domenica 29 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Inizio degli Ottavi

29 giugno '14 - domenica         29th June / Sunday                     visione post - 7

Le partite degli Ottavi
Risultati
Brasile   4           Colombia   2      Olanda     2      Costa Rica    6
Cile        3            Uruguay     0      Messico   1       Grecia         4
(dopo i rigori)                                                           (dopo i rigori)

C o m m e n t i
Il Cile perde solo ai rigori con i cariocas, ha giocato meglio 
colpendo una traversa e un palo (uno degli ultimi rigori), Se
ne è uscito dal Mondiale con tanto onore. Peccato! L'avrei
preferito a questi brasiliani finora scadenti, solo fortunati,
che oltre a Neymar non hanno granchè, neanche nel gioco.
L'Uruguay perde, giustamente (Giustizia divina!), con una
Colombia che può andare lontano, illuminata da Quadrado.
Suarez campeggiava sugli spalti dello stadio, issato per aria
da tifosi esagerati (un vampiro non va inneggiato, solo punito).
E così era destino che l'Uruguay non potesse andare oltre do-
po aver azzannato, con aiuto dell'arbitro, un'Italia anch'essa
ormai in sfacelo. Squadre stanche, dimesse, difensiviste, sta-
tiche: meglio tornare a casa e riposarsi sul divano a vedere
gli altri più pimpanti, pungenti, affamati: Colombia e Costa-
Rica. 
L'Olanda la fa dura con il Messico, che solo alla fine cede
ma non crolla. Onore anche al Messico, squadra quadrata
in difesa ma che in avanti manca di un campione risolutore,
altrimenti ahi! per i tulipani, sarebbero stati guai grossi, ma
alla fine la pressione dell'attacco olandese ha la meglio.
Dopo i rigori ce la fa anche il CostaRica con una Grecia
comunque ostinata, mai doma, chi l'avrebbe detto. Vedre-
mo fin dove arriva il CostaRica, rivelazione vera di que-
sto mondiale. Spero esca già dal prossimo quarto, dopo-
tutto è quella che ha castigato gli azzurri. Non deve pro-
seguire, qui la sportività non c'entra, la cattiveria anzi-
tutto e guai a chi ci ha fatto piangere!
(Lucianone)

Video delle partite



Lucianone

venerdì 27 giugno 2014

Società e calcio - Riflessione e analisi, dopo l'uscita dell'Italia dal Mondiale del Brasile

27 giugno '14 - venerdì         27th June / Friday                               visione post - 17

LA LETTURA "generazionale"  che Gigi Buffon  ha fatto dell'eliminazione
dell'Italia non riguarda solo il calcio, ed è destinata ad accendere una ap-
passionata discussione .      Siamo solo noi "vecchi", dice Buffon, a tirare 
avanti la carretta , accusando implicitamente  le nuove leve calcistiche di 
scarsa capacità di soffrire e poca personalità. E' oggettivamente vero (un
Buffon, per rendimento e carattere, vale dieci Balotelli). Ma viene da do-
mandarsi quanto pesi, nella sbiadita presenza dei "giovani", l'ingombro 
evidente dei "vecchi".  -  Una volta allo scoccare dei 30 anni un calciato-
re era agli sgoccioli.     Oggi i Buffon, i Pirlo, i Totti, i Cassano  possono
guardare ai loro imminenti 40 con qualche speranza  di essere ancora in
campo; e arrivati  intorno ai 35    è ancora attorno a loro che nascono le 
squadre e si organizza il gioco. E dunque: non è forse più difficile, per un
ragazzo trovare  i suoi varchi  e   le sue occasioni, se una generazione di 
ostinatamente giovani gli sbarra il passo?  Non ho risposte: non tali, co-
munque, da sfuggire al sospetto di essere lo stesso parte in causa. Ma 
la domanda mi sembra importante , e vale la pena porsela a qualunque
"leva" si appartenga.  
(da 'la Repubblica' - 26 giugno '14 - L'AMACA / Michele Serra)

Il senso di una fine
Una squadra, un Paese. Se questa è la notte del calcio è perchè è buio in Italia. Perchè non bastano
le buone intenzioni di un allenatore a cambiare un sistema arrogante, sazio, violento. E' un pezzo d'I-
talia, la Nazionale, e le somiglia.  Fa vergogna  mettersi in fila  al check-in dell'aeroporto di Natal  e
sentire tifosi in maglia azzurra che irridono Balotelli, il negro. Torna a zappare la terra, dicono coi lo-
ro passaporti italiani bene in vista. Ieri un eroe, oggi il colpevole unico. Uno spettacolo osceno.  E'
sempre facile cercare un capro espiatorio, ma no, questa volta no.   Se c'è un simbolo della fine di
un'epoca, visto dall'altra parte dell'oceano, non è Balotelli ma Ciro Esposito. E' con lui che muore
un calcio che rimanda solo, nel resto del mondo, fotografie impubblicabili. Sul campo e fuori.
E' la morte di un ragazzo che stava andando allo stadio per vedere la partita ma no, nel nobile cal-
cio italiano non può andare nessuno allo stadio a fare il tifo e basta: una cosa normale e allegra  e
cellettiva qui nel Sud del mondo dove i ragazzini ci vanno da soli, in curva, a cantare il loro inno.
Nel blasonato calcio italiano allo stadio si va con paura, ci si deve difendere, ormai non ci si va più,
alla fine.Si muore. La famiglia di Ciro ha fatto un appello perchè in suo nome non siano commesse
altre violenze.  I siti brasiliani, argentini, colombiani, uruguagi  pubblicano  i lamenti  per il morso  a
Chiellini, lo sfogo di Balotelli ("Non ho colpe, vergognatevi voi") e accanto la notizia della morte di
"un giovane tifoso aggredito in circostanze non chiare". Non chiare per loro. Per noi è lo scontro fi-
sico è la normalità, la violenza delle curve animate da fazioni politiche, i boss che decidono se si de-
ve giocare o no e lo comunicano direttamente ai calciatori in campo che aspettano un loro cenno e
poi vincono o perdono, giocano o non giocano se lo dice il capoclan.   Gli spari in  autostrada,   le
spranghe fuori. Sandri, Raciti, Esposito, un rosario.
Le coincidenze non esistono. Le coincidenze sono lì per far capire anche a chi non ha occhi per
vedere che tutto si tiene, che è il cortocircuito fra quel che accade fuori dal campo e quel che ac-
cade dentro. La Spagna è uscita dal mondiale il giorno che abdicava Juan Carlos, vecchio re tra-
volto dagli scandali. La corruzione, i privilegi, la rendita.  L'Italia esce nel giorno in cui muore un
ragazzo, vittima dell'incapacità di questo sistema - di questo calcio, di questo governo, di questa
Italia - di fare reset, bonificare la corruzione e i privilegi, la criminalità infiltrata, le caste che come
calcare  hanno corroso  il gioco, , si chiama gioco, ci dev'essere una ragione, e col gioco si sono
mangiate l'allegria.
I campioni sono totalmente ostaggio  di chi  li ha comprati e viceversa, tutti ricattati e drogati  dal
denaro, così come sono accecati dai soldi i dirigenti della Lega di A occupati in questi giorni solo
a giocare la forsennata battaglia per i diritti tv fra Sky e Mediaset. L'importante è incassare il più
possibile, pazienza se parliamo di un calcio che ai Mondiali non arriva agli ottavi e in Europa per-
de tutto, umiliato dai club concorrenti.  -  l'Uruguay, il paese che ci rimanda a casa, ha un presi-
dente che ai primi episodi di violenza ha chiamato i suoi ministri e ha detto: io non mando la po-
lizia negli stadi, se i club non garantiscono la sicurezzan non chiedano la supplenza del governo.
poi Musjica può piacere o dispiacere, ma di certo un governo che volta le spalle a quel che ac-
cade negli stadi, lo ignora, ci mette sopra pannicelli caldi e leggi sbagliate, tornelli che tengono
fuori i tifosi e lasciano dentro i mafiosi è un governo che da forfait di fronte al tramonto del cal-
cio italiano., gloria morente.  Il made in Italy non è solo moda, cibo, il Colosseo e la Torre di
Pisa.  Nell'ultima favela di San Paolo i bambini hanno la maglia di Luca Toni, un altro numero
nove. Tra gli indios dell'Amazzonia quando arriva, in barca sul Rio Negro, un italiano gli chie-
dono ancora di Baggio. Schillaci è un eroe, ha un'associazione per i bambini di strada. Balo-
telli uno di loro, uguale a loro che sono neri di pelle per più della metà, è nero Pelè, era nero
Garrincha. Se poi tira una sedia. il ragazzo, non è per questo che si esce dal mondiale
"Noi abbiamo più fame, più forza", dice oggi Caceres uruguayo della Juve. E' quel che succede
in campo quello che conta. Equello che succede in campo è lo specchio, la misura esatta di quel-
lo che c'è fuori..
Prandelli si è dimesso, "sono una persona onesta, pago le tasse, non rubo i soldi dei contribuenti,
mi assumo le mie responsabilità". Un gesto che gli fa onore. Abete non ha potuto fare diversamen-
te, ma non basterà.  Quello che serve al calcio è che qualcuno di molto autorevole ci metta le ma-
ni sul serio, cambi le cose come vuol cambiare il paese. Che si prenda l'impegno, davanti alla fa-
miglia di Ciro Esposito - ferito a morte mentre le autorità in tribuna non trovavano gesti nè paro-
le - di dire, questa volta: ogni fine è un inizio.    Il vecchio calcio muore qui, non ci saranno altre
vittime, il nuovo comincia
(da 'la Repubblica'  -  26/06/2014 - Concita De Gregorio)

