29 luglio '13 - lunedì 29th July / Monday visioni post - 5
Viaggiando per l'Italia si ha l'impressione che la sola
forma di vita economica ancora fiorente, e visibile, siano i nuovi
centri commerciali, che spuntano ovunque come funghi. Nessuna
ostilità preconcetta (anche se non sono tra i miei luoghi di vita
prediletti) ma una domanda che, immagino, molti altri si pongono:
quando ce ne sarà uno ogni cento abitanti, che ce ne faremo?
Chi andrà a riempire i carrelli e a far tintinnare le casse (con que-
sti chiari di luna, poi)? Amici umbri, atterriti, mi dicono che nel
solo comprensorio spoletino già ne sorgono quattordici, e mi do-
mando da quale pianificazione territoriale e da quale allucinazio-
ne del marketing possa sortire un numero così esorbitante di
queste neocittà commerciali, parecchie delle quali, turrite come
fortilizi, paiono la parodia dell'Italia monumentale, quella dei
borghi e dei castelli. Di solito, a questo genere di osservazioni
qualcuno risponde, piccato, che l'economia ha disperato bisogno
di nuovi cantieri e nuove opere. Benone. Ma poichè nel passato
abbiamo dimostrato, autorità e cittadini all'unisono, di avere una
visione del futuro di gittata cortissima, e di non saper program-
mare quasi niente al di là della settimana prossima, torno a chie-
dere: ma chi ci andrà mai, a riempire quel dedalo immenso di
scaffali, comparse salariate?
(da L'AMACA - di Michele Serra / la Repubblica - 26/07/2013)
Ulteriori riflessioni
(di Lucianone)
Altro motivo fondamentale perchè non continuino a sorgere
questi centri commerciali-cattedrali: tolgono lavoro ai picco-
li commercianti, fanno sparire uno dopo l'altro i piccoli ne-
gozi (che giù la crisi sta decimando di suo), non danno lavo-
ro continuativo ai commessi e ai giovani, ma solo rischiano
di alimentare il precariato.
Mi sembra che queste grandi, enormi opere commerciali
possano servire solo, in estate, a trovare rinfresco dalla
calura insopportabile (un mese forse e mezzo in tutto).
Voi direte: e i prezzi popolari, gli sconti vantaggiosi,
dove li metti? Sì, ma sono sempre molto periodici e
limitati.
E gli anziani che devono raggiungere questi centri
posti quasi sempre in periferia come fanno senza
l'aiuto continuo dell'auto di figli e nipoti? E poi esi-
ste anche e sempre più l'anziano che vive da solo e
senza alcun parente vero o presunto. Allora si orga-
nizzino anche pulmini adatti che portino la gente,
anziani e invalidi, a far la spesa un pò lontano.
Ma nell'Italia della crisi ognuno per sè e dell'al-
tro, di solito il debole, chi se ne frega, come sempre,
del resto...
Lucianone
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