domenica 15 marzo 2015

Società / cronaca dalla Scozia - La storia di Kai, il cane abbandonato con la valigia

15 marzo '15 - sabato             15th March / Sunday                          visione post - 23

KAI  ABBANDONATO  CON  I  GIOCHI  PREFERITI
E' stato legato fuori da una stazione in Scozia.
La foto commuove la Rete: corsa per adottarlo.




(da 'Corriere della Sera' - 8 gennaio 2015  -  Fabio Cavalera / Londra)
Kai è la star del web La sua foto rimbalza dal Regno Unito a Singapore, dagli Stati
Uniti al Perù e a Hong Kong. E' un cane, di razza Shar Pei che è molto vecchia  e ori-
gina dalla Cina, trovandosene traccia nei disegni risalenti  alla dinastia Han, secondo
secolo.  Inconfondibili e unici perchè hanno il corpo ricoperto di pliche.
Potrebbe essere, quella di Kai, una storia di abbandono come purtroppo  ci sono ogni
giorno in ogni angolo del mondo. Padroni di animali che all'improvviso  si sbarazzano
del loro amico, persone che perdono il cuore e lasciano  il fedele amico di una vita in
mezzo alla strada (se va bene) nella speranza forse che altri se ne prendano cura. 
Ma Kai nella sua sfortuna ha avuto anche un pizzico di buona sorte. Il suo padrone o
la sua padrona lo hanno abbandonato nella stazione di Ayr che è una città della Sco-
zia meridionale con un passato glorioso: qui si è riunito per la prima volta il parlamento
scozzese nel 1315 e qui è stato incoronato re il guerriero  e   condottiero Robert Bruce,
eroe dell'indipendenza.  Kai è stato legato a una inferriata con al fianco una valigia nel-
la quale c'erano la ciotola del cibo, la coperta, il cuscino, i suoi giochi. E non  gli è anda-
ta malissimo. - David Brown, un ferroviere di Ayr, il 2 gennaio ha cominciato il turno di
lavoro a metà pomeriggio e lo ha trovato lì, accucciatom buono  e in attesa di ritrovare
i padroni. Lo ha fotografato e ha pensato di stargli in compagnia. Fino a che ha realizza-
to che  Kai  non sarebbe mai  tornato a casa.    E lo  ha affidato  a un'organizzazione, la 
"Scottish SPCA" che se ne è presa cura.
Ma quella foto, scattata per pura curiosità, è valsa più di ogni cosa. E' entrata nel circui-
ito di internet in Scozia, poi nel Regno Unito tutto, poi in Europa, in Asia e in America.
Un cane ha mobilitato la rete. A migliaia si sono proposti per adottare Kai che ha 3 anni
e, sotto pelle, il microchip  da cui è stato possibile  risalire  al primo padrone.  Lo aveva
venduto, nel 2013, attraverso "Gumtree", un sito di annunci. Non è lui il colpevole.  Così
è scattata  la caccia  all'"amico", o presunto tale, di Kai, quello che  lo  ha comperato  e  
mollato. L'ultimo atto di "carità" (la valigia con la coperta e i giochi) non lo rende immu-
ne da una punizione. La legge scozzese e la legge britannica sono severe.  A Londra chi
abbandona un cane può essere condannato a 20 mila sterline  (25 mila euro) e condanna-
to a sei mesi di carcere. Se l'asbbandono  procura rischio all'incolumità  di altre persone
la pena sale fino a 5 anni  (nell'eventualità di ferite) e a 14 anni (nell'eventualità di morte).
Si dice che il Regno Unito sia un Paese che ama gli animali e i cani in particolare . Eppure
i numeri offrono una diversa fotografia. Il "Dog's Trust", che è un'associazione non profit,
ogni anno realizza  il censimento  delle "separazioni forzate", dei cani dimenticati, buttati
fuori, respinti: sono 110 mila in dodici mesi, diecimila (grazie ai microchip) rientrano, mol-
ti trovano nuove famiglie, tanti alla fine vengono soppressi. Il picco si è avuto nel periodo
più nero della crisi finanziaria: fra il 2009 e il 2010, quando furono segnalati ben 130 mila
casi. E si parla di cifre ufficiali.
La storia di Kai, tutto sommato, si sta concludendo nel migliore dei modi.   Un padrone
l'avrà, vista la catena di soliodarietà che si è formata. La foto ha prodotto il suo effetto. 
Persino la Bbc si è mobilitata spedendo una sua inviata ad Ayr per raccontare  la sorte
del cane. Del bel Shar Pei con la valigia. Che ora starà anche meglio di prima.

Lucianone

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