Continua... to be continued...

giovedì 26 giugno 2014

Istruzione - La scuola senza maestri

26 giugno '14 - giovedì            26th June / Thursday                     visione post - 6

In Svizzera, a Villa Monte, c'è una
scuola senza maestri, dove il motto 
è "Qui ognuno impara da sè".
Banditi anche esami e pagelle,
e il governo promuove il metodo.

(da 'la Repubblica' - 31/03/2014  /  Ursula Eichenberger, Zurigo)
"Se mi è permesso di fare solo il mio dovere, ma non posso mai farlo quando voglio,
non mi va di farlo nemmeno quando devo. Se invece mi è permesso di farlo quando
voglio, lo faccio volentieri anche quando devo. Perchè per fare il proprio dovere bi-
sogna poter aver voglia di farlo".  Citazione di anonimo accanto al telefono a Villa
Monte, la scuola privata autorizzata e vigilata dal Canton Svitto, fondata nel 1983
dalla pedagogista Rosmarie Scheu e basata sul principio "ciascuno sa da sè".
"Già le quattro? Che palle!". I due bambini sono seduti sul pavimento in un angolo del-
la stanza, cisacuno con una clessidra appoggiata sul palmo della mano. Guardano
quanto tempo impiega la sabbia a cadere. Le classidre sono di dimensioni diverse
e i bimbi vogliono capire se la sabbia scorre più velocemente nell'una o nell'altra.
Ma lo scuolabus ha già suonato due volte il clacson, il treno parte tra dieci minuti.
E, per somma sventura, è anche venerdì. La settimana prima una bimba  di  nove
anni ha chisto alla direttrice: "Rosie, mi presti le tue chiavi?". Con le sue amiche  vo-
leva andare a scuola anche nel fine settimana.che si 
"Villa Monte è una scuola privata autorizzata che si ispira alla filosofia di Maria
Montessori e Rebeca Wild, sotto il controllo del Canton Svitto. Il successo della
scuola dimostra come sia possibile  ottenere  un valido titolo di studio anche con 
metodi non tradizionali", si legge nel verbale di valutazione del Dipartimento per
la formazione del Cantone.
Poco dopo le 8 si inizia. Dagli scuolabus gli alunni grandi e piccini scendono di cor-
sa e sciamano verso l'edificio. Una volta arrivati, via le scarpe, su gli stivali. Biso-
gna strappare le erbacce , mettere a dimora le nuove piantine.      "Questa è la mia
palma", spiega un bimbo al compagno più piccolo.    Nella stanza delle bambole si
prepara il tè. In un altro ambiente si lavora alacremente alle macchine da cucire.
"La filosofia della scuola è una filosofia di vita: Imparare assieme e l'uno dall'al-
tro. Imparare quando se ne ha voglia. Aver tempo per conoscere se stessi, gli al-
tri e l'ambiente esterno. Senza stress.  La perizia e il successo nella vita profes-
sionale testimoniano la validità della didattica di Villa Monte", spiega ancora il
Dipartimento cantonale. - La scuola sorge isolata su una collina affacciata sulla
Linthebene. Confina da un lato con il bosco, dall'altro ci sono il frutteto, il giardi-
no e l'orto dei bambini, il campo da calcio, il pergolato, una vecchia nave di legno
per giocare ai pirati. Ogni stanza è un paradiso, attrezzata con angoli destinati a 
al gioco  e  all'apprendimento, ogni oggetto è studiato  a fini pedagogici.  Inutile 
cercare banchi e lavagne, qui non si fa lezione frontale. Un gruppo di bambini per
piano, seguiti da almeno un insegnante, pedagogista o tirocinante. Al piano terra
i più piccini, a partire dai tre anni, al primo gli alunni della scuola primaria, all'ul-
timo quelli della secondaria.    Nella casa accanto abitano i direttori, una coppia,
che si dedica con grande impegno alla scuola. Gli adulti sono presenti solo per ri-
spondere alle domande, riordinare, aiutare e  intervenire  quando  i bambini  non 
riescono a fare da soli. Quasi inesistenti gli elogi, rari i rimproveri, nessuna puni-
zione. Niente compiti, niente esami, niente voti.
Le regole sono solo tre: trattarsi con rispetto, essere ordinati, restare nello spazio
stabilito attorno all'edificio,    "Moltissimo", ribadisce il Cantone "viene scoperto 
ed elaborato attraverso le azioni, anche nell'ambito della matematica e della lingua
ed p quello che colpisce di più. Le competenze personali, sociali  e  specifiche sono
poste sullo stesso piano".      Vige un ordine non organizzato, è tutto un via vai, un 
riempire gli zaini, improvvisare picnic. Niente urla, niente zuffe, si sta insieme in ar-
monia. "Noi diamo fiducia ai nostri ragazzi", spiega la fondatrice e direttrice della
scuola, Rosemarie Scheu, 62 anni. "Siamo convinti che tutti troveranno la loro stra-
da". Gli alunni non vengono mai persi di vista, gli adulti sanno sempre dove sono e
cosa fanno.  "Tutti gli alunni, il corpo insegnante e i genitori  dichiarano che in que-
sta scuola la violenza non esiste. Forse dipende dal fatto che gli alunni non sono og-
getto di alcuna costrizione  e  possono programmare e gestire  liberamente  la loro
giornata scolastica"-
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TECNOLOGIA / Internet - L'auto stampata in 3D e inventata da un italiano

26 giugno '14 - giovedì           26th June / Thursday                   visione post - 8

Un italiano, Michele Anoè, ha inventato
la prima automobile da stampare in 3D. E ha
sbaragliato concorrenti da tutto il mondo.
Sarà realizzata in un unico pezzo grazie
all'hitech di ultima generazione.

