20 giugno '14 - venerdì 20th June / Friday
Gli euroscettici (Francia compresa) sono circa un quarto degli elettori
del continente. Una forte, fisiologica minoranza che la "frittata socialista
e democristiana", per dirla con Matteo Salvini, basta e avanza a tenere
a bada. Per giunta - lo testimonia lo stravagante incontro tra Grillo e Fa-
rage: a partire dall'acconciatura, due mondi incompatibili - sono un insie-
me molto spurio, e la prevalente natura xenofoba e antistatalista di mol-
ti di quei partiti e partitini non basta a dare una fisionomia d'insieme.
Il vero rischio è che lo spauracchio antieuropeista si riveli in tempi brevi
meno temibile di quanto pareva prima del voto: e che, di conseguenza, il
notabilato presuntuoso che regge le sorti della politica dell'Unione riten-
ga di averla fatta franca e continui a sottostimare il disagio dei Paesi e
dei ceti più deboli. E' da sperare che gli europarlamentari della sinistra
abbiano ben presente questo rischio. E che vadano a Strasburgo e a
Bruxelles nella piena coscienza della crisi politica e etica delle istituzio-
ni europee, nate da un sogno transnazionale e pacifista che ancora non
riesce a essere leggibile. La folta pattuglia renziana non dimentichi, per
esempio, il punto programmatico del servizio civile europeo. Sarebbe
un segnale fortissimo.
( da 'la Repubblica' - 30/05/2014 - L'Amaca / Michele Serra )
Per chiudere con qualche decenza la vicenda dolentissima del sedicente
"metodo Stamina" bisognerebbe che chi, nel mondo dei media, ha alimen-
tato quella leggenda, chiedesse scusa. Sono abbastanza vecchio da ricor-
dare almeno due precedenti , il siero Bonifacio e il metodo Di Bella, che
ricalcavano in modo implacabile lo stesso meccanismo: la fragilità dei ma-
lati, la promessa di guarire con metodi eterodossi che la "medicina ufficia-
le tende a reprimere per interessi di casta, un paio di giornalisti entusiasti
e faciloni e la frittata è fatta". La molla mediatica è decisiva: è lei che fa
scattare la trappola sulle carni dei poveri malati, creduli per disperazione.
Questo aggrava, e di molto, la responsabilità di chi gonfia la bolla "magica"
avendo a disposizione il potere, in questo caso nefasto, dei media.
La scienza ha le sue colpe, spesso è al servizio di interessi economici che
la orientano fino a storcerla, è arrogante con i non sapienti, distratta di
fronte al dolore e alla debolezza; ma la scienza è quanto abbiamo strappa-
to, nei secoli, alla superstizione e all'ignoranza; è la voce chiara della real-
tà. Dovrebbe esserlo anche il giornalismo (specie se ha in mano un'arma
potente come la televisione). Quando non lo è, può fare danni tremendi.
( da 'la Repubblica' - 26/04/'14 - L'Amaca / Michele Serra )
Lucianone
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