   Lo spazio  attorno a Cascina Merlata  rappresenta poi  una terza 
area equivalente  ad Expo con funzione residenziale, complementare ad altri progetti co-
me la parte residenziale di un nuovo campus. Tutti questi "pezzi" vanno composti in un
unico sistema, perchè presi singolarmente hanno limiti difficili da superare.

.Continua... to be continued...

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