(da 'la Repubblica' - 20/06/2014 - Riccardo  Luna)
A settembre stampano la prima auto in 3D. Vuol dire che l'intera carrozzeria di una 
macchina uscirà come un unico pezzo da una stampante in 3D. Non sarà un giocatto-
lino. Sarà un'auto vera, teoricamente funzionante(con il motore elettrico di una Renault).
Accadrà l'8 settembre, all'International Manufacturing Show di Chicago. Per scegliere
c'è stata una gara mondiale. Hanno partecipato in più di duecento. E ha vinto un designer
italiano. Ignoto alle cronache fino a qualche giorno fa. Si chiama Michele Anoè, ha 49 an-
ni, è nato a Mestre ma vive a Torino da quando lavora. Ha sbaragliato la concorrenza in-
ternazionale  nei ritagli di tempo, dice senza vantarsene: è un dato di fatto, ci ha provato 
e basta.  C'era questa gara, indetta da Local Motors, una società  che sta  a Phoenix, in 
Arizona, diventata famosa qualche anno fa perchè si è messa a realizzare automobili - a
volte un pò tamarre - progettate  in crowdsourcing, con la collaborazione via Internet di
migliaia di persone.  Un modello, la Rally Fighter, ha pure avuto un buon successo di mer-
cato. Poi si sono buttati sulla moda del momento: la stampa 3D.   Hanno fatto un accordo
con un laboratorio di ricerca, l'Oak Ridge National Laboratory, si sono costruiti una stam-
pante 3D su misura e hanno lanciato la gara mdettendo in palio qualche migliaio di dollari
ma soprattutto il fatto che il progetto vincente sarebbe stato effettivamente realizzato.  E
ha vinto la "Strati" di Michele Anoè, un duetto con una linea super aggressiva.  Sembra
un fumetto.
INTERVISTA all'autore (M. Anoè)
Dov'è l'innovazione?  -
'Il fatto che si proverà a fare tutto o quasi in un unico passaggio di stampa 3D. Per questo 
non ci sono porte, è tutto ridotto all'essenziale. Il processo sarà assieme addittivo . Stam-
pa 3D - e sottrattivo - con la fresatura di alcune parti realizzata con la stessa macchina'.
Quante ore ci vogliono a stampare un auto?  - 
'Lo vedremo, ma credo un paio di giorni al massimo'.
In quale materiale sarà fatto?  -
'Plastica rinforzata con fibre di carbonio o fibre di vetro'.
Un anno fa è stata presentata un'latra auto stampata in 3D, Urbee, ma sembrava un
giocattolino rispetto alla Strati  -
'Loro hanno stampato in 3D quello che oggi si stampa in lamiera e plastica, con una 
nuova tecnologia bisogna fare cose diverse. Infatti Urbee2 sarà fatta come l'auto di
local Motors'.  
Ma che senso ha stampare una intera auto come un  pezzo unico?  -
'Dal punto di vista industriale è una follia, perchè se rompi un pezzo devi cambiare tutta
la macchina. Ma siamo in una terra di frontiera. Se mettiamo assieme tante cose di que-
sti giorni - l'auto che si guida da sola di Google, Elon Musk che libera tutti i brevetti del-
la Tesla elettrica, e questa storia di Local Motors - vediamo l'auto che non c'è ancora, Il
futuro arriva'.
Come hai cominciato?  -
'Lavoravo con mio padre, a Mestre: aveva una concessionaria di macchine agricole.
Montavo e smontavo biciclette in garage già  da piccolo. Ci mettevamo dei carretti
dietro e facevamo le gare. Avevo 11 anni'.
Che studi hai fatto?  -
'Le scuole tutte iniziate e abbandonate: professionale meccanica, ragioneria. poi nel 1990
ho vinto un concorso per disegnare "l'automobile europea", e mi sono iscritto a una scuo-
la di design di Torino, lo IAAD.  Il pregio di quella scuola è che aveva molti insegnanti che
venivano dal mondo Fiat. Infatti dopo qualche mese all'Aprilia sono stato assunto in Fiat
dove sono rimasto quattro anni'.

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martedì 24 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Italia fuori, l'Uruguay passa

24 giugno '14 - martedì         24th June / Tuesday                           visione post - 11

Balotelli non va, Immobile non viene servito quasi mai dai compagni e non punge,
Italia poco offensiva nel primo tempo, ancora cambi poco comprensibili del ct Pran-
delli e gli azzurri rimasti in dieci nel secondo tempo, naufragano dopo il gol dell'Uru-
guay. Inutile arrembaggio nel finale. 
Prandelli e il presidente Abete si dimettono. E adesso Balotelli diventa il facile bersaglio
su cui scaricare ogni colpa... Adesso si viene a sapere che la vecchia guardia (De Rossi
Buffon) covavano ruggine verso Balotelli, soprattutto, cioè il rappresentante dei giovani divi/calciatori che a tutto pensa  (twittare e proposte di matrimonio eccetera...) meno che
al calcio nei momenti che contano e in campo magari si nota. E se Balo poteva essere deci-
sivo senza gli errori contro il Costa Rica, almeno con l'Uruguay ci si aspettava il riscatto.
Giustissimo comunque il mea culpa di Cesare  perchè il ct ha capito (tardi purtroppo) di 
avere investito male  con l'estrema fiducia a Balotelli. Forse, dico forse, ha pensato col
senno di poi a quell'amichevole col Fluminense, dove la coppia  Insigne-Immobile aveva
centrato tre volte la porta avversaria nel giro di neppure 4 minuti. Non si è capito perchè 
quella coppia non l'abbia mai voluta provare, magari anche con l'aggiunta di Cerci per l'in-
tero arco di partita. Forse quelli erano i cambi giusti, lasciando riposare un Balotelli incon-
cludente e abulico, insomma non ancora campione maturo decisivo come si era sperato.  
(Lucianone)

Italia  -  Uruguay      ADDIO MONDIALE !!  
   0               1
Decide un gol di Godin nel finale di partita.
Un rosso a Marchisio e un morso di Suarez a Chiellini non
punito dall'arbitro Moreno (un altro dopo quello della Corea)
falsano la partita, che comunque l'Italia non è mai riuscita a
sbloccare (pur con un Uruguay debole e evanescente) per la
solita mancanza di coraggio nell'attaccare e per un Balotelli
inconcludente e un Immobile piuttosto isolato. Italia senza
capo nè coda, al di là degli episodi negativi del 2° tempo. 
( L.)
Un tifoso azzurro disperato al termine del match  Italia - Uruguay  0 - 1

