domenica 29 dicembre 2013

Economia / Italia - Dati Inps 2008-2012

29 dicembre '13 - domenica        29th December / Sunday                   visioni post - 2

Per le fasce basse crollo di posti e salari
Operai giù del 5%, quadri su dell'11.5%
  
(da 'la Repubblica' - 13/12/2013    Agnese Ananasso)
L'Italia si avvia a diventare sempre più un Paese nel quale il numero di chi
comanda, organizza  e dirige supera quello delle persone che "fanno", pro-
ducono, si sporcano le mani. Un mondo del lavoro che potrebbe trasformar-
si in un apparato  pieno  dell'esperienza degli ultracinquantenni, ma senza 
giovani a cui pasare il testimone. A dirlo sono i dati Inps sui dipendenti pri-
vati (non agricoli), relativi agli anni 2008-2012, elaborati per Repubblica 
dalla società di ricerca Datalavoro.
In cinque anni in Italia si sono persi oltre 400mila posti di lavoro dipendente, 
pari a una flessione del 3,3%, concentrata nelle fasce più "umili", lavorativa-
mente parlando, cioè tra giovani apprendisti (-158 mila, pari al 25% in meno)
e operai /- 336 mila, ovvero - 5%).  Mentre però nel primo caso solo il 3,8%
era dipendente, nel secondo il dato è più preoccupante perchè oltre la metà
era contrattualizzata:  quella delle tute blu, dunque, è stata la categoria che
ha pagato più di ogni altra la crisi, specialmente nel settore delle attività ma-
nifatturiere e delle costruzioni.
La crisi, al contrario, ha portato al boom di nomine, promozioni, gratificazioni
professionali di chi lavora ai piani alti: le posizioni dirigenziali  sono infatti di-
minuite  di appena l'1,6% in cinque anni, mentre i quadri sono addirittura cre-
sciuti del l'11%. Un dato che si porta dietro il fattore dell'età.    "Le aziende
non assumono, per cui non c'è ricambio generazionale - spiegano da Datala-
voro. I dipendenti più giovani  sono quelli  che  hanno sofferto  di più questa 
crisi, mentre gli anziani si sono stabilizzati se non addirittura rafforzati".
Così, da una parte si assiste a una diminuzione dei contratti a tempo indeter-
minato tra i 15-24ennni (-31%), tra i 25-34enni -(18,9) e addirittura tra i 35-
44enni (-4,2%), dall'altra a un incremento quasi speculare tra i 45-54enni
(+14%) e tra gli ultra 55enni (+33%).

Lucianone.

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