martedì 16 aprile 2013

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16 aprile '13 - martedì             16th April / Tuesday                           visioni post - 6
Bombe alla maratona di Boston: 3 morti
L'Fbi: «Terrorismo». Sentito uno straniero

Caccia all'uomo, ma per ora non ci sono indagati. Gli ordigni erano pentole a pressione pieni di chiodi. Un bambino di 8 anni tra le vittime

All'indomani dell'esplosione dei due ordigni che a Boston negli Stati Uniti hanno provocato la morte di 3 persone e il ferimento di almeno altre 176 al traguardo della maratona, squadre di agenti di polizia setacciano le strade e i mezzi di trasporto pubblici alla ricerca di pacchi sospetti.

Il capo della polizia di Boston Ed Davis intanto è stato categorico. «Nessuna persona è stata fermata» nel corso delle indagini sull'attentato alla maratona. La città nel frattempo è aperta per le normali attività lavorative, ma la zona delle esplosioni, attorno a Copley Square, resta chiusa al pubblico. Intanto è caccia all'uomo: non si esclude l'atto terroristico ma nemmeno la pista interna. Per stasera è prevista in città una veglia di preghiera per le vittime, nella chiesa di Arlington Street.

La cronaca della tragedia: le esplosioni e il panico
In assenza di rivendicazioni, si indaga sulle piste interna e internazionale per l'attentato alla maratona (mappa). Uno dei due ordigni rudimentali fatto da una pentola a pressione piena di chiodi e biglie d'acciaio. Scoperto comando elettrico. Hanno perso la vita un bimbo di otto, Krystle Campbell, una studentessa cinese che si stava specializzando negli Usa


Le vittime. Le autorità americane hanno confermato la morte di tre persone, tra cui un bimbo di 8 anni. Dopo l'attentato, i medici sono stati costretti ad effettuare dieci amputazioni per la gravità delle ferite riportate da alcune persone. Lo ha reso noto la Cnn, che segue la vicenda in diretta, precisando che sono 17 le persone coinvolte nella tragedia che si trovano in «condizioni critiche». Il bilancio è di 176 feriti - oltre alle 3 vittime - di cui 9 sarebbero bambini. La stampa locale descrive scene simili a quelle di guerra, con «moltissimi feriti» e scene «orribili», tanto da sconvolgere anche i dottori. Molti gli italiani in gara, ma nessuno di loro è rimasto coinvolto nelle esplosioni.

Gli ordigni. Gli ordigni usati a Boston erano costituiti da pentole a pressione piene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori. Lo riportano i media Usa citando fonti di polizia. Le pentole erano in buste di nylon nera o zaini e sono state trovate anche tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all'uso di timer. Pare che i due ordigni artigianali siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza. Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altre cinque bombe inesplose, ma più tardi gli inquirenti hanno fatto sapere che non si trattava di dispositivi esplosivi.

Le indagini. Alla guida delle operazioni gli agenti del Fbi, che in una breve conferenza stampa hanno ribadito come siano in corso «indagini criminali, potenzialmente nell'ambito del terrorismo». Mentre si sta passando al setaccio ogni foto, ogni fotogramma delle telecamere a circuito chiuso della zona, trapela la notizia che ci sarebbero alcune immagini di un sospetto vestito di nero, con due zainetti sulle spalle. Inoltre, si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via.

Interrogato uno straniero. Le autorità Usa stanno indagando sul ruolo di un cittadino straniero. Lo riferisce il sito Politico. Lo straniero, che è rimasto gravemente ustionato, si trovava negli Stati Uniti con un visto per studenti ed è considerato «persona di interesse» e un «potenziale sospetto» in relazione al caso, sebbene al momento non sia stato formalmente accusato o arrestato. Il sospetto si trova in ospedale ed è stato sentito dalla polizia. Numerosi media hanno riferito che le autorità si stanno concentrando su un cittadino saudita, ma Politico non conferma al momento la nazionalità del sospettato. Nel corso di una conferenza stampa, ieri, il capo della polizia di Boston, Ed Davis, aveva riferito che non c'era alcun «sospetto» ricoverato presso il Brigham and Women's Hospital, come invece indicato da alcune notizie di stampa, ma aveva ammesso che «ci sono delle persone con cui stiamo parlando».
Gli ordigni erano pentole a pressione piene di chiodi. Peggiora il bilancio della
COMMENTO Maratona uguale democrazia di ENRICO SISTI



Attentato Boston, identificate le tre vittime. Si indaga sulla pista interna
L'ultima ad essere riconosciuta è una ragazza di origini cinesi che si stava specializzando alla Boston University. Il segretario alla Sicurezza interna: "Al momento non c'è alcun indizio di una reazione di al Qaeda". Ordigno forse vicino a dove era seduto il governatore del Massachusetts


Lucianonr

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