Finisce a Natal il Mondiale dell’Italia. A giocare gli ottavi di finale, a Rio de Janeiro, ci andrà l’Uruguay. Ci sono uomini segnati dal destino: Diego Godin è uno di questi. E’ la sua stagione. Ha deciso la Liga, stava per diventare il match-winner di Champions League, oggi porta avanti la Celeste. Sempre alla stessa maniera, nel modo in cui può farlo un difensore centrale: con le incornate sui calci da fermo. La Nazionale di Prandelli torna a casa, sconfitta da un avversario che non si è certo mostrato inarrivabile, punita da un’espulsione che farà discutere e messa al tappeto da un calcio d’angolo a una manciata di minuti dalla fine.
AVVIO NERVOSO — Allo stadio Das Dunas, fino all’intervallo è una partita bloccata dalla paura, o magari dalla prudenza, per usare un termine più gentile. L’Italia non ha interesse a forzare i ritmi, l’Uruguay sa che un gol potrà trovarlo in qualsiasi momento della gara, mentre due sarebbero impresa troppo complicata. D’accordo, ci sono là davanti Cavani e Suarez, ma dietro c’è un centrocampo di pedalatori, non in grado di dare palloni decenti ai due mostri in attacco. La difesa juventina schierata da Prandelli ha gioco facile per tutto il primo tempo, l’unico rischio vero arriva poco oltre la mezz’ora, quando Lodeiro ha un guizzo isolato e indovina il duetto con Suarez: Buffon è bravo in uscita prima sul Pistolero e poi sul trequartista del Botafogo.
VERRATTI PERFETTO — Il brivido arriva proprio nel momento migliore per gli azzurri, trascinati da un Verratti tutto dribbling e personalità, forse aiutato dal riposo con la Costa Rica. Clamoroso il suo 100% di passaggi completati in 45 minuti: 31 su 31. Arrivano un paio di tiri rimpallati di Marchisio e addirittura Barzagli, che fanno seguito a una punizione di Pirlo contenuta in qualche modo da Muslera. E Balotelli? Male, come un Immobile piuttosto timido. La coppia inedita non funziona granché, anche perché Mario mostra il lato peggiore del repertorio: un’ammonizione evitabile (gli sarebbe costata la squalifica agli ottavi) lo condiziona e porta in regalo all’Italia un paio di stop mancati e un tiraccio inguardabile. Dagli spogliatoi passerà direttamente alla panchina, dentro Parolo.
ROSSO A MARCHISIO — Nella ripresa, Tabarez smonta subito l’assetto che aveva proposto a sorpresa (con difesa a tre Gimenez-Godin-Caceres), inserendo il laterale destro Maxi Pereira al posto di Lodeiro. Ne nasce un 3-5-2 che ricalca quello azzurro del primo tempo, ma noi abbiamo già cambiato pelle, con Parolo che si posiziona con Verratti in appoggio a Immobile. Al 13’, un “dai e vai” Rodriguez-Suarez quasi costa carissimo, col “Cebolla” che grazia Buffon. Un istante dopo, ecco l’episodio che spacca la partita. E arriva inatteso, dal nulla. Rosso a Marchisio, che in un contrasto con Arevalo Rios affonda troppo il colpo e viene punito severamente dall’arbitro Rodriguez. Da lì cambia tutto. Da lì è apnea.
SUPER GIGI — Dentro Stuani, l’Uruguay passa a tre punte. Miracolo di Buffon mentre ancora ci stiamo risistemando: il capitano vola a terra in un micro-secondo e nega il gol a Suarez, che aveva trovato inserimento e zampata. Intanto, i nostri amati giovani cadono come mosche: si arrende prima Immobile (entra Cassano), poi un polpaccio blocca Verratti e tocca a Thiago Motta. L’Uruguay assalta con tutto quello che ha, l’Italia stringe i denti ma li stringe anche Suarez, che rispolvera la versione vampiro (ricordate il caso con Ivanovic?) e dà a Chiellini quello che ha tutta l’aria di essere un morso.
ANCORA GODIN — Giorgione mostra la spalla, ma sarà Godin, al minuto 81, a usare la sua. E a mandarci fuori dal Mondiale. Il centrale della Celeste prende posizione su un corner, indovina la torsione aerea e manda il pallone dove non può arrivare nemmeno il super Buffon di oggi. Non c’è modo di rimediare, nonostante lo sforzo finale in inferiorità numerica, con Gigi che gioca fuori dalla porta tutto l’ultimo minuto. Il Mondiale azzurro finisce qui. Ma così fa male.
80' di gioco: durante un contrasto di gioco Suarez morde la spalla di Chiellini.
Qui doveva scattare l'espulsione diretta del giocatore uruguagio,  e con le
due squadre in 10, poteva cambiare il corso della partita...

Lucianone

venerdì 20 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2004 - ITALIA vs Costa Rica: 0 - 1 ed è stato un bel FLOP!

20 giugno '14 - venerdì           20th June / Friday                    visione post - 24

ITALIA MOLTO DELUDENTE
Flop degli azzurri!! Balotelli manca ancora un gol sottoporta alzando la palla in 
modo goffo. Da lui ci aspettiamo meno chiacchiere e più fatti. E poi il ct Prandelli 
non ne azzecca una nei cambi: nel secondo tempo, visto che Balotelli è solo davan-
ti e non è in giornata (come con gli inglesi), non ha  il coraggio (questione anche di 
sponsor?) di sostituirlo subito con la coppia Immobile-Insigne, ma manda in campo
uno spaesato Cassano, e poi via con Insigne e Cerci, che però non danno quella giu-
sta reazione che il ct aspettava. Forse era meglio provare con Verratti togliendo un 
Pirlo cotto dal caldo dei 30 gradi. Insomma un'Italia non solo inconcludente, ma ad-
dirittura bloccata con azioni di ritirata continua e pochissime verticalizzazioni. 
Che ci stanno a fare due come Verratti e Immobile bloccati in panchina? Prandelli 
sembra aver paura di osare, di aggredire e non diamo colpa a caldo umido eccetera:
i giocatori sono 22 e tutti lo sentono. Se invece è una questione di mente, di blocco 
psicologico è anche peggio: martedì con l'Uruguay si dovrà tirar fuori carattere, or-
goglio, i cosiddetti attributi, non pensando che un pareggio basti e ci salvi dal disa- stro/eliminazione, ma si dovrà battersi per la vittoria e OSARE e (stra)VINCERE!
- Suarez e Cavani permettendo, chiaro anche questo!
(L u c i a n o n e)

