Nella piazza moscovita esplode la festa
dopo l'annuncio che il blogger dissidente
Aleksej Navalnyj è tornato in libertà
Retromarcia dei giudici russi. / Veglia notturna dopo la
sentenza: "E' solo l'inizio".
(da la Repubblica - 20 luglio 2013 - Nicola Lombardozzi da Mosca)
Un'udienza di 12 minuti dal sapore kafkiano: così il tribunale ha
smentito se stesso
Si canta, si balla, e si urla di gioia alle dieci e mezza del mattimo tra le fontane
della Manezhka, il vezzegiativo con cui i moscoviti chiamano la solenne Piazza
del Maneggio che costeggia il Cremlino. Nastrini bianchi,cartelli improvvisati
con fogli da disegno e pennarelli, e thermos ricolmi di caffè. Almeno mille per-
sone hanno passato la notte in una insolita veglia di protesta per aspettare e,
alla fine, festeggiare la scarcerazione del loro leader Aleksej Navalnyj. E so-
no convinti di averlo liberato loro, con le loro proteste, insieme a tutti gli altri
russi scesi in piazza contemporaneamente in almeno trenta città.
"Le sentenze vanno rispettate e non mischiate con la politica", avrebbe fatto
dire in serata Vladimir Putin al suo portavoce Dmitri Peskhov. Ma nessuno
spiegherà ufficialmente i motivi dell'inaspettato dietro front che ha restituito
la libertà, seppur vigilata, all'oppositore numero uno.
"Li abbiamo spaventati", diceva forse con un pò troppa sicurezza, uno studente
che non si è mai persa una sola manifestazione anti Putin. "Siamo solo all'inizio",
correggeva prudente l'ex deputato Gennadj Gudkov. Ma la sensazione di forza
era ampia e anche giustificata. In diretta sui loro inseparabili tablet, i più irridu-
cibili contestatori si sono goduti in piazza la cronaca del loro trionfo: i 12 minuti
in cui il tribunale regionale di Kiev ha smentito se stesso.
Un'udienza sospesa tra kafka e Ionesco con protagonista la faccia di marmo del
procuratore Bogdanov che chiedeva l'immediata scarcerazione per due motivi.
Il primo che l'arresto è illegale. L'altro che, in questo modo, Navalnyj non potreb-
be liberamente svolgere la sua campagna elettorale per le elezioni di sindaco di
Mosca. Incredibile, perchè proprio Bogdanov aveva insistito per il carcere im-
mediato convincendo il suo giovane sottoposto che adesso diventava l'unico re-
sponsabile. - Da maestro della comunicazione Navalnyj chiedeva la parola per
strappare l'applauso ai pochi presenti in aula e ai trepidanti spettatori online
del Maneggio: "Chiedo venga certificata la reale identità del procuratore.
Non può essere lui. deve essere uno dei miei camuffato". Nessuna reazione
allo sberleffo. E mentre, laggiù a Kirov, un incredulo Navalnyj salutava i suoi
crcerieri, sul Maneggio un migliaio di assonnati sostenitori rientrava a casa
lanciando proclami: "Sarà il nostro sindaco".
E' probabile che Navalnyj decida di partecipare davvero al voto ma ha ancora
dei dubbi che si possono comprendere.
Lucianone
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