 Cronaca / Commenti da www.gazzetta.it 

Un gol di Ruiz decide la partita al 44': brutta prova degli azzurri, m

per gli ottavi basterà un pari con l'Uruguay

Ingabbiati. Sconfitti dalla Costa Rica e in un mare di guai grande come l’oceano che bagna Recife, anche se per fortuna il passivo minimo ci consentirà due risultati su tre contro l’Uruguay, nel match decisivo del 24 giugno. La seconda partita del Mondiale si conferma maledetta per gli azzurri, che non la vincono dal '98: perdiamo 1-0 e i Ticos, oltre a eliminare l’Inghilterra prima ancora di giocarci, fanno la storia qualificandosi agli ottavi in anticipo e pareggiando il risultato di Italia '90. Con pieno merito.
BARZAGLI C’E — Cronaca di una gara tremenda. Barzagli supera i dolori muscolari, c’è e si sente: al 6’ Bolaños se lo vede comparire davanti all’ultimo istante prima di calciare verso Buffon, altro “big” recuperato in extremis. E’ l’avvisaglia di un avvio difficile per gli azzurri, che soffrono anche sui calci da fermo: Borges sovrasta Abate e manda alto, Buffon interviene di pugno dopo un corner regalato da Marchisio. Come si temeva, con Thiago Motta il modulo a due playmaker funziona meno che con Verratti: il 5-4-1 di Pinto ci ingabbia e non consente scarichi sui lati, trasformandosi in 3-5-2 o in 3-4-3 quando sono i centramericani a ripartire. Tutto prevedibile e previsto, ma il rebus resta complicato da risolvere.
MARIO SPRECA — La soluzione c’è e può trovarla soltanto Pirlo, che ha nei piedi e nella mente il lancio a scavalcare i tre centrali per la corsa di Balotelli. Pennellata proposta due volte a cavallo della mezz’ora, la seconda con correzione aerea di Motta, ma Mario fallisce il bersaglio: perdonabile il secondo tentativo respinto da Navas, molto meno il primo, sciagurato pallonetto. L’Italia sembra poter sfondare, ma da lì all’intervallo è black-out totale: Bolaños e Ruiz chiamano Buffon all’intervento, Duarte manda alto di testa su invito di Ruiz, dimenticato al limite dell’area.
AHI, CHIELLO — E poi, malauguratamente, per una volta ci lascia a piedi Giorgione: al 43’, Chiellini liscia un retropassaggio, toccando Campbell in area nel tentativo di recuperare. Il rigore negato dall’arbitro Osses fa inferocire l’aficion dei Ticos, che però in un minuto passa dalla rabbia all’estasi, perché il cross di Diaz pesca Ruiz per l’1-0, con Chiellini di nuovo in ritardo nella copertura sulla testata vincente. Gli animi restano caldi, negli spogliatoi si accende un principio di rissa. Si mette male.
METT’A CASSANO — Prandelli corre ai ripari: dentro Cassano alla ripresa del gioco, poi anche Insigne e Cerci. Finisce la partita di Motta, Candreva e Marchisio, opaca per tutti e tre. Balotelli si vede negare un possibile penalty, s’innervosisce e rimedierà un giallo per proteste poco più avanti. Un destro violento di Darmian e una punizione di Pirlo, su cui Navas 



 
mostra a tutti il motivo per cui gioca nella Liga spagnola, sono l’illusione di una riscossa azzurra. Ma dura lo spazio per un sospiro. A metà tempo siamo già agli “olé” della marea rossa sugli spalti, triste contrappasso di quanto avvenuto a Manaus con gli inglesi.
FESTA ROSSA — Insigne e Cerci provano a dare un senso al loro ingresso in campo arrivando in zona tiro, ma sono confusionari come tutta la nostra gara. Cassano non incide. Non è la nostra partita, anzi, è già qualcosa che Chiellini si redima con un paio di chiusure finali che ci evitino un altro gol al passivo, pesante per la differenza reti. Dicasi lo stesso per un destro largo di Brenes nel recupero. E’ la partita della Costa Rica, è il giorno di gloria di una nazionale che passa il turno dopo due sole giornate come nessuno, neanche un mago, poteva prevedere. Noi ce la giocheremo a Natal. E speriamo di tornare in fretta i guerrieri dell’Amazzonia, perché se siamo questi sarà dura.
Balotelli con la maglia sul volto è l'immagine simbolo di Italia-Costa Rica con la delusione degli azzurri. Ap
Balotelli con la maglia sul volto:  emblema della delusione degli azzurri

Occasione d'oro per Balotelli, che poi fallisce il gol su pallonetto 

Le 'ultime famose parole' da Recife-Brazil (su Sky)






Lucianone

Riflessioni - Gli euroscettici del 25 maggio / Sul 'metodo stamina'

20 giugno '14 - venerdì         20th June / Friday

  Gli euroscettici (Francia compresa) sono circa un quarto degli elettori
del continente. Una forte, fisiologica minoranza che la "frittata socialista
e democristiana", per dirla con Matteo Salvini, basta e avanza a tenere
a bada. Per giunta - lo testimonia lo stravagante incontro tra Grillo e Fa-
rage: a partire dall'acconciatura, due mondi incompatibili - sono un insie-
me molto spurio, e la prevalente natura xenofoba e antistatalista di mol-
ti di quei partiti e partitini non basta a dare una fisionomia d'insieme.
Il vero rischio è che lo spauracchio antieuropeista si riveli in tempi brevi
meno temibile di quanto pareva prima del voto: e che, di conseguenza, il 
notabilato presuntuoso che regge le sorti della politica dell'Unione riten-
ga di averla fatta franca e continui a sottostimare il disagio dei Paesi e
dei ceti più deboli. E' da sperare che gli europarlamentari della sinistra
abbiano ben presente questo rischio.  E che vadano  a  Strasburgo  e a 
Bruxelles nella piena coscienza della crisi politica e etica delle istituzio-
ni europee, nate da un sogno transnazionale e pacifista che ancora non
riesce a essere leggibile. La folta pattuglia renziana non dimentichi, per
esempio, il punto programmatico del servizio civile europeo. Sarebbe
un segnale fortissimo. 
( da 'la Repubblica' - 30/05/2014 - L'Amaca / Michele Serra )

Per chiudere con qualche decenza  la vicenda dolentissima del sedicente
"metodo Stamina" bisognerebbe che chi, nel mondo dei media, ha alimen-
tato quella leggenda, chiedesse scusa. Sono abbastanza vecchio da ricor-
dare almeno due precedenti , il siero Bonifacio e il metodo Di Bella, che
ricalcavano in modo implacabile lo stesso meccanismo: la fragilità dei ma-
lati, la promessa di guarire con metodi eterodossi che la "medicina ufficia-
le tende a reprimere per interessi di casta, un paio di giornalisti entusiasti
e faciloni e la frittata è fatta".    La molla mediatica è decisiva: è lei che fa 
scattare la trappola sulle carni dei poveri malati, creduli per disperazione.
Questo aggrava, e di molto, la responsabilità di chi gonfia la bolla "magica"
avendo a disposizione il potere, in questo caso nefasto, dei media. 
La scienza ha le sue colpe, spesso è al servizio di interessi economici che 
la orientano fino a storcerla, è arrogante  con i non  sapienti, distratta  di
fronte al dolore e alla debolezza; ma la scienza è quanto abbiamo strappa-
to, nei secoli, alla superstizione e all'ignoranza; è la voce chiara della real-
tà. Dovrebbe esserlo anche il giornalismo  (specie se ha in mano un'arma
potente come la televisione). Quando non lo è, può fare danni tremendi.
( da 'la Repubblica' - 26/04/'14 - L'Amaca / Michele Serra )

Lucianone

giovedì 19 giugno 2014

Appuntamenti - ARTE in Lombardia

19 giugno '14 - giovedì         19th June / Thursday

TRIENNALE
Milano - Viale Alemagna, 6  /  Fino al 24 agosto
Antologica: i quadri astratti del mobiliere
Angelo Bozzola, torna in Triennale.

Fondazione Marconi
Milano - via Tadino, 15  /  Fino al 18 luglio
La Mostra: "La ripetizione differente" a cura 
di Renato Barilli  -  Il curatore Renato Barilli
dà una lezione di stile nella scelta dei pezzi e
nel catalogo.

Galleria Raffaella Cortese
Milano - via Stradella 1 e 7  /  Fino a settembre
Scultura: piccole cose senza importanza 
ritrovano vita con Karla Black.

Il Centro Diurno
Treviglio (Bg), vicolo Bicetti, 12  /  
La Mostra: una mostra di opere pittoriche eseguite
nel laboratorio di pittura da un gruppo di ospiti 
del Centro /  Inaugurazione Venerdì 20 giugno - ore 17.30
alla Palazzina IN.CON.TRA
Orari di apertura_  sabato 21 giugno e domenica 22 giugno:  ore 16.00 - 19.00

VERNICI
Pavia - Castello Visconteo, Piazza Castello / ore 17 - Fino al 31 agosto
Luigi Camarilla: "Pellegrinaggio d'Amore, dalla passione alla coscienza"

Lucianone


martedì 17 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Risultati, classifiche e commenti

17 giugno '14 - martedì        17th June - Tuesday                         visione post - 46

TABELLONE  dei gironi   (classifiche parziali)

Gruppo A  /  Partite                            Gruppo B  /  Partite
Brasile   -   Croazia          3 - 1           Spagna   -   Olanda     1 - 5
Messico   -   Camerun       1 - 0           Cile   -   Australia         3 - 1
Brasile   -   Messico          0 - 0

Classifica Girone A                             Classifica Girone B
Brasile        4                                       Olanda       3
Messico       4                                       Cile             3
Camerun     0                                       Australia     0
Croazia       0                                       Spagna       0

Gruppo C  /  Partite                                       Classifica Girone C                             
Colombia   -   Grecia     3 - 0                        Colombia              3
Costa D'Avorio  -  Giappone    2 - 1               Costa D'Avorio      3
                                                                     Giappone              0
                                                                     Grecia                   0

Gruppo D / Partite                                     Classifica Girone D
Uruguay   -   Costa Rica     1 - 3                Costa Rica          3
Inghilterra   -   Italia            1 - 2                Italia                  3
                                                                  Inghilterra          0
                                                                  Uruguay             0

Gruppo E / Partite                                    Classifica Girone E
Svizzera   -   Ecuador     2 - 1                  Francia         3
Francia   -   Honduras     3 - 0                  Svizzera        3
                                                                Ecuador        0
                                                                Honduras      0

Gruppo F / Partite                                   Classifica Girone F
Argentina   -   Bosnia    2 - 1                  Argentina      3
Iran   -   Nigeria              0 - 0                 Iran                1
                                                               Nigeria          1
                                                               Bosnia           0

Gruppo G / Partite                                  Classifica Girone G
Germania   -   Portogallo    4 - 0             Germania      3
Ghana   -   Stati Uniti          1 - 2             Stati Uniti      3
                                                               Ghana           0
                                                               Portogallo     0

Girome H / Partite                                     Classifica Girone H
Belgio   -   Algeria                2 - 1              Belgio                 3
Russia   -   Corea Del Sud     1 - 1              Russia                 1
                                                                  Corea Del Sud    1
                                                                  Algeria                0

Chi ce l'ha un centrocampo come il nostro?
Nessuno, ma proprio nessuno
(Da il 'Corriere dello Sport' / 15 giugno '14 - Paolo De Paola)
Un centrocampo come il nostro non ce l'ha nessuno
Andiamo! Con Marchisio, con Verratti, con Pirlo, con DeRossi e con Candreva. Ma
chi ce l'ha un centrocampo come questo? E andiamo! Con Dermian che ha sciolto l'e-
mozione nell'umidità di Manaus e ha fatto sudare freddo all'intera difesa inglese. E
andiamo! Con Balotelli che così come ci fa disperare è capave di portarci alle stelle.
Prendere o lasciare: le qualità tecniche non si discutono e il suo gol alla fine è deci-
sivo. Sono loro i nostri eroi che ci hanno regalato la prima emozione perchè possiamo
metterla come vogliamo ma questa era la Partita con la P maiuscola per l'Italia. 
Siamo capitati nel girone con più campionati del mondo vinti. Quattro noi, 2 l'Uruguay,
uno l'In ghilterra. E' subito diventato il più difficile dopo la travolgente vittoria  della Co-
sta Rica sull'Uruguay a testimonianza che qui nessuno ha voglia di diventare materasso
per altri.

Lucianone

sabato 14 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Inghilterra vs Italia

14 giugno '14 - sabato          14th June / Saturday                     visione post - 31

Grande Italia: battuta l'Inghilterra
con Mario Balotelli decisivo 
Inghilterra  -  Italia  
      1                 2

Manaus (Brasile)  -  Finisce 2-1 per gli azzurri. Nel primo tempo Sturrige
risponde a Marchisio, poi al 50'  SuperMario su assist di un eccellente 
Candreva fa centro di testa e porta l'Italia alla vittoria. Sul finale una
traversa di Pirlo su punizione evita ai bianchi di Hodgson il 3-1.
Il portiere inglese Hart si distende ma non ci arriva: è il gol di Marchisio 1-0 (1° tempo)
            
Due minuti dopo l'Inghilterra pareggia con Sturridge  1-1


Al 5° della ripresa l'Italia torna in vantaggio con un colpo di testa di Balotelli



Hart è battuto da BaloSuper / E poi sono solo sorrisi e... baci

Più forti della sfortuna, dell'emozione da debutto, dello scetticismo, di tutto: 
Manaus doveva essere un inferno per l'Italia, invece la nazionale di Prandelli
esordisce nel Mondiale con un 2-1 sull'Inghilterra che vale l'anticamera del
paradiso.
E’ presto per illudersi, siamo solo all’inizio, ma l’infortunio di capitan Buffon aveva lasciato un bel po’ di musi lunghi nella carovana azzurra: spazzati via da una grande prestazione, dopo una partita equilibrata e piena di occasioni, che alla fine premia il coraggio di chi cerca sempre di fare gioco. Nelle amichevoli la Nazionale non brilla, ma nelle partite ufficiali non sbaglia quasi mai. Un motivo ci sarà.
(da www.gazzetta.it)

Tutti i risultati
1^ giornata  >>>>>>    Brasile  -  Croazia
                                       3                1
2^ giornata >>>>>>    Messico  -  Camerun          Spagna  -  Olanda
                                        1                0                        1              5
3^ giornata >>>>>>    Cile   -  Australia     Colombia  -  Grecia      Uruguay  -  Costarica
                                     3               1                  3                0                1                 3
4^ giornata >>>>>>   Inghilterra  -  Italia    Costa D'Avorio  -  Giappone
                                         1               2                 2                        1
                                   Svizzera  -  Ecuador   Francia  -  Honduras
                                         2                1               3               0
                                       
Lucianone

venerdì 13 giugno 2014

Cibo - Con la crisi nuove abitudini: pane con formula discount

13 giugno '14 - venerdì           13th June / Friday                      visione post - 4

Offerte last minute per chi compra il pane a 
fine giornata / E prezzo dimezzato per quelli 
che aspettano anche 24 ore. Si moltiplicano 
le iniziative per smaltire l'invenduto fresco.
E piacciono a 4 consumatori su 10.

(da la Repubblica - 12/11/2013 - Irene Maria Scalise)
Alcuni arrivano alle sei di sera con la busta della spesa ancora vuota tra le mani. 
Altri in panetteria si fermano solo al tramonto. Altri ancora aspettano 24 ore. 
Sono quelli che il pane fresco non lo comprano più. Per loro, al posto del profumo
del lievito caldo, c'è un mondo nuovo: quello del pane low cost.   La baguette del
giorno prima scontatissima al 50 per cento. Lo sfilatino che la sera costa il 30 per
cento in meno rispetto al mattino. I negozianti ormai non si meravigliano più: "Pri-
ma erano in pochi a chiederlo, ora è quasi la regola".    Il pane vecchio di qualche
ora o di una giornata  diventa l'alternativa last minute a quelli che, sempre per ri- 
sparmiare, hanno deciso d'impastare acqua e farina e farlo direttamente a casa.
E così l'esercito di chi compra pane e focacce in saldo s'irrobustisce ogni giorno.
Tanti, tantissimi in tutta Europa, da Zurigo a Londra. L'offerta non manca neanche
in Italia dove il pane ha una lunga tradizione. A Grosseto, Roma, Recanati, Orista-
no ma anche in città ricche come Ferrara e Mantova.  Tra  gli scaffali  è messo  in 
bella mostra, esattamente dove una volta trionfavano i prodotti gourmet. Qualcuno
sembra titubare ma poi si fa due conti e si lancia sull'offerta. Basta metterlo in for-
no perchè torni fragrante. Nessuna vergogna. Al "Forno Perdonati" di Ferrara  lo
chiamano happy hour. "Le mie figlie mi hanno suggerito di vendere il pane sconta-
to  dalle 18 alle 19,30 perchè in Inghilterra lo compravano già da tempo", spiega il
titolare Sergio Perdonati, "è stato un buon guadagno perchè altrimenti avrei butta-
to tutto".  - Da gennaio (2013) il pane scontato al 50 per cento  è arrivato  a Sulmo-
na e si vende la mattina dopo.   "Ho notato  un grosso  cambiamento  tra  i  clienti, 
prima c'era quasi una vergogna e lo chiedevano di nascosto", spiega Luigi Di Ian-
ni del forno 'Profumo di pane', "l'iniziativa della vendita è partita quasi da un anno
e ora raccoglie un pubblico più eterogeneo perchè tutti hanno capito che il pane do-
po 24 ore non diventa vecchio ma è ancora buono".  -  Da "Fior di Pane" a Roma,
l'iniziativa funziona perchè aiuta a diversificare la clientela. "La mattina serviamo
soprattutto gli uffici mentre la sera abbiamo più famiglie e per loro dalle 18 alle 19
vendiamo tutti i tipi di pane a un euro". A Recanati i proprietari del panificio "Don-
nini e Manzotto", il cartello  che annuncia  l'offerta  lo hanno messo  bello  grande
fuori dalla bottega e bando alle timidezze: "In questo negozio il pane del giorno pri-
ma si vende al 50 per cento". Vicino Mantova c'è "Arvati pane" che dopo le 18 di-
mezza i prezzi e a Grosseto il "Forno Galletti" che sconta quello  del giorno prima
sempre del 50 per cento.
C'è chi a ridurre il prezzo del pane ci aveva pensato già qualche anno fa. "Nel 2008
avevamo lanciato l'imiziativa 'Stop al prezzo' in più di 750 panetterie", racconta Gio-
vanni Guidarelli, responsabile alimentazione di Confartigianato Firenze, "aveva por-
tato buoni risultati tra i clienti ma anche per gli imprenditori, che riuscivano a liberar-
si dell'invenduto: speriamo di replicare al più presto". In ogni caso sempre più italia-
ni rinunciano al pane fresco. Più di 4 su 10, secondo lo studio della Coldiretti 'Il pane
quotidiano nel tempo delle rinunce', si accontentano dello sfilatino del giorno prima.
Solo il 2 per cento butta quello superfluo. Nel 2013  il 78 per cento dei consumatori
ha tagliato il budget proprio sui panini: il 42% ha ridotto  le quantità acquistate e il 
36 per cento si è orientato verso tipi meno costosi. Il risparmio non è poco visto che,
al chilo, il prezzo del pane appena sfornato  oscilla dai 2 euro di Napoli ai 4,65 di Ve-
nezia. "Lontano da ambienti umidi e avvolto in un panno o nella carta e poi in una busta 
di plastica per mantenerlo croccante".

Consigli di nutrizionista
(Intervista a Claudia Arganini)
"Non cambia niente dal punto di vista nutrizionale, basta saper scegliere
quello che resiste meglio al passare del tempo e conservarlo con cura".
Non ha dubbi Claudia Arganini, nutrizionista e ricercatrice del Consiglio
per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, che promuove a pieni voti
l'happy hour del pane.
I.M. Scalise  -  'Comprare il pane che ha già un giorno di vita sta diventando
un'abitudine, ma dal punto di vista nutrizionale ci sono differenze?'.
"Assolutamente no, non ci sono peggioramenti perchè il pane conserva tutti
i suoi principi nutritivi.  Ma, soprattutto, non ci sono controindicazioni per 
la salute".
I.M. Scalise  -  'Quali tipologie consiglia volendo risparmiare?'.
"Bisogna fare molta attenzione al tipo di pane  perchè  alcuni non sono quasi
commestibili visto che subiscono dei forti cambiamenti organolettici. I miglio-
ri sono quelli come il casereccio e il tipo Lariano, quelli sconsigliati sono i pa-
nini piccoli, le rosette, quelli al latte o con olive o farciture troppo complesse".
I.M. Scalise  -  'Come si conserva?'.
"Lontano da ambienti umidi e avvolto in un panno o nella carta e poi in una 
busta di plastica per mantenerlo croccante".
I.M. Scalise  -  'Può essere dato anche ai bambini?'.
"Sì, ripeto, non c'è alcuna controindicazione ed è ottimo per tutti".
I.M. Scalise  -  'Ma se il pane perde fragranza cosa si può fare?'.
"La cosa più semplice è scaldarlo ma si può usare in tante ricette: dalla panza-
nella ai canederli, dal gazpacho alla pappa di pomodoro".

Lucianone

giovedì 12 giugno 2014

Sport - calcio / Mondiale Brasile 2014 - Spettacolo e proteste

12 giugno '14 - giovedì           12th June / Thursday                      visione post - 14

Sta per cominciare lo spettacolo calcistico
più attesoma non si placa la rabbia della gente brasiliana.
Anche l'ex tennista Kuerten si schiera : "Per il Paese non 
è stato fatto niente" / Sciopero e promesse  /  Il Brasile allo 
sprint: ma un biglietto costa più del salario minimo.

(da la Repubblica - 09/06/2014  / Manuela Audisio,  Rio de Janeiro)
Povera Dilma. Torturata dai dittatori negli anni 70, quando il Brasile vinse il
mondiale, e oggi  presa a pallonate, dal suo Brasile  che ospita  la Coppa. Ha 
meno gradimento lei (34%) che non il  ct Felipao Scolari (68%). Un vero ma-
racanazo sociale. Ma Felipao non corre per la presidenza come la Rousseff.
Si vota ad ottobre e il disperato contropiede di Dilma per arginare le prote--
ste è questo: includere i senzatetto nel programma Minha Casa. Vale a dire: 
procedere  alla distribuzione  di 3-4 milioni  di abitazioni  per  tenere  buono
l'Mtst (Movimentos dos Trabalhabores Sem Teto) che  sta bloccando  una 
metropoli come San Paolo. Per non parlare dello sciopero del trasporto pub-
blico  che sta congestionando 252 chilometri di città. Il governo offre un au-
mento salariale del 9%, il sindacato chiede almeno il 12%.   Giovedì c'è la
partita inaugurale Brasile-Croazia  davanti a 60 mila spettatori, a undici ca-
pi di stato, e a 20 milioni di cittadini bloccati in strada. "Sciopero illegale", 
tuona la giustizia brasiliana, riunita in sessione straordinaria. "Non decido-
no loro, ma noi: si va avanti a oltranza" è la risposta dei lavoratori.  
Prima il pallone teneva tutto in gioco, ora è quasi sempre in fuorigioco. 
L'altra notte in Rua Maxwell , a Rio, dei condomini  hanno visto arrivare
cinque ufficiali della Marina. La strada è a 600 metri dal Maracana. "Vo-
gliamo vedere e requisire le vostre terrazze. Dobbiamo installare una bat-
teria di missili per la difesa antiarea". Nessuno li ha fatti accomodare, an-
zi sono stati invitati a sloggiare.  "Dimostrateci che è una misura contro il 
terrorismo e non contro il popolo". .Via, sciò, come dice il cartello "Fifa go
home", 

La protesta della gente a Rio de Janeiro, e poliziotti brasiliani che osservano a distanza
Ormai l'hanno capito tutti  cos'è un mondiale: ti obbligano  a pulire  il tuo salotto per
gli altri, devi pure metterci le cose che piacciono a loro, e tu finisci nel sottoscala con
i topi. Sessantaquattro anni dopo il Brasile sperava in qualcosa di più.    Per questo è 
rabbioso e non molla. Pure l'ex tennista Guga Kuerten, vincitore per tre volte del Ro-
land Garros, si dichiara: desiludido. "Per il vero paese non è stato fatto niente, la po-
litica non ha avuto interesse a promuovere una trasformazione". Che gli vuoi ribatte-
re? C'è un nuovo Brasile, con vecchie abitudini, ma pretese cambiate.     Nel '50 il bi- 
glietto più caro del mondiale costava l'equivalente di 154 reais. Con il salario minimo
ne potevi comprare due e ti avanzavano anche i soldi per il popcorn.  Oggi il biglietto
più alto costa 1.980 reais e il salario minimo non copre nemmeno la metà del prezzo.
Nel '50  il best seller letterario  era  "O sao sem Plumas"  del poeta pernambucano
Joao Cabral, oggi a vendere di più è l'autore americano John Green con il libro "Col-
pa delle stelle".  Allora l'obesità non preoccupava, il gelato si pubblicizzava come 'ali-
mento completo', ora il 39% della gioventù brasiliana è in sovrappeso. La benzina co-
stava 1,98 real al litro e il petrolio veniva importato. Ora il Brasile produce 1,9 milioni
di barili di petrolio al giorno, ma la gasolina, come si dice qui, costa il 50% in più. Per-
chè?   Il Brasile con 126,7 milioni di fedeli era il Paese più cattolico del mondo, un bloc-
co monolitico al 93,4 %. Ora è sceso al 65%, sono cresciute altre fedi, soprattutto gli
evangelisti. Allora i calciatori della nazionale  avevano  un fisico da uomo comune: 68 
chili per 1.74, quelli odierni sono più alti, 1.81 e più pesanti, 75 kg.   La popolazione è
quadruplicata: 51,9 milioni allora, 210 milioni l'anno scorso. Prima il 64% della gente 
viveva in campagna, oggi il 90% si è trasferita in città. Una cosa non è cambiata: nel
'50 il Maracana fu inaugurato appena una settimana prima del mondiale. Lo stadio di
Itaquerao di San Paolo, dove verrà dato il via a questa Coppa, non è stato completa-
mente testato. Colpa della lenta fretta. Si giocherà con la delega dei bombeiros (vigià
li del fuoco) che vogliono rivederlo, il settore nord non ha abbastanza vie di fuga.  La
capienza è scesa da 68.000 a 61.600.   E al Maracanà, la sopraelevata pedonale, una 
passerella coperta, è solo per i vip della Fifa. Divieto a tutti gli altri. Ospitate, gente,
ospitate. 

Brasile 2014: proteste, corruzione e povertà
Gli sponsor minacciano di lasciare

Con il fischio di inizio arrivano anche i primi distinguo da parte dei brand. La Coca Cola ha già detto che ridurrà al minimo le sue campagne pubblicitarie, mentre l'Adidas ha criticato duramente la Fifa, così come Sony, McDonalds e Visa. Ma per gli esperti dietro ci sarebbe solo un'operazione di washing del marchio

Il Mondiale di Brasile 2014, in cui le proteste di piazza hanno messo in ombra il calcio giocato, rischia di essere un enorme boomerang per la Fifa, con gli sponsor che cominciano a rendere pubblici i primi distinguo e attraverso durissimi comunicati minacciano di lasciare. Enorme multinazionale che dietro lo statuto no profit a bilancio del 2013 ha iscritto un saldo positivo di 1,4 miliardi, e altrettanto ha dichiarato come fondo di riserva, la Fifa dovrebbe ottenere dai principali sponsor mondiali circa 850 milioni, cifra che per la prima volta supera quella delle entrate televisive. Ma tra le proteste contro Brasile 2014, dove i soldi per costruire gli stadi sono stati sottratti ai servizi di base per la popolazione, e le accuse di corruzione per Qatar 2022, che hanno svelato il lato oscuro della Fifa, gli sponsor fuggono.
La Coca Cola ha già detto che ridurrà al minimo le sue campagne pubblicitarie. E insieme alla nota bevanda, anche Adidas (il cui comunicato recita: “Il tenore negativo del dibattito pubblico sulla Fifa non fa bene al calcio, alla stessa Fifa e ai suoi sponsor”), SonyMcDonaldsEmiratesHyundai-Kia e Visa, che compongono il pacchetto principale dei Global Partners Fifa, hanno attaccato duramente la Fifa, non volendo essere associati a sfruttamento o a corruzione. Ovviamente, spiegano gli esperti, queste sono strategie di washing del marchio: non c’è alcuna motivazione etica profonda se non quella di urtare la sensibilità del consumatore creando un legame tra il brand e la disperazione della popolazione brasiliana o il traffico di mazzette e tangenti.
(da www.ilfattoquotidiano.it  -  Luca Pisapia)

Lucianone
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